IV.I Le quattro aree di business dell’Home Video
IV.I.IV Digitale: le nuove tecnologie che avanzano
Le nuove tecnologie digitali nel settore Home Video sono contraddistinte da una costante ascesa. Per ciò che riguarda il transactional VOD (video on demand) e l’EST (Electronic sell-through) è stato stimato un incremento di circa 5 milioni di euro, dai 13 milioni del 2012 ai 18 del 2013, un aumento percentuale di vendite di circa il 38,5%.
Il 2013 è stato l’anno della svolta per quanto riguarda i contenuti audiovisivi online, ma alcuni fattori ne hanno ostacolato la piena legittimazione; si tratta della scarsa penetrazione della rete a banda larga nelle famiglie italiane e la sempre più ampia
Fisico Digitale totale
407 13 420 342 18 360
Valore (in milioni di euro)
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offerta di contenuti illegali on line. Nonostante qualche difficoltà il digitale resta in grande ascesa con un forte aumento percentuale che ha visto l’apporto sul totale comparto Home Video salire in un anno dal 3,1% al 5%, con percentuali destinate a salire nel corso degli anni anche grazie alle migliorie delle tecnologie che servono per utilizzarne le potenzialità al massimo (ovvero l’avvento della banda larga).
Per un suo maggiore sviluppo sia la tecnologia on demand che gli altri prodotti dell’home entertainment, “auspicherebbero una minore rigidità degli intervalli di protezione, che “congelano” il film dopo lo sfruttamento in sala impedendo un recupero dell’investimento grazie ad altre piattaforme”80
; questo rischia di risultare controproducente sia per il settore produttivo che per la distribuzione.
Inoltre nel caso specifico del VOD, gli operatori di settore chiedono una regolamentazione del mercato, con una diminuzione del “regime di IVA ridotta parificato a quello del cinema”.81
Con la regolamentazione attuale infatti l’aliquota applicata sul “biglietto” VOD è superiore a quella del cinema.
Va aggiunto che per combattere la pirateria, oltre al meccanismo delle windows, il settore digitale e la rete possono essere fondamentali se si riuscisse a diffondere in maniera più capillare la banda larga e le cosiddette smart tv (apparecchi televisivi connessi alla rete), infatti una delle principali cause è sicuramente quella che gli utenti possono accedere ai contenuti su Torrent circa tre mesi prima della loro commercializzazione, problema che si eviterebbe con il sistema Video On Demand. Affinché questo si realizzi bisognerebbe applicare un giusto regime fiscale e fare attenzione ad alcune realtà come quella di Sky che rischiano di essere dominanti; esiste infatti un ulteriore passaggio passaggio prima della visione free rappresentato dallo SVOD (subscription video on demand), con il quale gli utenti pagano un canone mensile per accedere a una serie di contenuti in bundle.
Sky è stato il primo grande broadcaster a muoversi in maniera decisa sul reparto online lanciando formule innovative come quella denominata SkyGo, che consente di usufruire dei conteniti della pay tv su diverse piattaforme come tablet e smartphone; questo gli ha permesso di continuare a presidiare i mercati e arricchire la propria offerta. La crescita degli utenti attratti da tale innovazione, ha avuto il merito di aprire una breccia in questo nuovo mercato dando coraggio a realtà nate inizialmente come eredi del vecchio
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Indagine conoscitiva sui produttori di contenuti nel settore delle comunicazioni elettroniche, 2009,
http://culturaincifre.istat.it/sito/cinema/agcom_librobianco.pdf .(ultimo accesso 3 gennaio 2015).
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mercato home video, ma che ora si affacciano all’orizzonte del subscription video on demand, come Amazon e Netflix (Amazon per esempio è stato il primo non-broadcaster ad ottenere l'esclusiva online di una serie tv i di successo, ovvero Downton Abbey).82
In Italia, un caso particolare che permette la fruizione di film tramite la rete internet è stato inaugurato da MYmovies.it; il portale di approfondimento sul mondo del cinema ha infatti inaugurato due nuovi servizi: MYMOVIESLIVE! e MYMOVIESWIDE!.
Il primo, MYMOVIESLIVE!, è un modello assolutamente originale per il web, che consente proiezioni condivise, nelle quali l’utente può assistere al film nello stesso momento degli altri spettatori, in modo da ricreare l’esperienza della sala cinematografica, concentrandosi principalmente su titoli che escono in esclusiva sulla piattaforma o che fanno affidamento su una piccola distribuzione, ricreando quindi una sorta di sala alterativa, con una programmazione e orari ben precisi.
“MYMOVIESWIDE! Invece è una classica piattaforma di VOD che permette di vedere i film in streaming noleggiandoli per 48 ore, con prezzi che possono variare da 1,90 euro per i titoli di catalogo a 2,90 euro per le novità”.83
Lo sviluppo di tali piattaforme è di buon auspicio per la realtà italiana che dovrà farsi trovare pronta ed evitare di essere spazzata via dall’imminente invasione sui nostri mercati di compagnie dai nomi altisonanti come You Tube, Amazon e Netflix.
L’utilizzo della rete risulta quindi molto importante anche per la distribuzione, infatti grazie ad essa si potrebbe dare visibilità a prodotti alternativi e di nicchia che non trovano sbocco nelle sale.
Si evince quindi che quello del digitale è un campo ancora inespresso, ma dalle enormi capacità e che in futuro potrà certamente diventare uno dei passaggi principali per il settore audiovisivo, e che nonostante molta della pirateria connessa ai film si registra proprio in internet, la rete può essere un arma principale per ridurre un fenomeno che rischia di incidere in maniera molto negativa sui guadagni del settore cinematografico.
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Carli S., Tv, Sky e la carica dei film online così internet cambia il mercato, La Repubblica Affari&Finanza, 2013, http://www.cineconomy.com/2010/ita/news.php?news=3549 (ultimo accesso 10 dicembre 2014).
83 Croce L., MYmovies tra VOD e streaming ad abbonamento, Cineguru.biz, 2013,
http://cineguru.screenweek.it/2013/01/speciale-video-on-demand-9-mymovies-tra-vod-e-streaming- ad-abbonamento-4153# (ultimo accesso 3 gennaio 2015).
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