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Dimensione interna e dimensione esterna

II DALLA RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA ALLE POLITICHE ESG

2.4. Dimensione interna e dimensione esterna

Secondo la Commissione Europea, la Responsabilità Sociale d’Impresa può essere divisa in due dimensioni: una interna ed una esterna.

Per quanto riguarda la singola impresa, le azioni socialmente responsabili si ripercuotono dapprima, sui lavoratori (salute, sicurezza, investimenti in capitale umano), mentre quelle ecologiche formano la cosiddetta “gestione ambientale” ovvero le risorse naturali usufruite per la produzione dei beni o servizi. Tutto ciò contribuiscono al miglioramento sociale e ad una maggiore competitività nel mercato. Tra le numerose sfide che le aziende debbono affrontare, una riveste una particolare importanza e significatività: l’attrazione di personale altamente qualificato. Ciò non è semplice soprattutto per la mancata collaborazione con i centri di formazione e le aziende. Le partnerships tra questi due soggetti consentirebbero di soddisfare la richiesta specifica delle aziende ed attrarre con più facilità giovani al mondo del lavoro (con contratti di apprendistato). Come afferma la Comunità Europea, tra gli aspetti più importanti, non dovrebbero mancare, la formazione durante tutto il periodo di vita; l’armonia e la giusta proporzione tra hobbies, famiglia e lavoro; la parità di trattamento tra donne e uomini sia per quanto riguarda il salario sia per la possibilità di avanzamenti di carriera. Il sistema di reclutamento dovrebbe favorire l’assunzione di anziani, donne, persone con vari tipi di disabilità e disoccupati di lunga durata.

Tra i temi più discussi e presi in considerazione dai media e dai governi in questi anni, c’è anche quello della sicurezza e salute nei posti di lavoro. Le aziende al giorno d’oggi

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sono chiamate a maggiore responsabilità (in termini di rispetto delle regole di salute e sicurezza) dovuta alla sempre crescente esternalizzazione di alcuni processi produttivi all’interno67, a maggior ragione se l’attività viene svolta nei locali propri. Proprio per questo, le imprese pongono attenzione all’acquisto di prodotti e servizi da organizzazioni che pongono attenzione ai temi della sicurezza e salute, cogliendo l’occasione per elaborare un’attività di marketing incentrata anche su questo tema per i propri clienti; tali azioni devono essere riportate specificatamente all’interno della politica di marketing dell’azienda68.

Per quanto concerne la tematica ambientale, invece, come si è detto al paragrafo 1 di questo capitolo, l’azione principale anche per le disposizioni europee rimangono comunque la diminuzione del consumo di risorse naturali e inquinanti e quindi la riduzione dei rifiuti contribuendo all’assottigliamento del costo energetico per l’azienda, le spese per lo smaltimento degli avanzi di produzione e per l’acquisto di materie prime. Mettendo in atto tutte queste azioni, le imprese hanno potuto constatare un incremento della produttività e redditività aziendale; questi benefici vanno di pari passo con la “resource based prospectives”69 che ha lo scopo di trattare un’allocazione più efficiente delle risorse, per creare il cosiddetto vantaggio competitivo70. Al centro della “resource based view” ci sono le risorse, le quali rappresentano gli elementi base che l’azienda trasforma da inputs ad outputs, o usa per trasformarle in servizi; questi mezzi, grazie alle eccellenti capacità imprenditoriali di assemblarli, modellarli, integrarli e gestirli, formano il cosiddetto “vantaggio competitivo”. Avere a propria disposizione delle risorse di qualità, non è tutto però: queste infatti devono essere translate in competenze71.

67

https://agency.osha.eu.int/pubblications/factsheets/facts11/ (21/10/2018)

68

COMMISSIONE DELLE COMUNITA’ EUROPEE, Libro Verde: promuovere un quadro europeo per la

responsabilità sociale delle imprese, 2001, pag. 9 69

Ricerca del vantaggio competitivo grazie all’implementazione di una strategia che vada oltre alla semplice allocazione delle risorse, ma che prenda in considerazione il loro sviluppo e le capacità idonee a far fronte all’ambiente circostante.

70

Condizione che un’azienda raggiunge quando i consumatori comprano da questa i prodotti e/o servizi che necessitano e non vengono acquistati dalla concorrenza

71 Aspetti intangibili acquisiti nel corso del tempo dall’azienda all’interno del network più complesso di

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Un altro elemento molto importante che contribuisce assieme alle risorse e alle

competenze sono le routine organizzative72 rappresentate dalle competenze

individuali che ognuna impiega nel proprio lavoro, generando differenze di performance non imitabili dalla concorrenza perché vengono distribuite all’interno del gruppo lavorativo di ciascuna azienda.

Perciò per raggiungere il cosiddetto vantaggio competitivo, le risorse da sole non servono, ma bisogna mettere in campo anche le competenze e le proprie routine organizzative

La dimensione esterna, invece, ha come obiettivo l’intensificazione delle relazione dell’impresa con la comunità locale coinvolgendo diversi soggetti come ad esempio, dipendenti, azionisti, fornitori, clienti, ONG73, autorità pubbliche e private: tutti questi attori non fanno solo parte del territorio nazionale, ma in un’ottica di relazione e accordi internazionali, possono situarsi in tutto il mondo74.

Questa caratteristica può ritorcersi anche in maniera negativa per l’azienda; infatti, una relazione pessima con dei fornitori, può creare una “cattiva pubblicità” per l’azienda.

Il tema sociale è sempre stato rappresentato come un tema importante e delicato per le istituzioni nazionali e internazionali; gli strumenti che si occupano di queste tematiche sono la Dichiarazione dell’OIL75 riguardanti i diritti dell’uomo sul lavoro e i Principi dell’OCSE76 per le imprese multinazionali cercando di risolvere tutti i problemi che sorgono in campo politico, giuridico e sociale.

Su questo ambito, le aziende sono chiamate a spendere molte risorse per verificare alcune questioni quando commerciano con partners come essi rispettino i valori fondamentali dei propri lavoratori e come si devono comportare se gli stessi non rispettano i diritti dell’uomo.

72

ARRU B., RUGGIERI M., I benefici della Corporate Social Responsibility nella Creazione di Valore

Sostenibile: il Ruolo delle Risorse di Competenza e del Capitale Reputazionale, Business and Management

Sciences International Quarterly Review, Vol. 7 N. 1/2016, pag. 27

73

ONG: Organizzazione Non Governativa, senza scopo di lucro. In questo caso le ONG fanno riferimento alle organizzazioni ambientali e sociali.

74

COMMISSIONE DELLE COMUNITA’ EUROPEE, Libro Verde: promuovere un quadro europeo per la

responsabilità sociale delle imprese, 2001, pag. 3 75 Per dettagli, vedi prossimi paragrafi

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La stessa Commissione Europea, come si è precedentemente sottolineato, è obbligata a controllare se vengono rispettati le disposizioni in materia di lavoro, di ambiente, dell’uomo.

Gli strumenti che sottostanno alle norme e disposizioni europee, nazionali e internazionali sono i codici di condotta. Infatti le norme hanno il compito di indicare delle linee guida generali imposte a tutti, mentre i codici di condotta hanno lo scopo di integrare le norme e disposizioni di carattere più elevato. I codici di condotta possono rivolgersi a differenti stakeholders e obbligarli a svolgere diverse mansioni/rispettare alcune norme. Il framework che devono seguire è composto dalle disposizioni dell’OCSE e dalla Dichiarazione dell’OIL77.

La Commissione europea afferma, inoltre, che bisogna spingere verso il miglioramento assoluto dei codici e delle norme, ad esempio per quanto riguarda la pratica del lavoro infantile. Accontentarsi di seguire alla lettera il Principio dell’OIL infatti, non porta al miglioramento della situazione; seguendo il suo imperativo, appunto, le imprese dovrebbero eliminare e non commerciare con i soggetti che facciano ricorso al lavoro minorile, ma quello che viene suggerito è anche una presa di posizione personale e un aiuto concreto alla questione, considerando la possibilità di promuovere e sostenere l’istruzione dei bambini.

Infine, le azioni di responsabilità sociale messe in atto (sia a livello interno che esterno) portano a dei benefici di reputazione aziendale, incrementando il valore della stessa per gli azionisti nelle piazze di affari di tipo etico, diminuendo il rischio d’impresa e salvaguardandola da azioni di boicottaggio.