• Non ci sono risultati.

Dipendenza del segnale isotopico nel vapore dalla dire-

5.2 Risultati

5.2.4 Dipendenza del segnale isotopico nel vapore dalla dire-

direzione del vento

Nel capitolo 4 si era osservato che l’eccesso di deuterio nel vapore acqueo mostrava buona correlazione con RHSST normalizzata alla temperatura su-

perficiale della laguna se il vapore era campionato mentre l’aria proveni- va dalla laguna stessa15. Questa relazione, studiata sulla base del modello 15Ossia il vento proveniva da quello che era stato definito Settore Laguna, un settore

Craig-Gorgon (Figura 4.16), suggerisce che il segnale isotopico nel vapore al- l’interno del PBL potrebbe essere fortemente influenzato solo dall’ambiente che circonda l’area di campionamento entro pochi km. Per testare questa ipotesi `e stato in primo luogo analizzato l’andamento del vento studiandone la variabilit`a della velocit`a e determinando se vi siano mode nella direzione nell’arco di una giornata.

Figura 5.20: Andamento medio giornaliero della velocit`a (sinistra) e direzione del vento (destra) tra l’8 e il 29 Marzo 2017. Le bande indicate dalle linee tratteggiate sono discusse nel testo.

Come si pu`o vedere dal grafico di Figura 5.20, la velocit`a del vento presen- ta un massimo nelle prime ore del pomeriggio (14:00-15:00) ma vi sono due direzioni preferenziali da cui spira il vento verso il punto di campionamento, indicativamente N-NE e SE-S, associabili al regime di brezza. Il passaggio netto della direzione del vento, da N-NE a SE-S delle ore 10:00, avviene du-

rante il massimo di pressione atmosferica che `e sincrono al raggiungimento del plateau dell’eccesso di deuterio e al minimo di δ18O giornaliero. Il momento

della giornata in cui si ha il maggiore apporto di aria secca (valori δ pi`u ne- gativi) dall’alta atmosfera `e quindi identificato dalla banda denominata Max Entrainment in Figura 5.20. Durante il passaggio della direzione del vento serale, alle ore 20:00, vi sono invece un forte abbassamento della velocit`a del vento e il massimo giornaliero del rapporto di mescolamento. Tale periodo `e indicato in Figura 5.20 dalla banda Max Vapor. Si pu`o osservare che `e proprio successivamente all’intervallo Max Vapor che la direzione del vento non `e pi`u univoca. Oltre alla bassa velocit`a sono infatti presenti sia venti dal settore N che venti dal settore SW. Tale combinazione, gi`a evidenziata in passato (Camuffo et al., 1979), porta ad un ristagno dell’aria che, accoppiato all’abbassamento delle temperature, fa tendere la composizione isotopica del vapore all’equilibrio con quella dell’acqua superficiale della laguna.

Figura 5.21: Distribuzione della composizione isotopica del vapore (δ18O e δD) in

funzione della velocit`a e della direzione del vento a Marzo 2017.

La distribuzione della composizione isotopica in funzione di velocit`a e direzione del vento si traduce nelle mappe di Figura 5.21 per δ18O e δD e

di Figura 5.22 per d. La rosa dei venti `e scalata in modo che il modulo di ciascun vettore che identifica il vento sia pari alla distanza sulla mappa

coperta in un’ora alla velocit`a del vento16. Per quanto riguarda l’ossigeno e

l’idrogeno, si pu`o notare che la suddivisione in settori `e pi`u netta per il primo elemento rispetto al secondo, fatto probabilmente dovuto al frazionamento cinetico pi`u elevato per 18O/16O rispetto a D/H. Tuttavia, quando il vento

soffia energicamente da nord (>2 m s-1) la distinzione `e netta anche per δD.

`

E quindi possibile che in tali condizioni il vapore acqueo arrivi da quote pi`u elevate.

Figura 5.22: Distribuzione dell’eccesso di deuterio nel vapore acqueo in funzione della velocit`a e della direzione del vento a Marzo 2017. Si riportano le principali direzioni dei venti (mode) e gli orari in cui si manifestano. Le frecce rosse indicano il cambiamento nella direzione del vento durante il giorno: oraria dalle 6:00 alle 15:00, antioraria dalle 15:00 alle 6:00 del giorno successivo. La linea tratteggiata ha una direzione N➦135E.

L’eccesso di deuterio invece mostra una marcata suddivisione spaziale in funzione della direzione del vento definita da due settori con direttrice NW-SE (∼N➦135E, riportata in Figura 5.22 come una linea tratteggiata). Questo risultato `e in accordo con quanto affermato precedentemente e cio`e che, durante la notte e le prime ore del mattino, la bassa velocit`a del vento e l’elevato valore di RH portano il vapore acqueo in equilibrio isotopico con le acque superficiali locali. Durante la rotazione oraria della direzione del vento, eccesso di detuerio e velocit`a del vento aumentano, poich´e il sistema si

16Ad esempio la lunghezza del raggio (r) per la circonferenza che rappresenta i venti con

sbilancia verso condizioni di umidit`a relativa inferiori dovute all’immissione di aria secca. Per determinare se le aree sorgenti del vapore acqueo atmosferico risultano in accordo con quanto fin qui riportato si mostra in Figura 5.23 un confronto tra le aree sorgenti del vapore, determinate con la diagnostica lagrangiana (Sodemann et al., 2008), per il campionamento di Marzo 2017 e per la campagna 2015-201617. Da tale confronto appare evidente che a Marzo

2017, durante il periodo di brezza marina, l’aria secca degli strati superiori dell’atmosfera entra in contatto con la superficie marina, con il conseguente aumento dell’eccesso di deuterio misurato a Venezia. La maggior parte del vapore in questo periodo, tuttavia, viene guadagnata dalle masse d’aria che raggiungono il punto di campionamento nel Mare Adriatico (zona delle foci del Po), come intuito nella sezione 5.2.1. Annualmente invece, l’area in cui le masse d’aria acquisiscono la maggior parte del vapore acqueo, `e abbastanza equidistribuita nella zona della Laguna di Venezia.

17Per questo confronto i risultati della campagna 2015-2016, visti in Figura 4.20, sono

stati rimappati su un’area pi`u piccola. Si riportano le mappe CWT relative a Marzo 2017 nell’allegato S3.

Figura 5.23: Confronto tra le aree sorgenti del vapore acqueo a Venezia per la campagna annuale con le trappole (2015-2016) e la campagna in continuo (Marzo 2017). Le isolinee sono tracciate ogni 0.002 mm h-1. La posizione del punto di campionamento `e riportata

Capitolo

6

Caratterizzazione del vapore acqueo

vicino all’interfaccia acqua-aria

I parametri di frazionamento cinetico generalmente utilizzati nel mo- dello Craig-Gordon sono derivati per via teorica dalla legge cinetica dei gas oppure ottenuti da misure in laboratorio. Vengono presenta- ti in questo capitolo i risultati di una serie di esperimenti in campo volti a stimare sperimentalmente i seguenti parametri del modello Craig-Gordon: θ, n, k18O e kD. Il vapore acqueo `e stato campiona-

to contemporaneamente a tre quote sopra la superficie della laguna (0.1, 2 e 4 m) in alcuni casi monitorando contemporaneamente l’an- damento dell’umidit`a alle stesse quote. Risulta che valori di θ = 0.67, n = 0.48, k18O = 7.0h e kD = 8.5h sono adeguati per il caso di stu-

dio della Laguna di Venezia. Studiando inoltre l’andamento verticale della composizione isotopica del vapore `e stata determinata la quota dello strato in cui avvengono i fenomeni di frazionamento isotopico all’equilibrio, pari a ∼ 10−3 m. Viene infine dimostrato che l’inter-

cetta del Keeling Plot fornisce una buona stima della composizione isotopica del flusso di vapore, compatibile con quella ottenuta dal modello Craig-Gordon.

Negli ultimi anni sono aumentati notevolmente i dati disponibili relativi alla composizione isotopica del vapore acqueo sopra gli oceani, grazie alla tecnica CRDS (Benetti et al., 2017). Sono invece estremamente limitati gli studi che valutano la composizione isotopica verticale del vapore acqueo sopra la

superficie libera dell’acqua1. I primi profili di δ18O nel vapore acqueo in am-

biente marino sono quelli riportati da Craig e Gordon (1965) e sono riferiti a campioni di vapore prelevato a due quote. Da quanto riportato nel sud- detto studio, la quota pi`u bassa risultava essere compresa tra 1 e 3 metri, dipendendo molto dalle condizioni del mare durante il campionamento. La quota pi`u alta, invece, si riferiva alla cima dell’albero maestro, variando tra i 13 ed i 15 metri al di sopra della linea di galleggiamento. Per i 5 profili riportati da Craig e Gordon (1965) non si osservano grandi differenze tra il δ18O del vapore campionato alle due quote (massima differenza ≈ 0.12h).

Ci`o porterebbe a pensare che gi`a ad un metro dalla superficie del mare non vi siano pi`u fenomeni di diffusione e frazionamento ma, come stimato dal modello Craig-Gordon, puro rimescolamento turbolento. Profili pi`u recen- ti della composizione isotopica del vapore (δ18O e δD) in ambiente marino sono riportati da Gat et al. (2003), effettuati durante una crociera nel Mar Mediterraneo nel Gennaio 1995. In questo secondo caso le quote di campio- namento erano ancora pi`u elevate e cio`e 20.4 m (ponte della nave) e 27.9 m (albero maestro) rispetto alla linea di galleggiamento. Dai 25 campiona- menti effettuati, risultano mediamente differenze maggiori tra δ18O e δD alle

due quote rispetto a quanto riportato da Craig e Gordon (1965), pari cio`e a 0.5h e 5h, rispettivamente. Nel loro studio, Gat et al. (2003) propon- gono che una parte del flusso di vapore netto sopra la superficie marina sia dovuta all’evaporazione completa di gocce d’acqua portate in aria da spray marino. Ci`o andrebbe ad omogenizzare la composizione isotopoica verticale del vapore acqueo.

Non risultano da letteratura studi che si avvicinino alla superficie marina a quote inferiori al metro, fattore determinante per capire a che quota il vapore acqueo atmosferico risulti in equilibrio isotopico con la superficie d’acqua, assunzione base del modello Craig-Gordon2.

La Laguna di Venezia si presta particolarmente bene ad uno studio del profilo verticale della composizione isotopica del vapore in quanto le condi- zioni di campionamento raramente sono paragonabili a quelle che si possono riscontrare in mare aperto. Inoltre, la bassa profondit`a, l’ampia superficie d’acqua libera, la direzione costante del vento associate ad una breve durata delle misure, sono risultati parametri fondamentali per confrontare i profili di composizione isotopica del vapore misurati con quelli stimati da un modello.

1Al contrario, gli studi di gradiente isotopico in ambiente terrestre sono pi`u frequenti,

in quanto vengono spesso usate torri meteorologiche oppure torri per lo studio dei flussi turbolenti tra vegetazione e atmosfera. A tal proposito si vedano ad esempio i lavori di Noone et al. (2013); Griffis et al. (2016); Wang et al. (2010)

2Nel modello Craig-Gordon il vapore nello strato limite pi`u vicino alla superficie

Durante la campagna di campionamento 2015/2016 sono state effettuate quattro misure di gradiente isotopico nei primi metri di quota della Laguna di Venezia. A differenza di quanto disponibile in letteratura, queste misu- re sono volte a sondare l’andamento verticale della composizione isotopica vicino all’interfaccia acqua-aria (quote comprese tra pochi cm e 4 m) con il fine di determinare la composizione isotopica del flusso di vapore e poterla confrontare con i modelli presentati nel Capitolo 2.3.

6.1

Materiali e metodi