MORTE!...NON MI HA MAI DETTO UNA PAROLA
SOLA…VENIVA A VEDERMI PERCHÉ ERO MALATA…NIENT’ALTRO: TI GIURO!...TI GIURO,GILDA!GLI FACEVO SOLTANTO
COMPASSIONE, ECCO…ERO IO L'[…]
(SCOPPIA A PIANGERE)
GILDA (COMMOSSA).VEDI! VEDI TU SEI UNA SANTA…IO NON VALGO NIENTE.LASCIAMI ROMPERE IL COLLO CH'È MEGLIO PER TE E PER
ME.
MÀLIA (TENTANDO DI VEDERE FRA LE LAGRIME).
NO, NON NE POSSO PIÙ.[………]PERCHÉ TU SEI ACCANTO A LEI
GILDA.NO, NON PUÒ ESSERE…DIGLIELO TU STESSA
MÀLIA
(VIVAMENTE, METTENDOLE LA MANO SULLA
BOCCA).
ZITTA!NON DIR COSÌ!
GILDA.
LASCIAMI!SON ARCISTUFA!NON NE POSSO PIÙ DI QUESTA VITA!
MÀLIA.
MA PERCHÉ?COS’HAI?
GILDA.
NULLA.NON TE LO POSSO DIRE.
MÀLIA
(CON LIEVE TREMITO NELLA VOCE).
PENSA ALLA MAMMA, POVERETTA, CHE HA AVUTI TANTI PENSIERI!...GLIENE HO DATI
TANTI, CON QUESTA GRAMA SALUTE!... GILDA.
VORREI ESSERE MORTA IO, INVECE! MÀLIA.
…PENSA A LUI… CHE TI VUOL TANTO BENE!... GILDA.
GRAZIE.BONTÀ SUA!
MÀLIA.
DICE CHE GLIENE VOLEVI ANCHE TU…
ALLORA…
GILDA.
ALLORA, ERA ALLORA.
MÀLIA
(SBIGOTTITA).
OH,GILDA!...
GILDA.
ALLORA ERA ALLORA.HO ALTRO PER IL CAPO ADESSO.
MÀLIA.
POVERETTO!...COME FARÀ?
GILDA.
COME FARÀ?(PRENDENDOLE LA FRONTE FRA LE
MANI, E GUARDANDOLA FISO NEGLI OCCHI)TU
SEI
UNA SANTA!...PERDONAMI!(ASCIUGANDOSI DI
35
MÀLIA (SBIGOTTITA).OH NO!...IO NO!...
GILDA.DIGLI QUELLO CHE VUOI…NON ME NE IMPORTA ORMAI.
MÀLIA (SUPPLICHEVOLE).MA GILDA, PERCHÉ MAI?
GILDA.VUOI SAPERE IL PERCHÉ?NON TE LO POSSO DIRTE, A TE CHE SEI UNA SANTA!
MÀLIA (A MANI GIUNTE).OH GILDA!...
GILDA.DIGLI CHE HO PROMESSO AD UN ALTRO…CHE È FINITA ORMAI…
MÀLIA (ACCORATA, VEDENDO VENIRE
GIUSEPPINA).AH!...MAMMA! MAMMA!...
MÀLIA
(ABBRACCIANDOLA, TUTTA TREMANTE).
NO,GILDA, NO!...(CHINANDO IL VISO)TI DIRÒ
TUTTO!... COME SE FOSSI IN PUNTO DI MORTE…
SAI CHE SONO STATA IN PUNTO DI MORTE!...
LUI NON MI HA DETTO UNA PAROLA… UNA PAROLA SOLA… MAI!...VENIVA A VEDERMI PERCHÉ ERO AMMALATA…E NIENT’ALTRO, TI
GIURO!... TI GIURO!GLI FACEVO SOLTANTO COMPASSIONE, ECCO…MENTRE IO,
SCIOCCA…
(SCOPPIA A PIANGERE COL VISO TRA LE MANI)
GILDA
(COMMOSSA, QUASI COLLE LAGRIME AGLI
OCCHI).
VEDI! VEDI SE SONO STATA CATTIVA!
MÀLIA
(ROSSA IN VISO E TENTANDO DI SORRIDERLE
FRA LE LAGRIME).
MA NON CI PENSO PIÙ ORA!...VEDI CHE NE RIDO IO STESSA?...PURCHÉ SIATE FELICI!...
GILDA.
NO, NON PUÒ ESSERE…DIGLIELO TU CHE SEI BUONA, E TE LO MERITI IL BENE…
MÀLIA
(SBIGOTTITA, TRASALENDO).
OH NO!...IO NO!... GILDA
(BRUSCAMENTE).
DIGLI QUELLO CHE VUOI…NON ME NE IMPORTA.
MÀLIA
(SUPPLICHEVOLE).
MA PERCHÉ? PERCHÉ?...
GILDA.
VUOI SAPERE IL PERCHÉ?...NO… NON POSSO DIRTELO, A TE CHE SEI UNA SANTA!
MÀLIA
(A MANI GIUNTE).
OH GILDA!...
GILDA.
DIGLI CHE HO PROMESSO AD UN ALTRO…
CHE È FINITA ORMAI…
36
(ALLA GIUSEPPINA CHE SOPRAVVIENE).
AH!...MAMMA! MAMMA!...
Sulla base della collazione effettuata ai fini dell'apparato dell'edizione critica e non essendoci riscontri cronologici esterni (epistolario) e interni (datazione d'autore), si evince che A potrebbe essere, come si è ripetutamente accennato, la redazione più vicina alla princeps, pure nella presenza di divergenze sostanziali e formali che investono tutti i livelli del testo.
Le divergenze principali tra il manoscritto A e l'editio princeps possono essere così suddivise: varianti linguistiche (morfologiche, lessicali), varianti strutturali (scene ridotte o incrementate, personaggi eliminati in seguito).
Ecco una tabella dei casi più significativi.
Varianti linguistiche Morfologiche
A T1
Atto I, scena 5
LA SIGNORA.Cos’è, Battista? cos’è questo
chiasso?Ti par d’esser all’osteria?
Atto I, scena 5
LA SIGNORA.Cos’è, Battista? cos’è questo
chiasso?Vi par d’esser all’osteria?
Atto II, scena 2
GIUSEPPINA (sospirando).Ah, Signore! se stesse
a me!...
Atto II, scena 2
GIUSEPPINA (sospirando).Ah, Signore! se stesse
in me!...
Lessicali103
A T1
ATTO SECONDO.
Interno della portineria. A destra un caminetto. Più in là la scala che mette alla soffitta. A sinistra una grande finestra che dà in corte. In fondo, a sinistra, l'andito per cui s'entra nella casa.
ATTO SECONDO.
Interno della portineria. A destra un caminetto; più in là la scala che mette alla soffitta; a sinistra una grande finestra e l’usciale che dà in corte.
Varianti strutturali
Nell'edizione a stampa non compare il personaggio del pittore Flori. Già soppresso in fase di revisione, come si vede dall'elenco dei personaggi:
A T1
37
PERSONAGGI BATTISTA, portinaio
GIUSEPPINA, sua moglie
MÀLIA, GILDA (loro figlie)
CARLINI, operaio ASSUNTA, >FLORI, pittore< DON GEROLAMO, prete LA SIGNORA IL DOTTORE LUISINA ANGIOLINO LA MODELLA IL POSTINO PERSONAGGI: BATTISTA, portinaio.
GIUSEPPINA, sua moglie.
MÀLIA, GILDA, modista }loro figlie.
CARLINI, operaio. ASSUNTA, serva. DON GEROLAMO, prete. LA SIGNORA. IL DOTTORE. LUISINA, giornalaia. ANGIOLINO, cuoco. LA MODELLA. IL POSTINO.
La scena 4 del primo Atto, contenente un dialogo tra Flori il pittore e Giuseppina, è stata cassata e riscritta in seguito, come dimostra la collazione104:
A T1
>SCENA 4a
Flori, venendo di fuori e dette Flori. È venuto il facchino a prendere la roba? Giuseppina. Sissignore, sor Flori. Ha portato
via tutto.
Flori. Va bene. allora vo a chiudere, di sopra, e
le lascio poi le chiavi in portineria (Avviandosi verso la scala)
Giuseppina. C'è stata anche la modella. Dice
così…
Flori. Che torni domani all'ora stessa (ridendo e
canticchiando mentre s'avvia su per la scala). Verrò qui, ne fo promessa…
Giuseppina. Va là! Va là anche te! Prima fanno
i pasticci, e poi scappano via!
Assunta. Lo lasci andare, sora Giuseppina. Lo
lasci andare che è meglio anche per lei.
Giuseppina. Sicuro! Per le belle mance che ci
perdo!... Cinque lirette appena, Natale e ferragosto, cascasse il mondo.
104 Come osservato sopra nella descrizione del Fondo Verga, a questa scena cassata sarebbe in seguito da
collegare il manoscritto F, riportante diverse versioni del dialogo tra Gilda e Flori, non accolto poi né nel manoscritto A, né in Tr1.
38
Assunta. Non solo questo. Ma è anche meglio
levarselo dai piedi, per la sua Gilda.
Giuseppina. Dice davvero? Anche quest'altro? Assunta. Cara lei, quando una ragazza ci ha il
baco in testa si vede subito; e corrono tutti.
Giuseppina. Vado a dirgli il fatto mio! Assunta. No, no. in coscienza non ho visto
nulla. Qualche occhiata… qualche parolina, passando… Sa bene!...
Giuseppina. Bel mobile. Lo tratterò come va. Assunta. Badi, badi, il sor Battista!<
SCENA4A