L. R 25/02/2016, n 17 Nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA), di autorizzazione
3.3 Disamina di Piani Forestali Generali e predisposizione di schede da utilizzare per l’individuazione di specifici obiettivi e azion
La metodologia adottata per la raccolta e l’elaborazione dei dati relativi alle azioni ed obiettivi regionali è stata incentrata sull’analisi dei Rapporti ambientali, delle sintesi tecniche e di tutti i documenti del processo di VAS relativi ai Piani Forestali Regionali, consultabili sui siti istituzionali delle diverse Regioni italiane ed in alcuni casi (in particolare per la Regione Calabria e per la Regione Piemonte) attraverso interviste al personale amministrativo preposto allo svolgimento degli adempimenti propri della Valutazione strategica. L’analisi di ciascuno dei documenti prodotti nell’ambito del processo di VAS è stata condotto, non solo con riferimento al Piano Forestale, ma anche al Programma di sviluppo Rurale (PSR), in quanto quest’ultimo rappresenta il principale strumento operativo di programmazione e finanziamento per gli interventi nel settore agricolo, forestale e rurale sul territorio regionale, e per questo motivo ha permesso di comprendere la metodologia di intervento regionale sul patrimonio forestale.
La Regione Molise non ha ancora completato il processo di VAS sul Piano Forestale che deve ancora essere approvato in quanto è stato sottoposto a consultazione dalla data dell’08.11.2017 fino all’08.01.2018. Sul sito istituzione della Regione è possibile rinvenire tutta la documentazione del processo di VAS dal Rapporto Ambientale preliminare alla sintesi non tecnica ed ai pareri40.
La Regione Campania dispone di un Piano Forestale Regionale adottato con Deliberazione di Giunta n. 44 del 28 gennaio 201041, con il parere conforme in materia di VAS del Comitato Tecnico per l’Ambiente della Regione reso in data 22.10.2009 ed al quale lo stesso Piano viene sottoposto per ogni eventuale integrazione.
La Regione Lazio ha un patrimonio forestale42 che comprende tutte le foreste demaniali trasferite dallo Stato alla Regione, per effetto del DPR n. 616/1977, ed anche le foresti provenienti da altri enti pubblici disciolti e riacquisite per effetto della Legge regionale n. 14/2008. Secondo gli indirizzi di gestione per la valorizzazione del patrimonio forestale, individuati con DGR n. 1101/2002, alla Regione competono funzioni tecnico- amministrative, indirizzate alla corretta utilizzazione e conservazione del patrimonio silvo-pastorale di proprietà regionale, ivi compresi i beni forestali e vivaistici trasferiti
40 Cfr. Regione Molise, sito istituzionale http://www3.regione.molise.it/flex/cm/pages
41 Cfr. Regione Campania, sito istituzionale www.agricoltura.regione.campania.it/foreste/paf_piano_generale.html. 42
107 dallo Stato alla Regione e già amministrati dall’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali (A.S.F.D).
In particolare, su indirizzo della Giunta regionale, l’Area Foreste e Servizi e Ecosistemici, nel 2017, ha adottato il piano di gestione forestale (PGAF) della Foresta Demaniale Tiburtina per 830 ettari nel Comune di San Gregorio da Sassola (RM), unitamente al PGAF del Bosco Montagna per 425 ettari, nel Comune di Viterbo, individuando in entrambi i casi le potenzialità produttive e ricreative e tenendo conto anche dei beni e servizi ecosistemici prodotti dalle foreste stesse.
La Regione Umbria43 ha adottato un piano forestale regionale nel 2008 per l’arco temporale 2008-2017, che sostituisce quello relativo all’arco temporale 1998-2007, in considerazione del contesto ambientale e paesaggistico caratterizzato in larga parte da versanti collinari e montani estesamente boscati.
Dall’analisi delle diverse azioni e degli obiettivi individuati dalle Regioni Molise, Campania, Lazio e Umbria nei documenti del processo di VAS, sopra richiamati, emergono i diversi punti di forza e di debolezza di un possibile Piano Forestale Generale.
Schema grafico n. 14: Matrice SWOT(esempio estrapolato dai documenti visionati sopra richiamati – Rapporto ambientale Regioni Molise, Campania, Lazio e Umbria)
PUNTI DI FORZA • Espansione continua della risorsa bosco. • Incremento delle superfici boscate nelle quali eventuali interventi selvicolturali hanno una convenienza economica • Contrazione delle formazioni pure di conifere in favore di boschi misti con latifoglie autoctone • Incremento della provvigione legnosa • Progressivo allungamento del turno
PUNTI DI DEBOLEZZA
• Alta incidenza dei boschi governati a ceduo. • Alta incidenza di boschi a bassa provvigione • Inventario forestale regionale non aggiornato in funzione degli indicatori MCPFE
OPPORTUNITÀ • Aumento dell’importanza dei “servizi” di interesse pubblico attribuiti al bosco • Misure della programmazione per lo sviluppo rurale
MINACCE
Abbandono delle aree rurali montane da parte della popolazione locale
In considerazione del fatto che in ambito forestale, sempre più spesso la predisposizione della documentazione necessaria per avviare un processo di valutazione ambientale è percepita come un appesantimento burocratico44 potrebbe essere interessante fornire dati ed indicazioni, quanto più possibile dettagliati, che siano di supporto agli operatori del settore per le iniziative da porre in essere. Per tale ragione, è stata predisposta una griglia contenente una serie di interrogativi che potrebbero costituire una guida per chi si appresta alla predisposizione di un piano/programma: in particolare, sono stati individuati dei quesiti utili per semplificare l’individuazione dei punti di debolezza e di forza di un’analisi ambientale.
43 Cfr. Regione Umbria, sito istituzionale http://www.regione.umbria.it/agricoltura/gestione-forestale
44 È utile al riguardo porre attenzione alle tempistiche di approvazione del Piano rispetto all’inizio del processo di VAS, questo dato ci fa riflettere sul motivo per cui il processo VAS sia considerato un appesantimento burocratico.
108 Punti di debolezza di un’analisi ambientale Punti di forza di un’analisi ambientale Quali sono gli impatti ambientali presenti?
Quali sono le pressioni ambientali rilevanti? Quali sono le criticità o i comportamenti ambientali che è possibile modificare? Quali sono i vantaggi degli oppositori dello sviluppo sostenibile?
Quali sono i fattori di debolezza secondo chi osserva il sistema dall’esterno?
Quali sono le risorse significative di cui si dispone?
Quali sono le attività sostenibili che si sanno svolgere bene?
Quali sono le buone prassi locali che bisogna mantenere e sviluppare?
Si dispone di fonti informative rilevanti? Quali sono i fattori di forza secondo chi osserva il sistema dall’esterno?
Quali sono i fattori di debolezza degli oppositori dello sviluppo sostenibile?
Schema grafico n. 15: tabella Punto di forza e di debolezza (esempio estrapolato dai documenti analizzati come infra richiamati – Rapporto ambientale Regioni Molise, Campania, Lazio e Umbria)
Particolare attenzione deve essere prestata a quei piani e programmi per cui si rende necessario uno studio di incidenza, per i quali devono essere valutati i probabili impatti del piano rispetto alle seguenti componenti ambientali: Suolo, Biodiversità floristica, Biodiversità faunistica, Paesaggio, Aria, cambiamenti climatici ed emissioni di gas climalteranti ed Acqua.
È stato, infatti, ritenuto che tali fattori siano quelli direttamente o indirettamente connessi con lo stato di conservazione di un Sito Natura 2000 in quanto, direttamente o indirettamente, in grado di influenzare struttura e funzioni di flora, fauna ed habitat di importanza comunitaria.
In particolare, va specificato che i singoli interventi nei Siti Natura 2000, da compiere su indirizzo del Piano Forestale Generale (PFG), devono essere preventivamente analizzati di volta in volta in termini di incidenza specifica sullo stato di conservazione del sito, quando tali analisi risulta rilevante ai sensi del D.P.R. 357/1997.
Molti dei principi ispiratori del PFG sono direttamente connessi con il miglioramento delle condizioni ambientali generali, l’incremento di disponibilità di habitat per le specie forestali, la correzione di fenomeni di dissesto idrogeologico, la regolamentazione della fruizione degli habitat naturali e la riduzione dei livelli di CO2 atmosferica: punti, questi, che rendono il Piano un documento di alto valore sotto il profilo ambientale, oltre che economico e sociale.
109 Nell’ottica dell’individuazione di metodologie che favoriscano l’attuazione di processi di valutazione efficaci rispetto all’obiettivo di sostenibilità degli ecosistemi forestali, si potrebbe avanzare una proposta metodologica operativa che sia di riferimento per le azioni e le misure di attuazione strategiche nell’ambito dei Piani forestali generali, nelle ipotesi in cui il Piano comprenda all’interno aree per cui deve essere effettuata una valutazione di incidenza.
Le tabelle che sono di seguito riportate contengono, infatti, una selezione di quelli che possono essere considerati i fabbisogni da prendere in considerazione nella formulazione di un piano/programma e la corrispondenza con gli obiettivi specifici e le conseguenti azioni.
La tabella n. 1 prende in esame gli aspetti relativi alle risorse forestali
La tabella n. 2 prende in esame gli aspetti relativi al contributo delle foreste al ciclo globale del carbonio.
La tabella n. 3 prende in esame gli aspetti relativi alla salute e vitalità degli ecosistemi naturali.
La tabella n. 4 prende in esame gli aspetti relativi alle funzioni produttive delle foreste ed i prodotti legnosi.
110 Schema grafico n. 16: Tabella n. 1 – risorse forestali
Fabbisogni OB. SPECIFICI AZIONI
Individuazione e promozione di forme di remunerazione dei “servizi” di interesse pubblico che derivano da una corretta gestione dei boschi
Promuovere e divulgare
l’educazione e l’informazione al rispetto degli ecosistemi forestali, promovendo una nuova diffusa cultura forestale
Promuovere lo sviluppo di strumenti per l’educazione, la divulgazione e l’informazione sulla dimensione sociale e culturale della foreste Favorire l’uso ricreativo
responsabile e il turismo sostenibile delle foreste
Sostenere forme di pagamento del servizio ambientale di tutela del suolo e delle acque
Valorizzare i servizi di interesse pubblico e sociale forniti dalla corretta gestione forestale Sensibilizzare la società sul ruolo della gestione attiva in foresta come strumento di tutela e sviluppo
Predisporre e sviluppare strumenti per sensibilizzare la società sul ruolo della gestione attiva in foresta come strumento di tutela e sviluppo
Promozione dell’aggiornamento dei dati sul patrimonio forestale regionale
Incentivare l’armonizzazione delle informazioni e delle statistiche del settore forestale
Avviare l’aggiornamento della Carta forestale regionale e dell’Inventario forestale regionale
Incentivazione di approcci gestionali sostenibili nei boschi cedui
Salvaguardare l’integrità territoriale, la superficie, la struttura e la salute del patrimonio forestale nazionale
Individuare ed applicare modalità di trattamento dei boschi in grado di inserire il governo ceduo all’interno di sistemi gestionali articolati e flessibili Promozione di
investimenti rivolti al “capitale umano
Incentivare la formazione e l’informazione in ambito forestale, su gestione, ambiente, sicurezza, marketing
Proseguire le attività di formazione professionale e informazione rivolte agli addetti del settore forestale Agevolare il ricorso a servizi di consulenza da parte di imprenditori forestali Sostegno all’innovazione e all’ammodernamento delle strutture e dotazioni di produzione e trasformazione Incentivare la creazione, lo sviluppo della filiera foresta-legno valorizzando l’efficienza nelle e tra le differenti fasi, dall’utilizzazione alla trasformazione
Individuare strumenti e forme di accordi “di filiera”
Investire per l’ammodernamento delle imprese forestali
Migliorare la viabilità rurale
Sviluppare le reti infrastrutturali per la distribuzione di energia da fonti rinnovabili
Migliorare lo scambio di informazioni e la comunicazione diffondendo e trasferendo le esperienze, le buone prassi e le innovazioni nel settore
Sostenere iniziative di cooperazione nazionale, interregionale, internazionale finalizzate allo scambio di esperienze ed al raccordo
111 Schema grafico n. 17: Tabella n. 2 - contributo delle foreste al ciclo globale del carbonio
Fabbisogni OB. SPECIFICI AZIONI
Promozione di un uso efficiente delle biomasse forestali a fini energetici
Promuovere e ottimizzare la produzione e l’utilizzo sostenibile
delle biomasse forestali
Sostenere la diffusione di generatori a biomasse ad alta efficienza Promozione alla
gestione dei boschi destinati alla produzione di legna da ardere attraverso un approccio di filiere corta biomasse – energia
Sostenere la produzione di biomasse forestali basata sulla pianificazione
della gestione e
dell’approvvigionamento della risorsa legno
Promozione dell’aggiornamento dei dati sul patrimonio forestale regionale
Incentivare l’armonizzazione delle informazioni e delle statistiche del settore forestale
Avviare l’aggiornamento della Carta forestale regionale e dell’Inventario forestale regionale
Incentivazione di approcci gestionali sostenibili nei boschi cedui
Contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici, migliorando il contributo forestale
al ciclo del carbonio e valorizzando gli adattamenti agli
effetti
Individuare ed applicare modalità di trattamento ai boschi cedui in grado di migliorare il contributo al ciclo del carbonio
Incentivazione della conversione colturale di terreni agricoli
Sostenere la realizzazione di impianti di arboricoltura da legno in base agli indirizzi di gestione forniti da una pianificazione territoriale Incentivazione del consumo di biomasse forestali a fini energetici in ambito locale
Sviluppare le reti infrastrutturali per la distribuzione di energia da fonti rinnovabili
Proseguire la campagna di incentivazione alla trasformazione dei generatori a bassa efficienza energetica
112 Schema grafico n. 18: Tabella n. 3 - salute e vitalità degli ecosistemi naturali
Fabbisogni OB. SPECIFICI AZIONI
Sensibilizzazione della società sullo stato delle foreste nella Regione in questione
Sensibilizzare la società sul ruolo della gestione attiva in foresta come strumento di tutela e sviluppo
Predisporre e sviluppare strumenti per sensibilizzare la società sul ruolo della gestione attiva in foresta come strumento di tutela e sviluppo
Promozione dell’aggiornamento ed il miglioramento del livello di conoscenza sullo stato di salute delle foreste nella Regione in questione
Incentivare l’armonizzazione delle informazioni e delle statistiche del settore forestale
Avviare l’aggiornamento della Carta forestale regionale e dell’Inventario forestale regionale Miglioramento dell’efficienza del
sistema di previsione, prevenzione, lotta e recupero dei danni alle foreste
Salvaguardare l’integrità territoriale, la superficie, la struttura e la salute del
patrimonio forestale nazionale
Investire nell’aggiornamento ed integrazione del sistema regionale di previsione, prevenzione, lotta e recupero dei danni alle foreste Ricostituzione del potenziale
forestale danneggiato da disastri naturali, fitopatie e incendi e introdurre azioni e sistemi di monitoraggio e prevenzione coordinati e costanti
Miglioramento dell’efficienza del sistema di previsione,
prevenzione, lotta e recupero dei danni alle foreste
Integrazione dei fondi per attività connesse alla prevenzione degli incendi boschivi ed al contenimento degli effetti connessi al riscaldamento globale
Migliorare lo scambio di
informazioni e la comunicazione diffondendo e trasferendo le esperienze, le buone prassi e le innovazioni nel settore
Sostenere iniziative di cooperazione nazionale, interregionale, internazionale
finalizzate allo scambio di esperienze ed al raccordo Incentivazione della conversione
colturale di terreni agricoli Individuazione e promozione di forme di gestione in grado di aumentare la diversità specifica delle foreste
Contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici, migliorando il contributo forestale al ciclo del carbonio e valorizzando gli adattamenti agli effetti
Sviluppare le reti infrastrutturali per la distribuzione di energia da fonti rinnovabili
Individuazione e promozione di forme di gestione in grado di valorizzare gli adattamenti agli effetti del riscaldamento globale Individuazione e promozione di forme di gestione in grado di valorizzare gli adattamenti agli effetti del riscaldamento globale
Individuare ed applicare modalità di trattamento ai boschi in grado di aumentare la capacità di adattamento degli ecosistemi forestali ai cambiamenti climatici
113 Schema grafico n. 19: La tabella n. 4 funzioni produttive delle foreste – i prodotti legnosi.
Fabbisogni Obiettivi specifici Azioni
Promozione di investimenti volti al miglioramento della produzione di prodotti legnosi
Incentivare la creazione, lo sviluppo della filiera foresta-legno valorizzando l’efficienza nelle differenti fasi, dall’utilizzazione alla trasformazione
Investire per il potenziamento ed il miglioramento delle strutture, delle macchine e delle attrezzature forestali aziendali
Promozione dell’integrazione di filiera per migliorare gli approcci
gestionali rispetto alle esigenze del mercato
Incentivare la creazione, lo sviluppo della filiera foresta-legno valorizzando l’efficienza nelle differenti fasi, dall’utilizzazione alla trasformazione
Avviare iniziative volte a migliorare l’offerta dei prodotti legnosi Promuovere forme di gestione innovative nella
cooperazione tra proprietari dei boschi e operatori del settore
Promuovere forme di gestione associata delle proprietà forestali Promozione
dell’aggiornamento del sistema di rilevazione del mercato del legno in quella specifica Regione
Incentivare l’armonizzazione delle informazioni e delle statistiche del settore forestale
Attivare canali informativi in grado di fornire
tempestive informazioni quantitative e valutazioni qualitative del mercato dei prodotti forestali in ambito regionale
Valorizzazione dei prodotti legnosi di produzione locale
Migliorare la qualità dei prodotti forestali nazionali, legnosi e non, e incentivarne l’impiego
Individuare percorsi per la valorizzazione dei prodotti forestali provenienti da foreste gestite secondo i principi della sostenibilità Promuovere percorsi di certificazione dei prodotti forestali Promozione di approcci gestionali atti a favorire la diversificazione degli assortimenti di produzione locale Individuare ed applicare modalità di trattamento selvicolturale in grado di valorizzare i prodotti forestali legnosi e non legnosi
Sostenere la realizzazione di impianti di arboricoltura da legno in base agli indirizzi di gestione forniti da una pianificazione territoriale
114 L’analisi di un Piano Forestale Generale evidenzia l’importanza della conservazione della biodiversità in numerose azioni la cui corretta applicazione porterà benefici alla tutela di specie e habitat di importanza comunitaria.
Nella tabella n. 5 si esamina il rapporto che determinate tipologie di azioni possono avere nell’impatto con zone che rientrano fra le aree Natura 2000.
Schema grafico n. 20: Tabella n. 5 – esempio di interventi nelle zone in cui è necessario effettuare anche la Valutazione di incidenza
Tipo di azione Rapporto con la gestione Natura
2000