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DESCRIZIONE DELLE FAS

6. EVIDENZIAMENTO DELLE BANDE:

4.4 DISCUSSIONE E CONCLUSIONI:

• ESAME OBIETTIVO GENERALE DELL’ANIMALE

1) Come è possibile notare dalla figura 4.3 nel nostro studio la classe più rappresentata è quella dei soggetti adulti.

Nel periodo invernale, durante il quale è stato svolto il lavoro, si assiste ad una riduzione delle nascite e di conseguenza il numero dei soggetti giovani che afferiscono al centro di recupero è esiguo.

• GESTIONE DEI CAMPIONI URINARI

1) E’ stato possibile effettuare la collezione di urina direttamente dall’uretere in soggetti appena deceduti.

2) La tecnica SDS-PAGE è risultata applicabile anche alle urine di piccione. Con questa metodica sono state messe in evidenza nove bande proteiche urinarie di pertinenza renale attraverso l’esame delle urine prelevate dall’uretere. Questo, confrontato con quanto presente in letteratura, ha evidenziato la corrispondenza di 5 bande rilevate con la stessa tecnica nelle urine di pollo, mentre 4 bande risultano essere nuove (Janes-Braun, 1997). 3) Dal confronto fra le urine ureteriche e cloacali degli stessi due soggetti,

risulta evidente una riduzione quali-quantitativa delle proteine urinarie nell’urina post ureterica.

4) L’analisi chimica delle urine ha evidenziato una difficoltà di dosaggio per alcuni soggetti.

Per 16 soggetti è risultata completamente applicabile, permettendoci di calcolare la media dei valori di proteine totali, proteine e creatinina urinaria e del rapporto UP/UC.

5) Il dosaggio delle proteine totali ha evidenziato una media più elevata rispetto all’ intervallo di riferimento 0,11-1,99 g/L, riportato in letteratura per il piccione (Halsema et al, 1988).

Nel nostro lavoro le proteine totali sono state dosate a partire dall’urina naturalmente escreta, invece che da quella ureterica come svolto dal precedente studio, è probabile che quindi sia presente una contaminazione cloacale.

• GESTIONE DEI CAMPIONI DI PLASMA

1) Dall’SDS-PAGE del plasma è risultata la presenza costante di numerose bande proteiche.

Una banda plasmatica piuttosto abbondante, di peso intorno a 68 kD, corrisponde come peso alla numero 3 presente in maniera quasi costante nelle urine ureteriche.

In accordo con quanto ipotizzato anche da altri autori potrebbe trattarsi di albumina sierica (Janes-Braun, 1997).

• CELIOSCOPIA/NECROSCOPIA E SESSAGGIO

1) Dall’esame macroscopico della cavità toraco-addominale dei soggetti oggetto dello studio, quasi la metà dei piccioni manifestavano alterazioni. L’alterazione più frequentemente riscontrata era aerosacculite (circa 1/3 dei soggetti)

2) Durante la necroscopia è stato evidenziato un caso di ipoplasia congenita renale. Il riscontro casuale, senza la presenza di sintomatologia né quadro istologico alterato, concorda con quanto riportato in letteratura. Le porzioni di rene mancanti sono quella media e caudale, sebbene in letteratura sia riportata con una frequenza maggiore l’assenza della porzione craniale (Schmidt, 2006).

3) Il sessaggio è stato possibile in tutti i piccioni, durante la celioscopia o necroscopia ed è emersa una prevalenza di soggetti di sesso maschile

• STUDIO DEI REFERTI ISTOLOGICI RENALI

1) Con l’esame istologico dei campioni di rene il 32,4 % dei soggetti è risultato affetto da patologie renali, ma solo circa un terzo dei soggetti (4/11) presentava una sintomatologia riferibile ad un problema urinario.

2) Nessuno dei soggetti risultati positivi all’istologia manifestava lesioni macroscopicamente evidenti, questo conferma ancora una volta la necessità di effettuare una biopsia per diagnosticare una patologia renale.

3) Nei soggetti risultati positivi all’istologia la patologia maggiormente rappresentata era la nefrite interstiziale cronica con presenza di mononucleati riscontrata in 6 soggetti su 11; di questi in uno associata a ialinosi arteriolare, in uno a tiroidizzazione dei tubuli renali ed urati endotubulari ed uno a fibrosi interstiziale.

4) Come deducibile dalle relative tabelle non si è potuto stabilire una correlazione statisticamente significativa fra la presenza o assenza delle singole bande e la presenza o assenza di lesioni per le bande 2, 2a, 3, 5, 6, 7 e 8.

Se infatti il valore P fosse stato inferiore a 0,05 si sarebbe rifiutata l’ipotesi nulla che asserisce l’assenza di correlazione.

5) Come evidenziabile dalle tabelle 3.3, 3.7 risulta la presenza di una correlazione statisticamente significativa tra la presenza di lesioni e l’assenza delle bande 1 e 4 nelle urine cloacali; che quindi sembrano mancare maggiormente in caso di patologia renale (P minore di 0,05). 6) Unendo le bande 1 e 4 (Tabella 4.12) e considerandole solo quando sono

entrambe positive o entrambe negative la significatività aumenta (P = 0,005).

7) L’analisi statistica effettuata con il test di Spearman conferma quanto ottenuto con il Chi-quadro (Tabella 4.13).

8) Dal confronto fra le urine ureteriche dei due soggetti non risultano differenze all’esame elettroforetico, sebbene il rene uno dei due risultasse patologico all’istologia.

9) Confrontando l’elettroforesi dei due campioni di urina ureterica con le rispettive urine cloacali precedentemente raccolte è emerso che la banda 4 scompare nelle urine cloacali del soggetto malato, mentre persiste in quelle del sano. La banda numero 1 viene a mancare invece nelle urine cloacali di entrambi i soggetti.

10) La media delle proteine urinarie, creatinina urinaria e UP/UC, risulta più elevata nei soggetti malati rispetto a quelli sani (Tabella 4.14), ma non risulta esserci una correlazione statisticamente significativa tra questi parametri e la presenza di lesioni (Tabella 4.15).

CONCLUSIONI

Dalle prove effettuate non è risultato esserci una correlazione statisticamente significativa fra proteine urinarie, creatinina urinaria, loro rapporto e la presenza di patologia renale, nonostante i valori medi dei soggetti malati risultassero più elevati di quelli dei soggetti sani.

La tecnica SDS-PAGE, largamente utilizzata nei mammiferi, ma mai applicata fino ad ora in questa specie, è applicabile alle urine e al plasma di piccione, raggiungendo l’obiettivo di evidenziare le proteine presenti nell’urina e nel plasma di piccione al pari di quanto avviene negli altri animali.

La raccolta dell’urina dagli ureteri ha permesso di isolare le bande , e cioè le proteine, che sicuramente provengono dal rene, in modo da escludere le proteine che potrebbero costituire una contaminazione cloacale.

Il confronto di queste bande proteiche con i dati presenti in letteratura per gli uccelli ha messo in evidenza una similitudine fra le proteine presenti nelle urine di piccione e di pollo.

Le urine ureteriche dei due soggetti sono risultate identiche tra loro, nonostante il rene di uno dei due fosse sano e l’altro malato, questo dato può però essere spiegato dalla presenza di una patologia interstiziale che ha effetti minimi sulla proteinuria.

Il confronto fra le urine ureteriche e quelle cloacali degli stessi due piccioni ha evidenziato una riduzione del numero e della concentrazione delle bande proteiche. Questo dato lascia ipotizzare un riassorbimento o degradazione delle proteine a livello cloacale.

Per la maggior parte delle bande proteiche urinarie non è stata evidenziata una correlazione statisticamente significativa con la presenza od assenza di lesioni istologiche.

E’ emersa invece una correlazione tra l’assenza di due bande (1 e 4), specialmente se associate e la presenza di lesioni interstiziali e tubulari; queste due proteine sembrerebbero scomparire nei soggetti malati.

Ricercando queste due bande nelle urine cloacali dei due soggetti sottoposti anche a prelievo ureterico, abbiamo notato che la banda 4 scompare nell’urina cloacale del solo soggetto affetto da patologia renale interstiziale, mentre la numero 1 scompare sia nel soggetto sano che malato.

Questo dato è difficilmente interpretabile, tuttavia si può ipotizzare che un’alterata concentrazione urinaria dovuta alla nefropatia abbia provocato, durante il fisiologico reflusso di urina nel coprodeo e retto, un maggior riassorbimento proteico oltre a quello idro-elettrolitico o un’aumentata degradazione di queste proteine da parte della flora batterica.

In sintesi, sebbene questo studio sia preliminare e necessitino ulteriori studi per accertare il valore quali-quantitativo della proteinuria nel piccione affetto da patologie renali, da un punto di vista strettamente personale posso dire che con questo lavoro ho potuto approfondire notevolmente le mie conoscenze sugli uccelli, in particolare sui piccioni. Durante la fase di raccolta dei campioni, svolta nel centro di recupero, ho acquisito una discreta manualità sui piccioni ed altre specie aviari approfondendo le patologie tipiche di questi animali, anche grazie all’uso di una tecnica di diagnostica per immagini avanzata, come l’endoscopia.

Durante la fase di analisi dei campioni ho appreso alcune tecniche di laboratorio, eseguendo in prima persona l’elettroforesi con la metodica SDS-PAGE.

Durante lo svolgimento della tesi sono, inoltre, emersi spunti per lavori ed approfondimenti futuri, quali l’identificazione ed il dosaggio, delle proteine che costituiscono le singole bande.

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RINGRAZIAMENTI

Desidero ringraziare la Professoressa Grazia Guidi per la fiducia e la disponibilità accordatami.

Ringrazio il Dott. Renato Ceccherelli, correlatore ed ideatore del progetto, che con la sua esperienza mi ha aperto una porta verso un mondo ancora poco esplorato.

I miei ringraziamenti vanno al Dott. Lorenzo Ressel che mi ha assistito nelle ore passate in laboratorio e si è dimostrato fondamentale per l’analisi statistica dei dati.

Ringrazio il Prof. Giacomo Rossi per la refertazione dei preparati istologici. Grazie al personale del CRUMA per la disponibilità e l’allegria.

Un grazie pieno di affetto ad Adriana e Fulvio per avermi accolto in casa come una nipote e per non avermi mai fatto mancare il loro appoggio.

Grazie ad Alessio, che con amorevole pazienza, mi sopporta e sostiene.

Il ringraziamento più grande va ai miei genitori e ai miei nonni per l’amore che mi danno ogni giorno e per avermi sempre lasciata libera di scegliere la mia strada nella vita, sapendomi consigliare all’occorrenza.

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