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Capitolo 4 Parte sperimentale

4.4 Discussione

Dai risultati ottenuti si conferma che il formaggio è un ottimo substrato per la formazione delle ammine biogene e il livello totale di queste ultime aumenta in maniera continua nel tempo di maturazione. In questo periodo infatti aumenta la disponibilità di amminoacidi dalla proteolisi, fattore determinante nella formazione delle ammine biogene.

Per quanto riguarda la tiramina, ritrovata soprattutto nei pecorini del caseificio A e C all’ottavo mese di maturazione, si può ribadire, in accordo a quanto descritto in letteratura, il ruolo dei microrganismi tecnologicamente utili, come i Lb, preminente nell'accumulo di questa ammina nei formaggi stagionati. I livelli di Lb infatti crescono favoriti dalle condizioni che trovano durante tutto il periodo di maturazione. Inoltre le peptidasi continuano ad avere azione anche dopo la lisi della cellula batterica.

L’istamina ha valori elevati solo al t4 del caseificio A, tuttavia non tali da provocare da sola problemi per la salute del consumatore. L’azione di putrescina e cadaverina può influenzare però la metabolizzazione di istamina e tiramina potenziandone gli effetti.

Il valore trovato di CAD e PUT non induce a pensare a cattive condizioni igieniche di nessun caseificio in particolare per la presenza di Enterobacteriaceae e di enterococchi che hanno un'alta attività decarbossilasica specifica per produrre queste due ammine.

Si può ipotizzare che la differenza nei titoli di ammine sia dovuta alla maggiore attività degli enzimi decarbossilasi o alla prevalenza di una determinata specie batterica rispetto ad un’altra che si accentua nel periodo di maturazione.

Dai dati ottenuti si nota come l’azione enzimatica dei batteri non ha portato alla formazione di una singola ammina ma si ha la prevalenza di più di una ammina, tenendo così sotto limiti contenuti il titolo delle ammine ritenute maggiormente un rischio per la salute del consumatore.

L’origine quindi di differenti colonie batteriche può essere ricercata nei fattori di processo propri dei tre caseifici analizzati.

Gli starter utilizzati, che come definito dal disciplinare di produzione del pecorino toscano DOP possono essere fermenti lattici autoctoni, naturali o selezionati, sono

53 un marchio distintivo di ciascun caseificio. La ceppoteca dei fermenti lattici selezionati dal latte ovino della zona delimitata di produzione è conservata presso il Consorzio di tutela incaricato alla vigilanza. La scelta degli starter rientra nel segreto di produzione, dovuto ad una tradizione consolidata nel tempo che non è possibile indagare a fondo.

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Capitolo 5 Conclusioni

Come riportato nei capitoli precedenti quando si analizza il processo produttivo del pecorino toscano DOP è importante lo stato della materia prima, in particolare per prevenire la presenza di Enterobacteriaceae; tuttavia il rispetto della corretta prassi igienica in questa fase non permette di garantire l’assenza di ammine biogene nel prodotto finito.

I microrganismi presenti per sua natura nel latte, l’impiego di ceppi decarbossilasi-positivi tra i microorganismi tecnologicamente utili, per esempio i batteri lattici, può portare a grandi quantità di ammine nel prodotto.

La maturazione a cui viene sottoposto il pecorino ne determina le caratteristiche organolettiche peculiari ed apprezzate dal consumatore, ma i dati raccolti confermano come con il passare del tempo nel prodotto stagionato si abbia un aumento generale di ammine biogene.

Il contenuto di ammine biogene nel pecorino toscano DOP stagionato, risultato dalla ricerca svolta nei tre caseifici toscani, non desta particolare preoccupazione per un soggetto sano perché, sebbene il formaggio sia in generale un alimento che si trova spesso sulle nostre tavole, non viene consumato in quantità elevate. Il consumo di una porzione singola di pecorino si può stimare in media variabile fra gli 80 e i 100 grammi.

Un discorso a parte invece deve essere fatto quando si parla di soggetti con problemi di carenza enzimatica genetica o indotta. Ricordando che l’inibizione delle decarbossilasi necessarie per la metabolizzazione di ammine biogene può essere causata dai farmaci IMAO, si focalizza l’attenzione sulla tiramina, trovata nei tre caseifici a livello alto all’ottavo mese di maturazione, ed alla cui mancata inibizione è stata associata la sindrome del formaggio (Cheese syndrome).

Constatando la grande variabilità emersa dalle analisi, potrebbe essere interessante verificare quale particolare flora microbica influisce sulla produzione di ammine biogene, con particolare attenzione ai batteri starter utilizzati.

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RINGRAZIAMENTI

Desidero ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato nella stesura di questa tesi, in particolar modo il relatore Prof.ssa Guidi Alessandra e il correlatore Dr. Cianti Luca che si sono adoperati per indirizzarmi ad approfondire un argomento interessante come degna chiusura della scuola di specializzazione. Ogni possibile errore, inesattezza all’interno del corpo della tesi è esclusivamente da attribuirsi a me.

Ringrazio i Dirigenti Veterinari della Asl Toscana Centro per gli insegnamenti pratici ricevuti nello svolgimento del tirocinio, soprattutto il Dr. Giovanni Munaò, in qualità di tutor, che mi ha seguito per tre anni spingendomi su una strada di miglioramento che continuerò per tutto il resto della mia vita.

Ringrazio la Dr.ssa Sonia Bressan per avermi accolto nel setting sud-est ed avermi fatto vedere ulteriori aspetti del lavoro del dirigente veterinario. Ringrazio il Dr. Giorgio Sirugo soprattutto per il suo impegno nel farmi capire meglio l’attività di ispettore al macello. Ringrazio tutti i Dirigenti veterinari e Tecnici della prevenzione della Asl Toscana Centro che ho avuto modo di conoscere proprio grazie al dottor Munaò e con i quali ho potuto studiare sempre nuovi settori della sicurezza alimentare. Le persone che ho citato e altre che non ho citato non solo sono state una valida ispirazione in quanto a professionalità ma anche persone importanti dal lato umano e porterò sempre dentro di me il ricordo di questo periodo molto impegnativo ma senza dubbio molto gratificante.

Il ringraziamento più grande è ovviamente per i miei genitori che sempre mi supportano.

Ringrazio la professoressa Patrizia per l’aiuto nella parte ortografica e sintattica. Ringrazio gli amici, i colleghi, i compagni di classe che hanno reso la specializzazione interessante e stimolante. In particolare le compagne della macchina da Firenze: Giusy, Martina e Sara; le colleghe di tirocinio: Elena e Martina; la collega, socia e amica migliore che potessi trovare: Federica.

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