• Non ci sono risultati.

Lo studio ha portato alla conferma dei dati della letteratura. Dall’analisi dei dati relativi ad età dei pazienti e dimensioni delle masse asportate, i due gruppi non mostrano differenze. L’età media del gruppo candidato all’intervento laparoscopico è di 50.1 ± 10 anni, mentre quella del gruppo candidato all’intervento robotico è di 48.5 ± 9 anni; ciò ci dimostra che non ci sono particolari controindicazioni relative e assolute, in riferimento all’età, per l’intervento robotico. Per quanto riguarda le dimensioni della massa non sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi (3.28 ± 1.3 cm per il primo gruppo e di 3.5 ± 2.8 cm per il secondo).

Lo studio clinico non ha rilevato la presenza di alcuna complicanza, né intraoperatoria né postoperatoria, in nessuna delle due tecniche, non influendo quindi sulla degenza media né sui tempi operatori dei pazienti nei due gruppi. Dall’analisi dei dati relativi alla degenza media si può notare un netto vantaggio della robotica, con valori medi di 3.8 ± 0.75 giorni, rispetto alla laparoscopica, con valori medi di 5.25 ± 3.4 giorni (P<0.0001), con un effettivo guadagno di 1-2 giorni di degenza ospedaliera.

Riguardo ai dati relativi ai tempi operatori, l’analisi ci permette di affermare che la tecnica laparoscopica ha un netto guadagno sui tempi di preparazione del paziente con valori di 42.5 ± 15 minuti rispetto ai 95.8 ± 4 minuti della tecnica robotica (grafico 4.6). Per i tempi chirurgici, i risultati sono a favore della tecnica robotica, che vede un guadagno di 15 minuti sulla tecnica laparoscopica (grafico 4.7). Nonostante questo risultato, la tecnica

laparoscopica si rivela essere più veloce rispetto alla robotica che vede, come causa dell’allungamento dei tempi, la preparazione del paziente.

m in 20 40 60 80 100 120 140 t preparazione laparo t preparazione robot m in 40 45 50 55 60 65 70 75 80 t operatori

5. Conclusioni

Il presente studio prospettico randomizzato, sebbene riguardi solo un numero limitato di pazienti, ci permette di valutare i benefici clinici e gli svantaggi della chirurgia robot-assistita quando applicata alla surrenectomia.

Il tempo operatorio è stato un parametro ragionevole per valutare e determinare l'efficacia di questa nuova tecnologia, progettata a migliorare una tecnica preesistente. Il tempo di preparazione del paziente e quello chirurgico skin-to-skin hanno dimostrato un vantaggio della tecnica robotica per quanto riguarda il tempo chirurgico, ma un risultato molto sfavorevole analizzando i tempi di preparazione. Si può pensare comunque che i tempi preparatori possano accorciarsi all’aumentare dell’esperienza del personale di sala.

Nonostante la presenza di strumenti ad ultrasuoni che non permettono il completo uso dei sei gradi di libertà forniti dal supporto robotico, non consentendo lo snodo terminale dello strumento, e considerando il tempo aggiuntivo necessario per cambiare gli strumenti sui bracci robotici, questa tecnica gode di una maggiore velocità di esecuzione rispetto alla tecnica laparoscopica. Di conseguenza, in alcuni casi di dissezione ed emostasi, pericolosi o difficili, si potrebbe rendere necessaria la conversione in laparoscopia tradizionale. Tuttavia, durante lo studio, non vi sono state necessità di conversione. Poiché i progressi tecnologici porteranno alla creazione di strumenti multiuso, inclusa la possibilità dello snodo terminale nei dissettori a ultrasuoni, utilizzabili con il robot, possiamo aspettarci che

queste difficoltà possano essere superate.

Dal punto di vista clinico, i risultati dell’intervento robot-assistito sono paragonabili a quelli della laparoscopia standard, in termini di morbilità e mortalità intraoperatoria e postoperatoria .

Aiutandoci con i dati della letteratura, si può affermare che un altro inconveniente è rappresentato dal costo elevato della procedura robotica rispetto alla laparoscopica, rispettivamente con costi di 3466$ e di 2737$ per singolo intervento. Questa differenza non include il costo iniziale per l’acquisto del sistema da Vinci, che ammonta a 1500000$, e i costi di ammortamento della macchina che sono nell’ordine di 340000$. La spesa maggiore risulta essere principalmente dovuta all'uso di strumenti robotici semi-monouso. Sebbene non sia presente un beneficio economico immediato, considerando ogni singola procedura, un utilizzo multidisciplinare del sistema (chirurgia generale, toracica, cardiaca, urologica e ginecologica) potrebbe ammortizzare più velocemente l’iniziale investimento.

Da un punto di vista tecnico, il sistema da Vinci® presenta alcuni svantaggi,

probabilmente correlati al fatto che la tecnologia è ancora nella sua infanzia. In primo luogo, la mancanza di feedback tattile rappresenta una limitazione importante del dispositivo. Attualmente, il metodo migliore per affrontare questa limitazione è applicando il “metodo intuitivo”, basato sull’allenamento della via occhio-cervello-mano, per migliorare l’elaborazione dei movimenti della mano a seguito di stimoli visivi. In secondo luogo, la gamma di

strumenti robotici ora disponibile è piuttosto limitata, può risultare necessario l’inserimento del trocar accessorio, gestito dal secondo operatore al tavolo operatorio. Inoltre, il cambio degli strumenti sui bracci è una procedura laboriosa, e può portare a ulteriori difficoltà in casi di sanguinamento in atto, dove invece si rende necessaria una certa velocità di esecuzione.

In conclusione, il nostro studio suggerisce che la surrenectomia laparoscopica resta ancora superiore alla surrenectomia robot-assistita in termini di fattibilità, durata e costi. Questi dati sono sovrapponibili a quelli ottenuti in altri studi randomizzati di confronto tra le due tecniche chirurgiche. In accordo con altri studi, riteniamo che sia improbabile, al momento, che i sistemi robotici portino a benefici significativi in caso di applicazione della tecnica alla routine. Tuttavia, la tecnologia robotica è in rapido e costante sviluppo. Miglioramenti quali, nuovi strumenti, piccoli bracci robotici e feedback tattile rappresenterebbero un vantaggio innegabile, inducendo a rivalutare le indicazioni cliniche per il suo uso nella chirurgia del surrene.

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