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I dati riportati sui questionari dai proprietari dei cani, sono stati analizzati ed è emerso che, per quanto concerne i dati relativi agli intervistati, la popolazione dei proprietari risulta non essere del tutto omogenea per il sesso: maggiormente rappresentati sono i soggetti di sesso femminile (60,9%), contro il 39,1% dei soggetti di sesso maschile.

Questo è un aspetto importante da considerare, in quanto alcuni studi hanno evidenziato come le donne siano più sensibili degli uomini alle condizioni degli animali (Herzog, 2007), anche se non si osservano differenze fra ragazze e ragazzi nei confronti dei cani (Daly e Morton, 2003).

Anche da altri studi (Lore e Eisenberg, 1986; van der Borg et al., 1991; Wickens et al., 1995) è emerso che il sesso del proprietario influisce sul tipo di rapporto che l’uomo ha con il proprio cane e di conseguenza sulla capacità del padrone di comprendere ed interpretare i comportamenti del proprio animale; da questo si evince che coloro che hanno risposto al presente studio potrebbero essere particolarmente attenti al comportamento del proprio cane e quindi particolarmente attendibili nelle risposte fornite. D’altro canto però è stato osservato che i cani mostrano un comportamento diverso a seconda della persona che si trovano di fronte, ad esempio un atteggiamento più aggressivo nei confronti degli uomini rispetto alle donne, abbaiando e mantenendo uno sguardo fisso più a lungo (Beaver, 1982; Blackshaw, 1985; Millot, 1994).

Se ne deduce che, la differenza di sesso fra i partecipanti potrebbe aver comportato una differenza nel comportamento dei cani oggetto della ricerca. Ulteriori studi sono necessari per stabilire la reale importanza di questo fattore nel manifestarsi di disturbi comportamentali nel cane.

Per quanto riguarda l’età degli intervistati, si ha una maggiore incidenza di soggetti compresi nella fascia di età tra 20 e 30 anni (50,2%), per il 30,4% tra i 30 ed i 50 anni, per il 12,8% tra i 50 ed i 70 anni per il 4,3% al di sotto dei 20 anni ed infine, per il 2,3% al di sopra dei 70 anni.

Più della metà degli intervistati possiede un diploma di scuola media superiore (61,1%), mentre il 14,5% ha ottenuto la licenza di scuola media inferiore e solo il 17,8% degli intervistati ha conseguito una laurea; il titolo di studio risulta essere abbastanza elevato ed è stato studiato che l’interesse verso gli animali aumenta con l’educazione e diminuisce con l’età (Kellert, 1996), indipendentemente dal sesso di appartenenza (Randler et al, 2007). Dallo studio risulta che la popolazione canina presa in esame è omogenea per il sesso di appartenenza.

Sul totale dei cani di sesso femminile, il 36,8% sono state sterilizzate, mentre dei cani maschi solo una piccola percentuale (9,1%) sono stati sottoposti a intervento di castrazione.

Questi dati dimostrano come, ad oggi, gli interventi di ovariectomia/sterilizzazione sui cani femmine siano molto più diffusi

rispetto agli interventi di orchiectomia/castrazione sui cani di sesso maschile.

Questi interventi sono poco praticati, ma molti non sanno che, oltre ad evitare cucciolate indesiderate, hanno il vantaggio di ridurre quei comportamenti sgraditi che, essendo maggiormente influenzati dall’azione degli androgeni, possono essere eliminati con la castrazione (Hart e Hart, 1985), quali il vagabondaggio, la marcatura con l’urina, la monta e l’aggressività verso i conspecifici.

I meticci sono la categoria più numerosa nel presente studio (32,5%), seguiti dai Pastore Tedesco, Labrador Retriever, Golden Retriever, Boxer, Barbone Nano e Border Collie. Le altre razze costituiscono, tutte insieme, il 34,7%. L’età media è di circa 63 mesi.

Oggigiorno i cani vengono tenuti come animali da compagnia e utilizzati per svariati scopi quali cani guida, cani da caccia, cani pastore e per la ricerca di determinate sostanze chimiche (esplosivi, droghe, ecc.) (Svartberg e Forkman, 2002).

Condividere l’esistenza con dei compagni animali può essere di grande beneficio, ma può anche avere implicazioni negative (Robinson, 1996). I buoni rapporti tra animali e proprietari si sviluppano soltanto quando si stabilisce una buona combinazione tra le aspettative ambientali degli uni e degli altri, l’amministrazione della casa e il senso di responsabilità

I problemi comportamentali dei cani sono in larga misura il risultato dell’incomprensione, da parte dei proprietari, del loro comportamento naturale.

Il presente studio si proponeva di analizzare l’incidenza di comportamenti indesiderati in alcune razze canine: Barbone Nano, Boxer, Labrador Retriever, Pastore Tedesco, Border Collie e Golden Retriever.

È emerso che i cani di razza Barbone Nano, rispetto agli altri cani esaminati, presentano una maggiore incidenza di problemi di eliminazione in casa. I problemi comportamentali associati con l’eliminazione in casa sono comuni e considerati dalla maggior parte dei proprietari come problemi seri (Beaver, 2009). I maschi interi presentano una maggiore incidenza rispetto ai maschi castrati o alle femmine e ciò è associato con la loro tendenza alla marcatura (Houpt, 1983; Voith, 1992). Esiste anche una predilezione di razza (Campbell, 1972), soprattutto riportata per i Beagle e i Bichon Frises (Bamberger e Houpt, 1991 – 2001); per cui potremmo ipotizzare che ci sia una certa tendenza a mostrare questo comportamento nei cani di piccola/media taglia. Potremmo anche ricercare la causa di tale disturbo nella scarsa frequenza di uscite giornaliere dei cani di piccola taglia, che solitamente vengono tenuti in casa. L’eliminazione inappropriata potrebbe anche essere segno di un problema di iperattaccamento al proprietario (Pageat, 1999).

I Barboni Nani sono risultati predisposti a saltare addosso ai proprietari. Saltare addosso è un problema comportamentale frequente, ma di minore entità, tanto minore quanto più il cane è piccolo (Houpt, 2003). Probabilmente, deriva dal comportamento dei lupi di leccare la faccia a mo’ di saluto (Vollmer, 1979 e Neilson, 2002). Il saltare addosso può essere interpretato anche come comportamento di richiesta di attenzioni, che diventa eccessiva nel momento in cui il proprietario la percepisce come tale (Bowen, 2004); anche il leccare insistentemente la bocca e altre parti del corpo del proprietario (comportamenti risultati statisticamente significativi proprio nel Barbone Nano e anche nel Border Collie, mentre nel Golden Retriever è risultato statisticamente significativo l’assenza di questo comportamento) potrebbero essere date da un’eccessiva richiesta di attenzioni. Potrebbe anche sottintendere qualcosa di più serio, come problemi correlati con la gestione, la gerarchia o la separazione (Bowen, 2004).

Nel presente studio è risultato statisticamente significativo che il Pastore Tedesco non salta mai addosso alle persone; questo dato potrebbe essere correlato al fatto che, solitamente, chi sceglie questa razza tende ad avere particolare cura nell’educazione o nell’addestramento del cane. Il fare troppe feste al rientro dei proprietari, dato risultato statisticamente maggiore sia per il Barbone Nano che per il Boxer, secondo Beaver (2009),

del proprietario. Potrebbe essere indice di uno stato di iperattaccamento, soprattutto se associato ad altri comportamenti indesiderati come le eliminazioni inappropriate, la distruttività e le vocalizzazioni (Pageat, 1999). Lo stato di iperattaccamento sottintende un problema di ansia da separazione ed è stato visto che un’elevata proporzione di cani che soffrono di questo disturbo vivono in appartamento (Takeuchi et al., 2001). Sembra però che non ci sia una prevalenza in una determinata razza (Pageat, 1999). È risultato statisticamente significativo il saltare addosso ad altre persone per i cani di razza Border Collie e Boxer. Il saltare addosso è un comportamento normale nel cane, ad esempio per richiamare l’attenzione o per invitare al gioco (Lindell, 2004). Tuttavia, non sempre è tollerato dalle persone, soprattutto se si tratta di un cane di media o grande taglia come il Boxer e il Border Collie.

È risultato statisticamente significativo il fatto che i Barboni Nani spesso non obbediscono ai comandi. Si potrebbe ricercare la causa di questo problema nella gestione (Lindell, 2004) del cane da parte del proprietario, proprio perché, essendo un cane di piccola taglia, talvolta viene “viziato” dai proprietari, o comunque sia, gli vengono concessi determinati comportamenti che poi risultano nella non obbedienza anche ai comandi più semplici.

Il Labrador Retriever presenta maggiormente il comportamento di mordicchiare parti del corpo delle persone. Questo comportamento può

essere considerato o meno come indesiderato ed essere segno di una eccessiva richiesta di attenzioni (Bowen, 2004), ma potrebbe essere anche dato dal fatto che i Labrador sono rinomati per la loro socievolezza e la continua ricerca di attenzioni anche da persone che non conoscono.

Il Pastore Tedesco e il Barbone Nano presentano maggiormente i comportamenti di inseguimento di veicoli, biciclette e persone. Secondo Beaver (2009), questo comportamento rappresenta un serio rischio sia per il cane che per le persone. È legato all’istinto per la predazione, che spinge i cani ad inseguire oggetti e/o soggetti in movimento (Beaver, 1982 e 1994). In accordo con quanto riportato da Bowen (2004), questo tipo di comportamento rappresenta una caratteristica di molti cani da pastore, ma è da segnalare che nel presente studio non è stato riscontrato in misura maggiore nel Border Collie rispetto alle altre razze indagate.

Il Labrador e il Pastore Tedesco presentano in maniera statisticamente evidente il comportamento indesiderato di mangiare cose per strada. L’uso della bocca per il cane è una normale forma di esplorazione e investigazione, che inizia col periodo della socializzazione, a circa tre settimane di vita (Fox, 1965 e Houpt, 1991). Alcune razze sembrano mostrare maggiormente questo comportamento (Beaver, 2009). I Labrador Retriever sono rinomati per lo spiccato interesse per il cibo (Landsberg et al., 2003). Gazzano e collaboratori (2008) riportano che questa

di mangiare qualsiasi cosa. Il Labrador inoltre mostra maggiormente il comportamento di distruggere oggetti (non da solo). Le distruzioni possono avvenire come parte di un comportamento legato al gioco o di un comportamento esplorativo, in animali giovani e attivi che non possono svolgere un adeguato esercizio fisico (Simpson, 2000); come manifestazioni territoriali (localizzate a porte e finestre); nel corso di attacchi fobici correlati alla presenza di rumori o tuoni (Horwitz, 2004). Probabilmente il distruggere oggetti quando non è da solo potrebbe essere correlato alla carenza di stimoli ambientali, particolarmente vero se si tratta di un cane di grossa taglia o che non fa un esercizio fisico adeguato (Houpt, 2003). Il dato qui rilevato concorda con quello che riporta Beaver (2009), cioè che la super-attività è spesso associata a cani di razze con elevato livello di energia, cani da lavoro o da sport, quindi concorda anche con i dati che abbiamo riscontrato riguardo ai Boxer (tirare al guinzaglio, essere molto agitati ed eccitabili, correre dietro ai gatti).

I Boxer sono risultati maggiormente predisposti a comportamenti quali fissarsi su un oggetto. Si potrebbe ipotizzare un disturbo ossessivo- compulsivo, che però Luescher (1998 – 2003) riporta più per altre razze (Border Collie, Pastore Tedesco, Doberman Pinscher, Shnauzer nano, Bull terrier e Cane da pastore Australiano).

I Pastori Tedeschi sono risultati maggiormente predisposti a comportamenti di aggressività verso altri cani (tentare di mordere altri cani). Questo dato è

in disaccordo con quanto riportato da Duffy e collaboratori (2008), secondo i quali la maggior percentuale di tentativi di morsicare altri cani è stata riscontrata in cani di razza Akita, Jack Russel terrier e Pit Bull terrier; la discordanza potrebbe essere dovuta sia a differenze metodologiche che alla differente popolazione canina indagata. Il dato può essere in accordo a quanto riportato da Beaver (2009), cioè che questo comportamento è frequente tra cani maschi interi, soprattutto in terriers e cani da guardia. Dal presente studio è risultato che il Barbone Nano non mostra mai tentativi di mordere altri cani.

Per quanto riguarda il mostrare atteggiamenti di aggressività quando rimproverati e di non gradire essere accarezzati, si potrebbe pensare ad aggressività da dominanza in accordo allo studio italiano di Notari e Goodwin (2007) nel quale il Pastore Tedesco viene incluso nel gruppo delle razze a elevata aggressività e in accordo anche con quanto riportato da Bamberger e Houpt (2001) in uno studio effettuato nel corso di dieci anni. Borchelt (1983) e Takeuchi et al. (2001) hanno riscontrato che i Pastori Tedeschi sono frequentemente presentati a visite comportamentali per atteggiamenti aggressivi verso gli estranei, cosa che non è stata rilevata dal presente studio a causa del differente metodo di reclutamento dei soggetti in esame, che è più aderente alla distribuzione di soggetti sul territorio.

Il Barbone Nano e il Labrador Retriever presentano atteggiamento di piloerezione quando incontrano altri cani. Questo tipo di postura ha la funzione di creare un ingannevole aumento in altezza soprattutto in cani con il pelo lungo (Beaver, 2009). Inteso come atteggiamento di minaccia, che indica un elevato livello di eccitazione, in realtà non è necessariamente legato alla dominanza (Sheperd, 2002).

I Barboni Nani presentano maggiormente paura del veterinario o dell’ambulatorio veterinario. Secondo Marcella (1983) tutte le razze possono mostrare aggressività verso i veterinari, e questo perché la paura è per lo più secondaria alle esperienze negative vissute dall’animale in determinate condizioni. È pertanto possibile ipotizzare che le razze che siano predisposte a molti problemi organici, dovendo subire manipolazioni dolorose, sviluppino spesso paura del medico veterinario e/o dell’ambulatorio in cui questo opera.

Dall’analisi dei dati è risultato che il Barbone Nano e il Border Collie non scavano buche. Secondo Beaver (2009), scavare è un problema comune nei cani e i motivi possono essere molteplici: dalla regolazione della temperatura corporea all’esercizio fisico. Secondo Beaver (2009), i cani appartenenti alle razze da lavoro possono scavare per scaricare l’eccesso di energia, questo non concorda con i dati rilevati dal nostro studio.

Dalla presente ricerca è emerso che il Border Collie non mostra mai i seguenti comportamenti: non obbedire ai comandi, non tornare quando

richiamato, abbaiare e distruggere oggetti se lasciato solo. È importante sottolineare che la maggior parte dei Border Collie del nostro studio sono tenuti da persone che li utilizzano per attività cinofile e, quindi, sono addestrati.

Per quanto riguarda i dati relativi alla paura di rumori forti e dei temporali, il 42,5% delle risposte affermative, presentano manifestazioni comportamentali riferibili a paura in presenza di rumori forti, che in accordo a quanto riportato da Mills (2004) e da Overall (2004), sono molto comuni nei cani e sono tra le risposte fobiche più comunemente manifestate e riconosciute. Secondo Overall, la fobia dei temporali può essere un caso particolare di fobia per i rumori, anche se ci sono cani reattivi solo nei confronti dei temporali ma non di altri rumori.

Circa l’87% dei cani che hanno paura dei rumori, hanno un certo grado di ansia da separazione (Frank et al., 2000 e Overall, 2002); infatti i cani che soffrono di questo disturbo, possono manifestare la stessa sequenza di comportamenti estremi (distruzione, eliminazione, vocalizzazioni, comportamenti di fuga, etc.) (Flanningan e Dodman, 2001 e Overall et al., 2001).

CAPITOLO V

Conclusioni

Concludendo, i dati che emergono da questa ricerca preliminare confermano quanto ipotizzato da numerosi studiosi, secondo cui l’appartenenza ad una data razza predispone al manifestarsi di determinati comportamenti e di conseguenza a determinati problemi comportamentali. Il Medico Veterinario deve pertanto conoscere le differenze etologiche fra le razze canine, per prevenirne o risolverne i frequenti comportamenti indesiderati.

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