L’intero ciclo di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati e i servizi complementari di igiene ambientale, costituiscono
“Servizi Pubblici Locali” e sono assunti con diritto di privativa ed espletati in base alle norme delle Leggi vigenti, e, in particolare del D.Lgs. 03/04/2006 n. 152 – Norme in materia ambientale – dal D.Lgs. 25 luglio 2005, n. 151 - Attuazione della direttiva 2002/95/CE, della direttiva 2002/96/CE e della direttiva 2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti- e del D. Lgs.
267/2000-Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali - nonché del vigente Regolamento Comunale per la gestione dei rifiuti.
Art. 2 Erogazione E Affidamento Dei Servizi
Il Comune provvede all’erogazione dei servizi di igiene ambientale tramite affidamento a imprese così come previsto dall’art. 113 del decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000.
I servizi oggetto dell’appalto contemplati nel presente capitolato sono finalizzati ad assicurare un’elevata protezione dell’ambiente, giusto artt. 178 e 178bis del D.Lgs. 152/2006, e quindi sottoposta alla normativa dettata in materia.
L’affidamento avviene attraverso l'espletamento di gara con procedura ad evidenza pubblica e con le modalità previste dal disciplinare e dagli altri atti di gara e secondo le norme stabilite dal Codice dei Contratti Pubblici – D.Lgs. 163/2006.
Il contratto di servizio richiamerà il presente capitolato d’oneri che prevede come sue parti integranti gli allegati.
Art. 3 Carattere Pubblico Dei Servizi e Obbligo di Continuità
I servizi oggetto dell’appalto sono a tutti gli effetti servizi pubblici e costituiscono quindi attività di pubblico interesse sottoposta alla normativa dettata dalla Parte IV del D. Lgs 152/2006.
Essi pertanto non potranno essere sospesi o abbandonati, salvo casi di forza maggiore contemplati dalla normativa vigente in materia e immediatamente segnalati all’Amministrazione Comunale.
In caso di astensione dal lavoro del personale per sciopero, la ditta aggiudicataria dovrà impegnarsi al rispetto delle norme contenute nella Legge 12 giugno 1990, n. 146 (“Esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e di salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati"), nella legge 83/2000 ("Modifiche ed integrazioni della legge 12 giugno 1990, n. 146, in materia di esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e di salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati") e nei diversi accordi di settore sottoscritti ai sensi delle citate norme.
In caso di arbitrario abbandono o sospensione del servizio il Comune, a mezzo di Ditta di fiducia, potrà sostituirsi all’appaltatore per l’esecuzione d’ufficio, addebitando allo stesso le relative spese. La sostituzione potrà avvenire anche per singoli servizi o parte di essi non eseguiti dall’Appaltatore.
In caso di astensione dal lavoro del personale per sciopero o per riunioni sindacali, la Ditta si farà carico della dovuta informazione all’ufficio comunale competente e agli utenti attraverso gli organi di stampa e le televisioni nelle forme e nei modi adeguati, almeno tre giorni lavorativi prima dell’inizio della sospensione o ritardo del servizio. Dovranno essere altresì comunicati i modi, i tempi e l’entità di erogazione dei servizi nel corso dello sciopero, nonché le misure per la loro riattivazione.
Non sarà considerata causa di forza maggiore, e quindi sarà sanzionabile con le penalità previste dall’art. 37 del presente capitolato, il disservizio derivante da sciopero del personale che dipendesse da cause direttamente imputabili alla Impresa Appaltatrice.
E’ comunque fatta salva la facoltà del Comune, nel caso in cui si ravvisi l'ipotesi del reato previsto dall'art. 340 C.P., di segnalare il fatto alla competente Autorità Giudiziaria.
Art. 4 Definizioni Delle Operazioni
Per la definizioni dei servizi e/o delle operazioni inerenti all’oggetto dell’appalto si rimanda all’art. 183 del D.lgs. 152/06.
Art. 5 Definizioni e Classificazione Dei Rifiuti
Per rifiuto si intende qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell’allegato A alla parte IV del D.Lgs. 152/2006 e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi.
Secondo l’origine i rifiuti sono così classificati: (art. 184 comma 1 del D. Lgs. 152/2006)
URBANI
SPECIALI
Secondo le caratteristiche di pericolosità i rifiuti si distinguono in: (art. 184 comma 1 del D. Lgs. 152/2006)
NON PERICOLOSI
PERICOLOSI
Art. 5.1 Definizione Di Rifiuti Urani
Sono RIFIUTI URBANI, così come definiti dall’art. 184 comma 2 del D. Lgs. 152/2006:
I rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione;
I rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell’art. 198, comma 2, lettera g) del D. Lgs. 152/2006;
I rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;
I rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua;
I rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;
I rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e).
Art. 5.2 Definizione Di Rifiuti Speciali
Sono RIFIUTI SPECIALI così come definiti dall’art. 184, comma 3, del D.Lgs. 152/2006:
I rifiuti derivanti da attività agricole e agro-industriali, ai sensi e per gli effetti dell'art. 2135 c.c.;
I rifiuti derivanti da attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall’art. 184-bis del D. Lgs. 152/2006;
I rifiuti derivanti da lavorazioni industriali, I rifiuti da lavorazioni artigianali;
I rifiuti da attività commerciali;
I rifiuti da attività di servizio;
I residui derivanti da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi;
I rifiuti derivanti da attività sanitarie;
Art.5.3 Rifiuti Speciali Assimilati Ai Rifiuti Urbani
Nelle more di determinazione dei criteri qualitativi e quantitativi per l’assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani, previsti dall’art. 195 comma 2, lett. e) del D. Lgs. 152/2006, ai sensi del presente Capitolato, sono definiti rifiuti speciali assimilati ai rifiuti urbani quelli che rispettano i seguenti criteri:
1) criteri qualitativi:
imballaggi in cartone, plastica, legno;
contenitori vuoti in vetro, plastica e metallo, latte e lattine e simili;
scarti in genere della produzione alimentare, purché non allo stato liquido, quali ad esempio scarti di caffè, scarti dell'industria molitoria e della pastificazione, scarti derivanti dalla lavorazione di frutta e ortaggi;
scartivegetali in genere (erbe, fiori, piante, verdure, ecc.), anche derivanti da lavorazioni basate su processi meccanici (bucce, baccelli, pula, scarti di sgranatura e di trebbiatura, e simili);
sacchi e sacchetti di carta o plastica, fogli di carta;
plastica molle, cellophane, ecc.;
accoppiati quali carta plasticata, carta metallizzata, carta adesiva;
frammenti e manufatti di vimini e di sughero;
paglia e prodotti di paglia;
scarti di legno provenienti da falegnameria e carpenteria, trucioli e segatura;
fibra di legno e pasta di legno;
ritagli e scarti di tessuto di fibra naturale e sintetica, stracci e juta;
feltri e tessuti non tessuti;
pelle e similpelle;
gomma e caucciù e manufatti composti prevalentemente da tali materiali, escluse camere d’aria e pneumatici;
pellicole fotografiche sviluppate.
2) criteri quantitativi:
Sono assimilati agli urbani i rifiuti conferiti da ciascun produttore nella quantità complessiva (anche se di diversa qualità) corrispondente alla capacità del contenitore assegnato con riferimento alla tipologia di utenza ed ai programmati turni di raccolta.
Tali rifiuti devono inoltre rispondere ai seguenti criteri di qualità : non devono essere stati contaminati, neppure in tracce, con sostanze e preparati classificati pericolosi dalla normativa in materia di etichettatura, da policloro di benzodiossine e/o policloro di benzofurani, se non siano stati bonificati; non devono presentare caratteristiche qualitative incompatibili con le tecniche di raccolta adottate dal soggetto gestore, ad esempio: consistenza non solida; produzione di quantità eccessive di percolato, se sottoposti a compattazione; fortemente maleodoranti; eccessiva polverulenta.
Art 6 - Definizione Di Rifiuti Pericolosi
Sono pericolosi i rifiuti indicati espressamente come tali da apposito asterisco, nell’elenco di cui all’Allegato D alla parte
Impresa, ditta, appaltatore, I.A., assuntore, aggiudicatario: la ditta aggiudicataria dell’appalto.
Amministrazione, Committente, Stazione Appaltante, Appaltante, Ente, Comune: il Comune di Bova Marina.
Referente o Resp.le Comunale e/o Ufficio Tecnico: Il Tecnico debitamente nominato dalla Committente cui è affidato il controllo della corretta applicazione delle clausole contrattuali, nonché della corretta esecuzione del servizio. Tale Tecnico potrà avvalersi della collaborazione di alcuni assistenti da lui stesso designati e/o di specialisti per i controlli qualitativi, di sicurezza ed ambientali. Il Referente comunale sarà comunque il referente della Committente a cui dovrà rivolgersi l’Impresa per ogni comunicazione
Resp.le Tecnico: Il soggetto in possesso dei requisiti professionali previsti dalle Deliberazioni dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e il cui nominativo viene evidenziato nel dispositivo ai sensi del DM 406/98. Il Responsabile tecnico della gestione rifiuti è responsabile delle scelte di natura tecnica, progettuale e gestionale che garantiscano il rispetto delle norme di tutela ambientale e sanitaria
Il Responsabile Tecnico, sarà comunque l’unico referente a cui la Committente rivolgerà le comunicazioni di servizio.
Responsabile Operativo o di Cantiere: Il tecnico debitamente nominato dall’Impresa al quale è affidato il compito di coordinare il personale e garantire il rispetto delle norme contrattuali relative all’esecuzione del servizio appaltato. Il Responsabile Operativo potrà indicare alcuni coordinatori ai quali demandare compiti di natura operativa per alcuni servizi o per alcuni territori.
Cestino: contenitore getta carte per il conferimento dei rifiuti prodotti dalla persona (pacchetto delle sigarette, fazzolettini, il giornalino, la bottiglietta ecc.) normalmente posizionato sui marciapiedi e con una capacità max di lt. 120 - le operazioni di svuotamento sono manuali;
Cestone, trespolo: contenitore per il conferimento dei rifiuti domestici indifferenziati di capacità max di lt. 130 per uso uninominale, per utenze di bassa produttività, per luoghi di difficile transito automezzi, dotato di saccone - le operazione di svuotamento avvengono manualmente;
Contenitore carrellato: contenitore adibito per il conferimento rifiuti domestici indifferenziati / differenziati costruito normalmente in plastica o prodotti similari dotato di ruote senza saccone con capacità variabile (120-320 lt.)- lo svuotamento può avvenire sia in forma manuale che meccanica a ½ automezzi dotati di volta contenitori;
Contenitore carrellato Multimateriale: come sopra ma destinato al conferimento di più tipi di rifiuti (imballaggi in plastica: bottiglie di acqua e bibite, flaconi di detersivi, detergenti, saponi, vaschette per alimenti in plastica o polistirolo, vasetti dello yogurt, borsette della spesa; imballaggi in alluminio e acciaio/banda stagnata: barattoli e scatolette per alimenti, lattine di bevande in alluminio, tappi e coperchi metallici)
Contenitore carrellato multi-utenza: stesse caratteristiche dei precedenti assegnato a gruppi individuati di utenze domestiche;
Pattumiera o Mastello: piccolo contenitore per uso interno dell’unità abitativa per il conferimento dei rifiuti domestici;
Bio pattumiera o Sottolavello areato:piccolo contenitore areatoper la raccolta familiare dell’organico;
Minicontenitore: piccolo contenitore per uso familiare per il conferimento della pattumiera o della Biopattumiera che l’utente esporrà sul suolo pubblico nei giorni previsti;
Cassonetto o cassonetto dinamico: contenitore per rifiuti domestici differenziati o indifferenziati dotato di ruote avente una capacità in lt. Min. 750 max 1700 - lo svuotamento è meccanico ed avviene tramite automezzi sia a caricamento posteriore che laterale;
Cassonetto statico: contenitore per rifiuti domestici differenziati o indifferenziati senza ruote avente una capacità da lt.
1800 a lt. 3200 - lo svuotamento avviene solo con automezzi a caricamento laterale;
Vasca: contenitore da mc. 5-7 senza ruote, scarrabile ovvero movimentata da apposito automezzo dotato di gancio per il prelievo e per la messa a terra atta ad accettare qualsiasi tipo di rifiuto;
Cassone: simile alla vasca avente una capacità da mc 12 a 30;
Container: simile al cassone ma con chiusure a tenuta stagna;
Compattatore a terra: contenitore simile al container dotato di attrezzatura atta a comprimere i rifiuti - viene abitualmente usato nei centri di raccolta sia per il conferimento manuale che dai piccoli automezzi (c.d. veicoli satelliti) onde evitare i costi di trasporto per piccole quantità.
Autocompattore post (o tradizionale): automezzo dotato contenitore simile al container e di attrezzatura atta a comprimere i rifiuti con portata ppt (peso totale a terra) superiore a 35 qli e atto a svuotare cassonetti e cassonetti stradali mobili;
Autocompattore mono operatore o laterale: automezzo dotato contenitore simile al container e di attrezzatura atta a comprimere i rifiuti con portata ppt (peso totale a terra) superiore a 35 qli e atto a prelevare e svuotare senza l’ausilio di personale a terra cassonetti sia statici che dinamici.
Minicompattore o costipatore: come autocompattore ma con ridotte possibilità di carico e di compressione e con un max di ppt di 35 – 50 q.li;
Autospazzatrice: veicolo o mezzo d’opera a 4 ruote atto a spazzare meccanicamente e/o mezzo aspirazione i rifiuti dal fondo stradale normalmente la capacità è superiore a 3mc;
Minispazzatrice: attrezzatura a due ruote atta allo spazzamento di piccole superfici o in ridotti spiazzi di manovra e con capacità max di mc. 1,50;
Porter: motoveicolo attrezzato con vasca da mc. 3 porta rifiuti ribaltabile e può essere dotato di svuota contenitori;
Miniporter: motoveicolo con piccolo cassone porta attrezzi per lo spazzamento;
Lavastrade: autoveicolo polifunzionale allestito con “cisterna” porta liquidi e di attrezzatura per il “lavaggio a forte pressione del fondo stradale” e di “lancia manuale” per il lavaggio dell’arredo urbano a veicolo fermo e per la rimozione dei manifesti;
Lavacassonetti: (con caricamento posteriore o laterale) automezzo dotato di attrezzatura di sollevamento dei contenitori-cassonetto per il successivo lavaggio interno ed esterno (con acqua calda o fredda) e delle relative operazioni di disinfezione;
Intervento: esecuzione del servizio con l’impiego di personale, automezzi ed attrezzatura necessaria per rendere il servizio a regola d’arte;
Raccolta “spinta” o Porta a Porta: metodo di raccolta dei rifiuti conferiti dai cittadini presso le proprie abitazioni e da altri utenti presso i luoghi delle rispettive attività, utilizzando attrezzature (bio-pattumiere o mastelli), o sacchi di volumetrie adatte;
Raccolta con “contenitori in prossimità”:è il metodo successivo al P a P. consiste nello svuotamento dei rifiuti conferiti presso contenitori comuni (carrellati o cassonetti), posizionati per servire più utenze (ad esempio condominio);
Raccolta stradale: metodo di raccolta dei rifiuti conferiti dai cittadini presso i contenitori/cassonetti posizionati nelle strade e/o aree pubbliche;
Area ecologica: area non presidiata, aperta al pubblico e attrezzata con spazi e contenitori per la raccolta di diverse frazioni di rifiuto urbano: cassonetti per la raccolta della carta, cassonetti per multimateriale (VPL), cassonetti per il deposito del cartone, eventuali cassonetti per il secco, ecc. Il prelievo delle diverse frazioni di rifiuto è realizzato dal soggetto gestore con frequenza stabilita dagli standards di servizio;
Eco-centro o CCR (Centro Comunale di Raccolta): area presidiata e recintata, attrezzata al ricevimento di rifiuti urbani differenziati, non dotata di strutture tecnologiche e/o processi di trattamento. Le frazioni di rifiuto conferibili sono elencati nell’allegato 1 del DM. 8/4/2008 e s.m.i e in sintesi: carta, cartone, vetro, metallo, beni durevoli, legno, sfalci e ramaglie, inerti, ingombranti, imballaggi in plastica, pneumatici, T&F, neon, accumulatori al piombo, olio vegetale e minerale, pile esaurite, farmaci scaduti, Tv, pc, frigoriferi, ecc.;
Eco-sportello: ufficio ove l’utenza riceve informazioni relative ai servizi inerenti la raccolta dei rifiuti e può ritirare materiali di consumo da impiegare per il conferimento degli stessi. Presso l’ufficio possono essere anche svolte pratiche amministrative attinenti il servizio;
Bonifica: intervento di rimozione della fonte inquinante e di quanto dalla stessa contaminato fino al raggiungimento dei valori limite conformi all’utilizzo previsto dell’area;
Conferimento: l’attività di consegna dei rifiuti da parte del produttore o detentore alle successive fasi di gestione con le modalità stabilite dalle norme di legge e dalle direttive comunali; l’attività di consegna dei rifiuti da parte del gestore del servizio all’impianto finale per lo stoccaggio/trattamento/recupero o all’impianto o centro di trasferimento;
Utente, produttore: chiunque a qualsiasi titolo occupa, detenga o conduca locali ed aree scoperte a qualsiasi uso adibiti, esistenti nel territorio comunale costituenti utenze;
Utenza Domestica (UTD): unità immobile abitative produttrice di rifiuti;
Utenza Non Domestica (UTND): unità immobile commerciali produttrice di rifiuti;
Smaltimento: qualsiasi operazione diversa dal recupero anche quando l’operazione ha come conseguenza secondaria il recupero di sostanze o di energia. L’Allegato B alla parte IV del decreto 152/06 riporta un elenco non esaustivo delle operazioni di smaltimento;
Stoccaggio: le attività di smaltimento consistenti nelle operazioni di deposito preliminare di rifiuti di cui al punto D15 dell'allegato B alla parte quarta del presente decreto, nonché le attività di recupero consistenti nelle operazioni di messa in riserva di rifiuti di cui al punto R13 dell'allegato C alla medesima parte quarta;
Deposito temporaneo: il raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti o, per gli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del codice civile, presso il sito che sia nella disponibilità giuridica della cooperativa agricola, ivi compresi i consorzi agrari, di cui gli stessi sono soci, alle seguenti condizioni:
1) i rifiuti contenenti gli inquinanti organici persistenti di cui al regolamento (CE) 850/2004, e successive modificazioni, devono essere depositati nel rispetto delle norme tecniche che regolano lo stoccaggio e l’imballaggio dei rifiuti contenenti sostanze pericolose e gestiti conformemente al suddetto regolamento;
2) i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti: con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi. In ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all'anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno;
3) il «deposito temporaneo» deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti e nel rispetto delle relative norme tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute;
4) devono essere rispettate le norme che disciplinano l'imballaggio e l'etichettatura delle sostanze pericolose;
5) per alcune categorie di rifiuto, individuate con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero per lo sviluppo economico, sono fissate le modalità di gestione del deposito temporaneo;
Area pubblica (o suolo pubblico): deve intendersi la superficie di proprietà o di pertinenza dell’Ente Comunale, sulla quale il suddetto ha la competenza (dovere) di provvedere alla sua buona tenuta e a mantenerla decorosamente e che comunque ha sulla stessa un diritto di utilizzo per usi pubblici e per la collettività. (Esempi esplicativi: aree e spazi comprendenti nuove lottizzazioni sia a livello residenziale che produttivo sui quali, mediante atto dell’Amministrazione Comunale, è consentita la loro utilizzazione a fini pubblici, anche se non ancora rientranti nel patrimonio disponibile dell’Ente; aree esterne, aperte o recintate, degli immobili di proprietà comunali: Palazzi, Uffici, Scuole, nelle quali non è previsto un servizio di pulizia, ecc.).
Art.9 – Oggetto del contratto
1. Il contratto ha per oggetto le seguenti prestazioni:
a) servizi con corrispettivo a corpo di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati:
a.1. Indifferenziati per le utenze domestiche e non domestiche CER 200301 (raccolta domiciliare);
a.2. Carta e cartone per le utenze domestiche e non domestiche CER 200101 (raccolta domiciliare);
a.3. Imballaggi in cartone per le utenze non domestiche CER 150101 (raccolta domiciliare);
a.4. Imballaggi in plastica e imballaggi metallici per le utenze domestiche e non domestiche – Multimateriale leggero CER 150106 (raccolta domiciliare);
a.5. Imballaggi in vetro per le utenze domestiche e non domestiche CER 150107 (raccolta domiciliare);
a.6. Frazione organica (umida) per le utenze domestiche e non domestiche CER 200108 (raccolta domiciliare);
a.7. Ingombranti CER 200307 e RAEE 200136 (raccolta domiciliare);
a.8. Pile e farmaci CER 200132 e CER 200134 (raccolta stradale);
a.9. Cimiteriali CER 200137* e CER 200138 e CER 200140;
e.10. Raccolta sfalci e potature CER 200201 (raccolta domiciliare);
e.11. Raccolta dei toner CER 080318 e CER 160216;
a.12. Rimozione delle vecchie attrezzature non più funzionali ai nuovi servizi;
a.13. Manutenzione delle attrezzature e dei veicoli per lo svolgimento dei servizi;
b) servizi con corrispettivo a corpo di igiene urbana:
b.1. Derattizzazione;
b.2. Disinfestazione da insetti;
b.3. Spazzamento manuale e lavaggio meccanizzato di strade, piazze e aree pubbliche o di uso pubblico;
b.4. Spazzamento, lavaggio e pulizia delle aree pubbliche o di uso pubblico adibite a mercati;
b.5. Rimozione di rifiuti abbandonati e pulizia delle aree oggetto di scarico (rifiuti assimilati ed assimilabili agli urbani);
b.6. Spurgo di caditoie e pozzetti stradali (dodici interventi all’anno - tre per ogni stagione);
b.7. Pulizia meccanico – manuale litorale.
c) servizi con corrispettivo a corpo informativi:
c.1. Redazione della carta dei servizi e vademecum (abecedario) rifiuti sia cartaceo che informatizzato;
c.2. Servizio informativo telefonico denominato “Numero verde”;
c.3. Applicazione mobile per smartphone contenente:
c.3.a. informazioni sui servizi di raccolta e corrette modalità di conferimento dei diversi rifiuti;
c.3.b. richiesta mastelli e sacchetti o eventuale sostituzione;
c.3.c. prenotazione ritiro rifiuti domiciliari;
c.3.d. posizione CCR ed eventuali orari e giorni di apertura;
c.3.e. segnalazione disservizi o problematiche;
c.4 Dotazione di appositi sistemi informatici per la tracciabilità dei flussi di raccolta da fornire alla stazione appaltante e relativa documentazione necessaria al fine di fornire annualmente l’intera documentazione di cui al comma 23 dell’art. 14 del D.L. 6/12/2011, n. 201;
c.5Geo localizzazione flotta automezzi;
d) servizio con corrispettivo a corpo integrativi:
d.1. Gestione del CCR, centro comunale di raccolta;
e)servizi con corrispettivo a misura:
e.1. Spazzamento, lavaggio e pulizia delle aree pubbliche o di uso pubblico adibite a mercati in eventi quali fiere, sagre,
e.1. Spazzamento, lavaggio e pulizia delle aree pubbliche o di uso pubblico adibite a mercati in eventi quali fiere, sagre,