CAPITOLO 5 IL CASO DELLA BIBLIOTECA DEL COMUNE DI SILEA
5.1 DISPOSIZIONI GENERALI IN MERITO ALLA PROGRAMMAZIONE DELL’ENTE CON RIFERIMENTI AL COMUNE DI SILEA
Come si è accennato nel primo capitolo, in merito all’amministrazione comunale, per la gestione dell’organizzazione, nel corso del tempo si sono sviluppati ulteriori documenti che vanno ad integrare quelli classici che normalmente vanno predisposti. Solitamente fin dal passato veniva predisposto solamente il bilancio, dove venivano riepilogati i conti utilizzati, le spese e le entrate della gestione dell’ente. Ad oggi invece, si sono formati altri bilanci come il bilancio ambientale, il bilancio di sostenibilità, il bilancio partecipativo e il bilancio di genere. Come è definito da Mazzara nel libro “Il documento Unico di programmazione – DUP” (2015), il bilancio partecipativo viene descritto come un documento che permette di fare in modo che ci sia un punto di contatto tra i sistemi decisionali e gli utenti finali detti anche stakeholders locali in quanto sono i portatori di interesse che ricevono e usufruiscono dei servizi offerti. Quest’ultimi intervengono direttamente nella programmazione dell’attività.
Questo documento è un ulteriore sviluppo del bilancio sociale in quanto non è solamente un modo per coinvolgere e rendere partecipi dei lavori svolti i cittadini ma è un modo per coinvolgere attivamente questi. Nel bilancio sociale invece, come è stato sottolineato nel libro sopra citato, questo era predisposto in modo da cercare di portare a termini diverse categorie di interessi relativi sia ad aspetti economici ma anche aspetti legati all’ambiente sociale.
L’organizzazione dell’ente è un aspetto che per lo più negli ultimi anni risulta difficile da gestire, soprattutto in quanto va ad intaccare una pluralità di aspetti. Bisogna innanzitutto che venga definita una strategia adeguata la quale deve essere come la linea guida che sta alla base dell’operato; bisogna andare a programmare le varie fasi di organizzazione passando attraverso uno schema che parte dalla Mission, passa attraverso la Vision per poter arrivare agli obiettivi (Civetta, 2014). Sempre di più si è cercato di coinvolgere attivamente i cittadini partendo dall’elezione diretta del sindaco fino ad arrivare appunto, alla possibilità di interpellare le persone
50 per la presa di alcune decisioni. Inoltre risulta fondamentale andare ad informare e a mettere a conoscenza i cittadini di ciò che viene deciso. Anche per questo, come si è già detto nei capitoli precedenti, oggi si parla sempre più anche di Amministrazione trasparente.
Se all’inizio la pianificazione strategica era un procedimento che veniva applicato da un numero ridotto di amministrazioni, negli ultimi anni il numero è aumentato; il ritardo era dovuto prevalentemente alla mancanza di alcuni aspetti come la visuale di lungo periodo e non solo di breve e la mancanza di un’organizzazione efficiente (Mazzara, 2015).
La fase di programmazione è una parte che nella sostanza non è prevista dalla legge nello specifico, ma va ad anticipare la fase di predisposizione del bilancio di previsione. C’è una sorta di attività di analisi e valutazione che permette poi di arrivare ad una valutazione di tipo finanziario che costituisce la base su cui si basa il bilancio di previsione. Il bilancio previsionale se viene preceduto da queste fasi sarà un documento che risponde meglio alle esigenze del Comune in quanto è più aderente alla realtà del territorio. Il bilancio è suddiviso in missioni e programmi. Viene definito come la parte finale della fase di previsione e programmazione e deve mostrare anche le motivazioni che siano compatibili con i programmi e le linee definite dall’amministrazione.
L’obiettivo dell’amministrazione è quello in primis di soddisfare i principali portatori d’interesse, i quali possono essere suddivisi in stakeholder generici o specifici. Come detto in precedenza è molto importante l’aspetto dell’amministrazione trasparente in quanto in questo modo chi vuole può venire a conoscenza dei programmi e delle missioni dell’ente e quindi può verificare successivamente se la politica che è stata attuata è risultata efficiente e coerente con le previsioni o meno. Le decisioni vengono prese a livello locale seguendo le linee guida che l’amministrazione stessa è andata a definire ma il tutto deve anche basarsi sul programma di governo e sulle disposizioni che da questo vengono definite.
Il Dup è articolato in due sezioni, una strategica riferita a 5 anni ed una operativa riferita ad un arco temporale di 3 anni.
Successivamente viene redatto un ulteriore documento denominato “Piano Esecutivo di Gestione” (PEG), il quale va a dettagliare la programmazione operativa descritta all’interno del DUP. Attraverso il PEG vi è una relazione tra organo esecutivo e responsabili dei servizi. Vengono definiti gli obiettivi e assegnate le
51 risorse necessarie al loro raggiungimento. È redatto per cassa e per competenza sia per l’esercizio in corso che per quelli futuri. Il PEG e formato da una parte relativa alle entrate e ad una relativa alle uscite, viene suddiviso per aree di gestione a seconda del settore di appartenenza. Il PEG deve essere approvato dalla Giunta assieme al bilancio di previsione.
La “Relazione Previsionale e Programmatica” è stata sostituita dal DUP in quanto con quest’ultimo documento si vuole cercare di far in modo che la “strategia” e ciò che viene programmato dall’amministrazione sia indicato totalmente all’interno del medesimo documento, in modo anche da permettere a chi ne abbia interesse di poter conoscere le linee guida stabilite e poterle anche giudicare sulla base di un unico testo. Questo anche perché se una volta gli aspetti da valutare erano pochi, oggi son sempre più in aumento a causa anche della veloce evoluzione dell’ambiente, territorio e società (Civetta, 2014).
Come detto in precedenza, il bilancio partecipativo ha come regole fondamentali in primis quella della trasparenza, in quanto i cittadini e tutti coloro che vogliono partecipare devono avere ben chiari gli aspetti su cui si baserà tutto il procedimento ed in che modo il tutto sarà effettuato consentendo di avere davanti un disegno ben delineato. In questo caso, nell’impostazione che si era pensata inizialmente, in riferimento al progetto di bilancio sociale relativo al Comune di Silea, il principio della trasparenza è stato rispettato in maniera non completa, in quanto l’idea di sviluppo del procedimento all’inizio era stata la seguente: il giorno dell’inaugurazione ogni cittadino potrà iscriversi in una delle stanze e partecipare ad un’attività che lui stesso ha scelto; durante i 50 minuti di svolgimento delle attività all’interno della stanza si discuteranno anche alcune proposte che i cittadini stessi faranno su ciò che si vorrebbe venisse realizzato in termini soprattutto di attività ed iniziative nei mesi successivi. Il fatto che però verranno messe a disposizione delle risorse, le quali saranno gestite dai cittadini stessi, dove attraverso degli incontri cercheranno di deciderne la destinazione scegliendo che attività si vorrebbero effettuare in riferimento ad una sola stanza. Si pensava di non precisare il fatto che le risorse sarebbero state destinate ad una sola stanza e perciò su questo quindi si può notare una poca trasparenza in quanto si potrebbe dire che se un cittadino sapeva che su un’altra stanza poi si sarebbe sviluppato un procedimento di bilancio partecipativo allora magari avrebbe optato per quella stanza oppure avrebbe cercato di relazionarsi o di intervenire ugualmente invece così questo non è possibile.
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5.2 SVILUPPO DEL CASO DEL BILANCIO PARTECIPATIVO DELLA