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La distribuzione fogliare di un antitraspirante naturale per il migliora mento qualitativo delle produzioni viticole

Eleonora Cataldo*, Linda Salvi, Giovan Battista Mattii

Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente, Università di Firenze

Cataldo et al.

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Il prodotto utilizzato è un antitraspirante vegetale con aggiunta di sali minerali ancora non in commer- cio. Per ottenere le 2 tesi (1 tesi trattata e una tesi con- trollo), nel campo sperimentale sono stati effettuati trattamenti col metodo a blocchi randomizzati, otte- nendo 5 ripetizioni per tesi. Sono stati irrorati 6,25 ml di prodotto a ripetizione pari a 2,5 l/ha con pompa a zaino elettrica ElettroEASY.

I due trattamenti sono stati effettuati in prechiusura grappolo (18 giugno 2015) e all'invaiatura (3 agosto 2015). Per rilevare gli scambi gassosi su foglia singo- la è stato usato l’analizzatore di gas all’infrarosso, CIrAS 1 (PP Systems Herts, uK). Per determinare il livello di clorofilla è stato utilizzato SPAD-502. Le analisi tecnologiche hanno determinato il grado zuc- cherino con rifrattometro ottico, il pH e l’acidità totale del mosto; mentre le analisi fenoliche determinano il potenziale totale ed estraibile di antociani e polifenoli in mg/L col il metodo Yves-Glories.

I dati raccolti sono stati sottoposti all’analisi della varianza con SPSS Data Editor.

Risultati e discussione

Il trattamento antitraspirante si rivela molto effica- ce nel periodo più secco, abbassando significativa- mente fotosintesi e traspirazione rispetto al controllo.

Nella conduttanza stomatica (gs) non ci sono state grosse divergenze tra trattato e controllo e non si è mai avuto un vero stress nell’arco della stagione (i valori di gs non sono mai scesi sotto 100 mmol/m²s).

Nell’efficienza nell’utilizzo dell’acqua WuE la tesi con antitraspirante mantiene per tutta la stagione i migliori rapporti di pn su traspirazione e su gs.

Per le analisi tecnologiche si nota una tendenza nel maggior accumulo zuccherino nella tesi controllo; da qui si evince che il trattamento ha esercitato un rallen- tamento nell’accumulo zuccherino nella bacca.

Il controllo raggiunge prima un alto °Brix: in data 23 settembre il °Brix del controllo è 23,5 rispetto alla tesi con trattamento 22,2 °Brix (tab. 1).

questa strategia è stata efficace nel ridurre il ritmo di accumulo di zuccheri nella bacca segnando un -1,3 °Brix al momento del raccolto e abbassando il tenore alcolico nei vini ottenuti.

Nelle misure di pH e acidità non si riscontrano dif- ferenze significative fra il trattato e il riferimento.

Sulle analisi fenoliche: la sintesi dei polifenoli nella tesi trattata con l’antitraspirante è fin dall’in- vaiatura più alta rispetto al controllo: il trattamento con antitraspirante (552 mg/L) apporta un contenuto significativamente maggiore a vendemmia degli anto- ciani estraibili rispetto al controllo (402,85 mg/L).

Mettendo in relazione il contenuto zuccherino del- l’acino con il contenuto in polifenoli ed antociani estraibili a vendemmia si identifica con chiarezza che l’antitraspirante ha il miglior equilibrio tra maturazio- ne tecnologica e fenolica.

Infine i parametri produttivi (produzione/pianta e peso del grappolo) sono molto simili fra loro, senza differenze statisticamente significative tra le tesi. Conclusioni

Nell’ottica di ridurre i fenomeni di sfasamento tra maturità tecnologica e fenolica ascrivibili alle intera- zioni tra i cambiamenti climatici in atto ed alle mutate tecniche di gestione della chioma, la distribuzione fogliare di un prodotto antitraspirante può rappresen- tare una valida pratica agronomica. In generale, si può ipotizzare che il prodotto, migliorando l’efficienza degli scambi gassosi nella pianta, deprime l’attività fisiologica della pianta indirizzandola verso la massi- mizzazione dell’accumulo di sostanze del metaboli- smo secondario. L’emulsione antitraspirante ritarda inoltre l’accumulo di zuccheri nell’acino, rappresen- tando così una strategia semplice ed economica alla problematica dello sfasamento tra maturità tecnologi- ca e fenolica alla vendemmia. I parametri qualitativi hanno infatti messo in evidenza un ritardo nella matu- razione delle bacche provenienti dalle viti trattate con antitraspirante rispetto al controllo.

Bibliografia

MArALLO N.. 2015. Climate change: Anti-transpirant effects on

grape physiology and berry and wine composition (Vitis Vinifera L.). Tesi di Dottorato.

DAVENPOrTD.C., urIuK., HAGANr.M., 1972. Sizing cherry fruit

with antitranspirant sprays. California Agric. 26(8):9-10.

Tesi °Brix pH Ac. tartarico(g/L) Antociani tot.(mg/L) estraibili (mg/L)Antociani Polifenoli tot(mg/L) estraibili (mg/L)Polifenoli

Antitraspirante 22,2 3,3 5 961 552 2.488 2.329

Controllo 23,5 3,4 4,7 773 403 2.225 2.112

Tab. 1 - Tabella riassuntiva dei principali parametri misurati.

Acknowledgements

In tre anni di cose ne succedono tante. Le emozioni, le soddisfazioni e le fatiche dei primi concorsi, delle giornate passate sotto il sole nei vigneti, del mio soggiorno in America si sono completate e combinate con quelle dei grandi passi della Vita: la casa, il matrimonio, l’attesa di una bimba che, da dentro il pancione, mi sosterrà il giorno del coronamento di questo percorso.

In questo ciclo che si chiude, molte sono state le persone al mio fianco. Desidero ringraziare per primo il Professor Giovan Battista Mattii, che al di là di essere il mio tutor, è il docente che tutti dovrebbero incontrare sul proprio cammino. Oltre che per i fondamenti della viticoltura e della ricerca, lo ringrazierò sempre per gli interminabili e temibili interrogatori di cultura generale in macchina, per la fiducia reciproca che pian piano crescendo è diventata “prendere le decisioni assieme”, per avermi sempre spronata a compiere i piccoli passi che mi hanno portato fin qui.

Ringrazio anche la Dott. ssa Cecilia Brunetti, mia co-tutrice, per avermi seguita con competenza, scrupolo e precisione, per avermi aperto le porte del suo laboratorio, e gli occhi su ciò che comporta essere donna, e mamma, dedita al mondo della ricerca di oggi.

Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito, anche solo in parte, a questo progetto di dottorato, dai revisori della tesi, a chi ha collaborato durante la fase degli esperimenti, a chi si è prodigato in ogni più piccolo consiglio.

Per rimanere nell’ambito accademico, ringrazio lo zoccolo duro dell’Ufficio 85, Antonella, Jacopo e Cristina. Qualcuno ha già preso la sua strada, ognuno di noi lo farà, ma quella stanza rimarrà per sempre la nostra isola felice, il rifugio dove potersi confrontare su tutto ed aiutarsi con sincerità, dove ancora sono ben saldi i valori della vita vera, fuori da queste quattro mura.

Ringrazio di cuore anche le amiche e colleghe del mio gruppo di ricerca, Eleonora, Francesca e le due “Sofie”, per aver condiviso tutto, dalle albe ai tramonti nel vigneto, per essere tornate a casa piene di fango o con il viso arrossato, per aver cercato di rimediare assieme ai piccoli pasticci quotidiani, per esserci sempre aiutate nel momento del bisogno. Grazie di essere l’esempio di come si lavora bene quando c’è rispetto, fiducia, complicità e serietà.

Un ringraziamento particolare va anche alle mie colleghe di questo ciclo di dottorato, per aver preso questo treno assieme, e per non aver mai permesso a nessuna di noi di scendere, nonostante i

momenti di follia; ed ai colleghi di Davis che, assieme al Prof. Patrick Brown, hanno avuto successo nell’arduo compito di farmi sentire a casa, nonostante io a casa ci volessi tornare non appena atterrata a San Francisco.

Per sempre grazie alla mia mamma e al mio babbo, colonne portanti di una famiglia che è sempre stata al mio fianco, che ha saputo concedere i giusti spazi, che mi ha insegnato che qualsiasi cosa va fatta, prima di tutto, con amore. Grazie a Pietro, fratello minore solo anagraficamente, il mio gigante buono, il mio punto di riferimento e conforto. Grazie perché siamo una cosa unica.

Grazie alla grande banda degli amici della Fonte e alle mie amiche storiche, Cecilia, Claudia, Cinzia, Martina, Katia, anche se parecchi di loro ancora non hanno capito che lavoro faccio!

Grazie a Vanni, mio immenso Amore e Marito. Il solo poterti chiamare così è la conquista più grande, la cosa più giusta e significativa che abbiamo fatto capitare.

Infine, grazie anche a me stessa, alla passione che ho sempre seguito come un faro e che mi ha aiutato quando stavo vacillando, alla mia determinazione nel dover sempre portare a termine le cose iniziate, al dover per forza mettere quel briciolo di amore in tutto ciò che faccio. Se mi guardo dentro vedo quanto sono cresciuta, quello che ho costruito, che ho seminato e, in questo nuovo ciclo che si apre, quanto ancora c’è da fare!