3.
Gmonata
hlatomba;
e sol si aspetta CU*iopur deponga su di quellaun
fiofe.Ed
ecco, io recoun'umil violcUa•
Educatadalpianto edal doloreDel
mestoAmico,
che a quell'alma elette SeiliatìtoiatlorPantico amore.£
sa fior,mirate^ondeggia eInriUaDel mio
pianto perenne ancouna
slilla.3.
E
sì,dell'amistàperenne èil pianto, Al pardi queldella sorgenteaurora:Rìcomincianco*giornientrambi, eintento I**mioisepolcriel'altroicampiirrora.
E
Imiidnqne
anni,a
quelsepolcro aceanlo.Al rìtomar
dd
di»tomaifinoraOnde
invocarsul sacro cenermuto
L'nltiino onor dei ciltedin trihato.Ida la Patria finor, chi'1crederla? Deliaperdita sua rima&e ignara;
Ghè
ràuonardiluih fima
odia.QuasiTÌTeiBe ancor,sempre più chiara:
£ sd quando U U
«riea
leirapb
Fin l'antico suoRe
conmano
avara, Ifiglinumerò
per lospavento,£
scintelea gridara Pur
Berio èspentoI»
5.
Pur
Berio h spentolAl
duol chimai pon
ireno?Ahi, da quel ffotno lagrimosoinpoi, Contarci tocca
un
puro cuor dimeno,Ed
ha perdutoun
raggioli Cicl peruoi«O
Naturainimica, ah,dunqne
ilseno Ritroso hai sempreagenerargli croi;£ a
qneicheformitanta inridia porti.Che
soltipiaceilpoterdir»
aon morti.»
Kè
onoro io giàd'eroecol suntonome
Colui, che frale tigriebbela madre.Ed
afifanrandoaon
&iidiillinlednome,
n
trasseal? arae
loSFenòsulpadre;O
chimillecittàcol ferrohadome,
Mietendoa
mille pur lepropriesquadre,E
adappafrarle janLizioscbrame
Evocardall'Inferno osòlafame.I
«9
7-Eroe
sol hchicon sublimiaffettiBeò
sestesso efecealtrui beato:Eroe
sol è chi perbei sludj elettiHa
il cuor gentile el'intellettoornato;Ed
aivecchi agli adulti ai giovanettiPer
ainabilvirtù delpari egrato:È
solo eroechi conpietà verace.Immagine
siftdiim
Diodipace.8.
Tal
fu colui,che orqui sipiange estinto,£
che, vìvo, niunfe'pianger mai.Ma
spessoinvecea lagrimariìi spinto,Se
acidolcirnon
potead^li
alfrii guai.Tal fiicolui)diel'alto cordipìnto Neil*
ampia
fronte ene'loquacini Arca
pur sempre, esempre aveasulviso Dellevirlutiilplacido sorriso.9*
E
tutti or giàmi
tornanoallamente
Gli annifelici, eh' io vivea con esso In comuKMcioerudito edinnorentc, 4ppien coiilontod'un suodolcoamplesso.Ed,
oh, se fosse all'almamia dolenten ben
perdutod'obliar concessojL*
<Kredel vivermio
sarienpiù liete...Ha.
*.non
èfttto pe' viventiilLete.9«
10.
La
snacasanon
fuper fastoaltera; Dirsi potea bensì tempionovello.E, oli, quanta di Celesti eletta schiera
Avca
culto edintensi ed arein quello! 11 primoil soloSaccnlote egli era, Custodeeonor del fortunato ostello,Ore
sedea d'ogni dolcezza esempio;Perciòdesertononfu
mai
quel tempio.II.
I:^ra iviaccollo delle
Muse
il coroEd
ilseguacestuoldelPArtiBelle;E
ilDelioNume
dalla cetrad'oro;Ed
il GeniodiFidiaequeldiApdle,
Cinti lecliiomedell'eterno alloro:V'eranleGrazie accolte, einsiem
con
quelle^Spettacolo mirando, ivi apparìa,
Non
più severafavellar Solia.Di tanti
Numi
interprete facondo,Rìdendo
cidisse, ed in ini piacque, ilvero;E
facilreso ron Io slil j^iocondo Delle dottrine li ruvidosentiero.ScrissedelBello,che ognorcercail
Mondo E
ancornon
troTa enon
conosceintero:Nè
ignotaalai(aV
armonìade*canni;Né
ilfeatremarlo strepito dell'armi.9»
i3.
Dell'alma l'immortai
tcmpm
'iivina Ei pur conobbe efe'palese altrui;E documento
dell' alladoUrìna Volle Iddìo dielaTerra ayessein luiQuando
laMorte
§;liaedea vicina.Io testìmondiquel portento io fui:
Giàspentapermetàsua fra^il salma, Robustae interaancorvireaqueiraLtoa.
£
ben duevolteio raTTÌsaiquelforte Di se stossomaggior, quando i stioì strali In lui vibrando indarno ancor la Morte, Egliimmemore
ognor de'proprj mali,À
coiiiorlarle figliee laconsorteVolgea
soventeimottigioviali, Deridendo perìinla suaferita...Tantopiioleilaentir d'un*altraTÌtaI
j3. •
Quando
alceleste invitoaddioci disse, Priadi partirperl'ultimo viaggio.Sol delle
0gUe
testamentoscrisse,£
Partenope ottenneil bel retaggio.Tnvidoil
mondo
allorgli sguardiaUBsse Ali'ouorata eredità del Saggio,£
attonitomirò perquattro aspettiRivivene
ilseminante,ilcor,gliafttti.9»
i6.
AluoieilGiustocosi.
Non mugghia
iltuonoSu
dell'aureoferetro,enon
restaPer
luipollatoo
TaciUanteun
trono.Cui frema intornolacivìl tempesta;
Ma
allaTerra, cheil perde,un
più grandono
Ne' proprj figli e negli cscmpj appresta.
Cade
Vanticoulivo, c a sed'intorno Lasciadi beirampolliil suoloadomo.
19.
Sul frcfldn
marmo,
ove la ParcareaLe
ItoncHletU: ceneri racchiuse,La
vedova Amistàmula
sedca;E
lungo stuol divergini deluseE
diorfanifanciulli irigemea, Gnilaman
delconfortoei già diichiuse.Spegrica la faceTmcne,ea luid'accanto
La
filialPietàitmggeasiin pianto.18.
Mirò
lascena dolorosaetrista.Ilflebile lamento udì Canova,
E
una bigrima suacaderfu vista Sul tumulo d'Alfieri all'aspranuova;Impugnò
lo scarpelloilsommo
artistaDi
un'altra tombaalla difllcil prova;Poivìnto dal'dolor giacquepuresso,