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(Averardo) | | | (Ianne) | | Guido <1197-1202> | ________?__________|_____________________________?_____________ | | | | | |

Tiberio Ianne Gualfreduccio q. 1269 <1223-1261> <1248-1262?>

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Andrea Guido Gualfreduccio <1260/61- <1259-q.1294 <1261?- q.1273? 1267> | | | | | | | __?___|______?____ | | | | | | | | | | | |

Calamuccia Rainalduccio Ianne Gualfuccio/Gualfreduccio [?] 1267 <1275-1299> de Podio abitante Celi a Fratta <1263-q.1294 <1284-1293> | ___________|_________________________ | | | | | | | | Lamberto, Gellus Ciutius Ianne legum professor <1290-1292> 1292 1292 1298

Martolo, 1262 Guido di Pietro di Antognolla 1272

3.2 - 1202. Guido Iannis Averardi è tra i confinanti di un terreno a S.Paterniano (VALDIPONTE 191)

3.3 - 1223. Zanni Guidonis Averardi* è tra i milites perugini che giurano l'osservanza dei patti con Città di Castello (CDP, p. 213).

*In questo, come nei casi successivi dovremmo trovarci in presenza di un figlio di Guido Iannis

Averardi, essendo improbabile che, nel breve spazio di venti anni, si siano succedute senza lasciare

traccia due generazioni della famiglia.

3.4 - 1246.D. Ianne de Antignolla è teste ad un atto giudiziario (CDP, p. 445).

3.5 - 1248. D. Ianne Guidonis Averardi de Antingnalla è eletto arbitro in una controversia che oppone le figlie del q. Bernardino di Spagliagrano de Podio ai loro zii Stefano e Ranaldo di Spagliagrano. Tra i testimoni, d. Gualfreduccio de Antingnalla* (CDP, appendice II n. 19 [regesto]. DIPLOMATICO IV 6 21).

*Per l’identità di costui, ved. 3.6.

3.6 - 1249. L'abbate di S. Maria di Valdiponte costituisce un procuratore per una causa in curia

perusina con d. Ianne e d. Gualfreduccio* Averardi de Antignolla, oltre che con d. Ermanno di

Suppolino e con Ugolino di Panzo (VALDIPONTE 640).

*Dovrebbe trattarsi non del figlio di Ianne di Guido, ma di un fratello omonimo di quest’ultimo: sembra infatti poco probabile che padre e figlio siano stati designati con il medesimo patronimico 3.7 - 1250. Ionta, famulus di d. Ianne de Antignolla, è condannato a 60 soldi per aver impedito ai

bailitores del comune di sequestrare puledri e vacche del suo padrone, su istanza di Matteo d. Beccarii (BANDITI, n. 215).

3.8 - 1259. D. Guido di Tiberio de Antignola* (P. E.) è consigliere (ANSIDEI, p. 245).

*Tiberio, padre oltre che di Guido, anche di Andrea (ved. infra 3.73), potrebbe essere un altro figlio di Guido di Ianne di Averardo.

3.9 - 1260. D. Guido de Antignola è scelto a sorte per eleggere il podestà di Foligno (ANSIDEI, p. 338).

3.10 - 1260. D. Gualfreduccio* e d. Guido de Antignola sono tra i magnati del contado di P. S. Angelo (NICOLINI, Reformationes..., p. XXXI).

*Gualfreduccio di Ianne di Guido o Gualfreduccio di Guido?

3.11 - 1261. Gualfreduccio de Antignalla* è arbitro in una controversia tra il monastero di S. Bartolomeo di Camporeggiano e i fratelli Stefano e Ranaldo del q. d. Spagliagrano. Tra i testimoni, Andrea d. Tiverii de Antignalla (ARMANNI, I B 14, cc. 18v-19r).

*Gualfreduccio di Ianne di Guido o Gualfreduccio di Guido?

3.12 - 1261. Una persona è condannata per aver fatto danni nella vigna di d. Giovanni Antinallie (PODESTÀ 1243-62 [2], c. 234v).

3.14 - 1262. Benvenuto di Giovanni Benintende, famulus dei domini Andrea e Guido de Antinalla, accusato di aggressione, è assolto, dopo essersi rappacificato con l'accusatore (PODESTÀ 1243-62 [2], c. 24v).

3.15 - 1262. D. Gualfredo d. Iohannis* è tra i testimoni a un atto di vendita in cui d. Rainerio di Monte Giuliano cede alla canonica di S. Lorenzo di Perugia dei casalini in città (CENSI 2, 91v). *Dovrebbe trattarsi di Gualfreduccio di Antognolla.

3.16 - 1263. D. Gualfreduccio d. Iohannis, insieme a d. Egidio di d. Simone, è fideiussore di due esponenti della famiglia dei signori di Monte Vibiano, condannati a 100 soldi insieme ad altri per essersi trattenuti in città contro il precetto del podestà e del capitano (CAPITANO 1263-73 [1], reg. 1, c. 82r).

3.17 - 1263. D. Guido d. Tiberii de Antignalla è citato per un debito di 34 libre, a petizione di Paganuccio Iacobi, creditore; a margine vi è l’annotazione: “factum est instrumentum [creditori]” (SBANDITI 2, c. 309v).

3.18 - 1263. D. Ianne d. Gualfreducii de Podio Celi [depennato “de Antignola”]* è citato a petizione di Benvenuto Dominici Corboli per un debito di 500 libre quas dictus d. Iannes, una et in

solido cum Mastinello, d. Andrea** et d. Mafeo sibi [Benvenuto] tenetur; a margine vi è

l’annotazione: “factum est instrumentum [creditori]” (SBANDITI 2, c. 309v).

*Potrebbe trattarsi di un figlio di Gualfreduccio di Ianne, come pure di un figlio di Gualfreduccio di Guido, il quale risulterebbe aver assunto il predicato “de Podio Celi”, di cui rimane oscura la collocazione territoriale. La sua appartenenza alla famiglia sarebbe suggerita anche dalla vicinanza delle proprietà dei suoi figli con quelle di Rinalduccio di Antognolla (ved. infra, 3.65).

**Si tratta di d. Andrea Guiduci Nigri, ved. scheda 74. (Nigri).

3.19 - 1264. D. Ianne d. Gualfreducii viene citato per un debito di 100 libre verso Bonafidanza

Andree il quale richiedeva la somma ex suo instrumento de summa CCCCXIII librarum; a margine

vi è la notazione “factum est instrumentum creditori” (SBANDITI 2, c. 318r).

3.20 - 1266. D. Guido de Antignolla, della parr. di S. Angelo di P. Eburnea, anche per il fratello Andrea e per due servientes, ottiene il permesso di portare armi difensive (PODESTÀ 1265-66-67 [4], c. 263r).

3.21 - 1267. D. Andrea de Antinalla, per sua figlia Chalamutia, e d. Gilio Benedictoli, per suo figlio

Arlututius, chiedono ed ottengono dal notaio del podestà licenza di matrimonio per i loro figli

(PODESTA’ 1266 [4], c. 290v).

3.22 - 1269. D. Guido q.d. Tiberii de Antinolla è procuratore del monastero femminile di S. Maria di Colle, in un atto di compravendita riguardante beni immobili a Fracta filiorum Uberti (MONTE ACUTO 1, c. 5v).

3.23 - 1269. D. Guido de Lantiniala è fideiussore di d. Ugolino di d. Ramberto di Castiglione, sotto accusa per occupazione a mano armata di un terreno (CAPITANO 1263-73 [1], reg.3, c. 149r).

257v).

3.25 - 1270. Spithus, qui fuit de Plagentia, famulus di d. Guido de Antignolla, è condannato a 20 soldi per essersi trovato all'aperto dopo il terzo tocco (PODESTÀ 1270-73 [5], c. 103r).

3.26 - 1272. D. Guido d. Petri* de Antignola accusa Ricomanno Savie di Fratta dei figli di Uberto

quod. ..fregit sibi pactum e di essere fuggito, rubando dalla sua casa di Antognolla una tunica di

mezzalana fiorentina ed altro. L'accusato è condannato a 10 l. (PODESTÀ 1271-72 [6], c. 96v). *Come si colloca costui nella linea agnatizia? Forse “d. Petri” è un lapsus calami del notaio per “d.

Tiberii”?

3.27 - 1272. D. Guido de Antiniolla fa quietanza a dodici uomini di S. Giuliana per un debito di 10 soldi che ciascuno di essi aveva contratto con lui, causa mutui (MONTE ACUTO 1, c. 68v).

3.28 - 1273. D. Guido de Antinalla ripete la quietanza già rilasciata l'anno precedente ad alcuni uomini di S. Giuliana (MONTE ACUTO 1, c. 68v).

3.29 - 1273. D. Ugolino d. Ramberti de Castilione Ugolini promette a d. Guido d. Tiberii de

Antinalla e a d. Ianne q.d. Gualfreducii de Podio Celi di preservarli indenni da ogni danno che

potesse derivar loro dalla fideiussione presentata a suo favore, insieme ad altri, per 299 fiorini d'oro (MONTE ACUTO 1, c. 108r).

3.30 - 1274. Guido d. Tiberii de Antignalla, insieme a d. Ugolino d. Ramberti e a Ianne d.

Gualfredutii*, avevano promesso la somma di 675 l. dovute dal comune di Gubbio ad alcuni dei

signori di Branca per la vendita della loro parte del castello a Iacopuccio di d. Ugolino de Cuconano [sarà Coccorano], il quale riceveva la somma per conto degli stessi signori di Branca (ARMANNI, 3 XIX 5).

*È lo stesso Iannes del documento precedente?

3.31 - 1275. I beni di d. Guido de Antignolla e di suo figlio Rainalduccio vengono messi all'asta per 600 l. (RIFORMANZE 2, cc. 162rv, 164r, 170v, 171r).

3.32 - 1276. Si torna a discutere sulla messa all'incanto dei beni di Guido e di suo figlio Rainalduccio di Antognolla, detti qui banniti comunis Perusii (RIFORMANZE, 7, cc. 224v-227v). 3.33 - 1276. Parte del ricavato della vendita dei detti beni è destinata al risarcimento degli eredi di Ugo Blasii olim habitator castri Fracte [filiorum Uberti], ucciso da Guido e da suo figlio (RIFORMANZE, 7, cc. 259r-262r e 302r-304v).

3.34 - 1276. Il legname e la pietra ricavati dalle case e dalla torre del castello di Antognolla e dalla casa di Fratta dei figli di Uberto, appartenute a Guido e figli e fatte demolire dal comune di Perugia, vengono venduti dal comune stesso (RIFORMANZE, 8, cc. 35rv e 38rv).

3.35 - 1276. D. Giovanni Pocii Celi ed altri sono condannati a 100 soldi per non aver demolito le scale che possedevano extra parietes domorum suarum confinatarum in diffinitionibus factis. Nel caso di d. Giovanni si parla di scale situate extra parietes domorum et turris ipsius (PODESTÀ 1276-77 [9], reg. 2, c. 1rv).

condanna a 5 libre per una infrazione non indicata si riscontra nello stesso anno per il detto Ianne. Rainalduccio d. Guidonis de Antignolla versa a sua volta 100 libre pro quadam condempnatione et

exbannimento facta [così] de eo tempore d. Ubertini olim potestatis Perusii et nunc solvenda, secundum formam statuti et reformationis Consilii (PODESTÀ 1277 [10 b], reg.6, cc. 71v e 73v.

MASSARI 2, c. 3r).

3.37 - 1277. Recabene Bonaiunte, baiulo del comune, riferisce al notaio del giudice del podestà di aver ordinato a Giovanni d. Gualfredutii de Podio, a Tommaso suo famulus e a Guido de Pantano

quod non debeat agravare homines nec sindicum de villa Sportaxani de facto fontis que sit in villa Pantani, et si predicta sentierunt se gravatos…coram d. Legaçano iudice potestatis usque ad diem lune proximum debeant ee presentare (PODESTÀ 1277 [10 c], reg. 6, c. 24v).

3.38 - 1277. Il giudice del capitano dà licenza a Rainalduccio d. Guidonis de Antignana di portare armi difensive, cioè pancera, planela, gorgeria, stivalii (CAPITANO 1277-78 [4], reg. 3, c. 4v). 3.39 - 1279. D. Filippo Bernardini iudex riceve 12 tornenses grossos de argento pro eo quod

expendit in Romana Curia de suis denariis in scripturis exemplandis pro factis comunis Perusii pro questione d. Guidonis de Antignolla. Nicola di Morico a sua volta riceve 20 soldi come salario per

doversi recare ad Assisi per due giorni causa testificandi in questione quam habet comune Perusii

cum d. Guidone de Antignolla (MASSARI 4, cc. 4v, 64v).

3.40 - 1281. Tra i milites di Porta S.Angelo andati in servitio hominum Civitatis Castelli, vi è Rainalduccio d. Guidonis de Antignola, che riceve dal comune di Perugia 18 libre e 15 soldi per un servizio di 15 giorni a 25 soldi al giorno, con due cavalli (DIPLOMATICO, V 3 291).

3.41 - 1281. Rinalduccio d. Guidonis de Antignana (P. S.A.) è tra i milites qui iverunt in servitium

d. pape in Romagnam e, in quanto tale, riceve 67 libre e 10 soldi, equivalenti a 30 fiorini d’oro,

dovuti per il servizio di un mese a un fiorino al giorno. Per conto di lui, riceve la somma d. Elemosina d. Benedictoli (DIPLOMATICO, V 2 265).

3.42 - 1281. D. Rainerio Iacomini, per conto di d. Ianne de Podio, riceve 40 libre pro emendatione

cuisdam sui equi qui fuit magagnatus in exercitu Romagne (MASSARI 14, c. 50v).

3.43 - 1282. Rainalduccio de Antignolla, insieme a Orlandino Boverii stipendiarius comunis in

masnada Dini de Pescia, riceve 30 libre pro mendo unius sui equi scurbii mortui in exercitu facto contra Fulgineum.

Lo stesso Ranalduccio [di Guido], riceve la somma complessiva di 136 libre, 16 soldi e 9 denari

pro VIII equis assignatis et pro duobus ronçinis et duobus ceteriis [così] ronçinis et pro uno mense et decem diebus que aprehendit pro equo quolibet et dicto tempore XIIII libras XIII solidos IIII denarios pro equo, VII libras VI solidos VIII denarios pro quolibet ronçino. Al medesimo

Ranalduccio e a Dino da Pescia vengono versati 7 libre 6 soldi e 8 denari de denariis retentis de eo

paghis duplis, ex eo quod non adimpleverunt eorum conestabiliam et pro ea adimpleverunt eam in civitae Perusii (CAMERLENGHI 1, cc. 136r, 318r).

3.44 - 1282. D. Ianne d. Gualfreducii de Podio [Celi] è condannato a 10 l. per non aver ottemperato ad una citazione che gli ordinava di recarsi a palazzo per onorare un debito, non specificato, con Iacopello d. Simonecti (CAPITANO 1282 [6 b], reg. 12, c. 227r).

mensibus maii et iunii (PODESTA’ 1283 [15], c. 2v).

3.46 - [1283]. Dal testo di un consilium legale redatto dal giurista eugubino Ghigensius su richiesta del capitano del popolo perugino Ugolino Rubei, si desume che era in atto un contenzioso giudiziario tra il comune di Perugia e d. Guido de Antignalla, presso la Curia romana. Nel parere legale non è specificato l’oggetto del contendere, in quanto si chiedono da parte perugina chiarimenti su alcune questioni di carattere procedurale sollevate da Guido di Antognolla (prima

ratio allegata pro parte ipsius d. G[uidonis] est appellatio legitime facta, qua pendente nil debeatur innovari nec ad executionem procedi. Secunda, iudicis sive potestatis incompetentia fuit defectus sive excomunicatio impediens. Tertia inique sententie prolatio sive contra non confessum non convictum nec aliquo genere probationis superatum, sed ex sola citatione condepnatum). Senza

dubbio comunque si tratta di un ricorso in appello contro il verdetto emesso nel 1275 per l’omicidio commesso dal detto Guido: si fa riferimento infatti a d. Ubertinus, podestà che aveva pronunciato la sentenza contro di lui, da identificare con Ubertino de Niguarda, il quale aveva ricoperto questa carica nel 1275-1276 (GIORGETTI, p. 92); si specifica anche che contro tale sentenza erano stati presentati due ricorsi, uno nel 1275 e l’altro nel 1279, e che si trattava di una causa de homicidio (CAPITANO 1283 II [7b], reg. 4, carta sciolta [con traccia di sigillo] tra c. 62v e c.63r; reg. 6, c. 17rv [copia]).

3.47 - 1284. Guelfuccio olim d. Gualfreducii* accusa Oddo e Paoluccio di Giliuccio olim d.

Benvenuti di non avergli restituito la somma di 220 libre; i due sono condannati a 10 libre, non

essendosi trattenuti nel palazzo del capitano sinché non avessero saldato il debito (CAPITANO 1284 II [9], reg. 1, cc. 62v, 89r).

*Si tratta di un figlio di Gualfreduccio di Ianne di Guido, o magari di Gualfreduccio di Guido, trasferito a Fratta dei figli di Uberto (ved. anche infra, 3.53, 3.62, 3.63)?

3.48 - 1284. Guido d. Tiberiii de Antignolla è condannato a 10 libre per non essersi trattenuto presso il palazzo del capitano sinché non avesse pagato un debito di 300 libre contratto con Bonbarone Iohannis e garantito da Iacopello d. Simonecti, che sporge denuncia contro Guido; della sentenza vi sono due copie. In margine alla seconda copia del testo della sentenza si legge: non

legatur quia post condempnationem seu pena predictam representaverunt instrumentum concordie factum inter predictum accusatum et acusatorem predictum (CAPITANO 1284 II [9], reg. 1, cc.

89r, 101r).

3.49 - 1285. D. Guido de Antignalla è allibrato in P. E., parr. di S. Angelo, per 1000 l. D. Ianne de

Podio è allibrato in P. S.P, parr. di S.Maria di Mercato, per 5000 libre (LIBRA 1285, pp. 274, 235).

3.50 - 1286. D. Ianne d. Gualfreducii de Podio, riscuote delle somme dovute a Micheluccio d.

Rainerii Letoli, di cui è tutore.

Lo stesso d.Ianne [d.Gualfreducii], della parr. di S.Maria de Foro, deve avere dal comune di Perugia: 13 libre e 10 soldi per 18 giorni di servizio con due cavalli nella guerra contro Foligno; 33 libre, 6 soldi e 8 denari pro equo sibi imposito de numero sexcentum militum, per sedici mesi; 10 libre pro ludo quem fecit quando d.papa venit Perusium (MASSARI 23 c, c. 16v. DEBITORI, 2, c. 67v).

3.51 - 1286. D. Ianne de Podio è condannato a 10 libre per non essersi trattenuto nel palazzo del capitano sinché non avesse pagato un debito di 20 corbe di grano a d. Guido Rainerii (CAPITANO

ottemperare ai suoi ordini e di non far nulla contro suo fratello Zacobus, inquisito per aver assaltato la parte del castrum di Pierle a lui spettante ed aver ferito gravemente un suo familiaris (CAPITANO 1287 [12], reg. 2, c. 74r).

3.53 - 1287. Guelfuccio d. Gualfreducii è tra gli abitanti di Fratta dei figli di Uberto dei quali si afferma che avrebbero ricevuto dei vantaggi personali dalla costruzione del ponte sul Tevere, possedendo Guelfuccio ultra flumen tot quod valet centum decem libris et plus, et citra habet tot

valentis octocentos libras (CAPITANO 1287 [12], reg. 9, c. 42r).

3.54 - 1288. Rainalduccio d. Guidonis de Antignola è tra coloro che hanno accompagnato d.

Gualopinus socius et miles del capitano del popolo ad Montem Rufianum con due cavalli nel luglio

precedente, ricevendo per questo 2 libre (MASSARI 24, c. 61r).

3.55 - 1288. D. Guido de Antinagia, della parr. di S.Angelo di P. Eburnea, e suo figlio Rainalducio sono tra i milites condannati a 25 libre per non aver mai svolto il servizio di guardia nocturno

tempore in dicto exercitu [contra Fulginates] ipso exercitu durante. Gli stessi sono successivamente

tra i condannati a 25 libre eo quod dicebatur eos non fuisse in exercitu facto per comune Perusii

contra comune Fulginei…de mense iunii et iulii preteritorum (CAPITANO 1288 [13], reg. 5, cc.

92r, 98v).

3.56 - 1289. Inquisitio ex officio contro Casella Planelli de Castilione filiorum Ugolini, accusato di aver rubato nel dicembre precedente, dalla casa di d. Guido de Antygnola, sita in castro Antignalle

comitatus Porte S.Angeli, vari oggetti appartenenti a Ranalduccio, figlio di Guido, vale a dire unam panzeriam ferri et unum gorzille ferri et unum par zirotecharum ferri et unam spatam et unam tunicam panni bigelli, unum tavolacium et unum par calligarum de saygya et unum par subtelariorum de corigio, il tutto per un valore di 10 libre, et multa alia furta commisit et fecit in comitatu dicti castri Antignolle et Castionis filiorum Ugolini et per comitatum Perusii (CAPITANO

1289 [14], reg. 4, cc. 16r-18r).

3.57 - 1290. D. Ianne d. Gualfreducii de Podio, della parr. di S.Donato di P. S.Angelo*, è tra i fideiussori di Andruccio Oddutii de S.Ianne, accusato di essere il mandante di una aggressione (CAPITANO 1290 [15], reg. 1, cc. 267r-268v).

*Nella Libra del 1285 la parrocchia di appartenenza risulta essere quella di S.Maria di Mercato. 3.58 - 1290. Gellus d. Iannis de Podio è tra i testimoni citati in un procedimento giudiziario (CAPITANO 1290 [15], reg. 1, c. 251r).

3.59 - 1290. Guelfuccio d. Gualfreducii è tra i testimoni citati in un procedimento per furto relativo a Fratta dei figli di Uberto (CAPITANO 1290 [15], reg. 3, c. 34r).

3.60 - 1291. Rainalduccio d. Guidonis [de Antignalla?], della parr. di S.Martino di P. S.Angelo, presenta due fideiussori per avere licenza di portare armi difensive; si tratta di Guidarello d.

Iohannis, della stessa parrocchia, e di Guido Symonis, della parr. di S.Maria del Verzaro in P.

S.Angelo (CAPITANO 1291 [16], reg. 5, c. 1r).

3.61 - 1292. Ciutius, Gellus e Ianne, filii d. Iannis de Podio Celi, sono tra i testimoni citati in un procedimento penale contro alcuni uomini accusati di atti di violenza pepetrati in cavalcata seu

reg. 1, cc. 181r-183r).

3.62 - 1293. Gualfreduccio q.d. Gualfreducii qui moratur in castro Fracte, versa al sindaco di S. Salvatore di Monte Acuto 5 soldi come pensio dei beni che ha in livello dal monastero, per i successivi dieci anni (MONTE ACUTO 1, c. 118v).

3.63 - 1293. Tra i testimoni di un dotalizio, Guelfuccio d. Gualfreducii de castro Fracte filiorum

Uberti (MONTE ACUTO 1, c. 129rv).

3.64 - 1294. I sapientes incaricati di provvedere al reclutamento dei 100 milites da inviare in aiuto a papa Bonifacio VIII contro i Colonna, deliberano tra le altre cose quod requiratur Rainalducius de

Antignola et alii qui videbantur potestati, capitaneo et consulibus et scurtetur si possunt invenire ad soldum comunis Perusii stipendiarios et undecumque milites usque in dicta quantitate cum equis et stipendiis. La paga mensile risulta di 15 fiorini d’oro al mese per ciascun perugino o forestiero che

militi con due cavalli (RIFORMANZE 10, c. 300v).

3.65 - 1294. Tra i confinanti di una silva in districtu Antignolle in loco qui dicitur Salcetu, pertinente ai Benedictoli, i figli del q.Ianne de Podio e Rinalduccio q.d. Guidonis (CAPITANO 1294 [19], reg. 2, cc. 51r-52v).

3.66 - 1296. Laydus d. Elemosine accusa Ranalduccio d. Guidonis de Antignala di aver deviato sulle sue terre un corso d’acqua che passava tra di esse e quelle di Ranalduccio, nelle pertinenze di Antognolla; i fatti si sono verificati nell’ottobre del 1293. Fideiussore di Ranalduccio è Tinolus

Maffei ser Latini. A margine dell’atto di accusa, vi è la notazione ”condempnatus”, come risulta

anche dalla relativa sentenza, in forza della quale l’imputato viene condannato ad una pena pecuniaria di 10 libre (CAPITANO 1295-96 [20], reg. 2, cc. 61r-62r. CAPITANO 1296-97 [21], reg. 3, c. 58rv).

3.67 - 1298. Andruccio de S.Agatha, famulus et serviens Rainaldutii d. Guidonis, è condannato in contumacia a 100 libre, dietro denuncia del detto Rainalduccio che lo accusa di aver lasciato il suo servizio prima del termine pattuito di un anno, portandosi via anche degli abiti (CAPITANO 1297- 98, reg. 5, c. 124v).

3.68 - 1298. Martolo Iacobelli de castro Campireçani, accusato da Rainalduccio d. Guidonis de

Antingialla di essere penetrato furtivamente di notte nella sua casa di Antognolla e di avervi rubato

una panceria de ferro e una capa de panno bigii, viene condannato in contumacia a 200 libre (CAPITANO 1297-98, reg. 5, c. 125r).

3.69 - 1298. Risulta che Margherita d. Iacobi Ranerii de Glocça districtus Venetie, meretrix, abitava nella parr. di S.Nicola di P. S.Susanna, in domo filiorum d. Iannis de Podio, ove postribulum retinet

contra formam statuti (CAPITANO 1298-99 [23], reg. 3, c. 378r).

3.70 - 1298. D. Ugolino Neroli e d. Lamberto d. Iannis de Podio, legum professores et legentes in

civitate Perusii omnibus audire volentes [così], ricevono dal comune di Perugia 300 libre

[ciascuno?] come onorario per il loro officium di advocati ipsius civitatis. In calce alla registrazione contabile si legge “Re[cepit?] d. Gualfredutius d. Iohannis d. Balionis”. Più avanti, si fa riferimento ad una sentenza da loro emessa per delega del capitano del popolo e dei consoli (MASSARI 37, cc.

da due lati, Landus d. Elemosine.

In margine all’atto di accusa si legge: “condempnatus [?] Peruscinus” (CAPITANO 1299 [24], reg. 2, c. 12rv).

3.72 - 1299. Rainalduccio d. Guidonis de Antignalla, dopo aver depositato una cauzione di 25 libre, accusa Bartolo Blanci de villa Somontis di aver prodotto falsi testimoni nella causa agitata presso il tribunale del podestà riguardo il possesso di alcuni terreni nelle pertinenze della detta villa di Somonte; tra i confinanti di uno di questi terreni, heredes d. Egidii Benedictoli (CAPITANO 1299 [24], reg. 2, cc. 14rv, 21v-24v).

3.73 - S.D. [ma 1260-61]. D. Guido e d. Gualfreduccio de Antinolla*, insieme a d. Gualfreduccio [Oddi?], devono 56 l. a Ciardolo d. Calfonis. D. Gualfreduccio Iannis Averardi de Antignalla vanta i seguenti crediti: da Andrea Acerbi, d. Andrea e d. Guido, 55 l.; da d. Ianne de Montesporello e d. Andrea, 30 l.; da d. Ugolino d. Ramberti, 200 l.; da d. Andrea Tiberii de Antignolla pro d. Ugolino, 6 l.; dal comune di Perugia 22 libre pro mendo unius equi e 7 libre pro servitiis de Fossato et aliis; da Giptiolus e Rusticuccio Boni [?], 50 l.; da Boniohannes, 80 l. (CATASTI 1, cc. 222v e 233v). *Gualfreduccio di Ianne o Gualfreduccio di Guido di Ianne?

3.74 - Nel Libro Rosso del 1333 compaiono: Andruccio di Ranalduccio di A., i figli di Ianne di Ranalduccio di A. e Marino di Ranalduccio di A., in P. S.S. (FABRETTI, p. 118).

Perugia

(Teuza) | | Mincio 1110 | _____|______________ | | | | Guiduccio (Gualfreduccio) 1163 | | | ? | _______ ? _______________|____?____ | | | | | | | | | Rainuccio Giovanni (Pietro) "figlio" 1191 <1218-1268> | 1163 | | | | Rainerio/Nerolo Giovanni <1258-1299> 1246 | ______|__________ | | (Ugo) | | | Ugolino Rubeo _________|____________ <1271-1298> 1292 | | | | Iohanellus Bonconte <1255-q.1265 1268 (Rainerio) | | | ________|_________ ? | | | | Bonconte | | | <1265-1286> Ugo Iacopello Iacopello | <1276-1285> <1276-1299> q.1286 ______|___?____ | | | | | | | | Ninolo Ceccolo Francescolo Elemosina 1299 <1282?-1286> <1276-1299> <1290-1291>

Cristoforo nepos Archipresbiteri ? 1214

4.34, 4.35, 4.40, 4.43, 4.44, 4.46, 4.50, 4.87), tuttavia come si configuri precisamente questa discendenza da un unico ceppo le fonti non lo dicono.

4.1 - 1110. Mincio Teuze è tra i testimoni al rinnovo di una concessione enfiteutica da parte della canonica di S. Lorenzo di Perugia (S. LORENZO, B1).

4.2 - 1163. Guiduccio de Mincio de Teuza dona pro anima alla detta canonica, in persona dell'arciprete Bertraimo, tutte le sue proprietà, e cioè: case e grutte in P.S.A. (tra i confinanti, il figlio di Gualfreduccio, fratello del donatore); una vigna in Cessiano; proprietà non determinate in

Pastina, in Via Plana, in Bolcatiano, in Casamanzi, più la casa che ha dalla canonica, già di Bucco.

La donazione comprende homines et terras et vineas et silvas. L'arciprete retrocede in enfiteusi i beni, precisando che le proprietà in Pastina e in Via Plana, più la casa maior, andranno alla moglie

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