Or
chinon
ravviserà in cotesta felice disposizione delladonna
all’amare una
disposizione, che le agevola di molto ilprovvedere a rendere sicura la sua eterna salute ? Forsechè non è tutto amore, solo amore, sola carità quello che ci sal-va? Chi è egli
Dio?
Dio è amore:Deus
charitas est (1).Che
cosa è la religione?Un
amore. Quali sono i suoidogmi
?Dottrine di
amore: un
Dio, che crea ilmondo
perun
effu-sione di amore, chelo redime perun
portento di amore. Quali ne sono i precetti? Precetti di amore.Amerai
il tuo Dio con tutto il cuore, con tutta 1’anima
tua, con tutte le tue forze :Amerai
il prossimocome
te stesso. I suoi misteri?Misteri di amore. L’ obietto
supremo
del suo culto ?Un
sa-cramento d’ infinito amore.La
sua speranza? L’amore
: anzi un’ estasi sovrana, eterna, purissima d’ amore.Ben
è vero che questa disposizione all’amore, che venne inserita da Dio nel cuore delladonna può formarelelaidieleMaddalene, le Aspasie e le Margherite.
Ma
onta e vitupero a colei, che volto ogni affetto alamore
di se medesima,non
di altro si occupasse, che di formare di se
medesimo un
idol vano per prostituire essa prima, e fare a questo prostituire poscia da altri le proprio adorazioni! Colei per converso mille volte avventurata, che nobilitando, santificando,subli-mando
coir indirizzare a quell’ unico obietto, che ne èsovra-(1) Jean; Epis I; Gap. IV
; v. 7.
—
55—
iiaineiite degno, la facoltà di amare, che dirigendola a quel Dio, che la creò e la redense, degna si renderà di udire dalla sua bocca la consolante assicurazione, che a coleifu data, la quale se molto aveva peccato, molto ancora aveva
amato —
Eemittuntur ei peccata multa, quia dilexit
multum
(1). Colei avventurata, che quei preziosi tesori diamore
e di tenerezza, che Dio le ha infuse nel petto,riversa a sollievo delle innu-merabili miserie, nelle qualigemono
tanti sventurati nostri fratelli.È
dessa questa felice disposizione all’ amore, allacarità, alla compassione fecondata dalla rugiada dellagrazia celeste, che rende tante fra le vostre pari, angioli veri diconsolazione e di pace, vuoi negli ospedali e nei lazzaretti, vuoi negli er-gastoli e nelle carceri, vuoi nelle scuole di garzonetti e di fanciulle del ceto più umile e più negletto,ovunque,ovunque
vihanno
lagrime da tergere, dolori da lenire, bisogni da solle-vare, ignoranza da dissipare.È
questa stessa felice disposi-zione, che vi ha dato lena e vigore ad intraprendere e per-severare in quelle opere, alle quali vi siete con tanto zelo e tanta costanza dedicate nella Pia Associazione, nellaquale da parecchi anni vi siete raccolte.Piaccia al Signore, che cotesto zelo e cotesta costanza lungi dal venir
meno
od anche solo dall’ indebolirsi e lan-guire, cresca anzi e vi infiammi ognora più, e si espanda in opere più larghe, più benefiche, più edificanti.Mi
sono ado-perato per farvi comprendere di quanto il vostro sesso vada a Dio in peculiar guisa debitore: ora adoperatevi voi a dare a divedere colle opere, che conoscete appieno il debito, che a lui vi stringe, che gli siete grate dei ricevuti benefici, che nulla vi sta meglio a cuore, che rendergliene,come
puossi da voiun
qualche contraccambio.Ma
quali saranno esse le opere, colle quali dovrete testificare aGesù
Cristo 1’amor
vostro, e ripagare i meriti infiniti, che egli
ha
verso di voi?La
vostra pietàmosse
la pia Associazione, alla quale appar-tenete, a volgere il pensiero, e le vostre sollecitudini aimo-rali bisogni dell’infanzia e della fanciullezza. Sono questi il
tesoro della Chiesa, le speranze della società, le delizie di
(1) Lucse; Gap; VII v; 47.
-
56—
Gesù
Cristo, che degnossi un dì, che molti fanciiilletti facean ressa per appressarsegli, profferire colle divine sue labbra—
Sinite parvulos veniread me.
—
Ah, che nulla potrà tornargli più gradito, nulla riuscirglimaggiormente
accetto delle cure, che voi spenderete per salvargli quelle aiiimuccie cotanto dalui predilette. Correte adunque in cerca di loro, strappate ai pericoli, ai quali specialmente sono esposte tante figliuole
miseramente neglette, da chi dovrebbe averne più cura, e pro-cacciate loro il vantaggio di
una
cristiana istituzione. Quel Gesù, cheduramente
prenderà vendetta di chi gli avrà per-vertito uno de’ suoi piccoli iimici, o sarà almedesimo
stato occasione di scandalo, qnello stesso Gesù, avrà per fatto a semedesimo
quello,che avrete operato a salute e santificazione di quelle creature tenerelle— Quod
uni ex minimis meisfecistis, mihi tecistis.
—
Sorgatra voiuna
garanobilissima per fondare, oalmeno
per soccorrere qualche scuola veramente cristiana, dove possano apprendere agevolmente le cristiane verità ed i cristiani doveri, tante fanciulle, cheforse senza di ciò cresceranno purealvizio edall’ ignoranza.A
questi dì spe-cialmente, nei quali il Cuore adorabile del Figlio di Dio è costretto a tanto soffrire per lamina
di tante innocenze, consolateloun
poco coll’ adoperarvi a salvargliene alcuna.Stringetevi pietose intorno a lui qui in terra per alleviar le sue pene, e potere così divenir degne di circondare beate il
suo trono nel regno sempiterno.
Ble 30 Junii 1875.
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