Arti Grafiche A. RENNA - Palermo
Resoconti Parlamentari — 2255 Assemblea Regionale Siciliana
V ili Legislatura CCCL SEDUTA 26 Settembre 1979
Allegato
R is p o s t e scritte a d in te r r o g a z io n i
TAORMINA. ■—■ A l Presidente della R e
gione, aU’Assessore ai lavori pubblici e all’
Assessore al territorio e alVambiente: « per conoscere quali provvedimenti siano stati adottati per eliminare lo stato di pericolo determinato dalla condizioni della ” Rocca di Cefalù” , quale risulta dalla relazione predi
sposta dal Corpo regionale miniere che ha, tra l’altro, suggerito lo sgombero di circa 200 abitazioni.
Non è ipotizzabile, infatti, cosi come è stato fatto presente dal Sindaco di Cefalù, che interventi di radicale bonifica, che ri
chiedono una spesa ingente, possano essere affrontati con i mezzi ordinari del bilancio comunale, cosi come non è ipotizzabile che si possa procedere allo sgombero di circa 600 persone senza un preciso programma di sistemazione dei senza tetto, programma di diffìcilissima realizzazione in una città che presenta già gravissime carenze nel campo dell’edilizia abitativa, sia privata che pub
blica
L’interrogante, dato Tincombente stato di pericolo per la incolumità pubblica, chiede lo svolgimento con urgenza » (598).
Ris p o s t a. —• « Ai sensi dell’articolo 141 terzo comma del Regolamento interno dell’
Assemblea regionale siciliana, Le invio la seguente risposta scritta alla interrogazione in oggetto, non trattata nella seduta del 27 giugno 1979:
” L’interrogazione numero 598 non era sta
ta trattata nella seduta del 18 ottobre 1978 per assenza giustificata dell’onorevole Taor
mina.
_ In merito alla stessa, si è in grado di for
nire i dati rilevati da un funzionario tecnico dell’Assessorato del territorio, in seguito a quanto gli era stato rappresentato dal segre
tario comunale di Cefalù alla presenza dì tecnici comunali.
Nel 1969 l’amministrazione comunale ha operato un primo intervento sulla Rocca, con fondi del proprio bilancio, imbrigliando tre grossi massi sulla parete ovest nei pressi della Croce, con una spesa di lire 5.000.000.
Le più vistose degradazioni delle pareti della Rocca incominciarono a manifestarsi nell’ot
tobre del 1975. In tale occasione vennero compiuti diversi sopralluoghi dai funzionari deH’uffìcio tecnico del comune unitamente a tecnici del Genio civile di Palermo.
Poiché il comune riteneva di essere im
possibilitato ad intervenire è stata indetta una apposita riunione in Prefettura a Pa
lermo, che si concluse con l’invito al co
mune di porre rimedio agli inconvenienti ai sensi deU’articolo 69 del vigente Ordina
mento degli enti locali.
Il Comune a tale scopo ha fatto redigere dalla Tecnìtal una regolare perizia che ven
ne inviata al Comune in data 11 novembre 1975. A tale perìzia, a causa dell’elevato costo degli interventi previsti, ammontanti a circa 2 miliardi, non fu dato corso.
Negli anni successivi si continuarono a ve
rificare sporadiche cadute di massi che si arrestavano lungo le pendici della Rocca, a pochi metri dalle sottostanti case.
Nel luglio del 1977 si verificò una nuova vistosa caduta di massi dalla parte ovest, investendo anche le abitazioni, proiettan
dosi anche nella direzione del Duomo.
Il 14 settembre 1977 si è ripetuta la caduta di massi sempre nella stessa zona della pa
rete ovest della Rocca. I massi investono le case e provocano anche lesioni ad alcuni edi
fici.
In quella occasione l’Amministrazione co
munale fa sgombrare numero 25 famiglie
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che vengono alloggiate, fino al Natale del ’77 in due pensioni della città, con un costo di lire 24 milioni, che viene assunto interamen
te dalla Prefettura di Palermo.
Con i fondi della legge regionale numero 56 del 1977 e con carattere di precarietà, viene costruito, a tutela della pubblica in
columità, un tratto di barriera paramassd di circa metri lineari 110 sotto la parete ovest della Rocca per un costo di lire 50 milioni.
Detta barriera risulta costituita da un muro in cemento di circa 1,50 di altezza con conficcati paletti costituiti da ferri a doppio T di circa 140 mm. A giudizio dei tecnici tale barriera può ritenersi idonea nel caso di caduta di piccoli massi e di pietre minute.
Il 26 novembre 1977 si staccano altri mas
si dalla parete est, nella zona sovrastante il porto della Pre&idiana.
L ’Assessorato regionale dei lavori pubbli
ci, frattanto, finanziò due progetti di pronto intervento: l’uno per la costruzione di un se
condo tratto di barriera paramassi per rb n - porto di lire 50 milioni e l’altro, per la chio
datura di massi pericolanti in tre punti di
versi della Rocca, per l’importo di lire 75 milioni
La Soprintendenza ai monumenti ha ri
lasciato, però, il nulla osta di competenza soltanto il 13 settembre 1978, pervenuto al Comune il 19 settembre 1978. I suddetti la
vori sono stati appaltati rispettivamente in data 31 ottobre 1978 aU’Impresa Santo Scia- laba ed in data 16 ottobre 1978 all’Impresa Isomat e sono in corso di avanzata realiz
zazione.
Con delibera di Giunta numero 832 del 21 ottobre 1978 rAmministrazione comunale ha conferito intanto al libero professionista ingegner Pietro Lunardi, docente all’Univer
sità di Firenze, l’incarico per la redazione di una relazione tecnica illustrativa per de
terminare i sistemi, i modi, le forme ed i tempi di intervento per il risanamento della Rocca di Cefalù. (In tale relazione si pro
pone un sistema di amalgamazione degli stra
ti rocciosi con resine incollanti ed un sistema di rafforzamento dei punti più critici con chiodature). Detta relazione è stata approvata dalla Giunta con delibera numero 87 del 9 gennaio 1979.
In data 15 dicembre 1978 la Giunta mu
nicipale con delibera numero 1033 ha appro
vato il progetto di pronto intervento per il
tratto di parete sovrastante il vicolo Cosen
tino per l’importo di lire 199.862.827, re
datto dall’Ufficio tecnico comunale.
Con successivo atto deliberativo numero 93 del 9 gennaio 1979 la Giunta ha appro
vato il progetto di risanamento del suddetto tratto di Rocca per l’importo di lire 796 mi
lioni 289.280 redatto dall’Ufficio tecnico co
munale.
Il Sindaco, in data 16 novembre 1978, con l ’ordinanza numero 80 ha fatto sgombrare numero 48 nuclei familiari per circa numero 140 unità ed il loro alloggio temporaneo è stato reperito presso l’Hotel e la pensione Santa Dominga. La perizia è presso l’Asses»
sorato regionale dei lavori pubblici e non ri
sulta finanziata.
Si fa presente che il Corpo delle miniere con nota numero 3715 del 13 settembre 1978, a seguito di apposito sopralluogo, ave
va disposto la evacuazione di tutte le case a ridosso della Rocca comprendenti una po
polazione di circa 800 unità.
L’Amministrazione comunale, peraltro, ha rappresentato che:
1) non è stato approntato alcun program
ma di sistemazione dei senza tetto in previ
sione del rientro degli stessi nelle proprie abitazioni, una volta che saranno stati ulti
mati i lavori di intervento;
2) stante le condizioni di franosità della Rocca, evidenziate da tecnici specialisti, ri
sulta esposta al pericolo di eventuale caduta di massi, non soltanto la fascia del centro storico, ma quasi tutto il centro storico e in ogni caso una fascia di esso non definibile.
Pertanto, più che predisporre programmi di sistemazione edilizia, l ’attenzione princi
pale dovrà essere concentrata sul problema della amalgamazione della Rocca e ciò al fine di evitarne lo sgretolamento ».
L ’Assessore
. Ra s in o.
A M A TA - RUSSO MICHELANGELO - VIZZINI - CAGNES - LAUDANI - TO
SCANO. — A ll’Assessore al territorio e all’
ambiente, all’Assessore al turismo, alle co
municazioni e ai trasporti e all’Assessore agli enti locali « per sapere se sono a cono
scenza del fatto che il Consiglio comunale di Piazza Armerina, nella seduta del 24 no
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vembre 1978, ha deliberato la concessione ad una società privata di ben 42 ettari del bosco Belila, per la realizzazione di un in
sediamento turistico che, per le limitate pro
porzioni, non risolverebbe, intanto, in nessun modo né i problemi di ricettività alberghie
ra né i problemi economici di Piazza Arm e
rina, date le irrisorie e incerte possibilità occupazionali, e che risulterebbe, invece, ove la concessione dovesse definitivamente con
cretizzarsi, assolutamente dannoso agli inte
ressi della collettività la quale perderebbe il diritto di fruire di oltre un quinto del suo patrimonio boschivo e vedrebbe assestare un colpo gravissimo ad uno degli ambienti natu
rali più suggestivi della zona e della Sicilia.
E’ infatti assolutamente intollerabile che, mentre diventa sempre più diffusa l’esigenza di arrestare in ogni modo l ’opera di deva
stazione ambientale, mentre si investono ogni anno somme assai cospicue per i rimboschi
menti, possa essere approvato un progetto che, stando a quanto pubblicato sulla stam
pa, prevede il disboscamento di oltre 25 et
tari e il conseguente abbattimento di 20.000 pini.
Questo progetto costituisce non solo un evi
dente tentativo di distruzione ecologica di enormi proporzioni, che non può essere con
diviso né avallato, per ragioni e motivazioni che sono al tempo stesso culturali, politiche ed economiche, ma sembra violare aperta
mente, e in più punti, quanto disposto dalla legge regionale numero 78 del 1976, delle cui provvidenze sembra paradossalmente in
tendano servirsi i titolari della società Sites, destinataria della concessione.
Gli interroganti chiedono pertanto di co
noscere quali iniziative urgenti e decise in
tendano assumere per evitare una tale deva
stazione ecologica » (669).
Ris p o s t a. — « Ai sensi dell’articolo 141 secondo comma del Regolamento interno dell’
Assemblea regionale siciliana, le invio la se
guente risposta scritta alla interrogazione in oggetto non trattata nella seduta assem
bleare del 26 giugno 1979:
. "Appena pervenuta la notizia che il Con
siglio comunale di Piazza Armerina aveva deliberato la concessione ad una società pri
vata per la realizzazione di un centro turi
stico di una zona del Bosco Belila, l’Asses
sorato ha inviato una nota (numero 598 del
23 gennaio 1979) con la cjuale si richiamava l ’attenzione del Sindaco sugli effetti nega
tivi, in particolar modo sotto il profilo eco
logico, sulle responsabilità che ne sarebbero potute derivare, ed un telegramma per sot
tolineare anche gli aspetti urbanistici.
Si chiedeva, inoltre, un dettagliato rappor
to informativo.
In data 16 febbraio 1979 con nota numero 1584, pervenuta in Assessorato il 21 febbraio 1979, il Sindaco inviava la relazione ri
chiesta.
In essa era riferito che il Consiglio co
munale con delibera numero 289 del 24 no
vembre 1978, in corso di approvazione, ha stabilito di cedere a particolari condizioni alla società Sites con sede in Roma ha 42 di terreno facente parte del proprio territorio disponibile in località "Bellia” , perché si pos
sa realizzare un complesso turistico capace di contribuire al decollo economico di que
sta città che nel turismo di stanza e di mms- sa- vede l ’unica possibilità di sbocco socio- economico.
Le premesse per la realizzazione del com
plesso turistico non contemplano assoluta- mente il generale disboscamento della zona, se non nella parte riservata alle opere fisse e alla cintura di sicurezza intorno agli im
pianti medesimi.
Il Consiglio comunale, — proseguiva la nota — cedendo alla Sites le aree ha obbe
dito al dettato della legge regionale numero 78 che tratta degli insediamenti previsti nell’
Isola.
Questa Amministrazione, ovviamente, con
cludeva la relazione, vigilerà sui tagli mi
nimi indispensabili, giacché è convinta di non arrecare danni ecologici alla zona.
La nota del Sindaco di Piazza Armerina portava in calce l’annotazione che la deli
bera concernente la concessione alla Sites non aveva riportato il visto di legittimità da parte della Commissione provinciale di con
trollo competente.
L’ Assessorato del territorio, particolar
mente interessato alla questione sotto il du
plice aspetto ecologico ed urbanistico, ha successivamente (in data 9 giugno 1979) ri
chiesto al Sindaco di Piazza Armerina di far conoscere gli eventuali ulteriori sviluppi del
la pratica in questione.
Poiché sino ad oggi non è pervenuta al
cuna notizia si può desumere che il Comune
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di Piazza Armerina abbia rinunziato a que
sta iniziativa che tra l ’altro, essendo intanto entrata in vigore la legge regionale numero 71, doveva passare necessariamente al va
glio dell’Assessorato del territorio e dell’am
biente, trattandosi di zona di particolare pre
gio ambientale.
Desidero, inoltre, assicurare gli onorevoli interroganti che con particolare attenzione sarà riguardata la destinazione della zona nel momento dell’esame del piano regolatore generale di Piazza Armerina da parte del Consiglio regionale dell’urbanistica, al fine di evitare guasti irreparabili all’ambiente ».
L ’Assessore Fa s in o.
TRICOLI. — A ll’Assessore al territorio e all’ambiente « per conoscere i motivi della decisione con cui è stato rinviato al Comune di Termini Imerese il piano regolatore deli
berato dal Consiglio comunale nel luglio 1978;
— se non ritenga che tale decisione sia da considerarsi insolitamente intempestiva dal momento che, assunta entro il termine dei 180 giorni, ha impedito al Comune di Termini Imerese di adottare detto piano re
golatore, favorendo il permanere del caos edilizio » (675).
Ri s p o s t a. — ■« A i sensi dell’articolo 141 secondo comma del Regolamento interno dell’Assemblea regionale siciliana. Le invio la seguente risposta scritta alla interroga
zione in oggetto, non trattata nella seduta assembleare del 27 giugno 1979.
” 11 progetto di piano regolatore generale,, cui si riferisce l’interrogazione, è stato re
stituito dall’Assessorato regionale del terri
torio e dell’ambiente al Comune di Termini Imerese con nota numero 11760 deU’l l no
vembre 1978 in quanto;
— privo del parere obbligatorio del Ge
nio civile ai sensi della legge 2 gennaio 1974, numero 64;
— privo delle visualizzazioni delle modi
fiche apportate dal Consiglio comunale all’
atto dell’adozione.
Peraltro, nel restituire il piano, l’Assesso
rato aveva fatto rilevare talune irregolarità riscontrate di ordine formale ed anche di
ordine fiscale in materia di legge sul bollo per quanto atteneva anche la documenta
zione.
Il Comune, con nota numero 1211 del 29 gennaio 1979, ha ritrasmesso il piano regolatore generale corredato del richiesto parere dell’Ufficio del Genio civile, dopo avere provveduto agli adempimenti richiesti.
Il piano regolatore generale è ora sotto
posto all esame del C.t.a. per il prescritto parere preventivo all’adozione dei provvedi
menti di competenza dell’Assessorato.
Non si vede il motivo per cui, come ap
pare dal testo della interrogazione, possa o debba considerarsi intempestiva la decisione dell’Assessorato per la restituzione del piano regolatore generale, la quale semmai ha avu
to il merito di affrettare la regolarizza
zione e l’iter dello strumento urbanistico, che, a distanza di solo qualche mese dalla restituzione, attende, per essere approvato, l’espressione del parere da parte del C.t.a.” ».
L ’Assessore Ra s in o.
LAUDANI - BUA - DAMICELA - TO
SCANO. — A ll’Assessore al territorio e all’
ambiente « per sapere quali provvedimenti intende adottare nei confronti del Piano di lottizzazione, approvato dal Comune di Pa
terno (Catania), relativo a terreni ricadenti in contrada Serra La Nave e chiaramente illegittimo.
Tale Piano di lottizzazione, infatti, oltre a violare le leggi vigenti pregiudica gravemen
te i peculiari valori ambientali del territo
rio interessato e rischia di compromettere il funzionamento della vicina sede stellare dell' Osservatorio Astrofisico di Catania » (730).
Ri s p o s t a. — « Ai sensi dell’articolo 141 secondo comma del Regolamento interno dell’Assemblea regionale siciliana, Le invio la seguente risposta scritta alla interroga
zione in oggetto, non trattata nella seduta del 27 giugno 1979.
” In riferimento al Piano di lottizzazione, oggetto della interrogazione degli onorevoli Laudani, Bua ed altri, è necessario fare una premessa sugli strumenti urbanistici operan
ti nel Comune di Paterno.
Esso è dotato di Piano di fabbricazione con annesso Regolamento edilizio già
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vato con decreto e di un Piano regolatore generale adottato ed attualmente in corso di esame presso il Comitato tecnico ammini
strativo del Provveditorato opere pubbliche di Palermo.
In entrambi gli strumenti urbanistici, nel
la contrada Serra La Nave è prevista un’area destinata ad insediamenti turistico-ricettivi.
Nel decreto di approvazione (numero 3/78 del 18 gennaio 1978) si dà atto della con
formità della destinazione d’uso della zona alle indicazioni contenute nel Piano territo
riale etneo e dell’utilità deH’insediamento nel quadro dei piani di utilizzazione turi
stica di alcune zone dell’Isola e segnata- mente della zona etnea.
A seguito del citato decreto assessoriale numero 3 del 1978, il Comune di Paterno inoltrava istanza all’Assessorato del territo
rio e dell’ambiente per l’ottenimento del contributo regionale in ordine alle spese di progettazione per la redazione di un Pianò particolareggiato.
L’Assessorato con nota numero 7030 del 29 settembre 1978 rispondeva che non po
teva accogliersi la richiesta del Comune in quanto non constava all’Assessorato mede
simo quale destinazione avesse, nel Piano re
golatore generale adottato, la zona in cui voleva effettuarsi l ’intervento urbanistico predetto, nonostante che il Piano particola- reggiato fosse conforme alle previsioni del Piano di fabbricazione.
^ E nella nota si aggiungeva che appariva più opportuno un intervento lottizzatorio, data la destinazione d’uso, per non gravare la pubblica Amministrazione di spese per progettazione, sempre che non ci fosse con
trasto con la normativa del Piano regolatore generale adottato, le cui misure di salvaguar
dia occorreva attuare.
_ La notizia di approvazione di un Piano di lottizzazione nella zona Serra La Nave per
veniva all’Assessorato attraverso un tele
gramma diretto al Sindaco di Paterno, alla Soprintendenza ai monumenti di Catania, alla Commissione provinciale di controllo dì Catania, in data 6 febbraio 1979, a firma del professor Paolo Maffei, Direttore deU’Osser- yatorio astrofisico deH’Università di Catania, ù quale faceva presente che rintervento ur
banistico nella località Serra La Nave avreb
be compromesso il funzionamento della sede stellare ubicata in quella zona riconosciuta internazionalmente per altitudine e latitu
dine unica in Europa per l’osservazione del
le basse latitudini celesti ed in particolare del centro della galassia.
Nel medesimo telegramma, comunque, il Direttore dichiarava la propria disponibilità per eventuali suggerimenti al fine di salva
guardare il funzionamento dell’Osservatorio.
Tali suggerimenti erano contenuti in una nota inviata al Comune e per conoscenza all’Assessorato del territorio in data 14 feb
braio 1979 da parte del direttore del Cen
tro, professor Maffei, che invitava il Co
mune ad inserire le condizioni di cui sopra nell’approvazione del Piano di lottizzazione.
Il telegramma e la nota dell’Osservatorio venivano dall’Assessorato del territorio in
viati al Comitato tecnico amministrativo per le valutazioni di merito in sede d’esame del Piano regolatore generale.
Da notizie stampa, poi, si è appreso (La Sicilia del 26 aprile 1979) che sarebbe in
sorto un equivoco circa la localizzazione dell’
intervento lottizzatorio, il quale dovrebbe essere effettuato nella zona denominata Mi- lia, distante circa 3 chilometri e più in basso di circa 350 metri rispetto alla località Serra La Nave.
Alla data odierna la delibera consiliare di approvazione della lottizzazione in ogget
to non è pervenuta all’Assessorato del ter
ritorio che resta competente per la conces
sione del nulla-osta secondo le norme della legge numero 71, trattandosi di località di pregio ambientale.
Si può fornire agli onorevoli interroganti l’assicurazione che, allorquando saraimo per
venuti gli atti, questi saranno valutati nel rigore che contraddistingue l’operato dell’As
sessorato e con l’attenzione che la peculia
rità delle zone postula, sempre nel rispetto della legittimità delle deliberazioni dell’ente locale” ».
L ’Assessore Fa s in o. SCIANGULA. — A l Presidente della R e
gione e all’Assessore al territorio e aU’am- hiente, « per conoscere:
— se la Regione siciliana ha acquisito i terreni demaniali che appartenevano allo Stato ai sensi della legge numero 684 del 1°
luglio 1977 e, ove detti terreni siano stati acquisiti e la predetta legge sia stata effet
tivamente recepita, quali iniziative sono
sta-Resoconti Parlamentari V i l i Legislatura
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te prese o attività tecnico-amministrative sono state svolte in materia dalla Regione siciliana;
— quali direttive sono state impartite al fine di normalizzare le concessioni dema
niali per la intera fascia costiera siciliana;
— se la Regione siciliana è a conoscenza dei criteri di valutazione adottati daU’Uffi- cio tecnico erariale di Agrigento per la de
— se la Regione siciliana è a conoscenza dei criteri di valutazione adottati daU’Uffi- cio tecnico erariale di Agrigento per la de