Talvolta si fa passare per buono del rabarbaro guasto dagli insetti, turando i fori con pasta fatta con gomma dragante o cera e polvere di rabarbaro.
SoYenti si colorano le qualità scadenti con curcuma.
Un attento esame e qualche reazione chimica può servire a svelare queste sofisticazioni.
Tl'a i suoi componenti sonvi amido, zucchero, ossalato di calce, un olio essenziale, sostanze resinose ed un glu-coside detto crisofano che si scinde facilmente in zuc-chero eù acido ct·isofanico e ne è il principio attivo principale.
Ila un'azione purgativa, è tonico, e perciò talora lo si ma tica in pezzetti.
Si adopera in polvere, estratto, tintu1•a, sciroppo, in-fuso, ma non in decozione, percbè colla bollitura si scioglie molta sostanza amidacea.
Liquirizia..
È costituita dalla radice o per meglio dire dal rizoma della Glycyn·hiza glabra (Leguminose), pianta che cresce naturalmente nel mezzogiorno d'Europa, ma che è anche coltivata in altre parti.
Questa qualità, detta comunemente spagnuola, è col-tivata specialmente in Spagna cù in Sicilia. Ha una lunghezza che va da 1-2 metri, grossa come il dito, cilin-drica, liscia, coperta dallo strato corticale, bruno in fuori, e giallo interio1:mente. Il sapore è dolce, misto di una certa acredmc. E più pesante dell'acqua.
'Cn'altra qualità commerciale tli liquirizia è quella detta russa, che deriva dalla Gtycyi.,.hi::a echinata, in-digena della Russia, ungheria e Dalruat.ia. Questa arriva in commercio decol'ticata, è ùi colore giallo·verclognolo, pitì leggiel'a dell'acqua e meno dolce della prima.
Contiene ka i suoi componenti immediati, oltre alla fibra legnosa, a sostanze resinose, ari alllido ed a sali organici di calce e magnesia, un principio di natura gluco;o:idea detla glicirri;:;ina.
Alla polve!'e di liquirizia si trovarono mescolate della farina, della polYe1>e di legno, della fecola, dcl sagù, talora colorate con curcuma.
Ln liquirizia serve essenzialmente per estrarne il così detto succo di liquirizia, che si ottiene facendo bollire più volto con acqua la radice in pezzetti spremuti for-temente ed evaporando il liquido in caldaje di rame.
Quando !'~tratto è cotto si toglie con f'patole di ferro e lo si foggia in bastoni. Contiene tutti i principii solu-bili della radice, compreso l'amido, o talvolta particene di rame.
Quando è huono deve essere nero, lucente e fragile se tenuto in luogo secco, di frattura ne1·a, li~cia e lucente, di ~npore wccherino e lievemente acre.
'falrnlta il sugo di liquirizia contiene della gomma arabica e delle fecole straniere, di riso, di gl'ano, di pa-tate, inoltl'e calce, gelatina, zucchero di canna; so:.tanze che si potranno riconoscere coll'esame microscopico e con saggi chimici.
Cassia.
I frutti della Cassia fistula (tìg. Hìl) (Leguminose), albero di grandi proporzioni indigeno delle Indie, ma coltivato auche in Africa ed in America, costituiscono la droga di questo nome.
Qursti frutti sono lunghi da 30 a 60 contim. o grossi da 2 a 4, non deiscenti; l'esterno è legno~o, nel'o lllicio, e segnato da strangolature corrispondenti ai tramezzi intc1·ni, e vi sono due sutu1·e longitudinali abbastanza marcate. Noli' interno vi sono numerosi sepimenti
le-gnosi, a cui aderisce una polpa nerastra di sapore dolce ed acidulo, nell:t quale si trovano j semi.
In commercio oltre a questa qualità. se ne trova un'altra detta Cassia piccola d'America, ed è il frutto della Cassia moscata indigena del Panamal. e della Nuova Granat.a. Quooti frutti sono generalmente più piccoli dei procedenti, ciliuclrici, legnosi, duri,:lisci ed acuti alle estremità; il colore esterno è cinereo; la polpa è di colore più chia1·0, acerba, astringente, poco zucche-riua ed alquanto muschiata.
Fig. 161.
La polpa della Cassia fistula contiene circa il 15 per cento di zucchero ed una sostanza purgativa. L'azione purgante è lieve quando la polpa sia stata scaldata pre-viamente a L00°; so non è stata riscaldata l'azione è pitì energica e può produrre delle coliche forti.
La merce migliore è quella fresca e più grossa. So·
venti invecchiando la polpa si restringo e dissecca.;
allora scuotenùo i frutti, si sentono sbatacchiare nell'in·
terno i remi.
Volendo preparare la polpa di cassia si deve stac-care dallo vnho e separarla dai sepimenti e dai semi.
Perciò si bagna con acqua tepida e quindi si passa allo staccio.
Talvolta la polpa può col tempo fermentare anche nell'interno dei frutti.
Bisognerà scn11)re accertarsi aprendoli che essa vi si trovi ancora in buone condizioni.
Cubebe.
È il frutto del Piper cubeba o Cubcba of!ì.cùialis (Piperacee), pianta che cresce spontanearueuto o che si coltiva nelle lndie, nelle isole della Sonda e specialrucnte a GiaYa. In commercio trovansi pm·e i frutti di uu·altra Yarietà: C. ca1iitw.
DROGHE 159
Il vero cubebe è in grani sferoicl~li, alquanto simili a quelli riel pepe comune, su~o
1
so,b~1 colo1·ed ve1rdognol 1o
0 bruno-ncra11tro, con un n<;>ec10 o 1~co e o eoso ne -l'interno, di odore ~ll'omabco cl.1e ricorda quello della canfora, di sapore acre, aromatico ed_ aro.aro; la pnl'te inferiore è ristretta e forma nna ~peci~ <11 ~oda o falso pedicillo, da cui il nome francese <h Poivre a queue.
Contengono oltre alla fibra legnosa:
Olio essenziale; . .
Un liquido ver.Je e grasso (resma_ m_olle) d1 odore sgrade>ole, di sapore amaro, e che som1glta a quello del copaibe;
Una resina bruna e dura;
:\fate ria est rati.iv a simile a qllella delle leguminose; Delle "omme e qualche sale;
Dall'e~'enza se ne estrae poi una canfora speciale ed un principio neutro <letto CubelJina.
Oltre al cubebe già notato, si trova ora in commercio un'altra varietà detta delle Indie olanrlesi e che secondo Groenwel:(er sarebbe il frutto del Piper ani-satum e secondo Pao e Fanot del Piper cuòeba; è però meno attiYO dcl vero cubebe.
u
cubebe già stato esaurito coll'alcool per estrarre i principii attivi si rico.n~S?e facilmente per non aYere quasi odore e per l ins1p1d1tà.Alla polvere di cubebe si me~colarono diverse sostanze vc"'etali, o specialmente note,·ole quantità d[ cicoria to1:refatta. Fu anche trovata falsificata la pol>ere di cubebe con giusquiamo. Questa pol>ore non lascia un-tuosità sulla carta e i:ulle dita, inoltre fornisce coll'acqua e coll'alcool un estratto nP.rastro, mentro quello di cu-bebe è rossiccio.
Cirepisco, medico arabo, fu il primo a trattarne, gli Inglesi più tardi as~ai ne diffusero in Europa L'uso contro la gonorrea, avendolo nppreso dagli Indiani. Si adopera assieme al copaibe; è i:timolaute e sto malico, in forti dosi produce >omito e·l eruziond cutanea.
Si somministra in polvere i;tomperata nell'acqua, in pillole, confetti, od oppiato; se ne tà l'esteaUo alcoolico, la tintura, e l'infuso. La dose varia da due a sessanta grammi.
Genlliana..
Le radici della Gentiana lutea (Genziance) a cagione del loro principio amarissimo e tonico trovano applica -zione come droga farmaceutica.
Cjuesta pianta è indigena dell'Europa, e non è la sola
~peeie conosciuta, perchè mentre ad esempio in Italia ed in Francia ~i adoperano specialmente le radici della Gentiona lutea, in Inghilterra e Germania si adope·
rano quelle della Gentiana pu1purea, ·che è anche più am~a della precedente. Altre qllalità sono la G. pan-wmica (~p~cialmente in Austria), e la G.punctata.
Le rad1c1 della G. luwa sono grosse come il pollice,
~~g:ose, bruno-giallastre di fuori, gialle e spongiose nel·
I ~~terno. Tra il legno o la corteccia vi è un anello anche p1u scm•o di questa.
~·~!~re è particolarmente sgradevole, il sapore in p,rmo_1p10 ~olciastro, ma poi si risolve in amarissimo.
J ra 1 SUOL principii immediati van ricordati: l'acido 0''»::ianico o gentisina ohe ne è la materia colorante, la U•'n~iopicrina che è la sostanza amara, e finalmente t~n, principio zuccherino fermentabile. La quantità di sost~nza wccherina ò cosl grande che in molti luo,,.hi specialmente in monta"na si fa fermentare le radici 0pe;
ottenerne 1· "' '
1 • un 1quore alcoolico, di ~poro amaro, e non i.-ippo buono, benchè da alcuni assai stimato.
Furono qualche volta sostituite alle radici della gen·
ziana quelle dell'Aconitum napellus, dell'Atropa bella·
donna, del Rumea: patientia, e del Veratrum album..
Fu anche trovata della polvere ùi genziana mescolata con ocra gialla.
Gialappe..
Si dà questo nome allo radici o tuberi di alcune piante appartenenti alla famiglia delle Convolvulacee. La gia·
lappa
o/t:
appartiene ali' Ipomea Schiedeana, secondo il Pereira all'E:rogonia purga; è indigena delle Ande del :\lessico o cresce a grandi altezze sopra il livello del mare.Lo radici si trovano in commercio in pezzi rotondi o periformi, di colore grigio-bruno all'interno e1l all'e-sterno che è verrucoso; la grossezza varia <la quella di una nocciola a quella del pugno. Il sapore e l'odore sono sgra.deYoli; il sapore poco dolciastro in principio, riesce poi amaro e raschiante. Sulla sezione trasversale si vedono dei raggi e dei cerchi concentrici ripieni di sostanza resino~a.
Si vende pm'e la gialappa leggi era o fusi forme, che ò la radice del Convolvulus orizabensis che arrirn dalle Cordigliere.
Questa, esternamente ili colore giallo-bruno ed inter-namente giallo-chial'O, non ha raggi resinosi ma s ola-mente dci puntini ripieni di resina.
Il priocipio attivo della. gialappa è una resina, che contiene due sostanze particolari, la gialappina e la convolvulina; questa predomina nella gialappa off., la prima nella gialappa fusiforme.
La gialappa è usata in farmacia per la sua azione purgativa.
Si somministra in polvcro, in iintura od estratto.
La resina si dà mescolata con zucchero od in pillole, in emulsione o stempe1•ata con sciroppo di rabarbaro.
La resina Tiene anche in commercio in verghette di-ritte od attortigliate, di colore bruno-grigio o Yerdo-gnolo, e di frattura lucente bruno-scuro.
La resina che nelle radici della G. off. (> contenuta nella proporzione di 10-15 per cento, è insolubile nel-l'acqua e nell'ei:~enza di trementina, completamente nel-l'alcool, parzialmente nell'etere e ne! cloroformio (perchò vi si scioglie la sola gialappina). E solubile nella solu-zione diluita e calda di potassa, e non è precipitata dagli acidi. Se è sofil>ticata con vere resine, come colofonia, la soluzione alcalina precipita cogli acidi.
Se vi fosse mescolata della resina di Guajaco, una car·
tolina intrisa nella soluzione eterea, asciugata e bagnata con acqua di cloro prende un coloramento azzurro.
Ipecacuana.
Questa droga officinale non si intro,dosse in Europa ohe nell'ultima. metà del secolo XYll. E costituita dalla radico di una pianta della famiglia delle Rubiacee, e precisamente della Cephalis ipecacuanha indigena dcl Bra ·ile.
Le qualità commerciali sono essenzialmente due.
La ipecacuana grigio-nerognola o bruna in pezzetti lunghi circa 16 cent., grossi come unapaglia o come una penna da scrivere e che si assottigliano verso la punta;
l'interno legnoso è bianco-giallognolo; la corteccia bian-castra o grigio-bruno e formata a rigonfiamenti come tanti anelli.
Il principio attivo o emetina vi ò contenuto nella proporzione del 16 per cento circa, e sta specialmente nella scor1.a. lla odore nauseoso ed irritante, il sapore ò acre, aromatico, amaro nauseante.
160 DROGHE
La ipecacuana g1·igw-rossa non differisce dalla prece-dente che pel colore della corteccia meno cupo e rossi-gno; ha odore meno forte, sapore meno aromatico, e contiene l'emetina in dose alquanto minore.
Si conoscono ancora:
L'ipecacuana nera, o cenet·ina o striata che consta dalle radici della Psichatria emetica e che cresce al Perù cd alla Nuova Granata.
L'ipecacuana bianca, radice della Richm·dsonia brasiliensis che cresce nei dintorni di Rio Janeiro. Con-tiene soltanto più il G per cento di sostanza attiva.
L'ipecacuana si somminist1'a come emetico nogli im-barazzi gastrici e nel colera, come tonico nello febbri intermittenti e nella dissenteria.
Si dà in polvere, in infuso, in estratto alcoolico, in sciroppo ed in pastiglie.
Talvolta nello pastiglie vi si mescola del tartaro eme-tico; si riconosce1'à la sua presenza ricercandovi i com-posti di antimonio colle norme dell'analisi chimica.
Corallina..
Una particolare specie di alga e precisamente la Gigartina helminthoco1·ton ( Floridee) costituisce la Ctt>rallina o(fieinalis detta anche Corallina cli C01·sica, pe1'chò abbonda nel Mediterraneo e specialmente lungo la Corsica.
L'alga raccolta si fa seccare, e quindi si mette in commercio, dove arri.a però generalmente impura, me-sco.tata a sabbia e frammenti di conchiglie.
E costituita ùa filamenti fibrosi, che in alto si bifor-cano. J~ di colore rosso-giallo o violetto all'esterno, e giallo biancastro all'interno, ha sapore salino, odore delle sostanze marine. Contiene in piccola quantità del brqmU?·o e joàuro di sodio.
E adoperata in medicina contro le affezioni ghiando-lari, e come ai.tielmintico.
È talvolta falsiftcata con Lichen castaneus che si ri-conosce al colore più scuro ed alla maggiore fle~sibilità.
Si adoperano come suoi surrogati anclle alt1•0 specie di Splu:erococcus.
Lichene isla.ndico.
La Cetraria islandica cresce nelle pianure dell'Eu-ropa settentrionale, ma anche nelle regioni montuose dell'Europa centrale, >egeta sugli alberi ed anche sulla terra, in forma di tallo bianco-grigio, laciniato, soventi cigliato all'orlo e con macchie bianche su una delle facci e.
Quando è secco è coriaceo, senza odore, e di sapore amaro, nell'acqua si gonfia e diventa pieghevole, le cede una parte del principio amaro, e sostanze niucilaginose.
'l'ra i suoi componenti contiene zucchero, un p1'incipio amaro (gliceride dell'acido cetrarico) e molto amido.
La decozione si rappiglia io gelatina col raffreddare.
Si adopera in medicina, come tonico nelle diarree, e contro la tosse. Se ne prepara il decotto e la gelatina, e se ne fanno delle pastiglie.
Per fare le pastiglie si prirn però prima del prin-cipio amaro con macerazione nell'acqua.
Segala. cornuta.
È co l denominata la degenerazione che si produce nei grani di segala a cagione dello sviluppo di un piccolo fungo detto Claviceps purpurea.
Sul some di segala si sviluppa allora un'appendice curvata a guisa di sperone, lungo più di un centimetro, che esternamente ba colore viola-nerastro, internamente bianco.
Quando è recente ha l'odore dci funghi, se è disseccata alquanto rancido eù ammoniacale.
li principio attivo, detto ergotina, è un potente ,-e-leno, che però ha qualità preziose, e si somministra in cert,i casi per eccitare le contrazioni dell'utero.
Siccome deperisce facilmente, non va conservata per più. di un anno.
E falsificata qualche Yolta con segala colpita dal car-bonchio, o con imitazioni fatte con gesso e farina colorata in nero, e plasmate a foggia di vera segala cornuta.
Queste falsificazioni immerse nell'acqua si spappo-lano, di più non hanno il centro bianco come la vera.
Noce vomica.
CWamansi cosl i semi della Strychnos nu.v vomica (Stricnee), albero che cresce specialmente lungo le coste ùel Coromandel.
Hanno forma discoide, lunghi da 2-5 cent. e spessi 3-4 mm. Sono duri, soventi storti, di colore giallo-grigia-stro e ricoperti cli peli brevi, finissimi e lucenti. Sono amarissimi, ed hanno un'azione tossica potente, a ca-gione dei due alcaloidi Stricnina e Brucina, che con-tengono, il primo nella proporzione di O. 5-O. 6 per 100, ed il secondo di circa la metà.
La polvere venne falsificata qualche volta con pol-vere di Ouajaco.
Si adopera la noce vomica per l'estrazione di questi due alcaloidi, e per disti·uggere insetti, uccidere sorci, ecc.
Fave di S. Ignazio.
Un'a!tt·a pianta dello stesso genere, cioè lo Strychnos lgnatii dà pure dei semi che godono delle stesse pro-prietà.
I semi di questa pianta hanno una forma differente da quella dei precedenti, e somigliano alquanto alla noce moscata. Hanno forma ovale con 3-4 angoli, sono lunghi 2. 5 cent., larghi 1-I. 5, spessi 1. 5 -2. li colore è bruno scul'o, la superficie è liscia, con pochi peli più grossi di quelli della noce vomica.
Nell'interno vi è un albume biancastro di consistenza cornea.
Contengono pure stricnina e ln·ueina, però racchiu-dono circa il doppio di st1•icnina dei precedenti.
Hanno le stesse applica:tioni della noce vomica.
Rascfoh.
È queslo un nome arabo che significa erba; gli Indiani la chiamano banh, i Persiani banzic, ed i Turchi esra?-.
Sotto tali nomi si intende tanto la pianta Cannabis indica, quanto i preparati che se ne ricavano. Da molto tempo è conosciuta questa pianta, ed i suoi effetti fi-siologici dagli Orientali, presso i quali se ne fa un vero abuso, a cagione delle sue proprietà esilaranti ed ineb-brianti.
A somiglianza dell'oppio e di altri narcotici, è sti-molante a piccole dosi, ment1•e a dosi più elevate è calmante e sonnifero.
li principio attivo consiste in una sostanza resinosa detta cannabina où ascicina, e forse anche nell'olio volatile costituito dai due idrocarburi, il cannetbene e l'idruro di cannabene.
Gli Arabi ne ottengono come preparato attivo lo estratto g1·asso; però, per mascherarne il poco grato sapore, vi mescolano zucchero, cannella, vaniglia, mu-schio, ecc., prendendo allora il nome di dava o kava-nesk, ossia droga muschiata.
Può giovare contro certe malattie nel'Yose, nei reumi, nel tetano e nelle malattie mentali.
DROGHE 161
DROGHE INDus·rRIALT.
Vischio.
La sostanza glutinosa, eminentemente attac~aticcia e 1 e!'ciò è adoperata nel preparare le panie, cono-c 1
.e
t~
sotto il nome di vischio, si estrae dalle bacche,~~l~e
forrlie e dai giovani rami dcl Viscum album(Lo-•antacc:). Que~te parti contengono, oltre a zuccher~
in-~rislallizzabile,
oliog.r~so, u~1'essenza
?dorosa,t~nn~n o,
gomma ecc. un pri nei pio g I u tmoso spec1 ale detto mscina.
Per ~tten'ere la viscina grezza, si tagliuzzano i pez-zetti di corteccia e di ramoscelli, si triturano e si esau-riscono con acqua. Si ba cosl una i;na~~ glut~nosa, vi-schiosa, "ialliccia, che oltre alla v1scma contiene una sostanza "'cerosa, un'allra detta viscetntscina, e della
fibra legnosa. . . .
Pella distillazione secca della v1scma se ne ricava un olio giallo verdiccio mobilissimo, che passa quasi tutto tra 210° e 275°.
Licopodio.
La polvere di licopodio è costituita dalle spore di una specie particolare di felce, cioè del Lycopodium clavatum (Licopodiacee).
La polvere è finissima, di colore giallo-pallido ed in-fiammabile.
Per vederne la forma va esaminata al microscopio et! allora appare costituita di sezioni di sfere, formate da tre piani diretti al centro, per cui l'apparenza è di un tetraedro, di cui una delle faccia è curva (fig. 162).
Fig. 162.
La superficie è granulosa, e cope1-ta di peli, che fi.
niscono in ciuffo all'estremità. Questa polvere è insipida, mo,lto infiammabile, come già si disse.
E così idrofuga, che spalmanùosene le mani si pos-sono immergere nell'acqua senza rhe si bagnino.
Per questa proprietà è usata nelle farmacie per av-volgere pillole, come si fa colla polvere di liquirizia o colle foglie d'argento.
Ya. però conservata in luoghi asciutti, ed in vasi ben c.hms1, perchè, a cagione della copia d'azoto che con-tiene a cagione della pollinina specie di cera che n'è I' e 1 eme~to principale, va soggetta ' facilmente a fer-' ment~z1one putrida. La pohere cli licopodio è usata nei teatn per l'imitazione dei lampi, e nella pirotecnia per la sua grande infiammabilità.
, ~l. su? commercio è specialmente esercitato nell\\
Stma, m Baviera , nel ·wurtembera ed in Russia. E
~ow_nti . falsificata specialmente co;: polline di varie sperie d1 conifere, come quelle del cedro, e del pino, ed anche con quella del Typha lati{olia.
queste polveri si distinguono pel colore giallo più cari~o, per la minore infiammabilità, e poi al micro-scopio molto facilmente per la. diversità di forma. In go~~rale sono molto più grandi.
::,i mescolano pure soventi al licopodio del solfo delle
~o,ta · ' '
~ ·
1 n~e amidacee, della polvere di legno , del talco po vel'1zzato.
ti
~
01.
microscopio, colla stacciatura con staccio cli setan1s~nn ·
t' a, s1 possono vedere e separare soventi queste sos anze.
ARTI E INDUSTRIE - Voi. III - 21.
Il solfo è svelato dall'odore quando brucia, le sostanze amidacee colla soluzione di jodio, le sostanze minerali rimangono quando si incenerisce la polvere, inoltre pel maggior peso si separano stemperando la polvere nel-l'acqua.
Sommaco.
Il sommaco, droga industrialmente importante per
Il sommaco, droga industrialmente importante per