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È dunque della ferrovia che si tratta ? BertY (sulla porta)

Nel documento Colonne della Società (pagine 29-35)

Che c'è Riccardo?

Le colonne della Società

BERNICK. »

Cara Betty, questo non ti può interessare. (ai tre compagni) Ora però, dobbiamo preparàre le schede;

sarà tutto tempo guadagnato. S’intende che noi quat- tro ci dobbiamo firmare per i primi, Lo esige la nostra posizione sociale.

SANDSTADT.

Naturalmente, signor console.

RUMMEL, Dobbiamo riuscire, Bernick.

BERNICK.

Quanto al'risultato non ho nessuna apprensione;

per parte nostra dobbiamo adoperarci in favore di questo progetto, parlandone ognuno nella propria cer- chia di conoscenti, e tosto che ci saremo cattivata la simpatia di tutte le classi sociali, non ci mancherà neppure l’appoggio del municipio.

Betty.

Ebbene, Riccardo, non vuoi venir fuori e raccon- tarci di che si tratta ?

BERNICK.

Cara Betty, abbi pazienza, ma non è argomento che possa interessare voi donne. i

HILMAR.

Dunque, vuoi proprio «assumerti l'impianto di una . ferrovia ?

BERNICK, Già.

RoRLUND.

L’anno scorso però, signor console...

BERNICK.

L’anno scorso, le cose erano ben diverse; allora si trattava di una linea sulla costa.

Atto Primo, Scena IX 29

E RENI WIEGELAND, i

Che sarebbe stata affatto superflua, con tutti i ba- stimenti che abbiamo.

SANDSTADT.

E avrebbe costato una somma fortissima di danaro.

RUMMEL.

Senza contare poi, che quella linea avrebbe dan- neggiate molti nei loro interessi,

BERNICK. !

La ragione principale è che quella non avrebbe re- cato nessun vantaggio ai nostri principali commer- cianti; epperciò abbiamo scelto la linea interna.

HILMAR.

Capisco, ma questa non toccherà la nostra città.

BERNICK.

Non dubitare che si provvederà anche a questo con un tronco apposito.

HILMAR.

Si tratta dunque d’un nuovo progetto ?

RUMMEL. )

E di un progetto stupendo, non è vero, Bernick ?

RoRLUND.

Sarà!

WIEGELAND.

Per questo tronco che deve toccare la nostra città è innegabile che la provvidenza ci ha fornito una lo- calità adattatissima.

RoRLUND.

Vi pare, signor Wiegeland ? BERNICK.

Per parte mia, posso proprio dire che il mio viag- gio d’affari della scorsa primavera è stato provviden- ziale. Proprio a caso capitai in codesta valle che non avevo mai visto e subito mi balenò l’idea di questo

«" cei *

80 Le colonne della Società

tronco ferroviario. Feci esplorare quella contrada da un ingegnere e, come risulta dalla relazione che qui vedete, nulla si oppone ai miei progetti,

BETTY .

(avanzandosi colle altré signore).

Non capisco però come tu, caro Riccardo, ne abbia fatto un mistero con noi.

BERNICK.

A che scopo avrei dovuto parlare? Voi non avreste potuto afferrare il nostro concetto. D'altra parte fi 0 ad ora, non ne feci parola con nessuno. Ora però, il momento decisivo è giunto ed è tempo di agire aper- tamente e colla massima energia. |

RORLUND.

E voi, signori miei, vi ripromettete davvero tanto vantaggio da questa impresa ?

BERNICK.

Certamente. Pensate alle immense foreste che di- verranno così praticabili, alle ricche miniere che po- tremo scavare, ai corsi d’acqua che ci riuscirà d’uti-

lizzare. 4

RORLUND.

E non temete i danni, che dai rapporti frequenti con una società tanto corrotta potrebbero derivarne alla nostra ?

BERNICK.

No, non ci pensate, signor pastore; la nostra pic- cola società, grazie a Dio, ha una solida base morale, alla cui formazione abbiamo contribuito tutti del nostro meglio. La vostra pia influenza, signor pastore, si diffonde nella scuola e nella famiglia; noi uomini, cer- chiamo di spargere il benessere ovunque, e le nostre donne esercitano la loro opera benefica nelle sane pareti domestiche, formando l’ appoggio morale dei loro cari, come lo sono Betty e Marta per me e per il mio Olaf.... (quardandosi attorno) Olaf... dove è an- dato a nascondersi oggi ?

Atto Primo, Scena X

| L Berry.

Caro amico, ora che è in vacanza è impossibile te- nerlo in casa.

î BERNICK.

Cosicchè, sarà ancora giù in riva al mare! Vedrai, Betty, che l’andrà a finîir male!

i HILMAR,

Che! si tratterebbe soltanto di un piecolo bagno freddo.

Sig.* RUMMEL.

Signor Bernick, voi siete veramente un padre di famiglia esemplare.

BERNICK. — i x Signora mia, la famiglia è appunto il germe della società, e in essa dobbiamo riporre le nostre aspira- zioni e il nostro vanto.

SCENA X.

Detti, e Krapp che entra da destra con lettere e giornali.

KRAPP.

Signor console, eccole la posta dell’estero e un te- legramma da Nuova York.

BERNICK (prende il telegramma).

Ah! è del costruttore della Indian Girl.

? RUMMEL.

È arrivata la posta ? Allora permetteto....

WIEGELAND.

Ed io pure me ne vado...

SANDSTADT.

I miei rispetti, signor console.

r ia ten

RT

32 Le colonne della Società BERNICK.

A rivederci, signori midi; non dimenticatevi cho oggi alle 5 ha luogo la seduta.

SANDSTADT.

Non dubitate. ‘

WIEGELAND.

Non mancheremo (Rummel, Sandstadt" e Wiegeland escono tutti e tre da destra).

BERNICK

(dopo letto il telegramma). ®

Questa è grossa davvero! Bisogna proprio essere americani per accampare di queste pretese! i

BETTY, Che c’è, Riccardo ?

BERNICK.

Leggete, Krapp.

KRaApP (leggendo).

Fate solo indispensabili riparazioni. Mandate Indian Girl appena possa tenere il mare. Necessarissimo che la merce arrivi subito.

RoRLUND.

Ecco come vanno le cose in queste grandi Com- pagnie tanto decantate.

BERNICK.

Avete perfettamente ragione; questi americani, pol loro interesse, non esitano a mettere a repentaglio la vita del loro prossimo. È possibile varare la Indian Girl in quattro o cinque giorni ? i

KRAPP,

Sì, purchè il signor Wiegeland acconsenta a sospen- dere 1 lavori della Palma.

BERNIOK.

Ne dubito assai.... basta.... Fate il piacere di dare un’occhiata alla posta... (richiamandolo) Scusate, avete visto Olaf abbasso?

»

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Ta l | ‘—Atto Primo, Scena XI 38°

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L i KRraPP.

Nel documento Colonne della Società (pagine 29-35)

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