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Ecomafie e agrimafia

Nel documento 5.4 Proiezione al di fuori della Puglia (pagine 21-27)

Nel Rapporto 2004 sull’economia del mezzogiorno, vengono descritti le fattispecie criminose riguardanti l’ecomafia e l’agrimafia, in particolare:

ecomafia:

secondo un recente Rapporto Ecomafia 2004 di Legambiente27, nel 2003 si è registrato un aumento del numero degli illeciti ambientali accertati dalle Forze dell’ordine, passato da 19.453 del 2002 a 25.798. Di questi, 11.130, pari al 43,1% del totale, si sono verificati nelle sole regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia).

Secondo Legambiente, la causa dell’aumento delle violazioni ambientali va ricercata, da un lato, nell’emergenza rifiuti e, dall’altra, nel condono edilizio.

La Campania si conferma al primo posto in Italia con 3.604 infrazioni accertate, 2.520 persone denunciate o arrestate e 1.158 sequestri effettuati dalle Forze dell’ordine.

Seguono la Calabria, il Lazio, la Sicilia, la Toscana e la Puglia.

i settori maggiormente a rischio sono il ciclo di cemento, a cominciare dalla fornitura di calcestruzzo alle costruzioni abusive, l’escavazione illegale da cave non autorizzate e ilo ciclo dei rifiuti. Secondo il Procuratore Vigna “Abusivismo edilizio e condono edilizio sono indubbiamente le cause principali delle infrazioni accertate sull’ ecomafia. La procura distrettuale ha condotto, negli ultimi otto anni, un’efficace azione repressiva che ha portato all’arresto di circa 1.200 persone. Tuttavia, la sola repressione non appare sufficiente. Va denunciata la mancanza di solidarietà, nel tessuto sociale, che bisogna assolutamente incrementare”28.

27 Legambinete, Rapporto ecomafia 2004, Roma, Ed, Simone e Nuova Ecologia – Rapporto 2004 sull’economia del Mezzogiorno, Svimez Associazione per lo sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, Bologna, Il Mulino, 2004.

28 Legambinete , Rapporto ecomafia 2004, Roma, Ed, Simone e Nuova Ecologia, cap. XI, pag. 578 - Rapporto 2004 sull’economia del Mezzogiarno, Svimez Associazione per lo sviluppo

Tab. 23 Graduatoria di violazioni alla normativa ambientale. Fonte elaborazioni Legambinete (2004) su dati delle forze dell’ordine29.

Grad. Regioni Infrazione

9 Lombardia 1.000 1.030 328

10 Veneto 913 941 435

11 Emilia-Romagna 737 799 269 12 Basilicata 662 433 77

Tab. 24 ecomafia: reati accertati nel complesso delle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Fonte Legambiente (2004)30.

L’illegalità

arrestate: 160 Animali: euro

3.000 Appalti per

29 Rapporto 2004 sull’economia del Mezzogiarno, op. cit. pag. 579.

30 Ibidem, pag. 579.

agrimafia:

Un altro fenomeno in crescita, secondo il Rapporto della Confederazione Italiana Agricoltori31, è la cosiddetta “agrimafia” o “mafia agricola”. Essa consiste nello specifico in: furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, imposizione del pizzo, danneggiamento alle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, discariche abusive, truffe nei confronti dell’Unione europea, caporalato32.

Secondo questo Rapporto, l’agricoltura nelle regioni del Sud è sotto assedio della criminalità organizzata. Migliaia di coltivatori sono nel mirino della Mafia, della Camorra, della ‘Ndrangheta e della Sacra Corona Unita, soggetti e pressioni, minacce, violenze fisiche e ad ogni forma di sopruso. Un’attività illecita che garantisce alla malavita, ogni anno, un giro d’affari che supera abbondantemente i 5 miliardi di euro. Il dossier CIA mette in risalto i gravi problemi e i pericoli che gli imprenditori agricoli del Mezzogiorno sono costretti ad affrontare quotidianamente.

Campania,Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, sono le regioni in cui le organizzazioni malavitose hanno concentrato la loro azione ai danni dell’agricoltura. I reati più diffusi sono i furti di attrezzature e mezzi agricoli: praticamente non c’è azienda che sfugga. In Puglia, ad esempio, le Forze dell’ordine sono convinte che il ricavato di questi reati sia speso nei paesi balcanici per acquistare partite di droga; in altre zone, invece, i mezzi agricoli vengono smontati e rivenduti come pezzi di ricambio. Al secondo c’è il racket, seguito, a debita distanza, dall’abigeato, che si concentra, soprattutto, in alcune zone della meno Campania, In Sardegna e in Calabria. I furti di prodotti agricoli sono, di poco, meno frequenti di quelli del bestiame, ma non si tratta di

31 Confederazione Italiana Agricoltori (2004), Campagne sicure 2003. La criminalità in agricoltura nelle regioni del Sud, Roma - Rapporto 2004 sull’economia del Mezzogiorno, Svimez Associazione per lo sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, Il Mulino, 2004, pag. 579.

32 Si deve considerare anche che, secondo il VI Rapporto zoomafia 2004 della LAV (Lega anti-vivisezione), nel 2003, in Italia, il giro d’affari della criminalità organizzata legato allo sfruttamento illegale di animali si è mantenuto stabile su circa 3 miliardi di euro. In aggiunta, secondo una recente inchiesta del “Il Sole 24 ore” del 30 maggio 2004, nel napoletano la camorra gestisce il commercio di contrabbando di cozze e vongole coltivate fuori da ogni circuito legale. Il danno di quest’ultimo fenomeno, oltre ad essere economico, coinvolge la salute dei consumatori. Non è un caso che, secondo tale inchiesta, negli ultimi mesi si sia avuta una forte recrudescenza dell’epatite di tipo A nel territorio partenopeo. Rapporto 2004 sull’economia del Mezzogiorno, Svimez

piccole ruberie, bensì di massicce sottrazioni del prodotto, che prevedono una scientifica e organizzata operazione di raccolta.

Tab. 25 Cifre dell’agrimafia.- Fonte CIA (2004)33. Regioni Totale crimini Persone

denunciate Persone arrestate Campania 190.878 53.008 13.059 Puglia 131.238 51.326 9.296 Basilicata 12.264 7.073 634 Calabria 62.666 36.381 3.690 Sicilia 163.505 62.030 10.806 Sardegna 56.246 18.705 2.302 Totale 616.246 228.523 39.787 Italia 2.163.826 689.051 112.631

33 Rapporto 2004 sull’economia del Mezzogiarno, Svimez Associazione per lo sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, Il Mulino, 2004, pag. 580.

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