po-litica economica, a cura di Mario Ar-ce/Zi, Il Mulino, Bologna 1992, pp. 167, Lit 20.000.
La convinzione che l'autonomia della banca centrale sia una buona cosa è tra le più diffuse, sin quasi a configurare quello che nel volume viene a ragione indicato da Giangia-como Nardozzi come un "mito": ba-sti pensare alla discussione corrente sul problema del disavanzo pubblico, del suo finanziamento, e delle politi-che di "rientro"; o al trattato di Maastricht, e alla sua crisi recente. Al tema era stata dedicata l'anno scorso una seduta della riunione an-nuale della Società italiana degli
eco-nomisti, che aveva affrontato la que-stione nei suoi aspetti teorici, stori-co-economici, e istituzionali. Nel di-battito teorico, l'autonomia della banca centrale è tanto più sostenuta quanto più si è convinti che i mercati siano perfettamente funzionanti, e quanto più si ritiene che. l'economia reale ruoti attorno a un equilibrio na-turale indipendente dalle dinamiche monetarie e dalle politiche di bilan-cio. La relazione di Terenzio Cozzi sparge un po' di benvenuto scettici-smo, e articola una posizione più rea-listica. L'analogia tra la situazione attuale e gli anni venti-trenta è ben tratteggiata da Marcello de Cecco. La convinzione che l'autonomia del-la politica monetaria sia condizione sufficiente della stabilità dei prezzi, e che quest'ultimo debba essere l'o-biettivo principe delle banche
cen-I DEcen-I Lcen-IBRcen-I D E L M E S E cen-I
GENNAIO 1993 - N. 1, PAG. 30/X trali, vede autorevoli sostenitori an-che in questo volume, ma è tutt'altro che scontata anch'essa. Come ricor-da luciricor-damente Siro Lombardini nel-la prefazione, se l'espansione del cre-dito avvia un processo schumpeteria-no l'inflazione svolge un ruolo essen-ziale e positivo, e viene riassorbita nel medio periodo.
Riccardo Bellofiore
Monete in concorrenza, a cura di Marcello de Cecco, Il Mulino, Bologna
1992, pp. 202, Lit 20.000. I recenti avvenimenti hanno ri-messo in discussione i rischi e i van-taggi dell'unificazione monetaria eu-ropea: sono in discussione sia la
posi-tività dell'obiettivo, sia le strade per giungervi. Il dibattito era stato parti-colarmente acceso già prima della stesura del trattato di Maastricht, nel dicembre del 1991, e aveva costi-tuito l'oggetto di buona parte di un numero del 1990 della rivista "Poli-tica economica". Quegli articoli ven-gono ora opportunamente ristampati con l'aggiunta di un saggio del cura-tore, anch'esso di due anni fa. Alla proposta di moneta unica europea, che ha poi prevalso nel trattato, era stato contrapposto dalla Gran Breta-gna il modello hayekiano di una libe-ra concorrenza tlibe-ra monete, poi ride-finito nella proposta di una "moneta parallela europea". L'idea viene con-siderata e criticata nei due scritti di Bini Smaghi-Vori e di Padoa-Schiop-pa. I contributi di Giavazzi-Spaven-ta {Il nuovo Sme) e di Giovannini
(Tassi di cambio credibilmente fissi) indagano questioni attinenti i siste-mi di cambio. Due precedenti espe-rienze storiche formano l'oggetto dei saggi di Ripa di Meana-Sarcinelli e di de Cecco: nel primo si ricorda il plu-ralismo delle banche d'emissione nel primo periodo dell'Italia postunita-ria, nel secondo si rievocano l'Unio-ne latina e quella scandinava che eb-bero luogo nella seconda metà del se-colo scorso e se ne evince qualche uti-le insegnamento. In particolare: il ripetersi di un'alleanza anglo-germa-nica per la disunione monetaria, l'o-stilità della banca centrale tedesca, l'aggregarsi alternativo di un'area forte attorno al marco, il costituirsi di un'Europa a due velocità, l'indeci-sione italiana.
Riccardo Bellofiore
T O M M A S O P A D O A - S C H I O P P A , L'Europa verso l'unione monetaria. Dallo SME al Trattato di Maastricht,
Ei-naudi, Torino 1992, pp. 323, Lit 34.000.
La produzione, anche dei libri, prende tempo. La mo-neta e la finanza hanno invece orizzonti temporali molto più immediati, soprattutto nelle crisi. E quanto vien da pensare rileggendo, in questa utile raccolta, molti scritti di Padoa-Schioppa (più qualche inedito). Padoa-Schiop-pa è stato artefice tra i più significativi della strada che ha portato dallo Sme dei primi tempi al piano Delors e al trattato di Maastricht. I diversi saggi, oggi capitoli del li-bro, sono stati scritti nell'arco di dieci anni, dal 1981 al 1991, sono stati accuratamente collazionati e rivisti pri-ma del giugno 1992 — data del referendum danese con-trario all'adesione a Maastricht, che dà orìgine ad alcune considerazioni incluse in una postilla — e ora sono dispo-nibili in libro: dopo l'attacco speculativo alla lira, la sva-lutazione e l'uscita dallo Sme assieme alla Gran Breta-gna, l'incertezza sulfuturo degli accordi di cambio e della
progettata unificazione monetaria europea.
Il tono dell'introduzione, che ben sintetizza il percorso logico dell'autore, è improntato ad un non celato ottimi-smo, alla sensazione che non poca strada è stata fatta. Se-condo Padoa-Schioppa, negli anni ottanta l'affermarsi di una filosofia economica orientata al "libero" mercato, di una filosofìa politica dello "stato mìnimo", e di una filosofia monetaria incentrata sull'"autonomia" della
banca centrale avrebbe felicemente, e paradossalmente, congiurato a favore dell'accettazione generale di quell'in-novazione istituzionale cruciale che è l'unione monetaria europea imperniata su un unico istituto d'emissione. Si è trattato, a parere dell'autore, di un esito positivo ed op-portuno, anche se per nulla inevitabile. Libertà commer-ciale, piena mobilità dei capitali, cambi fissi e autonomia delle politiche monetarie nazionali configurano infatti un "quartetto inconciliabile". Il trattato di Maastricht lo armonizza, almeno nelle intenzioni, abolendo la plurali-tà delle "teste" monetarie.
Gli eventi degli ultimi mesi hanno però aumentato le
incognite, e una qualche traccia la sì ritrova appunto nel-la postilnel-la. L'impressione del lettore di oggi è che nel-la con-1
traddizione del "quartetto" fosse stata in effetti soltanto spostata dal trattato, dando luogo a vere e proprie aporie foriere di disgrazie. Chi è convinto dei vantaggi
del-l'unione monetaria quale motore della convergenza reale delle economìe europee non può che pensare che la mo-neta unica dovrebbe essere costituita immediatamente, e non debba essere invece sottoposta ad una lunga, e peri-gliosa, transizione quale quella stabilita nel trattato. Chi all'opposto sospettava che unificare le monete senza pre-ventivamente promuovere un avvicinamento reale delle varie aree fosse causa di disequilibri crescenti tra "ricchi" e "poveri", e facesse presagire una instabilità esplosiva nello stesso processo di unificazione europea, non può che vedere confermati i propri dubbi da quel che è succes-so. Riccardo Bellofiore HUBERT DAM1SCH
L'origine
del-l'unione monetaria quale motore della convergenza reale delle economìe europee non può che pensare che la mo-neta unica dovrebbe essere costituita immediatamente, e non debba essere invece sottoposta ad una lunga, e peri-gliosa, transizione quale quella stabilita nel trattato. Chi all'opposto sospettava che unificare le monete senza pre-ventivamente promuovere un avvicinamento reale delle varie aree fosse causa di disequilibri crescenti tra "ricchi" e "poveri", e facesse presagire una instabilità esplosiva nello stesso processo di unificazione europea, non può che vedere confermati i propri dubbi da quel che è succes-so. Riccardo Bellofiore HUBERT DAM1SCH
L'origine
BERNARD-MARIE KOLTÈSPrologo
L'ultimo poetico racconto di Koltès: il canto di un'umanità senza radici e senza nome, nella babilonia del mondo contemporaneo, pp. 128 L. 20.000Pompei
A CURA DI FAUSTO ZEVI FOTO DI MIMMO JODICE Le ville, i templi, la pittura e i tesori archeologici di Pompei colti in inusitate prospettive dall'obiettivo di un grande fotografo e dai saggi di noti studiosi dell'antichità,
pp. 272 L. 150.000 HENRY CORBIN
L'Iran e la filosofia
Una superba meditazione su alcuni grandi temi della mistica
irano-islamica. pp. 224 L. 30.000
L'arte di vincere
Antologia del pensiero
strategico
A CURA DI
ALESSANDRO CORNELI La prima antologia dell'arte della guerra dalle origini al nucleare. Un libro che illumina la strategia del conflitto, pp. 320 L. 35.000
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Il montaggio
«Un formidabile romanzo di spionaggio, dove l'ironia fa a gara con il terrore». (Le Nouvel Observateur). pp. 384 L. 35.000
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La riva delle Sirti
Come II deserto dei Tartari, questo romanzo è una liturgia dell'attesa. Si aspetta l'attacco inesorabile del nemico, ma si vive in una misteriosa e impalpabile tensione verso qualcosa che si ignora, pp. 320 L. 25.000 BERNARD-MARIE KOLTÈS
Roberto Zucco
Il testamento poetico di Koltès che ha alimentato la più vivace polemica degli ultimi dieci anni in Francia.pp. 80 L. 15.000
MARSHALL SAHLINS
Storie d'altri
La logica degli eventi storici in quattro saggi di uno dei più grandi antropologi contemporanei, pp. 256 L. 35.000 ALBERT CARACO
Supplemento
alla Psycopathia
sexualis
Tutte le sfumature dell'immaginario sessuale nell'opera di uno dei più grandi moralisti del nostro tempo. Sulla scia della grande letteratura erotica, Caraco solleva il lembo dell'ipocrisia sulle perversioni,pp. 224 L. 28.000