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Economia/lavoro

Nel documento PAG 1 (pagine 33-43)

tendenza con la media nazionale, considerevol-mente calo con un – 19,33 per cento. In partico-lare sono aumentati sono gli strumenti di cassa integrazione straordinaria (+15,33 per cento) e in deroga (+21,72 per cento). Occorre quindi verificare se siano chiare, definite e circostanzia-te le criticità aziendali che hanno portato la ‘Ex – Pozzi’ ad attivare gli ammortizzatori sociali per i propri dipendenti e come la Regione intenda con-tribuire per porre rimedio all’ennesima azienda a rischio chiusura in Umbria”. Con l'atto ispettivo il consigliere d’opposizione chiede, inoltre, “che Sviluppumbria giochi un ruolo fondamentale nel-la partita delnel-la Ims, caldeggiando un tavolo di confronto che metta in atto una strategia finaliz-zata a scongiurare il collasso dell’azienda e, di conseguenza, dei trecento dipendenti, delle loro famiglie e di un intero territorio. Visto che siamo dotati di una società in house che, in teoria, do-vrebbe provvedere alla promozione dello svilup-po economico della regione e che tra le sue fina-lità vi è anche quella di porre in essere attività preventive per evitare crisi settoriali e aziendali – afferma Zaffini –, ritengo che questa debba svol-gere un ruolo di primo piano, insieme all’Amministrazione regionale e comunale di Spo-leto, nella pianificazione di un programma di salvataggio e di recupero di competitività per l’azienda. Questo – conclude – sempre che Svi-luppumbria serva a qualcosa e non sia, invece, il solito carrozzone della politica”.

CERAMICHE UMBRIA VERDE: “ UN'ALTRA AZIENDA CHE CHIUDE E LASCIA SENZA LA-VORO ALTRE FAMIGLIE A GUALDO TADINO”

- SMACCHI (PD): “SITUAZIONE SEMPRE PIÙ PREOCCUPANTE”.

Perugia, 5 ottobre 2011 - “Un altro duro colpo sta per abbattersi sulla già precaria situazione dell'economia gualdese: venerdi cesseranno le attività produttive presso le Ceramiche Umbria Verde, azienda che conta 16 dipendenti”. È quanto fa sapere il consigliere regionale del Par-tito Democratico, Andrea Smacchi. “Dopo un periodo di confronto fra le maestranze, le orga-nizzazioni sindacali e l'azienda – scrive Smacchi - si è giunti all'inevitabile sottoscrizione di un ac-cordo di chiusura, che pone tutti i dipendenti in mobilità e quindi di fatto senza lavoro. La situa-zione – prosegue - risulta ancora più grave se si pensa che tutti i dipendenti vantano crediti arre-trati per 5 mensilità, rispetto alle quali le orga-nizzazioni sindacali stanno trattando sulla possi-bilità di recupero”. Per Smacchi si tratta di “u-n'altra tegola che si abbatte su Gualdo Tadino e su altre famiglie che vanno purtroppo ad ingros-sare il lungo elenco dei senza lavoro, una situa-zione sempre più preoccupante che non può es-sere affrontata spandendo facile , quanto falso ottimismo. È necessaria - conclude l'esponente del Pd - una presa di coscienza profonda dei fe-nomeni sociali ed economici che stanno ormai quotidianamente colpendo Gualdo Tadino e

l'in-tera fascia appenninica”.

GRIFO LATTE: “GRAZIE ALL’IMPEGNO ISTI-TUZIONALE PROFUSO L'AZIENDA HA CON-VOCATO PER OGGI UN INCONTRO CON LA RSU E LE RAPPRESENTANZE SINDACALI” - SMACCHI (PD) AUSPICA UN TAVOLO ISTI-TUZIONALE IN REGIONE

Perugia, 7 ottobre 2011 - “L’impegno istituzio-nale profuso in questi mesi dal sottoscritto e dal Sindaco di Fossato di Vico ha indotto la Direzione aziendale delle Grifo Latte a convocare per oggi pomeriggio un incontro con la Rsu e le rappre-sentanze sindacali dello stabilimento di Fossato, per discutere sui possibili sviluppi legati al pro-getto di riorganizzazione aziendale”. È quanto fa sapere il consigliere regionale del Partito Demo-cratico, Andrea Smacchi. “Questo stabilimento – rimarca Smacchi - è di importanza assoluta per il territorio su cui insiste e quindi mi auguro che le comunicazioni di oggi pomeriggio vadano nella direzione della tutela delle maestranze che in questi anni hanno acquisito oltretutto grande professionalità. A seguito delle novità che po-trebbero emergere dall’incontro con la direzione aziendale - aggiunge il consigliere regionale -, ho già avuto modo di contattare gli assessori regio-nali allo Sviluppo economico ed all’Agricoltura, Riommi e Cecchini, con i quali ho condiviso l’esigenza di convocare al più presto un tavolo istituzionale in Regione per cercare di garantire definitivamente ai lavoratori la tutela del proprio posto di lavoro”. Per Smacchi “la riorganizzazio-ne aziendale di un gruppo come la Grifo Latte, che controlla in Umbria il 95 per cento della pro-duzione del latte e dei suoi derivati, non può non interessare le istituzioni locali e regionali, che terranno la luce accesa su questa vicenda e la seguiranno molto da vicino, con l’obiettivo di salvaguardare al massimo i livelli occupazionali ed i siti produttivi, compreso quello di Fossato di Vico che è all’avanguardia, in considerazione anche dei notevoli investimenti fatti nel tempo.

Rispetto agli impegni assunti con i lavoratori – conclude Smacchi - riconfermo la mia volontà di incontrare al più presto le maestranze insieme al Sindaco di Fossato di Vico per offrire concrete e positive prospettive sul loro futuro”.

MISURE CONDIVISE MA DEVONO ESSERE ATTUATE RAPIDAMENTE E PUNTANDO SU PRECISE PRIORITÀ PER USCIRE DALLA CRISI – IN SECONDA COMMISSIONE AUDI-ZIONE SUL PIANO ANNUALE PER LA CRE-SCITA E LA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO

Perugia, 7 ottobre 2011 – Le previsioni e le azio-ni contenute nel Piano per la crescita, l'innova-zione e la competitività del sistema produttivo regionale godono di una sostanziale condivisione da parte delle associazioni di categorie e dei

sin-dacati ma è necessario procedere con rapidità, puntando su precise priorità e dando risposte ad una economia regionale sempre più in difficoltà.

Questo, in sintesi, quanto emerso dall'audizione sul documento annuale che avvia l'attuazione del Programma triennale elaborato dalla Giunta ed approvato dall'Assemblea regionale nel luglio scorso convocata dal presidente della Seconda Commissione, Gianfranco Chiacchieroni e svoltasi questa mattina a Palazzo Cesaroni. LAURA ROS-SI (Confcommercio) ha evidenziato che il Piano avrebbe un approccio troppo rivolto al manifattu-riero con carenza di risorse e interventi verso il turismo e il commercio. L'internazionalizzazione e la green economy sarebbero settori in cui il ruolo del terziario deve ancora essere riconosciu-to e l'innovazione non riguarderebbe soltanriconosciu-to i prodotti ma anche i processi. Per BIAGINO DEL-L'OMO (Confindustria) la ripresa dell'economia regionale potrà svilupparsi grazie a turismo e manifatturiero, un settore questo che sarebbe l'unico in grado di reagire al ritorno della disoc-cupazione. Tra le priorità da affrontare ci sareb-bero il finanziamento dei bandi per l'efficienza energetica, l'intensificazione delle misure per l'internazionalizzazione e la ricerca, l'attuazione delle misure per l'impiego dei “manager a tem-po”. PAOLO ARCELLI (Cna) ha evidenziato che di questi argomenti le parti sociali ed economiche hanno già discusso varie volte, ribadendo la con-divisione dell'impianto complessivo del Piano ha evidenziato la necessità di una maggiore diffe-renziazione tra gli interventi per le piccole e per le grandi imprese. Sarebbe inoltre opportuno puntare sul lavoro e sulla formazione, rivedendo il sistema degli stage. Servirebbe inoltre una differente normativa sulla creazione di impresa, puntando più sul sostegno a quelle già esistenti che sulla nascita di nuove aziende, che avver-rebbe comunque. Anche il sostegno alle reti di impresa andrebbe ricalibrato, evitando che esse nascano “artificialmente” solo perché esiste la legge e non per reali esigenze di mercato. Per MAURIZIO STAFFA (Confapi) il Piano tocca a-spetti importanti e dimostra una discontinuità con un passato in cui lo scenario economico era differente. Il “Pacchetto verde” sarebbe quello più apprezzato mentre ricerca, sviluppo, innova-zione e accesso al credito avrebbero bisogno di ulteriori interventi. La creazione di impresa sta-rebbe svolgendo un ruolo positivo ma andsta-rebbe valorizzata per riposizionare colore che vengono espulsi dal circuito lavorativo. GIANFRANCO FATTORINI (Cgil) ha sottolineato che la situazio-ne in Umbria sta peggiorando e la crisi sta toc-cando settori che fino ad ora aveva resistito be-ne. Solo pochi settori potranno contare sulla di-sponibilità di fondi e si dovrà puntare su quelli che hanno maggiori opportunità di ripresa. An-drebbero ripensate le “liberalizzazioni a prescin-dere” e il modello dei consumi, con scelte strut-turali e interventi che prevedano una rendiconta-zione dei risultati ottenuti con i finanziamenti alle imprese. GIULIANA ANELLI (Cgil) ha evidenziato la necessità di un monitoraggio sulle ricadute

concrete del Piano, ritenendo irrinunciabile l'in-vestimento sul capitale umano, valutando bene il rapporto tra titolo di studio e occupazione, ga-rantendo progetti di orientamento seri e mirati.

GIOVANNI CIANI (Cisl) ha chiesto di concretizza-re rapidamente gli impegni assunti e gli interven-ti programmainterven-ti, selezionando le priorità condivise da affrontare per poi agire rapidamente. Il rias-setto della “macchina pubblica” potrebbe liberare molte risorse consentendo anche la razionalizza-zione dei servizi ed alcuni interventi a “costo zero” (come un marchio unico per il turismo e le produzioni tipiche dell'Umbria) potrebbero avere un ritorno positivo. Per ANDREA BERNARDONI (Legacoop) l'economia verde e i fondi rotativi per le imprese potranno rappresentare aspetti priori-tari per l'Umbria a patto che le misure previste, per questi e altri settori, divengano operative entro la fine dell'anno in corso. Sarebbero priori-tari la pubblicazione dei bandi (che favorirebbero gli investimenti delle imprese) e lo sblocco dei pagamenti della Pubblica amministrazioni, che in alcuni casi arrivano a 360 giorni. Una situazione di forte criticità sarebbe avvertita tra le imprese cooperative, che pure potrebbero ancora contare su una certa solidità, mentre il tema delle rifor-me andrebbe rilanciato attraverso la sussidiarietà e l'apertura al privato, col pubblico che assume il ruolo di regolatore e controllore. MARIO ARISTEI (Ugl) ha infine auspicato una rapida applicazione delle misure di sostegno all'economia e la previ-sione di interventi per i 50enni espulsi dal mer-cato del lavoro e in difficoltà per maturare la pensione.

VERTENZA IMS: “L'AZIENDA RITIENE STRATEGICI GLI STABILIMENTI SPOLETI-NI” - L'ASSESSORE RIOMMI RISPONDE IN SECONDA COMMISSIONE ALL'INTERROGA-ZIONE DI ZAFFINI (FARE ITALIA) CHE PUNTA IL DITO SUL COMPORTAMENTO DI SVILUPPUMBRIA

Perugia, 7 ottobre 2011 - “L'attivazione della cassa integrazione ordinaria, avviata nelle scorse settimane, è dovuta principalmente alla crisi e-conomica che ha colpito e sta colpendo il mani-fatturiero. I vertici dell'azienda ritengono strate-gici gli stabilimenti spoletini, anche per possibili sviluppi che possono derivare da produzioni ad alto contenuto tecnologico lì realizzate e sulle quali l’azienda ha di recente investito”. È quanto ha detto in Seconda Commissione l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi rispondendo ad una interrogazione del consigliere regionale Franco Zaffini (Fare Italia) con la quale chiedeva alla Giunta essere informa-to circa “le criticità aziendali che hanno portainforma-to la

‘Ex –Pozzi’ ad attivare gli ammortizzatori sociali per i propri dipendenti e come la Regione intenda contribuire per porre rimedio all’ennesima azien-da a rischio chiusura in Umbria”. Dopo aver fatto sapere dell'incontro svoltosi qualche ora prima a Palazzo Donini con i vertici aziendali del

Economia/lavoro

Gruppo Casti spa, rappresentati dal presidente Castiglioni e dall’Amministratore delegato delle aziende del gruppo localizzate in Umbria e al quale ha preso parte anche il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti, Riommi ha assicurato che “la Regione continuerà a prestare particolare atten-zione per il consolidamento e lo sviluppo dell'a-zienda, rinnovando l'impegno ad un dialogo co-stante e ad un costruttivo confronto”. Riommi ha anche assicurato che, “a supporto del Gruppo potranno essere coinvolte per un loro fattivo intervento le Agenzie regionali anche con riferi-mento a contingenze immediate”. Zaffini, nel ribadire il suo “principale motivo di preoccupa-zione per il mancato pagamento completo degli stipendi e delle liquidazioni per i contratti scaduti ad agosto, oltre che per l'incertezza che l'azienda continua a manifestare”, ha lamentato “l'assen-za, in questa, come in altre vicende simili, di Sviluppumbria che continua a non occuparsi delle crisi aziendali in atto nel territorio regionale. Il suo ruolo – ha evidenziato Zaffini – dovrebbe essere anche quello di tutoraggio per le medio-grandi aziende, che impiegano decine di lavora-tori e rappresentano una parte rilevante del no-stro Pil, stilando report costantemente aggiornati sulla situazione e utili all'assessorato regionale per individuare preventivamente eventuali critici-tà. La sensazione – ha ribadito il consigliere re-gionale dell'opposizione - è quella di una linea politico-amministrativa assente, che subisce pas-sivamente la crisi e le diverse decisioni aziendali, come se la tutela dei lavoratori, nonché dell’intero comparto produttivo umbro, non rien-trasse tra le competenze della Regione”. Sugli sviluppi di questa vicenda avevano sollecitato l'intervento in Commissione, da parte di Riommi, anche lo stesso presidente dell'organismo consi-liare, Gianfranco Chiacchieroni (Pd) e la vice Ma-ria Rosi (PdL) che si sono dichiarati entrambi soddisfatti della risposta dell'assessore e “rassi-curati dalle intenzioni dell'azienda”.

VERTENZA IMS: “ISTITUZIONI VICINE, MA SERVE UN NUOVO PIANO INDUSTRIALE CON PIÙ RISORSE E APPORTI DI MANAGEMENT” - NOTA DI BARBERINI (PD):

“SITUAZIONE DELICATA. AGIRE BENE E IN FRETTA”

Perugia, 7 ottobre 2011 - “Per salvare la Ims (Industrie metallurgiche Spoleto – ex Pozzi) ser-ve un nuovo piano industriale utile a rilanciare la produzione e a consolidare una realtà strategica per il territorio spoletino, dell’area vasta e per la stessa economia regionale: politica e istituzioni sono pronte a fare propria parte, ma l’azienda deve impegnarsi con più coraggio e chiarezza”.

Così il consigliere regionale del Partito Democra-tico, Luca Barberini a margine dell’incontro che si è svolto stamani a Perugia sul futuro delle Indu-strie metallurgiche di Spoleto (Ims), legate al Gruppo Castiglione, “che da mesi versano in uno stato di grave crisi finanziaria”. “La situazione è

molto delicata – sottolinea Barberini – ed è ne-cessario agire bene e in fretta, soprattutto per tutelare i numerosi dipendenti. Il Gruppo Casti-glione deve impegnarsi a predisporre un nuovo programma di sviluppo, in grado di raccogliere le sfide del mercato, prevedendo altri partner, nuo-vi accordi di collaborazione, incrementi di capita-le e innovazioni tecnologiche dei processi produt-tivi, anche con apporti di management. Le istitu-zioni locali, a tutti i livelli – conclude Barberini -, sapranno sostenere e accompagnare un piano aziendale serio in grado di valorizzare una risor-sa fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del territorio”.

“LA MIA SOLIDARIETA’ AI 23 DIPENDENTI DEL GRUPPO ‘ELDO’, NELLA SPERANZA DI SPIRAGLI PER FUTURE PROSPETTIVE NELL’INCONTRO DI MARTEDI’ PROSSIMO A ROMA” – NOTA DI SMACCHI (PD)

Perugia, 7 ottobre 2011 – “Nonostante gli sforzi fatti in sede di trattativa sindacale, la direzione del Gruppo Eldo ha comunicato al tavolo nazio-nale la propria intenzione di chiudere 10 dei 38 punti vendita che attualmente conta, tra i quali purtroppo anche quello di Perugia”. Lo annuncia il consigliere regionale Andrea Smacchi (PD). “Il tavolo è stato riconvocato a Roma per martedì prossimo, ma l’unica prospettiva per i 23 dipen-denti del punto vendita di Perugia – afferma Smacchi - sembra essere quella della collocazio-ne in cassa integraziocollocazio-ne straordinaria a zero ore.

Un segnale molto preoccupante – prosegue il consigliere del Pd - se si pensa che la Eldo ha aperto il punto vendita di Perugia appena due anni fa, a dimostrazione di come la crisi si stia espandendo velocemente, colpendo anche un settore, quello del commercio, che in questi anni aveva garantito anche in Umbria sviluppo ed occupazione”. “Ai 23 dipendenti – conclude - fra i quali il più ‘anziano’ ha un’età di 31anni, va tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza. Sep-pure consapevole di non poter incidere su una trattativa di livello nazionale, auspico che marte-dì possano aprirsi degli spiragli in grado di dare maggiori certezze ai lavoratori coinvolti”.

CRISI ECONOMICA NELL'ORVIETANO: “PER LA EX GRINTA CASSA INTEGRAZIONE AGLI SGOCCIOLI E DECINE DI FAMIGLIE IN DIF-FICOLTÀ ESTREMA” - GALANELLO (PD) IN-TERROGA LA GIUNTA E PROPONE DI RIA-PRIRE IL TAVOLO ISTITUZIONALE

Perugia, 10 ottobre 2011 – “E' uno dei fallimen-ti aziendali più gravi registrafallimen-ti nel territorio di Orvieto in questi anni. Una vicenda drammatica che con la scadenza a fine novembre della cas-sa integrazione in deroga lascia 85 dipendenti, quasi tutte donne, senza reddito e senza alcuna prospettiva occupazionale”. Fausto Galanello, consigliere regionale del Partito democratico,

lancia l'allarme sulla situazione delle dipendenti dell'ex azienda tessile Grinta di Bardano di Or-vieto. Annunciando un'interrogazione alla Giunta regionale, Galanello spiega come “non ci siano al momento prospettive di ripresa dell'at-tività” e come “le modalità di azione della cura-tela fallimentare si stiano limitando alla cessio-ne dei macchinari dello stabilimento. Per le la-voratrici – prosegue il consigliere Pd – rimane l'ipotesi di mobilità e di termine dei versamenti della cassa integrazione, mentre la fine dei so-stegni alle ex dipendenti Grinta rappresenta di un colpo gravissimo all'economia e alla tenuta sociale del territorio. SI tratta di una situazione – conclude Galanello – che la Giunta regionale deve affrontare al più presto come concreta emergenza sociale, a partire dalla riattivazione immediata del tavolo istituzionale a suo tempo convocato”.

SIRIO ECOLOGICA DI GUBBIO: “ORE DECI-SIVE PER L'AZIENDA CHE MERCOLEDÌ SARÀ MESSA ALL'ASTA” - SMACCHI (PD) AUSPICA CHE L'ACQUIRENTE POSSA METTERE IN AT-TO IL SUO RILANCIO E SALVAGUARDARE I POSTI DI LAVORO

Perugia, 10 ottobre 2011 – A Gubbio c'è grande attesa per capire quale sarà il futuro della Sirio Ecologica di Padule. Lo afferma il consigliere re-gionale Andrea Smacchi del Pd spiegando che

“mercoledì 12 ottobre, si terrà l'asta pubblica per l'aggiudicazione definitiva della nota azienda, con la vendita ad un prezzo base di un milione e 784 mila euro, dei due fabbricati, di un terreno, di un'area inutilizzata e di attrezzature e macchinari per il trattamento dei rifiuti”. Ad oggi, spiega Smacchi che ne auspica il rilancio produttivo ed occupazionale, “il Gruppo Maio Guglielmo detiene l'affitto di ramo d'azienda della Sirio Ecologica, fino al prossimo 4 novembre, occupando sette dipendenti, mentre per i restanti trenta si avvici-na miavvici-nacciosa la scadenza, al 31 dicembre pros-simo, del terzo anno di cassa integrazione. In questo contesto – prosegue Smacchi - è fonda-mentale dare certezze a partire dalla vendita, rispetto alla quale il gruppo Maio Guglielmo ha presentato un piano industriale che prevede fra le altre cose anche la realizzazione di uno steri-lizzatore, necessario a rendere l'azienda più competitiva ed a consentire da subito l'assunzio-ne di ulteriore personale. Fino ad oggi questo non è stato possibile, anche per il venir meno del coinvolgimento della Sirio Ecologica in importanti gare d'appalto, ad esempio per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi delle Asl e delle aziende ospedaliere dell'Umbria. Auspico – conclude Smacchi - è che già da mercoledì pomeriggio si possa mettere in atto un rilancio dell'impresa che nel breve perio-do possa garantire continuità aziendale e tutela dei livelli occupazionali”.

VERTENZA MERLONI: “DOMANI SARÒ AL FIANCO DEL LAVORATORI E DELLE LORO FAMIGLIE. LE RISORSE A DISPOSIZIONE VANNO SPESE PER UNA REINDUSTRIALIZ-ZAZIONE VERA E NON DI FACCIATA” - NOTA DI SMACCHI (PD)

Perugia, 13 ottobre 2011 - “La manifestazione indetta unitariamente dai sindacati, che si svol-gerà domani a Fabriano, rappresenta sicuramen-te un passaggio importansicuramen-te per ribadire la cen-tralità a livello nazionale di una vertenza che coinvolge due Regioni e più di 2000 lavoratori diretti senza contare tutto l’indotto”. Lo afferma il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi, annunciando la propria parteci-pazione all'iniziativa. “Di fronte alle novità delle ultime settimane – continua Smacchi -, che sembrano far presagire ad un interessamento concreto da parte del Gruppo QS, è necessario continuare ad operare celermente per mettere in campo tutte le possibili soluzioni di attuazione dell’accordo di programma. In questo contesto – prosegue il consigliere regionale - non va trala-sciata nessuna delle possibili manifestazioni di interesse, ma va altresì messo in chiaro che le risorse a disposizione andranno spese sulla base di proposte di medio–lungo periodo in grado di prospettare una possibilità di reindustrializzazio-ne vera e non di facciata. Le premesse per riusci-re a dariusci-re una risposta concriusci-reta – conclude An-drea Smacchi - ci sono tutte, sta ora ai soggetti imprenditoriali farsi avanti e scommettere su un territorio che ha bisogno di rilanciarsi e di ripro-gettare il proprio futuro”.

Perugia, 13 ottobre 2011 - “La manifestazione indetta unitariamente dai sindacati, che si svol-gerà domani a Fabriano, rappresenta sicuramen-te un passaggio importansicuramen-te per ribadire la cen-tralità a livello nazionale di una vertenza che coinvolge due Regioni e più di 2000 lavoratori diretti senza contare tutto l’indotto”. Lo afferma il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi, annunciando la propria parteci-pazione all'iniziativa. “Di fronte alle novità delle ultime settimane – continua Smacchi -, che sembrano far presagire ad un interessamento concreto da parte del Gruppo QS, è necessario continuare ad operare celermente per mettere in campo tutte le possibili soluzioni di attuazione dell’accordo di programma. In questo contesto – prosegue il consigliere regionale - non va trala-sciata nessuna delle possibili manifestazioni di interesse, ma va altresì messo in chiaro che le risorse a disposizione andranno spese sulla base di proposte di medio–lungo periodo in grado di prospettare una possibilità di reindustrializzazio-ne vera e non di facciata. Le premesse per riusci-re a dariusci-re una risposta concriusci-reta – conclude An-drea Smacchi - ci sono tutte, sta ora ai soggetti imprenditoriali farsi avanti e scommettere su un territorio che ha bisogno di rilanciarsi e di ripro-gettare il proprio futuro”.

Nel documento PAG 1 (pagine 33-43)