PARTE II: GIACOMO DELLA MARCA
3. Gli incunabol
3.2. L’edizione del 1490 (N)
L’edizione è catalogata in ISTC (ij00213400); di questa sono presenti due copie: una conservata presso la Public Library di New York (Spencer collection) e l’altra, da me consultata, presente presso la biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli (S.Q. II B 15).
Si tratta di un opuscolo in 4º54 di 9 carte, stampato a Napoli da Francesco del
Tuppo.
I caratteri sono semigotici.
53 La numerazione che riporta questa stampa non sempre è corretta. Seguirò uno schema a punti come in tutti gli altri casi, lasciano tra parentesi tonde la numerazione apposta dal copista.
54 In ISTC vengono segnalati due formati diversi, uno in 4 º uno in 8 º; in realtà l’esmplare conservato a Napoli è in 4 º.
49 Riferimenti: R 618; Fav e Bress 77; IGI 5082; GW M20779.
Al f.1r si trova una xilografia raffigurante san Giacomo nell’atto di confessare un penitente inginocchiato; alle spalle del penitente, in alto, c’è una figura con due facce, con mani e piedi a forma di artigli e delle corna.
Incipit (f. 1r): Comenza la confessione composta per el beato frate Jaco|po della
Marcha.| Della prima regula quanto alla sua preparatione XII sono | li preparamenti: primo quantotempo è che non s’è confessato. S|
Explicit (f. 8v): Et per lo advenimento del | dì del iudicio, Io lodo et glorifico et
tuo santo nome, il qua|le è benedecto et laudabile et glorioso sopra exaltato per infi|nita secula seculorum. Amen. Finis. |
La disposizione del testo è continua: i quesiti sono infatti posti sulla stessa linea ma sono presenti dei segni di richiamo che facilitano la lettura.
Schema55:
i dodici preparamenti (prima regola);
avere contrizione nel cuore (seconda regola);
confessare i peccati del cuore e della bocca (seconda preparazione);
i sette peccati morali (superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria); i dieci comandamenti;
i cinque sentimenti; i dodici articoli della fede; i sette sacramenti della chiesa;
le sette opere della misericordia temporale; le sette opere della misericordia spirituale; le virtù teologali:
i doni dello spirito santo;
ammaestramento (o circostanze del peccato); verso;
casi in cui non si è assolto;
nota sulla ricerca del buon confessore; orazione.
55 Nell’elenco dei sette peccati mortali si riscontra un errore di numerazione; l’autore, pur mettendo il peccato della gola al sesto posto, lo segnala come secondo.
50 3.3. L’edizione del 1493, 2 dicembre (C)
L’edizione del 1493, catalogata in ISTC (ij00213600), è presente presso la Biblioteca Nazionale di Lisbona e presso la Biblioteca Casanatense di Roma (Inc. 1295).
È una stampa in 8º di 8 carte, impressa probabilmente per i tipi di Andreas Freitag56 in carattere romanico.
Riferimenti: Caputo (pp.71-99. p.91: 2, p.97: 10); IGI 5083; GW M20782
Al f.1r si trova l’immagine di san Giacomo nell’atto di confessare un penitente inginocchiato con un piede legato a una catena; dietro al peccatore si trova un uomo. In alto, c’è una figura (simile a quella dell’edizione del 1490) con due facce e delle corna, e con mani e piedi a forma di artigli. Sul pavimento c’è un teschio.
Incipit: Comenza la confessione compo|sta per lo beato fratre Jacobo de| la
Marcha. | Dela prima regola quanto alla | sua preparazione dodici so|no li preparamenti. |
Explicit: finisse la confessione comporta per lo bea|to frate Jacobo della Marca.
Stampata | in Roma nel M.cccc.l.xxxxiij. Adi secon|do de Decembre.
La disposizione del testo è organizzata per argomenti, introdotti da un titoletto; ogni quesito occupa una linea.
Schema: Dodici regole: dodici preparamenti;
avere nel cuore contrizione in tre modi (dolersi in generale e speciale di tutti i suoi peccati; avere fermo proposito di non offendere più il creatore; avere proposito di astenersi e dover confessare i suoi peccati);
confessare i peccati del cuore e della bocca (secondo);
i sette peccati mortali (superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria); dieci comandamenti;
i cinque sentimenti;
56 L’attribuzione di questa stampa è ancora incerta; l’IGI la assegna a Johann Besicken e Sigismundus Mayer.
51 i dodici articoli della fede;
i sette sacramenti;
le sette opere della misericordia corporale; le sette opere della misericordia spirituale; le virtù teologiche;
i doni dello spirito santo; ammaestramento;
esposizione del verso;
i casi in cui l’uomo non è assolto.
4. Le cinquecentine
4.1. La stampa [1510] (PA)
Una delle antiche prime cinquecentine è datata circa 1510 e si trova presso la Biblioteca universitaria di Padova.
Sono 8 carte in 8º; non ci sono notizie relative allo stampatore e la datazione è incerta. La scrittura è in carattere semigotico.
Sulla carta 1r c’è una xilografia che rappresenta il santo nell’atto di confessare un penitente, sulla testa del quale sono raffigurati un angelo e un diavolo.
Nella maggior parte del testo gli accapo seguono i quesiti; quando questi vengono, invece, posti sulla stessa linea di testo, c’è sempre un segno che facilita la lettura.
Incipit: Confessione devota del bea|to frate Jacomo della mar|cha dellordine et
della obser|vantia di sancto Francesco. | A devotione delle devote persone mi sono ingegna|to de fare la infrascripta regola di confessione per tut|ti quelli devoti christiani che voranno interamente con|fessarsi […]
Explicit: Ma perche e impossibile potere ricordarsi di tutti li peccati | fa che tu
tenghi bene a mente queste circustantie et saratti | facil cosa a ricordarti li tuoi infiniti peccati. | finis.
Schema:
Le circostanze del peccato Le dodici preparazioni
52 I sette peccati mortali (superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria) Dieci comandamenti
Cinque sentimenti del corpo I dodici articoli della fede I sette sacramenti della chiesa
Le sette opere della misericordia corporale Le sette opere della misericordia spirituale Le quattro virtù cardinali
Le tre virtù teologali
I sette doni dello spirito santo.
4.2. La stampa [1520] (Fir)
Questo opuscolo in 8º di 12 carte, stampato probabilmente a Venezia con carattere romano è conservato presso la Nazionale Centrale di Firenze (1268.4) e digitalizzato con il codice CF00526546557; la datazione presente in OPAC è 1520.
Sul frontespizio si trova una xilografia che raffigura il Santo nell’atto di assolvere un penitente, alle spalle del quale si trova un angelo. Tutta la figura, però, è sovrastata da un demonio alato e cornuto con le zampe ad artigli (l’immagine è la stessa che ritroviamo in C: cfr. PARTE III, Par 3.3).
Incipit: La confessione del beato fra|te Jacobo de la Marcha. | Comenza la
confessione composta per el beato | Frate Iacobo dela Marcha. | Dela prima regula quanto alla sua preparatio | ne: dodeci sono li preparamenti. Primo qua | nto è che non s’è confessato.
Explicit: dio che me li perdoni: et te patre che me doni la | patientia et dateme la
absolutione per l’amor | de dio et prega dio per me. Amen. | Finisse la confessione composta per lo bea | to frate Iacobo dela Marcha.
Il testo è diviso in argomenti, ognuno introdotto da un titoletto (graficamente marcato da un capolettera) ma a parte nelle prime carte (Aiii), nelle quali ogni
57 In J
ACOBSON SCHUTTE (1983: 209) si parla di un esemplare stampato probabilmente a Venzia e datato 1510, conservato presso la Biblioteca Nazionale di Firenze e lo identifica con la stampa catalogata da Sander come 3026. L’unica stampa della Regola posseduta dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, non corrisponde però né a Shutte né a Sander. Probabilmente l’esemplare si cui si parla è andato perduto.
53 quesito occupa una riga, il testo è disposto in maniera continua; ogni quesito si conclude però con un punto fermo che permette anche a livello grafico una facile lettura.
Lo schema è lo stesso che troviamo in N (cfr. Parte III, 3.2).