• Non ci sono risultati.

2. I governi democratici di Arévalo e Árbenz

2.3 Educazione

Centrale nel governo di Arévalo fu la questione dell’educazione. Appena giunto al potere, il tasso di analfabetismo era del 71,9%, e molte scuole erano ancora chiuse a cause di normative della dittatura di Ubico, come le scuole di San Marcos, Cobán e Jalapa. Data la drammatica situazione dell’educazione in Guatemala, una delle prime misure prese dall’amministrazione Arévalo fu quella di riaprire gli istituti chiusi dalla dittatura e di creare nuove istituzioni nella capitale e nelle principali città dello Stato. Ci furono riforme a livello di educazione di scuola primaria e secondaria, con la creazione del cosiddetto Ciclo Básico, ovvero un piano di cinque anni di studio successivi alla scuola primaria. Si istituì il Comité Nacional de Alfabetización e il Departamento de Educación Rural, il salario degli insegnanti aumentò e si creo una casa editrice in seno al ministero dell’Educazione.76

Oltre ad aumentare il salario minimo degli insegnanti, il governo arevalista si preoccupò di rinnovare la formazione degli insegnanti, con tre anni di formazione comune e un titolo di studio in

75 Arévalo J., Conservadores, liberales y socialistas, Escritos Políticos, Tipografía Nacional, Guatemala, p. 146-147. 76 García Rodríguez V., JUAN JOSÉ ARÉVALO, Un pedagogo presidente en Guatemala, Encuentro hacia una pedagogía

49

Scienze e Lettere, oltre ai due successivi anni di specializzazione in Pedagogia. Tale formazione era principalmente orientata alla formazione di insegnanti di scuole primarie urbane, tuttavia si elaborò allo stesso tempo anche un piano di formazione di insegnanti che rispondesse alle diversità regionali ed etniche del Guatemala, attraverso l’istituzione di sei scuole di formazione per insegnanti rurali tenendo conto delle esigenze educative delle comunità Maya delle regioni indigene. Successivamente, venne creato l’Instituto Indigenista Nacional, prima istituzione finalizzata all’integrazione sociale delle comunità indigene.

Per quanto riguarda l’ambito universitario, l’Università di San Carlos (USAC) ottenne l’autonomia, dopo essere stata completamente controllata dallo Stato durante la dittatura di Ubico, dove i principali incarichi universitari erano in mano a personale direttamente scelto da Ubico, per lo più militari. Durante il governo arevalista nacque il corso di Studi Umanitari all’interno dell’USAC, caratterizzato principalmente dalle carriere in pedagogia, filosofia, storia e lettere. Arévalo in persona invitò i suoi compagni di studi e insegnanti dell’Università argentina come professori ospiti per il corso di Studi Umanitari.

Oltre all’USAC, principale università dello Stato, di notevole importanza fu la riapertura della Universidad Popular, dove si ridava l’opportunità, negata per anni dalla dittatura, di studiare alla popolazione adulta tramite la creazione di corsi notturni. Si crearono inoltre diverse scuole notturne e anche la Escuela de Artes Plásticas e la Escuela de Complementación, oltre alla fondazione di nuove biblioteche, musei e istituti di studio, come l’Istituto di Studi Antropologici e Storici.

All’interno delle scuole, in un clima democratico e di cooperazione, si crearono i Consigli dei Professori e le Associazioni Studentesche, con l’obiettivo di raggiungere una sempre maggiore partecipazione e collaborazione de alunni e professori nella gestione delle direttive e delle decisioni scolari.

50

Infine, Arévalo fu promotore e pioniere di un nuovo modello di struttura scolastica, le cosiddette Escuelas Tipo Federación, una rivoluzionaria creazione di Arévalo che andava a concretizzare tutte le sue idee sull’educazione, partendo dal disegno architettonico fino all’organizzazione ed al funzionamento. Tali scuole erano di quattro tipi diversi (circolari, semicircolari, quadrate e composte da tre aule doppie) e, oltre alle aule dove avvenivano le lezioni, erano munite di biblioteche, laboratori, cortili, teatri, cinema, spazi adibiti alla pratica dello sport e di tutto il materiale didattico necessario. I ritmi di insegnamento erano adeguati al ritmo di apprendimento degli alunni, senza orari omogenei e obiettivi prefissati, con l’intenzione di opporsi in maniera profonda ai modelli rigidi di educazione tradizionale; si puntava al rispetto dello sviluppo psicologico dei bambini, le differenze individuali e attitudinali, con una formazione protesa all’integrazione degli alunni nella vita democratica.77

Arévalo fu in grado di apportare al sistema educativo del Guatemala iniziative, valori e idee totalmente rivoluzionarie, acquisite dallo stesso negli anni di formazione pedagogica prima, e filosofico-umanistica poi; con la partecipazione di insegnanti nelle decisioni educative all’interno di conferenze e seminari in cui i vari partecipanti potevano discutere la situazione educativa dello Stato e proporre nuove idee, le decisioni vennero prese in maniere totalmente democratica, senza alcuna imposizione da parte del presidente.

Tutte queste riforme implicarono un drastico aumento del budget destinato all’educazione, l’aumento salariale del personale scolastico richiesto dallo STEG (Sindicato de Trabajadores de la Educación de Guatemala) avvenne secondo le seguenti cifre: nella capitale, direttori senza laurea 65 quetzal, direttori con ore serali 75 quetzal, maestri di elementari 60 quetzal, professori serali 15 quetzal, professori di cultura e fisica 15 quetzal, maestro base 25 quetzal, maestro di lezioni

51

alternative 15 quetzal; nei dipartimenti, direttori senza laurea 55 quetzal, direttori con ore serali 70 quetzal, professori serali 15 quetzal, professori di cultura e fisica 12 quetzal. I salari prima del 1944 nella capitale e nei dipartimenti erano in media rispettivamente di 33 e 22 quetzal. Tuttavia, tale processo innovativo fu di indiscutibile valore, infatti nel 1953 il Guatemala contava con circa 4 mila scuole attive tra primarie e secondarie, più di 8 mila insegnanti in attività e oltre 200 mila studenti.78

Il governo arevalista fu in grado di garantire un miglioramento delle vite dei cittadini guatemaltechi attraverso il conoscimento e la cultura, di ridare nuove speranze per il futuro, assicurando una transizione verso un regime democratico dopo troppi anni di oppressione.