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3.2.1 Idrografia superficiale

Il territorio, anticamente soggetto a vasti impaludamenti, è attualmente attraversato da un fitto reticolo idrografico composto da corsi d’acqua naturaliformi e da numerosi canali artificiali.

La rete idrografica è rappresentata dal Canale della Muzza, classificato come principale ai sensi della D.G.R. n. 13950 del 1/08/03, e da un sistema di canalizzazioni a scopo irriguo (canali e rogge) ben sviluppato in tutto il territorio.

3.2.2 Acque sotterranee

Sulla base delle caratteristiche litologiche dedotte dalle stratigrafie dei pozzi dell’area e in riferimento alla suddivisione stratigrafica del sottosuolo della Pianura Lombarda, come dedotta dalla pubblicazione da parte di ENI Divisione Agip - Regione Lombardia (2002), si riconoscono nel sottosuolo le seguenti unità idrogeologiche, distinguibili per la loro omogeneità di costituzione e di continuità orizzontale e verticale:

• A – Gruppo Acquifero A: è presente con continuità in tutto il territorio ed è costituito da depositi prevalentemente grossolani (ghiaie e sabbie) di natura fluvioglaciale/fluviale, con intercalazioni di lenti e livelli argillosi.

Lo spessore complessivo dell’unità è variabile da 35 m a Nord a circa 80 m a Sud. L’unità, congiuntamente alla seguente unità del Gruppo Acquifero B, è sede dell’acquifero principale di tipo libero o localmente semiconfinato, caratterizzato da soggiacenze intorno ai 2-3 m da piano campagna.

• B – Gruppo Acquifero B: è presente con continuità in tutto il territorio esaminato ed è costituito da depositi prevalentemente grossolani (sabbie medio-grossolane, sabbie ciottolose e ghiaie a matrice sabbiosa) di natura fluvioglaciale/fluviale. Lo spessore complessivo si attesta su una media di circa 40 m con valori minimi intorno ai 15-20 m e massimi di 60 m circa. L’unità, congiuntamente alla precedente Unità A, è sede dell’acquifero principale di tipo libero o localmente semiconfinato.

• C – Gruppo Acquifero C: è presente con continuità in tutto il territorio esaminato ed è costituito da sabbie da fini a medie e argille limose con orizzonti torbosi a cui si intercalano livelli ghiaioso-sabbiosi a maggiore permeabilità. Lo spessore complessivo è sconosciuto in quanto il limite inferiore non è stato raggiunto dalle perforazioni dei pozzi più profondi presenti nell’area. Nei livelli permeabili sono presenti acquiferi intermedi e profondi, di tipo confinato.

3.2.3 Suolo e sottosuolo

Di seguito verranno riassunte le caratteristiche geologiche e idrogeologiche, le classi di fattibilità e l’analisi sismica del comune di Settala.

3.2.3.1 Caratteristiche geologiche e idrogeologiche in s.l.

Il territorio comunale è caratterizzato dalle seguenti caratteristiche geologiche e idrogeologiche:

• Caratteri morfologici: piana fluvioglaciale/fluviale subpianeggiante o ondulata a grande scala, priva di evidenze morfologiche significative.

Rete idrografica naturale assente.

• Caratteri litologici: depositi di natura sabbioso ghiaiosa con percentuali variabili di matrice limosa o limoso sabbiosa; intercalati a diverse profondità si trovano livelli di sedimenti fini argillosi. Nel complesso i depositi presentano un livello di alterazione superficiale poco evoluto con spessore massimo di 2÷3 m.

• Pedologia: complesso o consociazione di suoli moderatamente profondi su substrato che varia da ciottoloso e sabbioso a sabbioso-ghiaioso o sabbioso; scheletro da frequente ad assente in superficie, da assente a frequente in profondità; tessitura da moderatamente grossolana a media.

• Drenaggio: drenaggio delle acque da buono a mediocre, talora lento.

• Caratteristiche litotecniche: depositi di natura sabbioso ghiaiosa con percentuali variabili di matrice limosa o limoso sabbiosa; intercalati a diverse profondità si trovano livelli di sedimenti fini argillosi. Nel complesso i depositi presentano un livello di alterazione superficiale poco evoluto con spessore massimo di 2÷3 m.

• Vulnerabilità dell’acquifero: vulnerabilità di grado elevato.

• Problematiche specifiche: aree pianeggianti od ondulate a grande scala costituite da terreni granulari da sciolti ad addensati con caratteristiche geotecniche mediocri/scadenti in superficie e migliori in profondità, i cui parametri presentano variazioni verticali e orizzontali in funzione della presenza di livelli di terreni coesivi. Bassa soggiacenza della falda con possibile interazione degli scavi con la superficie piezometrica. Sviluppato reticolo di drenaggio superficiale ad uso irriguo.

3.2.3.2 Classi di fattibilità

La suddivisione in aree omogenee dal punto di vista della pericolosità/vulnerabilità è stata ricondotta a diverse classi di fattibilità in ordine alle limitazioni e destinazioni d’uso del territorio, secondo quanto prescritto dalla normativa vigente.

Gravi e consistenti limitazioni alla fattibilità geologica (classi 4 e 3) sono individuate in corrispondenza del reticolo idrografico minore, nelle aree di protezione idraulica e nelle aree degradate.

In particolare la classe di fattibilità 4 è stata attribuita alle seguenti aree:

- alveo del Canale Muzza (classe 4rp) e relativa area di rispetto fluviale estesa a 10 m (limite di inedificabilità). Tale area è soggetta a polizia idraulica, necessaria a consentire l’accessibilità al corso d’acqua ai fini della sua manutenzione, fruizione e riqualificazione ambientale;

- fontanili e canali rilevanti (classe 4fo) e relative aree di rispetto soggette a ad art. 41 e 42 delle NTA del Parco Agricolo Sud Milano, necessarie a consentire l’accessibilità ai corsi d’acqua ai fini della manutenzione, fruizione e riqualificazione ambientale;

- ambito di pertinenza dei fontanili per una distanza di 50 m dall’orlo della testa e del primo tratto dell’asta di irrigazione, costituente fascia di tutela idrogeologica e ambientale (classe 4tu).

Le classi di fattibilità 3 sono state attribuite alle aree di seguito elencate:

- ambiti produttivi classificati come aziende a rischio di incidente rilevante ai sensi del D. Lgs. 334/99 e s.m.i. e ambiti produttivi soggetti a caratterizzazione ambientale e/o procedure di bonifica ai sensi del D. Lgs.

152/06 (classe 3sp). Per tali aree può ancora sussistere il rischio di contaminazione dei suoli;

- area del depuratore (classe 3de) caratterizzata da una contaminazione potenziale dei suoli.

3.2.3.3 Analisi del rischio

Con riferimento al D.M. 14/01/08 “Nuove Norme tecniche per le costruzioni” la sismicità di base del territorio comunale di Settala è definibile in funzione del valore assunto dall’accelerazione massima attesa su suolo rigido per eventi con tempo di ritorno di 475 anni e probabilità di superamento del 10% in 50 anni definita nella tabella 1 allegata al citato D.M. in corrispondenza dei nodi di un reticolo di riferimento nazionale

Sulla base delle leggi di variazione delle velocità di propagazione delle onde di taglio ricavate all’interno dell’area in esame è possibile definire un valore di velocità media di propagazione delle onde di taglio nei primi 30 m al di sotto del piano campagna VS30.

Il valore di VS30 ottenuto e la corrispondente categoria sismica del terreno, individuata tra quelle previste al punto 3.2.2 del D.M. 14.01.08, sono mostrate nella tabella seguente (Tabella 1).

Tabella 1 - Valori delle VS30 e categorie sismiche del terreno.

Sulla base della categoria dei terreni di fondazione e dei parametri sismici di base è possibile calcolare i valori di spostamento orizzontale massimo al suolo dg e velocità orizzontale massima al suolo vg in occasione dell’evento sismico atteso a mezzo delle seguenti espressioni:

dg = 0.025 * S * TC * TD * ag vg = 0.16 * S * TC * ag dove:

S = fattore funzione della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche;

TC = periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale su suolo rigido;

TD = periodo corrispondente all’inizio del tratto dello spettro a spostamento costante espresso dalla relazione;

ag = accelerazione orizzontale massima attesa su sito di riferimento rigido.

Inserendo i valori dei fattori e dei periodi sopra indicati si ottiene:

dg = 27.52 [mm]

vg = 0.091 [m/s]

Dall’esame della documentazione analitica di base e dall’osservazione dettagliata dell’assetto morfologico del territorio è stato, inoltre, possibile individuare le “zone con terreni di fondazione particolarmente scadenti – Z2”

caratterizzate da terreni granulari fini con falda superficiale, in grado di dar luogo ad apprezzabili modificazioni dello spettro di risposta elastica.

Area Omogenea VS30 Categoria sismica

1 271 C

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