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Elettropompe

Nel documento AMPLIAMENTO INSEDIAMENTO ITALPIZZA S.P.A. (pagine 27-39)

Vengono di seguito descritte e verificate le pompe per lo svuotamento delle vasche che saranno inserite in appositi vani delle vasche stesse.

Impianto di progetto per la vasca di laminazione del parcheggio P765 di Italpizza

È previsto un sistema di sollevamento composto da2 pompe, di cui una in servizio e una di riserva; le pompe devono avere una portata nominale pari alla portata totale da sollevare.

Q tot = 3,80 l/s

Le caratteristiche del sistema di pompaggio sono quindi le seguenti:

n. 2 pompe sommergibili (1+1 di riserva) da 30l/s ciascuna, con prevalenza massima 2.99 m e con potenza di almeno:

𝑃 =9,81 ∙ 3 ∙ 10−3∙ 2,99

0,75 = 0,118 𝑘𝑊

Impianto di progetto per la vasca di laminazione VL1TPZ del comparto Italpizza

È previsto un sistema di sollevamento composto da 2 pompe, di cui una in servizio e una di riserva; le pompe hanno una portata nominale pari almeno alla portata totale da sollevare.

Impianto di progetto per la vasca di laminazione VL2TPZ del comparto Italpizza

È previsto un sistema di sollevamento composto da 2 pompe, di cui una in servizio e una di riserva; le pompe hanno una portata nominale pari almeno alla portata totale da sollevare.

Q tot = 1,04 l/s

Le caratteristiche del sistema di pompaggio sono quindi le seguenti:

n. 2 pompe sommergibili (1+1 di riserva) da 2 l/s ciascuna, con prevalenza massima 2,82 m e con potenza di almeno:

𝑃 =9,81 ∙ 2 ∙ 10−3∙ 4.43

0,75 = 0,07 𝑘𝑊

7 IMPIANTO DI TRATTAMENTO

Le acque meteoriche raccolte sulla piattaforma stradale dell’area destinata al carico e scarico del nuovo stabilimento verranno convogliate in una rete contenente in serie una vasca per il trattamento delle acque di prima pioggia (VPPTPZ) ed una vasca di laminazione (VL2TPZ) per il cui dimensionamento si rimanda al capitolo sulla laminazione delle portate.

Un pozzetto scolmatore consente, una volta riempita la vasca di prima pioggia e quindi separata la componente meteorica più inquinata, di convogliare la parte rimanente direttamente verso la vasca di laminazione.

7.1 Principio di funzionamento e dimensionamento della vasca di prima pioggia

La vasca di prima pioggia ha il compito di trattenere quella parte del volume dell’evento meteorico che contiene la parte più consistente del carico inquinante.

In Emilia-Romagna la D.G.R. n.286/05 definisce acqua di prima pioggia i primi 2,5 – 5 mm di acqua meteorica di dilavamento uniformemente distribuita su tutta la superficie scolante (il parametro più elevato per superfici contribuenti comprese in aree a destinazione produttiva/commerciale). La D.G.R. 1860/06 rappresenta le Linee Guida per dimensionare e gestire tali manufatti.

Si è scelto di dimensionare tale vasca considerando a favore di sicurezza i primi 5 mm dell’evento meteorico. A tale altezza corrisponde ad un volume di invaso pari a 50 mc/ha.

Dato che, complessivamente, l’area afferente all’impianto risulta essere pari a circa 1150 m2, il volume della vasca di prima pioggia dovrà essere complessivamente 5,75 mc. Si scegliere di assegnare a tale manufatto un’altezza pari a 1.5 m e una superficie in pianta di 4 mq, per un volume totale di 6 mc.

In tabella sotto è riportato quanto appena detto.

DIMENSIONAMENTO VASCA PRIMA PIOGGIA Area impermeabile (mq) Aimp 1150,00 mq Area impermeabile (mq) Aimp 0,12 mq Volume di pioggia VPP 50 mc/ha Volume di pioggia VPP 5,75 mc

Altezza vasca hpp 1,500 m

Superficie spp 4 mq

Lato lpp 2 m

Una volta che tale quantitativo di acqua è stato catturato e trattato, mediante un sistema in pressione separato da quello della vasca di laminazione (VL2TPZ), essa sarà ricondotta in un secondo momento alla rete di smaltimento delle acque meteoriche che convoglia le acque verso il torrente Tiepido.

7.2 Requisiti tecnici

Gli impianti di separazione per liquidi leggeri e i rispettivi componenti devono essere conformi ai requisiti relativi al materiale specificato.

Gli impianti di separazione possono essere realizzati con:

calcestruzzo non armato, fibrocemento, calcestruzzo armato;

materiali metallici: ghisa, acciaio inossidabile, acciaio;

materie plastiche: materie plastiche rinforzate con fibre di vetro, polietilene.

Calcestruzzo

Il calcestruzzo deve soddisfare la classe di resistenza alla compressione minima C 35/45 in conformità al punto 4.3.1 della EN 206-1:2001.

Materiali di tenuta

Per gli impianti di separazione devono essere utilizzati esclusivamente elastomeri (gomma) omateriali di tenuta elastici permanenti. Non devono essere utilizzati malta di cemento e cementisigillanti o composti simili.

Le guarnizioni di gomma devono soddisfare i requisiti della EN 681-1, tipo WC, e la loro durezza peri giunti non deve essere minore di 40 IRHD, conformemente alla ISO 48.

Le guarnizioni di elastomeri continuamente a contatto con acque reflue e/o liquidi leggeri devonosoddisfare i requisiti della EN 682, Tipo GB.

Classi di separatori

Esistono due classi di separatori, definita sulla base del contenuto massimo ammissibile di olioresiduo. Questo parametro viene garantito in funzione della tecnica di separazione che può essere:

Classe I: contenuto massimo ammissibile = 5,0 mg/l (Separatori coalescenti);

Classe II: contenuto massimo ammissibile = 100 mg/l (Separatori a gravità).

Negli impianti in progetto saranno utilizzati separatori di CLASSE I.

Dimensioni nominali (NS)

Le dimensioni nominali preferenziali per impianti di separazione per liquidi leggeri sono:1, 5, 3, 6, 10, 15, 20, 30, 40, 50, 65, 80, 100, 125, 150, 200, 300, 400 e 500, dove il numero indica la portataespressa in l/s.

8 TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE MEDIANTE IL DIMENSIONAMENTO DI UNA FOSSA IMHOFF

Viene previsto il dimensionamento di una fossa Imhoff per l’allontanamento di acque reflue, dotati di un comparto per la sedimentazione e la digestione dei fanghi. Dopo il deposito nella fossa, l’allontanamento avverrà tramite una rete in pressione che allontana le acque verso un pozzetto esistente e poi ad una rete di scarico anch’essa già presente.

L’allontanamento da pozzetto esistente alla rete di scarico avverrà tramite pompaggio senza incrementarne la portata attuale rispettando il limite massimo in fognatura di 4 l/sec.

Il dimensionamento avverrà considerando il numero di abitanti previsto all’interno dei locali (336 ab) e considerando un abitante equivalente ogni tre abitanti, come riportato nelle

“Linee guida Arpae per il trattamento delle acque reflue domestiche” (2002). In tale documento è riportato anche che le fosse Imhoff devono avere una capacità minima di 250 litri per abitante equivalente, così ripartite:

• comparto di sedimentazione capacità di 50 litri per a.e.

• comparto di digestione capacità di 200 litri per a.e.

Si sceglie quindi una vasca Imhoff che abbia una capacità di 250 litri per abitante equivalente, ossia 28000 litri.

Per quanto riguarda Il polo direzionale Il Moro, esso possiede già una fossa Imhoff la quale sarà mantenuta; si prevede però che le acque reflue in uscita da essa avranno lo stesso recapito del polo logistico.

Di seguito l’inquadramento planimetrico del sistema di allontanamento di acque reflue domestiche.

Figura 8.1. Inquadramento planimetrico del sistema di smaltimento di acque reflue domestiche

9 VASCA DI RIUTIZZO DELLE ACQUE METEORICHE

Si prevede la realizzazione di una vasca (VR1tpz) per il riutilizzo delle acque meteoriche provenienti dai pluviali.

Tale acqua verrà immagazzinata all’interno di una vasca e riutilizzata sia per l’irrigazione sia per i servizi igienici. Mediante un pozzetto scolmatore, qualora la vasca raggiungesse il livello di massima, esso convoglierà la portata in eccesso alle condotte che portano le acque provenienti dal dilavamento superficiale alla vasca di laminazione VL1 TPZ.

Per quanto riguarda il dimensionamento dell’area destinata a scopi irrigui, considerando una porzione di verde complessivo pari a 1000 m2 e considerando un consumo annuale di 300 litri per metro quadro, il fabbisogno mensile sarà pari a 25 mq al mese. A partire da tale dato, ipotizzando di avere almeno due eventi piovosi al mese che portino al completo riempimento della vasca, si sceglie di destinare 13 mq di area complessivi per l’irrigazione.

Per quanto riguarda invece i servizi igienici si ipotizza un consumo giornaliero di 30 litri per abitante. Considerando che l’afflusso medio all’interno dei locali è stimato pari a 110 abitanti, si sceglie di destinare ai servizi igienici una porzione di area pari a 50 mq.

Le dimensioni complessive della vasca sono quindi pari a 5*10*1.5, per un totale di 75 metri cubi.

Si precisa che, data la presenza di aree contenenti impianti con oli ed altri liquidi, le acque destinate alla vasca VR1tpz di riutilizzo saranno solo quelle provenienti dalle coperture di aree non contaminabili; per le altre, invece, è prevista una rete separata che si ricongiunge a quella principale destinata alla vasca di laminazione VL1TPZ; mediante quindi l’accumulo provvisorio in tale vasca e successivo allontanamento saranno gestiti eventuali sversamenti dalle aree possibilmente inquinanti.

10 SCARICO NEL TORRENTE TIEPIDO

Per quanto riguarda lo scarico nel torrente Tiepido, esso convoglierà come già detto una portata massima di 10 l/s*ha, rispettando quindi il principio di invarianza idraulica.

In questo paragrafo viene descritto in maniera più accurata lo scarico, con particolare riferimento ai manufatti idraulici che lo compongono e ad eventuali effetti di rigurgito che potrebbero avvenire nel caso di innalzamento del livello del suddetto torrente.

Il sistema di pompaggio descritto nei paragrafi precedenti consente di convogliare l’acqua meteorica di piattaforma del nuovo polo logistico.

Tale acqua viene laminata mediante una vasca di laminazione posta ad una quota di fondo di 41.26 m s.l.m. ed allontanata tramite le suddette pompe posizionate a fondo vasca. L’ acqua viene scaricata in un collettore di diametro nominale DN315 posto ad una quota di fondo di circa 45.30 m s.l.m. di lunghezza circa 300 m che consente lo scarico nel torrente Tiepido, posto ad una quota di fondo tubo della sezione di scarico pari a 45.00 m s.l.m., rispettando i livelli di riempimento massimi consentiti.

Al fine di ovviare ad eventuali effetti di rigurgito dovuti ad un possibile innalzamento dei livelli del torrente Tiepido oltre la quota dello scarico, è stata predisposta una valvola di sicurezza di tipo clapet lungo il percorso per interrompere temporaneamente lo scarico; in tale situazione l’acqua proveniente dal nuovo polo logistico viene deviata da un pozzetto scolmatore posto ad una distanza di circa 70 m dallo stabilimento verso un fosso e un’area depressa adiacente al percorso.

Per la stima dei livelli di piena del Torrente Tiepido e’ di seguito riportata una mappatura delle fasce fluviali PAI con evidenziata l’area di nostro interesse e la corrispondente sezione di riferimento e, subito dopo, una tabella con i massimi livelli idrometrici relativi alla piena Tr20 e Tr200 pubblicati da AIPO in sede di PGRA per tale sezione fluviale.

Figura 10.1 Mappatura delle sezioni PAI 2016

Figura 10.3 Livelli di portata Tr20 e Tr200 per Sezioni PAI

Come si può vedere dalle tabelle riportate, per quanto riguarda la sezione 013, immediatamente a monte del nostro punto di scarico, la quota idrica per un tempo di ritorno pari a 20 si assesta su 44.93 m s.l.m., inferiore alla quota di fondo tubo pari a 45.00 m. s.l.m., come riportato di sopra.

Solamente per un tempo di ritorno pari a 200, invece, il livello idrico nella sezione si assesta su 45.54 m. s.l.m., superando di circa 20 cm la quota superiore della condotta di scarico.

Si ipotizza che in condizioni di tempo di ritorno pari a 200 la permanenza dei livelli idrici sopra la quota di scorrimento all’interno della condotta sia pari a 5 ore.

In tale situazione, si prevede la chiusura della valvola clapet per 5 ore e la deviazione dell’acqua verso il fosso e l’area depressa esistente da parte del pozzetto scolmatore.

Dal momento in cui la valvola clapet si chiude, il livello dell’acqua nella condotta DN315 raggiunge la quota della soglia del pozzetto scolmatore pari a 45.40 m. s.l.m. e provoca un allagamento progressivo del fosso esistente e successivamente dell’area depressa adiacente.

La portata dell’acqua proveniente dalla vasca di laminazione che in questa configurazione viene fatta convogliare nelle aree sopra descritte è pari a 27,14 l/s, in accordo con la portata in uscita dalla vasca di laminazione mediante il sistema di pompaggio.

Ipotizzando che la quota di pelo libero dell’acqua del torrente Tiepido rimanga più alta della quota di scarico del collettore DN315 in progetto per una durata di 5 h il volume di acqua da invasare è pari a circa 488 m3.

Si riporta di seguito uno scenario di allagamento con un tirante medio di 10 cm.

Figura 10.3 Area soggetta ad allagamento per un tempo di 5 ore

Per quanto riguarda la viabilità su via Gherbella ed il relativo fosso, si sottolinea come siano protetti da un’arginatura a quota tale per cui non risulta soggetta ad eventuali allagamenti.

Di seguito un particolare con le quote dell’arginatura e del rilevato stradale.

Figura 10.4 Particolare allagamento con evidenziate le quote del rilevato stradale e della scarpata di protezione

Nel documento AMPLIAMENTO INSEDIAMENTO ITALPIZZA S.P.A. (pagine 27-39)

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