Vista anche la presenza dell’Associazione Amici della Certosa [11], po- trebbe essere efficace la creazione di una community a cui associarsi tramite newsletter.
Nel contesto del permission marketing, i brand chiedono il permes- so di inviare messaggi promozionali al cliente [Godin(1999)], che sceglie volontariamente se riceverli o no. Secondo tale logica il brand instaura un rapporto di fiducia autorizzato dall’utente e quest’ultimo, in virt`u di questa concessione, si aspetta comunicazioni personalizzate e mirate, in linea con le sue preferenze, anticipazioni o benefici individuali, come promozioni e regali.
La strategia email costituisce uno strumento in pi`u per aumentare la visibilit`a e il traffico del proprio sito, a patto che quest’ultimo contenga tutte le informazioni necessarie, che sia di facile navigazione e intuitivo.
Per prima cosa dunque `e importante ottenere la fiducia dell’utente e creare quindi un database di clienti realmente interessati, suddivisi in liste in base a determinati criteri, per questo la newsletter deve essere curata a misura di destinatario. `E importante che una volta concesso
4.3 L’email marketing il permesso il cliente sia nella condizione di poter negare tale consenso in qualsiasi momento, `e compito del brand operare in modo che ci`o non succeda.
Mentre la prima sottoscrizione della newsletter deve essere accompa- gnata da una ricompensa in cambio del permesso, che sia un’offerta spe- ciale, uno sconto o l’accesso a informazioni in anteprima, le comunica- zioni successive devono illustrare il prodotto in modo graduale, e suc- cessivamente rafforzare ulteriormente la fiducia concessa, mediante nuovi benefici e vantaggi.
Secondo Karen Talavera, della compagnia Synchronicity Marketing [46], un’efficace strategia di permission marketing si basa su “6 C”:
• consenso consapevole: consenso esplicito da parte del cliente; • criterio: il cliente deve poter decidere la frequenza della newsletter,
la tipologia, il formato e il canale;
• chiarezza: trasparenza nell’utilizzo dei dati degli utenti;
• controllo: l’utente deve avere la facolt`a di revocare il permesso di invio di email;
• confidenza: risultato di una fiducia conquistata;
• conferma: da richiedere sia per la sottoscrizione che per la cancel- lazione.
Per organizzare un piano di email marketing dunque, si devono innanzi tutto determinare gli obiettivi generali, individuare gli obiettivi specifici e i target da raggiungere, ricordando che la newsletter `e principalmente uno strumento per mantenere viva la conversazione con l’utente.
Nel nostro caso in particolare la creazione di una newsletter rivolta agli utenti, costituirebbe un’ulteriore modalit`a di veicolazione delle in- formazioni riguardanti i numerosi eventi che ogni mese hanno luogo in Certosa.
5 La proposta
Inseguito alle analisi preliminari sullo stato dell’arte e dopo aver raccolto e catalogato il materiale promozionale a disposizione, ma soprattutto vi- ste e considerate le reali possibilit`a economiche dell’ente, si `e ritenuto che la realizzazione di un sito dedicato e mobile friendly fosse la soluzione pi`u conforme alle esigenze del committente, coadiuvato dalla realizzazione di una risorsa digitale scaricabile, tipicamente una guida alla visita, e da un’ottimizzazione dell’uso dei social gi`a presenti.
Per lo sviluppo di una strategia digitale basata sui contenuti, `e stato necessario raccogliere tutto il materiale promozionale finora realizzato per la Certosa, come raccomandato dalle linee guida del content marketing illustrato in precedenza.
Si tratta principalmente di brochure e depliant, alcuni riguardanti spe- cifiche sezioni della Certosa, ad esempio l’appartamento del Granduca, al- tri realizzati in occasione di eventi ospitati all’interno dell’ex-monastero, altri ancora, invece, costituiscono una sorta di opuscolo informativo, cor- redato dalla mappa del complesso, utile all’utente per orientarsi durante la visita.
Questo materiale `e nella maggior parte dei casi datato (ne `e un esem- pio il costo del biglietto riportato in lire), mentre quello di pi`u recente produzione non `e stato realizzato direttamente dal complesso museale ma da altri enti, come il Comune di Calci e/o il Museo di Storia Naturale e del Territorio.
Per quanto riguarda video, immagini e altri prodotti digitali, vi sono soltanto alcune foto realizzate da un privato e concesse in utilizzo alla Certosa citando l’autore, il materiale, anch’esso non diffondibile, pro- dotto nell’ambito del progetto ArteSalva [47] e un video realizzato in occasione del ritorno della Bibbia di Calci in Certosa [48].
5.1 Il sito
Il sito, dedicato esclusivamente alla parte monumentale, costituir`a un mezzo fondamentale perch`e il visitatore possa reperire informazioni ri-
guardanti la Certosa e per organizzare una visita al complesso. Oltre a ci`o fornir`a notizie riguardanti la storia della sua costruzione, dei monaci e della vita di clausura, in modo da costituire un’introduzione alla visita in loco.
Permetter`a all’utente di pianificare una visita consultando gli orari di apertura, il costo e la tipologia del biglietto desiderato, che sia intero, ridotto, o una formula cumulativa che permetta di associare la visita del Museo della Certosa Monumentale al Museo di Storia Naturale e vice versa.
Fornir`a inoltre una mappa navigabile del complesso monumentale, chiara ed esaustiva, che permetta al visitatore di distinguere gli ambienti in base a tipologia e funzione.
Sar`a importante inoltre, soddisfare le caratteristiche principali e indi- spensabili per la realizzazione di un prodotto digitale competitivo: mul- tilinguismo e responsive design. Il sito realizzato per la Certosa infatti `
e implementato in due lingue, italiano ed inglese, ma `e predisposto per un eventuale ampliamento della traduzione in altri idiomi. Infine da- to l’aumento della fruizione di contenuti digitali tramite device mobili, smartphone e tablet [17], il suo layout `e responsivo, si adatta cio`e alle dimensioni dei dispositivi su cui `e consultato.