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L’embrione: vita umana o persona?

Generalmente termini come «vita umana», «essere umano» o «uomo» vengono identificati quali sinonimi del termine «persona». Questo tipo di confusione può essere concessa nel linguaggio comune, ma si deve evitare nel momento in cui si analizzano questioni più complesse come quelle bioetiche. E in particolare, nel nostro caso specifico, la questione inerente lo statuto dell’embrione umano.

In realtà "persona" e "vita umana" non sono sinonimi, ma due nozioni distinte. Una prima conferma di ciò la si ha dal fatto che "persona" e "vita umana" sono termini appartenenti a due differenti discipline. Infatti «persona» è un termine prettamente filosofico mentre la «vita», in questo caso la «vita umana», è una nozione di competenza della biologia50. Nella cultura occidentale la definizione di "persona" chiama quasi sempre in causa la possibilità di prerogative, le quali si concretizzano in tutele e diritti. La "persona" è un costrutto teorico che può essere riferito solo a quegli individui che soddisfano determinate caratteristiche, ossia ad individui che sono "attualmente" in grado di esercitare alcune funzioni ritenute fondamentali per la "persona". Quindi quando parliamo di

50 Carlo Flamigni, La questione dell’embrione. Le discussioni, le polemiche, i litigi sull’inizio

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«persona» indichiamo il composto del corpo munito di tutte le sue specifiche proprietà o funzioni fisiche e psichiche, mentre quando alludiamo alla «vita umana» ci riferiamo alla vita del solo corpo, quale composto puramente organico. Ed è la biologia che studia le diverse forme di «vita» compresa la vita degli organismi appartenenti alla specie Homo

sapiens. Una scienza come la biologia deve, o perlomeno dovrebbe,

occuparsi semplicemente della vita quale «vita del solo corpo»51. Il compito di indagare circa la «persona» o la «vita personale è da sempre riservato alla filosofia»52. La distinzione tra termini quali "persona" e "vita umana" è condivisa dai sostenitori della "concezione funzionalista della persona"53, che rappresenta la posizione standard della filosofia contemporanea rispetto alla persona. Infatti secondo l’argomentazione funzionalista la persona non è definita in base a un presunto sostrato ontologico che ne costituisce l’essenza immutabile, bensì in relazione alla presenza di determinate funzioni o capacità che agiscono quali "indicatori di personalità", e che non vanno considerate prerogative assolute del genere umano. Dunque secondo la visione funzionalista per essere persone è necessario possedere tutta una serie di qualità e facoltà particolari che si

51 Ibidem. 52 Ibidem.

53 Rispetto alla concezione funzionalista della persona in questa tesi verranno analizzate in particolar modo le proposte filosofiche di Peter Singer, Thomas Regan, Michael Toolley. Mary Anne Warren e Tristram H. Engelhardt Jr. Nel contesto italiano si farà riferimento ad alcuni medici, scienziati, filosofi, bioeticisti e ricercatori che con il loro operato hanno dato un notevole contributo al funzionalismo, tra i quali si ricordano Edoardo Boncinelli, Maurizio Mori, Carlo Flamigni, Demetrio Neri, Simone Pollo, Eugenio Lecaldano, Renato Dulbecco e Chiara Lalli.

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acquisiscono a poco a poco nell’arco dell’esistenza. Il "divenire persone" non è un fenomeno che si esaurisce in un momento preciso, che una concezione ontologica è solita identificare con la fecondazione o con i primi stadi di sviluppo del "prodotto del concepimento", ma al contrario è "un processo" che inizia qualche tempo dopo la nascita e si protrae fino al raggiungimento dell’età adulta, quando l’individuo è in grado di adempiere a tutte le funzioni caratteristiche della persona. Di questo avviso non sono i fautori della "concezione sostanzialista della persona"54, i quali invece identificano l’inizio della vita personale proprio con lo specifico "evento" della fecondazione. In difesa di tale argomentazione il sostanzialismo sottolinea che la natura umana di per sé determina "l’essere persona", in quanto sussiste un’indissolubilità tra dimensione "biologica umana" e "persona". Ne consegue che, secondo questa teoria, la semplice appartenenza al genere umano permette ad un ente di essere qualificato come persona, dato che "l’essere persona" è intrinseco alla natura umana stessa. E per questo motivo si è persona dal concepimento. A questo punto è chiaro che se si appoggia la concezione funzionalista si giunge alla conclusione che né l’embrione né il feto sono persone, e quindi qualsiasi tipo di intervento su di essi (sperimentazione embrionale, diagnosi preimpianto che non sia meramente conoscitiva, selezione embrionaria,

54 Rispetto alla concezione sostanzialista della persona in questa tesi si farà in particolar modo riferimento alle proposte filosofiche di autori italiani tra i quali Laura Palazzani, Massimo Reichlin, Michele Aramini e Stefano Angelini.

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crioconservazione degli embrioni e aborto chirurgico o farmacologico) può dirsi in via di principio lecito. Mentre se invece si abbracciano le posizioni di stampo sostanzialista qualsiasi tipo di azione sull’embrione o sul feto è da considerarsi in via di principio illecita. Non è un caso che la concezione sostanzialista nella veste del personalismo ontologico, venga sostenuta in

primis dal Magistero cattolico. È chiaro che asserendo che "la vita

personale" inizia con la fecondazione, l’etica della sacralità della vita preclude qualsiasi tipo di intervento sull’embrione. In realtà la posizione della Chiesa Cattolica non è sempre stata questa. Infatti nel seguito di questa seconda parte della tesi si vedrà come il Magistero cattolico nei secoli abbia mutato opinione rispetto all’inizio della vita personale, in concomitanza con l’avvento delle nuove possibilità di intervento sulla vita umana. Ma per adesso ci basta sapere che le diverse concezioni della persona oggi presenti possono essere raggruppate in due tipologie fondamentali: da un lato, "una concezione sostanzialista della persona" e dall’altro "una concezione funzionalista" o "attualista". A questo punto è necessario esaminare in modo più approfondito le due differenti concezioni mettendone a confronto i contenuti.

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Capitolo primo