3. Energia idraulica
Sommario
/¶XVRGHOO¶HQHUJLDLGUDXOLFDUDSSUHVHQWDXQDGHOOHIRUPHSLDQWLFKHGLVIUXWWDPHQWRGLHQHUJLDQDWXUDOH La produzione idroelettrica italiana, che nel 1963 costituiva circa i 2/3 del totale, è rimasta quasi costante nel tempo, diminuendo progressivamente la sua rilevanza percentuale.
5LVSHWWRDOO¶DWWXDOHSURGX]LRQHLGURHOHWWULFDFKHRVFLOODIUDH7:K si può assumere come potenziale italiano residuo il valore di 15-20 TWh. Il completo sfruttamento di questo potenziale richiederebbe però il superamento di ostacoli ardui di diversa natura, tecnici, ambientali ed economici. Si potrebbe ottimisticamente ipRWL]]DUHGLTXLDOXQUHFXSHURGHOO¶RUGLQHGHOGLTXHVWRSRWHQ]LDOHSDULTXLQGLD-4 TWh, con una produzione che si potrebbe attestare intorno ai 45- 7:K LQ IXQ]LRQH DQFKH GHOO¶HYROX]LRQH GHOO¶LGUDXOLFLWj (RVVLD O¶LQVLHPH GHOOH risorse idriche disponibili nei bacini idrografici utilizzati per la produzione di energia elettrica).
3.1 STATO ATTUALE
/¶XVR GHOO¶HQHUJLD LGUDXOLFD UDSSUHVHQWD XQD GHOOH IRUPH SL DQWLFKH GL VIUXWWDPHQWR GL energia naturale, sviluppata originariamente mediante dispositivi di trasformazione GHOO¶HQHUJLD GHO IOXVVR GL DFTXD LQ HQHUJLD PHFFDQLFD &RQ O¶DYYHQWR H OD UDSLGD GLIIXVLRQH GHOO¶HQHUJLDHOHWWULFDDOODILQHGHOO¶LQL]LzXQRVIUXWWDPHQWRDQFRUDSLLQWHQVLYRGLTXHVWD risorsa; la trasformazione in energia elettrica sostituì la conversione in energia meccanica, WDQWRFKHVLSDUODVSHVVRSHUTXHVWDIRUPDGLHQHUJLDGL³XVRHOHWWULFRREEOLJDWR´
*UD]LH DOO¶DPSLD GLVSRQLELOLWj GL ULVRUVH LGULFKH QHOOH $OSL H LQ PLVXUD PLQRUH QHOO¶$SSHQQLQR O¶LQGXVWULD HOHWWrica italiana nacque in pratica come industria idroelettrica. 1HO DQQR GHOOD QD]LRQDOL]]D]LRQH H GHOOD FRVWLWX]LRQH GHOO¶(1(/ HUDQR LQVWDOODWL LPSLDQWL LGURHOHWWULFL SHU 0: H OD SURGX]LRQH LGURHOHWWULFD IX LQ TXHOO¶DQQR GL TWh, corrispondente al 65% della produzione totale di elettricità.
Dal 1963 al 2006 la potenza installata è quasi raddoppiata, anche grazie alla realizzazione di grandi impianti di pompaggio. Non sono pertanto certamente mancati gli investimenti. Se andiamo però a vedere la produzione, costatiamo che essa è rimasta sostanzialmente costante, con ampie oscillazioni legate alla variazione della disponibilità di acqua per la produzione idroelettrica. Essa è, infatti, LQIOXHQ]DWD VLD GDOO¶HYROX]LRQH FOLPDWLFD FKH KD SRUWDWR Xna GLPLQX]LRQHGHOO¶LGUDXOLFLWjVLDGDPRGLILFKHOHJLVODWLYHFRQO¶LQWURGX]LRQHGHOFRQFHWWRGL Deflusso Minimo Vitale.
La Fig. 3.1 PRVWUD O¶DQGDPHQWR GHOOD SURGX]LRQH SULPDULD H GL TXHOOD GRYXWD DL pompaggi9, per un lungo periodo, che va dal 1963, anno GHOOD FRVWLWX]LRQH GHOO¶(1(/ DO /¶DQDOLVLGHOJUDILFRPRVWUDXQDSURGX]LRQHSULPDULDWLSLFDPHQWHRVFLOODQWHIUDH TWh, con alcuni picchi più o meno accentuati. Picchi < 40 TWh si sono avuti a metà degli DQQL¶DOO¶LQL]LRGHJOLDQQL¶HSLù di recente nel 2003 e 2005. Picchi > 45 TWh si sono avuti nel 1979 e nel 2001. È interessante notare che il valor medio della produzione primaria ULVXOWDGL7:KFRQVLGHUDQGRO¶LQWHURSHULRGRGDODOHSUDWLFDPHQWHORVWHVVR
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I dati di produzione derivano dai dati statistici messi in rete dalla società TERNA, la società a maggioranza pubblica che regola la produzione di energia elettrica in Italia (sito web www.terna.it).
I dati di TERNA forniscono in prima istanza i valori di energia complessivamente fornita da tutti gli impianti idroelettrici, sia alimentati dagli afflussi naturali che dagli impianti di pompaggio. Per gli anni dal 2000 in poi sono disponibili anche i valori separati per le due componenti. Le valutazioni del presente capitolo sono state HVWHVHDQFKHDJOLDQQLSUHFHGHQWLDOLSRWL]]DQGRFKHO¶HQHUJLDSURGRWWDGDLSRPSDJJLVLDSDULDOOD potenza
assorbita (dato disponibile nel data base TERNA), moltiplicata per un rendimento complessivo del sistema del
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41,1 TWh, considerando solo gli ultimi 10 anni. Si può pertanto concludere che in effetti non F¶qSDUWLFRODUHPRWLYRGLWHPHUHXQULEDVVRVWDELOHGHOODSURGX]LRQHLQIXWXURHFKHLIDWWRUL negativi discussi in precedenza sono stati finora sostanzialmente controbilanciati GDOO¶DXPHQWRGHOODSRWHQ]DLQVWDOODWD
Per quanto riguarda questo aspetto, constatiamo in effetti che a fronte dei 12,5 GW del 1963, nel 2006 essa aveva raggiunto i 21,3 GW, di cui un terzo costituita da impianti di pompaggio10. Dei restanti impianti, ciUFDO¶HUDDVVRFLDWDDGLPSLDQWLGLSRWHQ]DVXSHULRUH a 10 MW, circa il 2,5% ad impianti di potenza inferiore a 1 MW. I programmi in corso fanno prevedere uno sviluppo a medio termine degli impianti primari fino a circa 14.300 MW per quelli superiori a 10 MW, e circa 2.400 MW per quelli di potenza inferiore.
3.2 TENDENZE FUTURE
Come si evince dal trend della produzione negli ultimi anni, le possibilità di espansione della produzione idroelettrica sono attualmente abbastanza limitate. Interessante può risultare una ricognizione del potenziale di microidraulica, che secondo alcuni studiosi ammonterebbe a diverse centinaia di MW e potrebbe coinvolgere anche i soggetti gestori di bacini idrici: un siffatto potenziale potrebbe giustificare innovazioni tecnologiche per lo sfruttamento di tale potenziale a costi più contenuti. Una ricognizione più dettagliata delle potenzialità dei piccoli LPSLDQWLqFRQWHQXWDQHOUDSSRUWR&(6,³6YLOXSSRGHOOHSRWHQ]LDOLWjUHVLGXHGHOO¶LGURHOHWWULFR minore in ,WDOLD´UHGDWWRGD( %UHJD QHO QHOO¶DPELWR della FRVLGGHWWD ³5LFHUFD GL 6LVWHPD´
Sinteticamente si può affermare che, pur in un quadro di progressivo esauri-mento delle disponibilità non sfruttate della fonte idraulica, sia possibile giungere entro il 2020 a una potenza comples-siva di circa 18.000 MW, dei quali 3.000 MW di impianti di
potenza inferiore ai 10 MW. Tale valore potrebbe rap-presentare il limite di questa fonte in quanto quasi tutti gli esperti convengono nell'affermare che il territorio italiano ha una potenzialità idroelettrica annua di 65 TWh. A riguardo, occorre tener conto dei vincoli autorizzativi e ambientali, a volte insuperabili, che rendono estremamente arduo il pieno sfruttamento del potenziale, di cui la moratoria di un anno che ha recentemente interessato la Provincia di Sondrio rappresenta un significativo esempio.
I costi di investimento unitari per il conseguimento degli obiettivi di potenza sopra riportati vengono stimati crescenti in connessione alla progressiva marginalità delle iniziative ed al fatto che si tratta di una tecnologia matura.
,QFRQFOXVLRQHULVSHWWRDOO¶DWWXDOHSURGX]LRQHLGURHOHWWULFDFKHRVFLOODFRPHYLVWRIUDH 45 TWh, si può assumere come potenziale italiano residuo il valore di 15-20 TWh. Il completo sfruttamento di questo potenziale richiederebbe però il superamento di ostacoli ardui di diversa natura, tecnici, ambientali ed economici. Si potrebbe ottimisticamente ipotizzare GLTXLDOXQUHFXSHURGHOO¶RUGLQHGHOGLTXHVWRSRWHQ]LDOHSDULTXLQGLD
10 &RPSUHVDO¶LQWHUDSRWHQ]DGHJOLLPSLDQWLGLSRPSDJJLRPLVWL.
PRODUZIONE IDROELETTRICA PRIMARIA E DA POMPAGGI
30.000 35.000 40.000 45.000 50.000 55.000 1963 1965 1967 1969 1971 1973 1975 1977 1979 1981 1983 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 GWh Pompaggi
Energia da afflussi naturali
Fig. 3.1: Andamento della produzione idroelettrica dal 1963 al 2005.
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3-4 TWh, con una produzione che si potrebbe attestare intorno ai 45-50 TWh, in funzione DQFKH GHOO¶HYROX]LRQH GHOO¶LGUDXOLFLWj (risorse idriche disponibili nei bacini idrografici utilizzati per la produzione di energia elettrica).
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