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Il settore del trasporto e del riscaldamento/condizionamento

15. Considerazioni conclusive 1 INTRODUZIONE

15.3.2 Il settore del trasporto e del riscaldamento/condizionamento

15.3.2 Il settore del trasporto e del riscaldamento/condizionamento

Il settore del trasporto dipende sostanzialmente dagli idrocarburi72. In questo caso il FRQWULEXWR GHOO¶energia elettULFD q PDUJLQDOH L WHQWDWLYL GL XVR GHOO¶LGURJHQR VRQR ULVXOWDWL infruttuosi, tecnologicamente inadeguati e sSHVVR FRQIXVL O¶LPSLHJR degli attuali biocarburanti è stato modesto.

Attualmente in questo settore è in atto, presumibilmente per la forte crescita dei prezzi dei carburanti, una tendenza alla stabilizzazione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2.

Nei tempi brevi, si può soltanto pensare di avviare un piano di razionalizzazione della PRELOLWjHXQ¶RFXODWDSROLWLFDGLPLJOLRUDPHQWRGHOO¶HIILFLHQ]DGei mezzi coinvolti.

Per il riscaldamento/condizionamento sarebbe indicato sfruttare in modo ottimale le disponibilità locali di biomasse per impianti di cogenerazione di piccola taglia per la produzione di vapore e acqua calda di comunità montane e aree rurali. Nelle grandi aree urbane sarebbe fortemente auspicabile investire con grande priorità nella termoconversione dei rifiuti solidi urbani per la cogenerazione anche di vapore e acqua calda da integrare con reti di utilizzo industriale (soprattutto di piccole e medie e imprese) e civile (teleriscaldamento).

15.4 IMPEGNI DELL¶,TALIA AL 2012 E AL 2020

Come ricordato più volte in precedenza, cRQO¶HQWUDWDLQYLJRUHGHO3URWRFROORGL.\RWR O¶,WDOLD KD DVVXQWR O¶REEOLJR GL ULGXUUH, entro il 2012, le proprie emissioni di gas serra del 6,5% rispetto ai livelli del 1990. Poiché dal 1990 al 2006 le emissioni hanno continuato ad aumentare73 O¶RELHWWLYR GL ULGX]LRQH DOO¶LQL]LR GHO  ULVXOWDYD SDUL DO % rispetto alle emissioni del 1990 (e al 15,4% rispetto alle emissioni del 2006) (vedi Tabella 15.2).

Tabella 15.2: 4XDGURGLVLQWHVLGHOO¶LPSHJQRSHULOProtocollo di Kyoto.

Emissioni 1990 519,5 Mt-CO2-eq

Emissioni 2006 574,1 Mt-CO2-eq

Obiettivo Kyoto (93,5% delle emissioni del 1990) 485,7 Mt-CO2-eq Distanza Obiettivo (Emissioni 2006 ± Obiettivo) 88,4 Mt-CO2-eq

Inoltre il quadro di riferimento europeo per il 2020 delineato nel par. 15.2 comporta per O¶,WDOLD O¶DGR]LRQH GL un insieme di azioni prioritarie e di relative strategie per la riduzione delle emissioni di gas serra O¶DXPHQWR GHOO¶efficienza energetica, e la promozione delle energie rinnovabili secondo quanto riportato sinteticamente in Tabella 15.3.

3HUFROPDUHODGLVWDQ]DGDOO¶RELHWWLYRfissato dal protocollo di Kyoto, nel 2007 sono state avviate azioni (uso del sistema di emission trading74 e dei sink75, ricorso ai meccanismi

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/H SURVSHWWLYH UHFHQWL FRQIHUPDQR O¶HJHPRQLD GHL FRPEXVWLELOL IRVVLOL DQFKH perché, nel recente World

Energy Congress, che ha avuto luogo a Roma nel novembre del 2007, è stato confermato che le riserve

disponibili di petrolio sono largamente superiori ad alcune pessimistiche e ingiustificate previsioni avanzate nella seconda metà del secolo scorso.

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I dati delle emissioni al 2007 non sono ancora ufficialmente noti.

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La Direttiva Europea CE/2003/87 del 13/10/2003, in applicazione del Protocollo di Kyoto, ha istituito a decorrere dal 1 gennaio 2005 il principio delle quote di emissione di CO2, che rappresentano un vero e proprio permesso ad emettere gas serra, definito e quantificato per ciascuna impresa interessata. Tale autorizzazione, aggregata a livello Paese, contribuisce alla riduzione globale delle emissioni di CO2 con obiettivi sia a livello nazionale (attraverso un Piano di Allocazione, già operativo in Italia) che a livello comunitario. A ciascuna azienda che ricade nei vincoli normativi contemplati dalla suddetta direttiva viene, ad ogni anno solare, attribuito uno specifico quantitativo di tonnellate di CO2 autorizzate da emettere. Al termine di ogni anno solare, le emissioni effettivamente prodotte devono assicurare il pareggio con quelle autorizzate. Chi ha rilasciato più emissioni rispetto alle quote possedute può comprare quote mancanti, con accordi bilaterali o su mercati organizzati.

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flessibili DOO¶HVWHUR76, incentivi al fotovoltaico in conto energia, misure di efficienza

HQHUJHWLFD PLVXUH SHU O¶LQFHQWLYD]LRQH H LPSLHJR GHL ELRFDUEXUDQWL PLVXUH SHU OD cogenerazione) che dovrebbero produrre una riduzione delle emissioni di 47,4 Mt-CO2-eq. Pertanto, volendo continuare su questa strada, sarebbero necessarie nuove misure per conseguire entro il 2012 O¶XOWHULRUHULGX]LRQHGL41,0 Mt-CO2-eq prevista nella Tabella 15.2.

Tabella 15.3: 4XDGURGLVLQWHVLGHOO¶LPSHJQRSHULO.

Obiettivo nazionale A: emissioni gas serra

Scenario tendenziale al 2020 625,0 Mt-CO2-eq Obiettivo 2020 (80% delle emissioni del 1990) 415,6 Mt-CO2-eq Distanza Obiettivo (Emissioni 2020 ± Obiettivo) 209,4 Mt-CO2-eq

Obiettivo nazionale B: efficienza energetica

Domanda energia primaria al 2005 197,8 Mtep

Previsione al 2020 225,0 Mtep

Obiettivo al 2020 (80% della previsione al 2020) 180,0 Mtep Riduzione su fabbisogno al 2020 45,0 Mtep

Riduzione su energia al 2005 17,8 Mtep

Obiettivo nazionale C: fonti rinnovabili

Domanda energia primaria al 2005 197,8 Mtep Previsione al 2020 ridotta per obiettivo B 180,0 Mtep Contributo rinnovabili su fabbisogno al 2020 36,0 Mtep Aumento su contributo corrente (14 Mtep) 22,0 Mtep

Per quanto riguarda gli obiettivi indicati in Tabella 15.3, si rileva quanto segue:

a) Nel settore della produzione di energia elettrica, il mix di fonti primarie ipotizzato in Tabella 15.1, centrato sullo sviluppo (oltre il 23% del fabbisogno) delle fonti energetiche rinnovabili, sulO¶DXPHQWR GHOOe importazioni di energia nucleare e sul mantenimento del contributo del carbone al disotto del 18%, consentirebbe di UDJJLXQJHUHO¶2ELHWWLYR&HGLQRQaumentare le emissioni di CO2 rispetto al 2006, ma non di ridurle rispetto al 1990. In questo settore, nel brHYH WHUPLQH O¶XQLFD SROLWLFD SUDWLFDELOH VHPEUHUHEEH HVVHUH TXHOOD GHOO¶DFTXLVL]LRQH VXO PHUFDWR GL FUHGLWL GL emissione, con un inevitabile aggravio dei costi di produzione e la conseguente penalizzazione per le imprese e i consumatori italiani.

In una prospettiva più lontana, verosimilmente non entro il 2020, il rispetto GHOO¶RELHWWLYR $ potrebbe essere ottenuto con una opportuna combinazione delle tre SULQFLSDOL RS]LRQL GLVSRQLELOL YDOH D GLUH O¶LPSOHPHQWD]LRQH GL WHFQRORJLH SHU OD cattura ed il sequestro della CO2, la realizzazione di un consistente parco di impianti nucleari e ± se si verificasse una sostanziale riduzione dei costi ± il ricorso al solare. b) Nel settore residenziale e in quello industriale e del terziario, occorrerebbe attuare

PLVXUHPLUDWH FKHSRVVDQRSURGXUUHXQDULGX]LRQHGHL FRQVXPLHOHWWULFL HO¶DXPHQWR 75

I sink sono gli assorbimenti di CO2 forestali e da parte del suolo e della vegetazione.

76 ,FRVWLQHFHVVDULSHUHYLWDUHO¶HPLVVLRQHGLXQDWRQQHOODWDGL&22 non sono identici ovunque. Nei Paesi in via GLVYLOXSSRRLQTXHOOLGHOO¶(XURSDFHQWUDOHHRULHQWDOHDGHVHPSLRVLSRVVRQRRWWHQHUHULGX]LRQLPDJJLRULFRQ gli stessi investimenti. Tenendo conto di questo fatto, i meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto permettono ai Paesi industrializzati di attuare una parte dei propri impegni di riduzione con progetti di protezione del clima UHDOL]]DWLDOO¶HVWHURHFRQLOFRPPHUFLRGHLGLULWWLGLHPLVVLRQHULGXFHQGRVHQVLELOPHQWHLFRVWL

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GHOO¶HIILFLHQ]D HQHUJHWLFD HG HOHWWULFD VIUXWWDQGR OD FUHVFLWD GHL FRVWL GHOO¶HQHUJLD primaria.

Gli interventi finora configurati non sembrano ancora sufficienti a realizzare gli RELHWWLYLSUHVFULWWLGDOO¶8QLRQH(XURSHD

3HU UHQGHUH SL HIILFDFH O¶D]LRQH VDUHEEH FRQYHQLHQWH GHILQLUH XQ TXDGUR GL ripartizione degli impegni di riduzione fra i vari settori, coinvolgendo in maniera più attiva le Regioni, le Province e i Comuni.

c) Nel settore dei trasporti, occorrerebbe attuare misure mirate che possano produrre sensibili riduzioni delle emissioni. Le strategie possibili includono il miglioramento delle tecnologie dei veicoli, la riduzione delle loro dimensioni, lo sviluppo di carburanti alternativi, limitazioni della velocità e in generale un nuovo modello di mobilità incoraggiando il trasporto su rotaia e per via acqua.

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