• Non ci sono risultati.

Gli enti partecipati e gli altri enti privati, controllati e vigilati

Roma Capitale partecipa direttamente ad una pluralità di Società, Aziende, Istituzioni, Consorzi stradali, Fondazioni e IPAB, sinteticamente raffigurati nella sottostante rappresentazione grafica presente nel sito istituzionale di Roma Capitale, nella sezione “Amministrazione trasparente” sottosezione di I livello “Enti controllat Società Partecipate

Fonte: Amministrazione Trasparente Sotto-sezione I livello: Enti controllati Sotto-sezione II livello: Rappresentazione Grafica Anno di riferimento: 2020 (dati al 31/07/2020) Società Partecipate (Art. 22, c. 1, lett. d) d.lgs. n. 33/2013)*Ad esclusione di società quotate e/o controllate da società quotate (ACEA S.p.A. posseduta al 51% e ACEA ATO 2 posseduta al 3,54%)

ROMA CAPITALE

AEqua Roma Spa

100%

AMA Spa

100%

ATAC Spa

100%

Risorse per Roma Spa

100%

Roma Metropolitane Srl in

liquidazione

100%

Roma Servizi per la Mobilità Srl

100%

Zetema Progetto Cultura Srl

100%

Centrale del Latte di Roma Spa

6,719%,,

Centro Agroalimentare

Romano Scpa

28,37%

EUR Spa

10%

Investimenti Spa

19,09%

Enti di diritto privato controllati

Fonte: Amministrazione Trasparente Sotto-sezione I livello: Enti controllati Sotto-sezione II livello: Rappresentazione Grafica Anno di riferimento: 2020 (dati al 31/07/2020)

Enti di diritto privato controllati (Art. 22, c. 1, lett. d) d.lgs. n. 33/2013)

ROMA CAPITALE

Enti pubblici vigilati

Fonte: Amministrazione Trasparente Sotto-sezione I livello: Enti controllati Sotto-sezione II livello: Rappresentazione Grafica Anno di riferimento: 2020 (dati al 31/07/2020)

a Istituto Leonarda Vaccari per la rieducazione dei fanciulli minorati psico-fisici

IPAB Istituto Sacra Famiglia SaSSacra Famiglia cra Famiglia 2/5 componeti CdA IPAB "Istituto Santa Margherita"

di Roma

nd IPAB Opera Pia Asilo Savoia per l'infanzia abbandonata di Roma di Roma Roma

nd San Vincenzo de' Paoli - Società degli asili d'infanzia Soccietàcietà

Le società partecipate e controllate dall’Amministrazione Capitolina sono tenute a dotarsi di un proprio Piano anticorruzione, ai sensi della legge n. 190/2012. Qualora le stesse adottino modelli di organizzazione e gestione del rischio sulla base del D.lgs. n. 231/2001 possono far perno su di essi nella propria azione di prevenzione della corruzione, estendendone l’ambito di applicazione ai reati contro la P.A. ed a tutti quelli contemplati dalla legge n. 190/2012, anche in relazione al tipo di attività svolto dall’Ente. Detti modelli sono pubblicati nella rispettiva sezione di Amministrazione Trasparente.

Gli Organismi Partecipati sono altresì tenuti a nominare un Responsabile per l’attuazione dei propri Piani di prevenzione della corruzione, nonché a definire, nei propri modelli di organizzazione, meccanismi di accountability che consentano ai cittadini di avere notizie in merito alle misure di prevenzione della corruzione adottate e alla loro attuazione.

Il Consiglio dell’A.N.AC., nella seduta dell’8 novembre 2017, ha approvato con deliberazione n. 1134/2017 “Le nuove Linee Guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e dagli enti pubblici economici.” In particolare, le suddette Linee Guida sottolineano l’importanza sia dei compiti di impulso e di vigilanza da parte delle amministrazioni controllanti “sulla nomina del RPCT e sull’adozione delle misure di prevenzione anche integrative del “modello 231”, ove adottato, anche con gli strumenti propri del controllo (atto di indirizzo rivolto agli amministratori, promozione di modifiche statutarie e organizzative, altro) …”, sia gli obblighi di pubblicazione di cui all’art. 22 del D.lgs.33/2013.

In particolare, tale attività di impulso e vigilanza viene assicurata dall’Amministrazione attraverso la trasmissione annuale agli Enti (partecipati) di un questionario volto ad acquisire dati utili a delineare un quadro generale sullo stato di attuazione delle misure di prevenzione della corruzione, anche sulla base delle verifiche svolte a campione sui siti internet.

Il questionario viene somministrato agli Enti partecipati dalle Strutture capitoline competenti al monitoraggio e che svolgono attività di vigilanza e controllo sugli Enti medesimi e, solo per quelli che fanno parte del Gruppo Roma Capitale, il monitoraggio di cui trattasi è effettuato esclusivamente dal Dipartimento Partecipate – Gruppo Roma Capitale.

Il questionario pone l’attenzione in ordine al rispetto dei seguenti punti:

™ nomina del “Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza” (di seguito per brevità RPCT):

¾ nomina RPCT;

¾ inquadramento contrattuale e mansioni/funzioni ulteriori del RPCT;

¾ pubblicazione del nominativo e dei contatti del RPCT sul sito istituzionale;

¾ comunicazione all’A.N.AC. dei dati relativi alla nomina del RPCT.

™ adozione e aggiornamento annuale del “Piano Triennale di prevenzione della corruzione e per la Trasparenza”:

¾ adozione del Piano con indicazione del periodo di riferimento e data ultimo aggiornamento;

¾ pubblicazione del Piano sul sito istituzionale;

™ adozione e aggiornamento annuale del Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) previsto dal D.lgs. n.

231/2001 c.d. “Modello 231”:

¾ adozione del Modello 231 e data ultimo aggiornamento;

¾ pubblicazione sul sito web del Modello 231;

™ nomina dell’Organismo di Vigilanza ex D.lgs. 231/2001:

¾ nomina Organismo di Vigilanza;

¾ pubblicazione nominativi membri e recapiti;

™ relazione del RPCT: pubblicazione sul sito.

L’esito di tale monitoraggio – che viene curato per competenza dalle Strutture capitoline e dal Direttore del Dipartimento Partecipate - Gruppo Roma Capitale – viene trasmesso al RPCT nonché al Direttore della Direzione Controlli di Legittimità e Regolarità Amministrativa, Trasparenza e Anticorruzione del Segretariato Generale.

Nel corso del 2018 il competente Dipartimento Partecipate – Gruppo Roma Capitale, inoltre, ha diramato agli Enti sottoposti a controllo pubblico ai sensi dell'art. 2359 c.c. rientranti nel "Gruppo Roma Capitale" e nel "Gruppo Amministrazione pubblica di Roma Capitale", le linee guida di indirizzo per la corretta applicazione dell'istituto del c.d. whistleblowing, a seguito delle modifiche normative introdotte dalla L. 179/2017 - “Disposizioni per la tutela degli autori di segna/azioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato".

Al fine di poter diffondere la cultura del whistleblowing ed incoraggiare le segnalazioni, gli Enti devono implementare procedure improntate ai principi chiave, di seguito riportati, che assicurino una maggiore efficacia di tale strumento nel contrasto dei fenomeni di corruzione:

1. puntuale indicazione dei passaggi che compongono la procedura;

2. promozione della cultura della trasparenza;

3. tutela della riservatezza dell'identità del segnalante e dei dati personali;

4. riscontro alle segnalazioni,

5. tutela del segnalante e del segnalato.