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A Danilo Dolci è intitolato il Centro per lo sviluppo creativo Onlus che ha sede a Palermo ed è diretto dal figlio Amico che ha scelto di affiancare alla sua professione di musicista quella di custode del patrimonio formativo del padre, ispiratore di una articolata serie di attività.

La maieutica si conferma elemento centrale degli obiettivi e delle prerogative dell‟organizzazione, anche se non esclusivamente funzionalizzata all‟emancipazione dal sistema mafioso. Il fatto è che la pedagogia nonviolenta di Dolci, nata e sviluppata

32 La recensione di Augusto Cavadi riguardava: Danilo Dolci e l’Utopia possibile, di Giuseppe Cipolla,

Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta 2012, pubblicata su La Repubblica – Palermo il 13 gennaio 2013.

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in Sicilia, è oggi un riferimento epistemologico per il superamento di diverse forme di conflitto e situazioni di crisi. Ha assunto la forma di pensiero sistemico per la crescita di comunità ed è diventata oggetto di studio e divulgazione. Molti giovani siciliani proprio grazie all‟esperienza di Danilo Dolci, oggi svolgono la professione di educatore e lo fanno in giro per il mondo ma anche nei quartieri popolari di Palermo ancora soggetti al controllo mafioso. E riflettendo sulla prospettiva di questa tesi sull‟ipotesi di soluzioni nonviolente per il conflitto mafioso, costituisce senz‟altro un risultato la formazione di figure che possano dare un contributo alla coscientizzazione del conflitto e alla costruzione di capacità di superamento per la collettività.

Già negli anni ‟80 lo stesso Danilo Dolci aveva indirizzato i suoi sforzi verso il Centro per lo sviluppo creativo con lo scopo di sviluppare il filone dell‟educazione nonviolenta e dei processi di socializzazione creativa attraverso esperienze di gruppo, laboratori, formazione degli educatori che avessero voluto esportare il metodo maieutico in altri contesti, come quello della preparazione di assistenti volontari per la formazione. L‟architettura delle attività era stata disegnata idealmente e concretamente nel distretto di Partinico e Trappeto già agli inizi degli anni ‟70 quando era nato il Centro educativo, primo esperimento sul campo di Dolci pedagogista. Il suo metodo è ora anche il cuore del Cesie, Centro Studi ed Iniziative Europeo, che assieme alla onlus che gli è intitolata, ha sede in uffici moderni nei quali si muovono giovani provenienti da tutta Europa e dal resto del mondo.

La crescita della normativa europea in favore di progetti educativi innovativi, l‟attivazione di linee di finanziamento dedicate e l‟istituzione del Servizio volontario europeo, hanno creato un canale lungo il quale oggi scorre una cospicua attività. Il Cesie è nato proprio a Trappeto dove ebbe inizio nel 1952 l‟esperienza di Dolci. I progetti sostenuti dall‟Unione Europea sono la gran parte, ma l‟organizzazione si occupa di cooperazione internazionale ed è anche accreditata presso la Direzione Generale dell‟Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Diverse collaborazioni sono in corso con scuole, università italiane e internazionali, ma anche con il mondo dell‟associazionismo.

Occupa un posto importante anche il Servizio civile nazionale nel quale vengono coinvolti giovani fra i 18 e i 28 anni. A loro è destinata un‟intensa attività di formazione per renderli capaci di intervenire in situazioni di necessità che possono riguardare

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l‟immigrazione, la dispersione scolastica, i diritti civili, l‟antirazzismo, la coscienza della responsabilità di cittadini.33

Fra le esperienze più recenti in tema di lotta alla mafia vi è anche una partnership con Libera che ha contribuito al ripristino del Borgo di Dio a Trappeto (destinato ad ospitare altre attività del Cesie non appena sarà ultimata la ristrutturazione dell‟immobile) dove si sono già tenute sessioni formative sui temi della legalità e dell‟uso produttivo dei territori confiscati alla mafia. Altre manifestazioni periodiche come I mesi dell’arti del Borgo di Dio, sono l‟occasione per invitare la popolazione a provare i frutti della produzione agricola locale (si è tenuta anche una Festa dell’Olio nel 2013) per comprendere e difenderne il valore concreto e simbolico. Ci si ispira ancora all‟obiettivo dell‟empowerment come rimedio antimafia e al mantenimento del patrimonio delle tradizioni popolari come risorsa per il territorio.34

L‟attività del Cesie si svolge di pari passo con quella del Centro per lo sviluppo creativo di Danilo Dolci. Fra i suoi progetti recenti: Gioventù europea, Azione 1 e 5, che si sono occupati di corsi training, scambi culturali, seminari con il coinvolgimento di oltre venti paesi. Da programmi Euromed è disceso il progetto “Union get peace” che ha coinvolto un folto gruppo internazionale di studenti in un workshop che, sulla base della maieutica reciproca, ha messo a confronto le idee sulla pace, sulla nonviolenza, sulle strategie per il superamento delle situazioni di conflitto e sulla realtà interculturale, ricorrendo anche alla danza, alla musica e alla poesia come forme di comunicazione e liberazione espressiva. I luoghi di Danilo Dolci, la diga dello Jato in testa, vengono visitati per descrivere il percorso di lotta nonviolenta che ha portato alla costruzione dell‟infrastruttura. La maieutica reciproca e la pianificazione dal basso sono le linee direttrici in diversi progetti internazionali il cui scopo è di formazione anche per gli adulti.

Il centro si è poi assunto il compito di custodire la memoria di Danilo Dolci. Conserva i suoi scritti, ne promuove la ripubblicazione, ha creato una piccola biblioteca che raccoglie documenti e audiovisivi, tiene aggiornato il catalogo dei testi che citano l‟opera dell‟educatore.

33 Un elenco delle attività è contenuto in un focus a firma di Amico Dolci, in Danilo Dolci, una

rivoluzione nonviolenta, cit., appendice. 34

89 CAPITOLO 4

IL DIBATTITO SU MAFIA E NONVIOLENZA