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2. Il suolo

2.4. Erosione del suolo

2.4.2. Erosione eolica

Figura 33: Effetto dell'erosione eolica

L’erosione eolica è il processo di distacco, di trasporto e di deposito di materiali terrosi causato dall’azione del vento. Secondo CHEPIL (1957), le cause principali dell’erosione eolica sono:

• suolo sciolto con scarsa disponibilità idrica;

• suolo a superficie liscia non coperto da vegetazione naturale o da colture; • vento ad elevata velocità e quindi in possesso di intensa energia cinetica.

L’erosione eolica è un fenomeno universale che si verifica, in misura diversa, in tutti i Continenti, ma è particolarmente intenso nelle regioni desertiche e semidesertiche caratterizzate da clima arido e da terreni sabbiosi, poveri di sostanza organica, eccessivamente sciolti ed incoerenti. L’erosione è grave anche in aree umide ma privi di vegetazione (MECH e WOODRUFF, 1967). L’erosione eolica è sempre causa conseguente all’azione di altri fattori meteorici, principale fra questi le precipitazioni ed in particolare il ruscellamento delle acque che aprono le vie all’erosione superficiale. L’azione del vento, in varia misura ed in funzione di certe caratteristiche proprie e dell’ambiente fisico, trasforma questi percorsi preferenziali delle acque di ruscellamento in veri e propri burroni di dimensioni a volte insanabili. Secondo LARSON e PIERCE (1983) il 20% della superficie terrestre, pari a circa 30 milioni di km², è soggetta ad erosione eolica e tale valore aumenta fino a 3,8 milioni di km² se si considerano anche le aree interessate dalla desertificazione. In Italia l’erosione eolica è di secondaria importanza rispetto a quella idrica, tuttavia si manifesta con notevole frequenza soprattutto nelle zone sabbiose costiere. In particolare nella provincia di Ferrara si riscontrano circa 20,000 ha di terreni sabbiosi incoerenti soggetti ad erosione eolica (GIORDANI et al., 1991). Il vento rimuove i granelli di suolo più sottili trasportandoli per lunghe distanze in sospensione. I granelli saltellanti, in genere, vengono spinti fino a che si fermano su siepi o su altre barriere poste ai bordi dei campi. I granelli più grossi rimangono dove si trovano o vengono trasportati per brevi distanze, entro il campo esposto

all’erosione. L’azione di rimozione incide considerevolmente sulla struttura dei suoli generati da argille. Il limo e l’argilla, al contrario del materiale più grossolano, vengono rimossi sotto forma di pulviscolo in sospensione e quindi i suoli assumono una struttura più grossolana. (CHEPIL, 1946; DANIEL, 1936; MOSS, 1935). Le particelle con dimensioni comprese tra 0,1 mm a 0,15 mm sono quelle più facilmente staccabili fra tutti i granelli che si muovono saltellando, ma alcune con diametro da 0,05 mm a 0,5 mm possono procedere saltellando se il vento è abbastanza forte. Un vento turbolento può staccare particelle più piccole di 0,05 mm. Particelle e granelli trasportati in aria contribuiscono, in maniera evidente, all’incremento della capacità di distaccare del vento. Questi materiali abrasivi non solo distaccano granelli erodibili dal suolo, ma abradono anche i granelli e le zolle non erodibili, distaccano da essi piccoli granelli erodibili e, se il vento soffia abbastanza a lungo, abradono e disintegrano l’intera zolla. In condizioni favorevoli all’erosione causata dal vento, su suoli sabbiosi privi di vegetazione ed altamente erodibili, sono stati stimati tassi annuali di perdita di suolo pari a 700 m³ ha-1. Le perdite annuali dei suoli privi di vegetazione e meno erodibili, terreni limosi non calcarei con percentuali d’argilla inferiori al 20%, in condizioni di erodibilità raggiungono circa i 125 m³ ha-1 (LYLES, 1977). La perdita di materiale colloidale trasportato via con le nubi di polvere dai campi sottoposti ad erosione, causa una considerevole perdita di fertilità. La perdita di fertilità è particolarmente grave nei suoli con struttura grossolana che diventano sempre più poveri man mano che l’erosione avanza. Lo strato superiore del suolo, dove si registrano concentrazioni più elevate di sostanze nutritive rispetto allo strato inferiore, è il primo ad andare perduto (FINNELL, 1951). Il fattore principale che rende un suolo resistente all’erosione causata dal vento è la massa (grandezza) dei singoli granelli esposti ad esso. I grossi granelli non solo resistono al movimento, ma proteggono e stabilizzano i granelli erodibili dalla forza del vento (CHEPIL, 1950, CHEPIL, 1956; BISAL e HSIEH, 1966). La stabilità degli aggregati e delle zolle non erodibili ha un’importante influenza sull’erodibilità del suolo. Le proprietà di un suolo quali la struttura, la materia organica, i cationi scambiabili ed il carbonato di calcio libero, influenzano la grandezza e la stabilità di un aggregato. (CHEPIL e WOODRUFF, 1963). Il materiale organico del suolo è spesso associato ad alti livelli di aggregazione e alla stabilità strutturale. Perciò, una delle raccomandazioni più comuni per migliorare la struttura del suolo è quella di aggiungervi residui organici. Gli effetti favorevoli dei residui sono strettamente in relazione all’attività microbica ed ai materiali consolidanti prodotti dai microbi. (CHEPIL,1955). Inoltre, i residui di un raccolto lasciati sulla superficie offrono una protezione quasi simile a quella fornita dalle piante in crescita (BATES, 1924; STOEKELER, 1962; WOODRUFF, 1954; WOODRUFF et al., 1963, HAGEN, 1976).

I principi di controllo dell’erosione eolica sono:

• Ridurre la velocità del vento vicino al suolo al di sotto della soglia di velocità che causerà l’inizio del movimento del terreno;

• Rimuovere il materiale abrasivo dalla corrente del vento; • Ridurre l’erodibilità del suolo.

Qualsiasi tecnica che raggiunga uno o più dei precedenti obiettivi, ridurrà la gravità dell’erosione causata dal vento. Anche la semina di colture a diverso ciclo biologico effettuate a strisce alterne (strip-cropping) può svolgere un ruolo efficace nel controllo dell’erosione eolica nelle zone aride e semi-aride. Per quanto riguarda il mantenimento dell’umidità del suolo che rappresenta un mezzo molto efficace di controllo, è opportuno effettuare tecniche agronomiche conservative appropriate. Anche l’impiego di materiale vegetale avente funzione pacciamante contribuisce a conservare l’umidità del suolo riducendo l’evaporazione e favorendo l’infiltrazione dell’acqua nel suolo.

Diminuzione intensità dell’intervento meccanico Struttura del terreno Flora infestante Residui colturali Attività biotica Coltura/Resa Ecosistema Suolo

Processi biochimici Processi di trasporto Aratura + Lav. Sec. 20 cm 10 cm Coltivatore pesante + Erpice 25 cm 10 cm

Coltivatore a denti leggero + Erpice rotante 25cm 10cm Erpice rotante 10 cm Fresatura/ Semina 1 – 5 cm Semina diretta (3) cm

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