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Errori relativi alla temperatura e alla chimica del template

In questo paragrafo vengono presentati alcuni test per stimare l’impatto sulle RV di variazio- ni di temperatura e di composizione chimica del template, ovvero i principali parametri che comportano una variazione della morfologia delle bande molecolari.

Ci si aspetta che aumentando la temperatura di uno spettro sintetico le bande molecolari ten- dano a diventare sempre meno profonde, analogamente a quanto accade per le righe spettrali. Tuttavia, poich´e le bande sono il risultato di un gran numero di transizioni energetiche non risolte, l’effetto della temperatura e della chimica pu`o portare ad inibire o favorire qualcuna di queste. Per queste ragioni possiamo sostenere che modificando la chimica e la temperatura, il baricentro della banda molecolare non rimanga necessariamente lo stesso. Questo leggero effetto di drift del baricentro si pu`o osservare in entrambi i pannelli nella figura 6.14.

Figura 6.14: Pannello inferiore: template (nei diversi colori) calcolati a fissata composizione chimica e temperature crescenti con step di 100 K. E’ possibile osservare un progressivo drift verso il blu rispetto al baricentro iniziale (linea tratteggiata) all’aumentare della temperatura del modello. Nel pannello superiore: template (nei vari colori) calcolati a fissata temperatura ma diverso arricchimento chimico per l’azoto (N) e il carbonio (C). Si nota come l’aumento dell’azoto a discapito del carbonio porti ad uno spostamento del baricentro delle bande fotosferiche verso il blu, analogamente a quanto accade per la temperatura.

6.11. Errori relativi alla temperatura e alla chimica del template 73

Per testare l’effetto della temperatura, sono state prese 6 stelle posizionate diversamente nel CMD: 2 stelle brillanti di RGB, 2 stelle localizzate all’altezza dell’RGB-Bump e 2 stelle de- boli di RGB. Per l’arricchimento chimico, invece sono state prese le stesse 4 stelle precedenti localizzate al livello dell’RGB-Bump o pi`u brillanti.

Per capire gli effetti della scelta del sintetico sulle velocit`a radiali, gli spettri stellari sono stati “cross-correlati” dapprima con il proprio template originale, ovvero quello associato in base alla propria temperatura e composizione chimica, e successivamente con 5 sintetici di temperatura incrementata a passi di 100 K ma con stessa chimica. Lo stesso `e stato fatto ripetendo l’operazione con 4 modelli di spettri a fissata temperatura variando le abbondanze di C e N, aumentando N e simultaneamente diminuendo C, a passo di 0.2 dex. La cross- correlazione `e stata fatta sia nelle singole bande fotosferiche sia in un intervallo complessivo che contenesse le prime 2. Un esempio dei risultati ottenuti si trova in figura 6.15.

Per tutte le stelle di test `e stato notato un incremento della velocit`a radiale sia all’aumentare della temperatura sia del N a discapito del C, questo `e attribuibile allo spostamento del baricentro del sintetico verso il blu al variare di questi due parametri.

Nei dettagli, le velocit`a tendono a rimanere pi`u stabili se consideriamo delle stelle pi`u brillanti con uno spettro con migliore segnale rumore, mentre se sono deboli e con peggiore qualit`a spettrale, risultano pi`u soggette alle alterazioni del sintetico.

L’andamento complessivo mostra che per incrementi di temperatura di 200 K, nelle 2 bande fotosferiche la velocit`a aumenta al pi`u di 4 km/s, e, per alcune stelle, pu`o arrivare ad un massimo di 8 km/s per incrementi di 500 K. Se andiamo a considerare l’intervallo contenente le prime due CO-bands, la velocit`a varia in modo molto pi`u contenuto, non mostrando pi`u di 3 km/s con incrementi di 500 K. Anche in termini di arricchimento chimico i risultati sono approssimativamente dello stesso ordine. A fissata temperatura si arriva ad incrementi inferiori a 5 km/s per variazioni in N da 0 a 0.5 dex che raggiungono i 7-8 km/s se arriviamo fino a 0.7 dex. Analogamente, se ci limitiamo all’intervallo pi`u ampio, passando da 0 a +0.7 dex non si superano i 5 km/s. Quindi si pu`o concludere che:

• l’intervallo contenente le prime 2 bande fotosferiche risulta essere meno soggetto a pos- sibili errori nella determinazione dei parametri di temperatura e nella stima dell’arric- chimento in N. Una possibile spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che quest’ultimo `e meno dipendente dalla morfologia delle singole bande e contiene inoltre piccole features fotosferiche meno soggette a variazioni di questi parametri.

• Se si considera anche le singole bande fotosferiche non si arriva ad incrementi conside- revoli della velocit`a se non commettendo errori enormi nelle stime di temperatura e di arricchimento, che sono nell’ordine di 500 K in temperatura e di 0.7 dex per N e C.

74 Analisi spettroscopica

Figura 6.15: Andamenti della velocit`a radiale in funzione degli incrementi di temperatura (in alto) e dell’arricchimento chimico in N (in basso) per una stella brillante di RGB. I diversi colori corrispondono ai valori di RV ottenuti dalle diverse finestre fotosferiche. Possiamo osservare che gli andamenti in genere non sono lineari e dipendono molto dalla finestra scelta per la cross-correlazione. Si noti che l’intervallo complessivo tende ad avere un andamento pi`u piatto delle altre bande e quindi `e meno sensibile ad eventuali cambiamenti nei due parametri.

Capitolo 7

Risultati ottenuti

In questo capitolo si presenta l’analisi delle velocit`a radiali ricavate per NGC 6441.

Per ottenere informazioni affidabili sulla dinamica dell’ammasso sono stati compiuti diversi passaggi tra cui:

• una selezione opportuna della banda fotosferica da utilizzare per ottenere le RV pi`u affidabili;

• determinazione della velocit`a sistemica dell’ammasso;

• studio del profilo di dispersione di velocit`a al variare delle selezioni compiute sul cam- pione di stelle;

• verifica della presenza di rotazione dell’ammasso.

7.1

Analisi delle velocit`a e selezione

Dal momento che abbiamo a disposizione i valori di velocit`a relativi a tutti e 4 gli intervalli fotosferici definiti nel capitolo 6 `e stata inizialmente scelta quale di queste finestre fosse la pi`u stabile e affidabile in termini di RV.

Secondo un primo criterio di selezione legato alla morfologia delle bande, possiamo escludere la terza banda fotosferica. Questa infatti, come `e evidente dalla figura 6.8, mostra una par- ziale contaminazione da parte dell’atmosfera terrestre e la correzione applicata nel paragrafo 6.6 `e fortemente dipendente dalla qualit`a dello spettro della Standard tellurica utilizzata. Per quanto riguarda invece la prima banda fotosferica, un controllo visivo di questo intervallo spettrale in tutti gli spettri analizzati, mostra che per le stelle pi`u deboli, quindi con un basso SNR, la feature `e estremamente poco profonda. La seconda banda invece risulta pi`u profonda e quindi meglio misurabile anche a basso SNR.

La scelta si riduce quindi alla seconda banda fotosferica o alla finestra totale che comprende le prime due. Queste due opzioni corrispondono, in generale, a valori di velocit`a molto simili tra di loro, tuttavia la finestra complessiva ha un vantaggio non trascurabile: nei casi in cui la prima banda non risulti chiaramente riconoscibile il valore di RV ottenuto dalla finestra totale `e in perfetto accordo con quello fornito dalla seconda; mentre se le features fotosferiche sono tutte e due di buona qualit`a, la misura della velocit`a in questo intervallo tiene conto di entrambe ed `e quindi pi`u attendibile.

76 Risultati ottenuti

Per queste ragioni, l’analisi descritta in seguito `e basata sul campione di 709 velocit`a radiali ricavate utilizzando l’intervallo complessivo, che ricordiamo si estende da 22900 a 23300 ˚A. Per verificare ulteriormente l’affidabilit`a delle misure, ed eventualmente scartare quelle pi`u incerte, sono stati controllati visivamente tutti i 709 spettri stellari riportati a velocit`a nulla, ovvero traslati in lunghezza d’onda di entit`a pari alle velocit`a ottenute con FXCOR nella banda complessiva. Gli spettri sono stati controllati sovrapponendovi i sintetici opportuna- mente calcolati nelle finestre relative alla banda 1, alla banda 2 e all’intervallo complessivo. Abbiamo cos`ı selezionato un campione di 483 spettri dove le bande molecolari sono profonde, ben definite e ben misurabili. Un confronto tra le distribuzioni di velocit`a in funzione della distanza per il campione intero e per il sottocampione cos`ı selezionato `e mostrato in figura 7.1.

Figura 7.1: Velocit`a radiali ottenute nella finestra complessiva in funzione della distanza dal centro (i diversi colori rappresentano i diversi campi SINFONI). Nel pannello superiore la distribuzione `e relativa all’intero campione iniziale di 708 stelle, mentre in quello inferiore `e relativa al sottocampio- ne selezionato attraverso un accurato e puntuale controllo visivo, comprendente le 483 velocit`a pi`u affidabili.