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2.6 La rivisitazione dei modelli interni di Basilea 2016

2.6.1 L’Es a sostituzione del Var

Le banche avranno flessibilità nel definire la natura precisa dei loro modelli, ma si applicano le seguenti norme minime per calcolare il loro requisito di capitale42:

a) Ai fini regolamentari il calcolo del requisito patrimoniale in materia di fondi propri attraverso i modelli interni, l’"expected shortfall" deve essere calcolato quotidianamente, sia a livello bancario che a livello di ogni trading desk che una banca intende includere nell'ambito del modello interno ai fini del requisito in materia di fondi propri.

b) Nel calcolo dell’expected shortfall, è necessario utilizzare un livello di confidenza a una coda al 97,5 ° percentile.

41 È un metodo per testare la validità dei modelli VaR. È in genere effettuato comparando le stime ottenute

con il VaR con i risultati effettivamente o teoricamente realizzati nelle giornate di trading.

42 Le banche singolarmente oppure le rispettive autorità di vigilanza avranno discrezione di applicare norme

c) Per il calcolo di ES, orizzonti di liquidità (mostrati di seguito alla lettera k) devono essere presi in considerazione applicando un fattore scalare al ES calcolato sulla base di un orizzonte di riferimento. Gli ES per ogni orizzonte di liquidità dovrebbero essere calcolati da un ES per un orizzonte di liquidità di riferimento di 10 giorni, regolando detto orizzonte di riferimento come segue: 𝐸𝑆 = √(𝐸𝑆𝑇(𝑃))2+ ∑ (𝐸𝑆𝑇(𝑃, 𝑗)√𝐿𝐻𝑗− 𝐿𝐻𝑗−1 𝑇 ) 2 𝑗≥2 dove:

• ES è l’expected shortfall regolamentare aggiustato per la liquidità; • T’è la lunghezza dell'orizzonte di riferimento, ovvero 10 giorni;

• 𝐸𝑆𝑇(P) è l’expected shortfall all'orizzonte T di un portafoglio con posizioni P = (𝑝𝑖) rispetto agli shock a tutti i fattori di rischio cui sono esposte le posizioni P;

• 𝐸𝑆𝑇(P, j) è l’expected shortfall all'orizzonte T di un portafoglio con posizioni P = (𝑝𝑖) rispetto agli shock per ogni posizione 𝑝𝑖 nel sottoinsieme dei fattori di rischio Q (𝑝𝑖, j), con tutti gli altri fattori di rischio mantenuti costanti; • L'ES all'orizzonte T, 𝐸𝑆𝑇(P) deve essere calcolato per le variazioni dei fattori

di rischio e l'𝐸𝑆𝑇 (P, j) deve essere calcolato per le variazioni del relativo sotto-

gruppo Q (𝑝𝑖, j) dei fattori di rischio nell'intervallo di tempo T senza scalare

da un orizzonte più corto;

• Q (𝑝𝑖, 𝑗)𝑗è il sottoinsieme dei fattori di rischio i cui orizzonti di liquidità, come verrà mostrato nel punto g del presente paragrafo, per il desk dove 𝑝𝑖 è registrato, sono almeno pari a 𝐿𝐻𝑗 secondo la tabella seguente. Ad esempio, Q (𝑝𝑖, 4) è l'insieme dei fattori di rischio con un orizzonte di 60 giorni e un orizzonte di liquidità di 120 giorni. Si noti che Q (𝑝𝑖, j) è un sottoinsieme di Q (𝑝𝑖, j-1);

• La serie temporale di variazioni dei fattori di rischio sull'intervallo di tempo di riferimento T può essere determinata sovrapponendo le osservazioni; e

• 𝐿𝐻𝑗 è l'orizzonte di liquidità j, con lunghezze nella tabella seguente: j 𝐿𝐻𝑗 1 10 2 20 3 40 4 60 5 120

Fonte: Comitato di Basilea 2016

d) La stima del ES deve essere calibrata sulla base di un periodo di stress. In particolare, la misura deve replicare un requisito ES che verrebbe generato sul portafoglio attuale della banca se i fattori di rischio coinvolti stesero attraversando un periodo di stress. Si tratta di una valutazione congiunta di tutti i fattori di rischio rilevanti, che riflette le stime di correlazione nei momenti di stress. La calibrazione deve essere basata su un approccio "indiretto", utilizzando un insieme ridotto di fattori di rischio. Le banche devono identificare un insieme ridotto di fattori di rischio per il loro portafoglio e per i quali v'è una abbastanza lunga serie storica di osservazioni. Questa serie limitata di fattori di rischio è soggetta all'approvazione delle autorità di vigilanza e deve essere conforme ai requisiti applicabili per la qualità dei dati necessari per la progettazione di fattori di rischio modellati. Il set ridotto dei fattori di rischio determinati deve essere in grado di spiegare almeno il 75% della variazione dell'intero modello ES (vale a dire che l'ES del ristretto insieme di fattori di rischio dovrebbe essere pari ad almeno il 75% del totale del modello ES sulla media delle ultime dodici settimane).

Viene calcolato l’ES del portafoglio usando questo set di fattori di rischio, calibrati al più severo periodo di stress di 12 mesi disponibili sull’orizzonte di osservazione. Quel valore viene poi moltiplicato per il rapporto delle ES correnti usando il set completo dei fattori di rischio diviso per l’ES corrente usando il set ridotto dei fattori di rischio. L’ES per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio è dato dalla equazione:

𝐸𝑆 = 𝐸𝑆𝑅,𝑆 ∙𝐸𝑆𝐹,𝐶 𝐸𝑆𝑅,𝐶

Dove l’expected shortfall per fini di capitale (ES) è uguale al ES basato su un periodo di osservazioni di stress che utilizza un insieme ridotto di fattori di rischio (𝐸𝑆𝑅,𝑆) moltiplicato per il rapporto tra l’ES in base all'attuale (più recente) periodo di osservazioni di 12 mesi con un insieme completo di fattori di rischio (𝐸𝑆𝐹,𝐶) e l’ES sul periodo attuale con un insieme ridotto di fattori di

rischio (𝐸𝑆𝑅,𝐶). Ai fini di questo calcolo, il rapporto è pavimentato a 1.

e) Per le misure basate sulle osservazioni attuali (𝐸𝑆𝐹,𝐶), le banche devono aggiornare i loro set di dati non meno di una volta al mese e devono anche rivalutarli ogni volta che i prezzi di mercato sono soggetti a modifiche sostanziali. Questo processo di aggiornamento deve essere sufficientemente flessibile per consentire aggiornamenti più frequenti. L'autorità di vigilanza può anche richiedere a una banca di calcolare il suo ES utilizzando un periodo di osservazione più breve. Ciò è giustificato da un notevole aumento della volatilità dei prezzi. In questo caso, tuttavia, il periodo non deve essere inferiore a 6 mesi.

f) Per le misure basate su osservazioni di stress (𝐸𝑆𝑅,𝑆), le banche devono identificare il periodo di stress di 12 mesi sull'orizzonte di osservazione in cui il portafoglio registra la perdita più grande. L'orizzonte di osservazione per determinare i 12 mesi più stressanti deve, come minimo, estendersi indietro fino al 2007 incluso. Le osservazioni entro questo periodo devono essere ugualmente ponderate. Le banche devono aggiornare il loro periodo di stress 12 mesi non meno di ogni mese, o ogni volta che ci siano cambiamenti significativi nei fattori di rischio del portafoglio.

g) Come specificato nella lettera c un ES regolato deve essere calcolato in base al orizzonte di liquidità n definito di seguito, in base ai seguenti criteri:

• Le banche devono mappare ognuno dei fattori di rischio su una delle categorie di fattori di rischio mostrate sotto, utilizzando procedure coerenti e chiaramente documentate;

• n’è determinato per ogni grande categoria di fattori di rischio come indicato nella seguente tabella. Tuttavia, su base desk-by-desk n può essere aumentato rispetto ai valori della tabella sottostante (ossia l'orizzonte di liquidità specificato di seguito può essere trattato come un limite inferiore). Laddove si aumenta, l'orizzonte aumentato deve essere di 20, 40, 60 o 120 giorni e la logica deve essere documentata e soggetta all’approvazione dall’autorità di vigilanza. Inoltre, gli orizzonti di liquidità dovrebbero essere limitati alla scadenza dei relativi strumenti:

Fonte: Comitato di Basilea 2016

Categorie di fattori di rischio

n

Tasso di interesse: valute specificate - EUR, USD, GBP, AUD, JPY, SEK, CAD e valuta domestica di una banca

10 Tasso di interesse: - valute non

specificate 20

Tasso di interesse: volatilità

60 Tasso di interesse: altri tipi

60 Spread di credito: sovrano (IG)

20 Spread di credito: sovrano (HY)

40 Spread di credito: corporate (IG)

40 Spread di credito: corporate (HY)

h) Per quanto riguarda il modello da adottare per il calcolo del ES, non viene previsto nessun particolare modello predefinito. Questo significa che le banche possono (previa autorizzazione dell’autorità di vigilanza) utilizzare modelli basati su simulazioni storiche, simulazioni Monte Carlo o altri metodi analitici appropriati.

i) Per le correlazioni le correlazioni empiriche all'interno di ampie classi di fattori di rischio (rischio di tasso di interesse, rischio azionario, rischio di cambio, rischio di commodity e rischio di credito, incluse le volatilità delle opzioni correlate in ciascuna categoria di fattori di rischio), le banche avranno discrezione nel riconoscimento. Per le correlazioni empiriche tra le varie categorie di fattori di rischio invece, saranno vincolate dal sistema di aggregazione di vigilanza, come descritto nel paragrafo sopra, e devono essere calcolate e utilizzate in modo conforme agli orizzonti di liquidità applicabili, chiaramente documentati e in grado di essere spiegati ai supervisori su richiesta.

j) Ogni banca deve soddisfare, su base giornaliera, un requisito patrimoniale 𝐶𝐴espresso come il più alto tra:

(1) il requisito complessivo di capitale del giorno precedente per il rischio di mercato; e

(2) una media delle misure del capitale giornaliero negli ultimi 60 giorni lavorativi secondo i parametri per la seguente formula descritta nel paragrafo precedente:

CAPITOLO 3

3. Metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse

Nel primo capitolo abbiamo visto come un’eccessiva esposizione al rischio di tasso di interesse possa impattare negativamente sul patrimonio e sulla redditività delle banche; esse dunque dovrebbero disporre di adeguati sistemi di gestione del rischio: per fare ciò è necessario innanzitutto l’utilizzo di metodi di misurazione che siano quanto più in grado di fornire una rappresentazione precisa ed esaustiva del grado di rischio sopportato dalle banche.

Resti e Sironi (2008) propongono tre modelli di misurazione del rischio d’interesse: • il modello del repricing gap;

• il modello del duration gap;

• i modelli basati sul cash-flow mapping.

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