AA Ammortizzatore del colpo d’ariete (UNI 9182) AMS Anodo di magnesio (DIN 4753-6) M Manometro
MT Messa a terra (L46/90 Art. 7.2) BM Bullone di massa
RE Resistenza elettrica (eventuale) RP Riduttore di pressione (eventuale) S Supporto scambiatore con slitta teflon (≥4000) T Termometro
TM Termostato di minima TS Termostato
SD Sonda
VA Valvola automatica di sfogo aria VE Vaso di espansione
VS Valvola di sicurezza (ISPESL - Racc. R)
16 SCHEMI/ESQUEMAS/DIAGRAMS
SCHEMA ELEMENTARE DI INSTALLAZIONE ACCUMULATORI E BOLLITORI
ESQUEMA DE ELEMENTOS DE INSTALACIÓN ACUMULADOR Y INTER ACUMULADOR BASIC INSTALLATION DIAGRAM HOT WATER HEATERS
e1 Entrata primario - Entrada primario - Primary circuit inlet
u1 Uscita primario - Salida primario Primary circuit outlet
es Entrata solare - Entrada solar Solar circuit inlet
us Uscita solare - Salida solar Solar circuit outlet ac Acqua calda - Agua caliente
Hot water outlet af Acqua fredda - Agua fría
Cold water inlet
e2 Entrata secondaria - Entrada secundario Secondary circuit inlet
u2 Uscita secondaria - Salida secundario Secondary circuit outlet
r Ricircolo (UNI 9182 Art.9.5)
Recirculación (R.I.T.E. R.D.1751/1998, ITE 02.5) Recirculation (UNI 9182Art.9.5)
(r) Ricircolo supplementare - Recirculación suplementaria - Additional recirculation sc Scarico - Descarga - Drain
ep Entrata preparatore - Entrada preparador Secondary circuit inlet
up Uscita preparatore - Salida preparador - Secondary circuit outlet
AA Ammortizzatore del colpo d’ariete (UNI 9182 Art. 15) - Amortiguador de golpe de ariete (R.I.T.E. R.D.1751/1998) Shock absorber for water hammer (UNI 9182 Art. 15)
AMS Anodo di magnesio (DIN4753-6) - Ánodo di magnesio (DIN 4753-6) - Magnesium Anode with welded pluh(DIN 4753-6) BM Bullone di massa - Perno de masa - Earth bolt
M Manometro - Manómetro - Manometer
MT Messa a terra (L46/90 Art. 7.2) - Toma de tierra (R.E.B.T. R.D. 2413/1973 - Earthin (L49/90 Art. 7.2 RE Resistenza elettrica (eventuale) - Resistencia eléctrica (eventual) - Electrical resistor (possible) RP Riduttore di pressione (eventuale) - Reductor de presión (eventual) - Pressure reducer (possible) S Supporto scambiatore con slitta teflon (>4000) Soporte del intercambiador con base de Teflon (>4000)
-Exchanger support with Teflon slide (>4000) T Termometro - Termómetro - Thermometer
TM Termostato di minima - Termostato de minima - Thermostat minimum TS Termostato - Termostato - Thermostat
SD Sonda - Sonda - Detector
VA Valvola automatica di sfogo aria - Válvula automática de purga de aire - Automatic venting device VE Vaso di espansione - Vaso di expansión (R.I.T.E. R.D. 1751/1998, ITE 02.8.4) - Expansion tank
VS Valvola di sicurezza (ISPESL - Racc. R - Cap. R.1.A - Válvula de seguridad (R.A.P. R.D. 1244/1979, ITC - MIEAP 11) Safety valve (ISPESL - R Book - chapter R.1.A)
BV
e1 Entrata primario u1 Uscita primario es Entrata solare us Uscita solare ac Acqua calda af Acqua fredda e2 Entrata secondaria u2 Uscita secondaria r Ricircolo (UNI 9182 Art.9.5) (r) Ricircolo supplementare sc Scarico
ep Entrata preparatore up Uscita preparatore
18
SCAMBIATORI IN RAME / ACCIAIO INOX / ACCIAIO ZINCATO INTERCAMBIADORES DE COBRE / ACERO INOXIDABLE / ACERO GALVANIZADO COPPER / STAINLESS STEEL OR GALVANISED STEEL EXCHANGERS
1 testata / brida de reenvío / head
2 guarnizione con traversino / junta con traversaño / gasket with cross strip 3 piastra tubiera / placa tobera / plate
4 cilindretti isolatori (solo SR-SX) / cilindros aisladores (only SR-SX) / insulating cylinder set (solamente SR-SX) 5 guarnizione senza travesino / junta sin travesaño / gasket whithout cross stripp
6 corpo bollitore / cuerpo del interacumulador / calorifier shell 7 fascio tubiero / haz de tubos / tube bundle
8 viti / tornillos / screws 9 dadi / tuercas / nuts
10 cavetto di cortocircuitazione (solo SZ) / cable de cortocircuito (only SZ) / short circuit cable (solamente SZ) 11 rondella elastica / elastic washer / arandela elástica
SCHEMI/ESQUEMAS/DIAGRAMS
9 1 2 3 5 6 11 8 7
4 10
1 testata
2 guarnizione con traversino 3 piastra tubiera
4 cilindretti isolatori (solo SR-SX) 5 guarnizione senza travesino 6 corpo bollitore
7 fascio tubiero 8 viti 9 dadi
10 cavetto di cortocircuitazione (solo SZ zincato) 11 rondella elastica
Bollitore: schema elementare di installazione
Esempio d’installazione in un impianto con accessori di sicurezza
06 07
INSTALLAZIONE
1. Per movimentare lo scambiatore posizionare una corda intorno agli attacchi di ingresso uscita dell’acqua nel fasciame, come mostrato in fig.1, quindi sollevarlo fino all’area di allacciamento delle tubature.
Evitare di dondolare la parte col giunto di testata imbullonato e con guarnizione.
2. Installare l’unità con asse orizzontale (vedi fig.2), così l’allacciamento degli attacchi di ingresso ed uscita dei fluidi può essere realizzato correttamente senza forzature. Durante l’installazione e il funzionamento, l’unità dovrebbe essere opportunamente sorretta per prevenire assestamenti che potrebbero causare delle deformazione delle tubazioni.
In casi particolari lo scambiatore può essere installato ad asse verticale dopo alcune modifiche costruttive che devono con-sentire facile areazione e drenaggio.
È importante che le portate massime dei fluidi non siano superiori a quelle ammissibili per non provocare dannose vibrazioni all’interno dello scambiatore con la conseguente erosione delle parti più esposte all’azione dinamica dei fluidi stessi.
3. Prevedere un opportuno spazio di movimentazione in corrispondenza della testata (almeno di lunghezza pari a quella del fascio tubiero, vedi fig.2) per permettere il riposizionamento o la rimozione del fascio tubiero dall’involucro ai fini di manu-tenzione o per l’eventuale sostituzione.
4. Il peso delle tubazioni di collegamento non deve gravare sui bocchelli dello scambiatore ed inoltre non devono essere tra-smessi sforzi dovuti a carichi statici, dinamici o derivanti da dilatazioni termiche.
5. Prevedere saracinesche di intercettazione nelle tubazioni così da poter isolare sia i tubi che l’involucro di contenimento in caso di ispezioni o riparazioni.
6. Provvedere alla messa a terra dello scambiatore.
N.B. Dopo l’installazione e prima di avviare lo scambiatore, tutti i bulloni delle flange delle testate devono venire serrati unifor-memente e con uno schema diametralmente sfalsato (fig.3).
Fig. 3 - Esempio di sequenza avvitamento bulloni
FUNZIONAMENTO
A. Avviamento
Aprire prima il lato freddo, quindi quello caldo lentamente per portare gradualmente l’unità alla condizione di esercizio.
B. Spegnimento
Chiudere prima il lato caldo. Se fosse necessario per qualche ragione bloccare prima il lato freddo, interrompere sempre il fluido dell’acqua calda per primo, attraverso una valvola o altri dispositivi.
N.B. Mai immettere fluido caldo improvvisamente quando l’unità è vuota o fredda. Non creare uno shock con acqua fredda quando l’unità è calda.
Il rilassamento della guarnizione è frequente nei giunti di connessione e l’alta temperatura di esercizio è la causa predominante di tale condizione. Se sono trascorse più di 24ore tra l’installazione e l’avvio dello scambiatore tutti i bulloni delle flange di te-stata dovrebbero essere ristretti. Questo processo dovrebbe essere ripetuto diverse volte durante le prime settimane di funziona-mento.
MANUTENZIONE
- La manutenzione dello scambiatore di calore consiste nel mantenere puliti i tubi.
La pulizia dei tubi internamente ed esternamente può essere effettuata, qualora i materiali lo consentano, con soluzioni disin-crostanti; inoltre all’esterno dei tubi in caso di incrostazioni calcaree, può essere effettuata una pulizia meccanica, dopo aver estratto il fascio tubiero dal mantello.
Il fascio tubiero può essere facilmente estratto dopo aver smontato la testata.
- Occorre aver sempre a disposizione una serie di guarnizioni di ricambio, da sostituire dopo gli interventi di manutenzione.
- Il rivestimento isolante è preferibile eseguirlo dopo l’installazione per evitare danneggiamenti durante il trasporto e la messa in opera.
STOCCAGGIO
- Stoccare gli scambiatori di calore lontano da aree di intensa attività.
- Assicurarsi che tutte le aperture siano chiuse in modo adeguato per prevenire l’ingresso di sostanze indesiderate all’interno dei tubi.
- Evitare eccessivi movimenti, colpi e vibrazioni.
- Quando lo stoccaggio è all’esterno evitare aree sabbiose e ricoprire con teli protettivi ed impermeabili.
- Per periodi di stoccaggio prolungati si raccomanda di cautelare tutte le parti metalliche grezze con antiruggine e assi-curare adeguatamente le coperture protettive delle aperture.
OPERAZIONI PER UNA CORRETTA INSTALLAZIONE ED AVVIO
Fig. 1
Fig. 2 distanza minima di movimentazione
distanza minima di movimentazione
Esempio di sequenza avvitamento bulloni
Schema montaggio scambiatore estraibile
catalogo 04/2020
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Officine Varisco SPA (MI) - Tel. +39.02.925.49.34 - www.officinevarisco.it - [email protected]
- I dati riportati hanno solo valore Indicativo e non impegnano il costruttore che si riserva la facoltà di modifiche senza obbligo di preavviso.
SCAMBIATORI DI CALORE DI SERIE
CON FASCIO TUBIERO A “U”
Gli scambiatori di calore a fascio tubiero, grazie alla loro versatilità di impiego e alla loro facilità di manutenzione, sono ancora i più usati in impianti tradizionali di riscaldamento (civili e industriali), così come in impianti di processo e grosse centrali termiche.
I fluidi “primari” più comunemente utilizzati nello scambio termico sono: acqua calda, acqua surri-scaldata, vapore e olio diatermico impiegati per il preriscaldo di acqua o altri fluidi (solitamente cir-colanti all’esterno dei tubi). Lo scambio termico tra i due fluidi circir-colanti avviene sempre in contro-corrente.
Nuovi processi produttivi, impianti all’avanguardia e un’esperienza costruttiva pluridecennale ci con-sentono di assemblare lo scambiatore di calore con componenti sempre più precisi, riducendo le re-sistenze allo scambio termico ottenendo così una maggior efficienza.
Le caratteristiche maggiormente apprezzate di questi scambiatori sono:
- elevato rapporto prestazioni-prezzo.
- bassi costi di manutenzione.
- intercambiabilità nel tempo di tutti i suoi componenti.
OFFICINE VARISCO srl 45100 Rovigo (Italia) V.le delle Industrie, 53 Tel +39 0425 471740 [email protected]
37
ZANI 2012
65REFRIGERATA
Orientamento per la scelta del volano
Si dà precedenza anzitutto al circuito del freddo, usando la formula pratica:
C=
C = Capacità minima consigliata (l) P = Potenza gruppo frigorifero (kW)
∆t = Differenza temperatura di lavoro (°C) Schemi installazione
di calore e refrigeratore, abbiamo previsto un vaso di espansione per ciascun circuito;
uno solo sarebbe proibito ai sensi del DM 1/12/85. La valvola a tre vie (VT) di cui è dotata la caldaia, non ha funzione di regolazione ambientale ma serve solo per regolare a “punto fisso” sui 50°C la temperatura di mandata.
Descrizione di capitolato Volano acqua calda/refrigerata.
in refrigerazione: min 7÷12°C.
in riscaldamento: max 70°C.
Protezione anticondensa uni 9182 Tutte le tubazioni di acqua fredda, in vista
o non, soggette per qualunque durata di tempo al fenomeno della condensazione dell’umidità dell’aria sulla loro superficie, devono essere protette con rivestimento anticondensa che assicuri la perfetta secchezza della superficie esterna anche nelle peggiori condizioni di esercizio.
= 0,024 W
al alimentazione
F Filtro
GC Generatore di Calore GR Gruppo di Riempimento
automatico completo di manometro ed eventuale riduttore di pressione
P Pompa
R Refrigeratore
RF Regolatore punto Fisso di temperatura (50°C)
sc scarico
T Termometro
U Utenze
VA Valvola automatica di sfogo Aria VS Valvola di Sicurezza VT Valvola Tre vie
(solo per mandata a temp. max 50°C)
Esempio d’installazione in un impianto idronico a "ciclo annuale"
REFRIGERATA
Accumulatori per Acqua Refrigerata
Esempio d’installazione in un impianto idronico a “ciclo annuale
DIMENSIONAMENTO DELL’ACCUMULO
(UNI 9182 Art. 9.3.1) va eseguito in relazione al fabbisogno totale di acqua del periodo di punta, alla durata del periodo di preriscal-damento, alle temperature dell’acqua fredda, dell’acqua calda distribuita e dell’acqua accumulata.
GENERATORI SEPARATI
(DPR 412/93 Art. 5.6) ...la produzione centralizzata dell’energia termica necessaria alla climatizzazione invernale degli ambienti ed alla produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari per una pluralità di utenze, deve essere effettuata con generatori di calore separati…
INOX (acciaio inossidabile)
L’acciaio Inossidabile deve in parte la sua fortuna al nome. Esso infatti è auto ossidante. Proprio la patina di cui si auto ricopre lo protegge dalla comune corrosione (ruggine) dell’acciaio al carbo-nio. Nei nostri bollitori il materiale, dopo lavorazione viene sotto-posto ad un trattamento chimico di lavaggio e passivazione. Gli acciai utilizzati per la costruzione sono inoltre a basso tenore di carbonio (low carbon). Questi acciai, 316L - 1.4404 EN 10088-2 sono idonei per uso alimentare. La causa principale di corrosione è data dalla presenza anomala di cloruri. La corrosione si presen-terà in forma di vaiolature per poi dare seguito a foratura o dete-rioramento del materiale.
Si consiglia di seguire il diagramma di compatibilità dell’acciaio inox e verificare il rapporto temperatura/contenuto cloruri, per evitare l’innesco della corrosione.
ISOLAMENTI
Direttiva Europea 2009/125/CE denominata ErP (Energy related Products), 2010/30/UE. Le direttive prevedono una etichettatura riportante la Classe Energetica, e la dichiarazione sui cataloghi dei prodotti. UNI EN 806-2) ....i serbatoi di accumulo devono essere isolati per favorire il massimo risparmio di combustibile e acqua...
(UNI 9182).... le tubazioni di acqua fredda, in vista o non, soggette per qualunque durata di tempo al fenomeno della condensazione dell’umidità dell’aria sulla loro superficie, devono essere protette con rivestimento anti-condensa…
IMPIANTO DI MESSA A TERRA
(L. 46/90 Art. 7.2) ...in particolare gli impianti elettrici devono esse-re dotati di impianti di messa a terra e di interruttori diffeesse-renziali o di altri sistemi di protezione equivalenti…
LEGIONELLA
Per eliminare il pericolo di presenza di questo batterio si riporta quanto suggerito dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO Bulletin OMS, Vol. 681990): Riscaldare l’acqua ad una temperatura di accumulo di 60°C; Assicurarsi che l’acqua, in ogni punto dell’impianto, abbia una temperatura di almeno 50°C.
MANUTENZIONE PERIODICA
La manutenzione periodica, indicata sulle istruzioni a corredo dell’apparecchio deve essere svolta da personale qualificato.
Questo perché anche gli organi di sicurezza e controllo oltre che alle protezioni contro la corrosione sono semplici ma prevedono una conoscenza della materia trattata. Le manutenzioni ordinarie saranno eseguite anche nel caso di fermo impianto. In questa ipotesi verrà verificata la tenuta delle giunture in modo che non vi siano aspirazioni d’aria anomale che all’avvio causerebbero dis-servizi. Lo stesso fenomeno potrebbe causare depositi di conden-se sulle superfici dei fasci tubieri provocando nel tempo corrosio-ne.
ACCUMULO D’ACQUA CALDA E FREDDA IN PRESSIONE
Normativa: Art. 4.3 Dir.PED 2014/68/UE. In deroga a quanto previsto sono consentiti l’immissione sul mercato e la messa in servizio delle attrezzature e degli insiemi aventi caratteristiche inferiori a quelle che determinano l’entrata nelle varie categorie di rischio, purché progettati e costruiti secondo la corretta prassi costruttiva in uso negli stati mem-bri…corredati di sufficienti istruzioni per l’uso.
ACCUMULO DELL’ACQUA CALDA
(DPR 412/93 Art. 5.7) ...i generatori di calore destinati alla produzione centralizzata di acqua calda per usi igienici e sanitari per una pluralità di utenze di tipo abitativo devono essere dimensionati secondo le norme tecniche UNI 9182, devono disporre di un sistema di accumulo dell’ac-qua calda di capacità adeguata...
ACQUA
L'acqua è un composto chimico di formula molecolare H2O, in cui i due atomi di idrogeno sono legati all'atomo di ossigeno. L’acqua che tutti i giorni utilizziamo è un insieme di sostanze, sali minerali ed altro che influiscono sulla nostra salute oltre che su quella delle apparecchiature ed impianti di distribuzione. Vengono per questo ricordate una serie di precauzioni e presentate tabelle che possono tornare utili. L’acqua alla quale ci si riferisce é quella per uso Igienico Sanitario.
ACQUA DI ALIMENTAZIONE
I requisiti di qualità dell’acqua potabile di alimentazione devono essere conformi al DLgs 31/01 in attuazione della dir. 98/83/CE. Nel nostro catalogo sono riportati alcuni valori guida da considerare attentamente.
CALCARE
Da una parte ci viene in aiuto ma può avere effetti indesiderati. Sappia-mo che i bicarbonati, a caldo, si decompongono. Questa decomposi-zione chimica provoca da una parte il calcare, dall’altra sviluppa anidri-de carbonica (CO2) che con l’acqua stessa forma acido carbonico, quest’ultimo corrode il metallo anche a freddo.
COLPO D’ARIETE
Eventuali “COLPI D’ARIETE” causati da bruschi od istantanei arresti del flusso d’acqua, possono provocare “ONDE DI PRESSIONE” in grado di dar luogo a gravi danneggiamenti e/o rotture; pertanto... (UNI 9182 Art.
15)...tutte le distribuzioni di acqua fredda e calda devono essere provvi-ste di dispositivi di ammortizzamento del colpo di ariete di tipo mecca-nico (a molla) o meglio del tipo idropneumatico a cuscino d’aria perma-nente o ripristinabile.
COLLEGAMENTI
(UNI 9182 Art. 20.3.7) i collegamenti degli apparecchi alle tubazioni devono essere sempre eseguiti con flange o con bocchelli a tre pezzi.
CORROSIONE
La corrosione avviene con un processo elettro-chimico. La corrente che si sviluppa tra i diversi metalli dell’involucro del bollitore, degli scambia-tori di calore o delle resistenze elettriche immersi nel nostro elettrolita (l’acqua) provocano un attacco corrosivo al materiale meno nobile. Nel nostro caso, l’involucro in ferro. Questo attacco può essere: diffuso con riduzione dello spessore o localizzato di tipo perforante. La conseguen-za sarà il cedimento o la foratura delle pareti. Altre componenti che provocano la corrosione sono: la pressione e la temperatura dell’acqua all’interno del bollitore. Queste, favoriscono la solubilità dell’ossigeno, aumentando la velocità di corrosione. Si aggiungano poi, le sollecitazio-ni da vibraziosollecitazio-ni e le dilataziosollecitazio-ni dovute all’effetto della pressione. Dilata-zione e contrazioni dei materiali producono “corrosione per fatica”, conosciuta come “stress corrosion”.
TERMINOLOGIA
38 OFFICINE VARISCO srl 45100 Rovigo (Italia) V.le delle Industrie, 53 Tel +39 0425 471740 [email protected]
VALVOLA DI SICUREZZA
(ISPESL - RACCOLTA R - Cap. R. 1.A) ...nel caso di riscaldatori d’acqua destinata al consumo, il sistema di espansione per la pro- tezione del recipiente viene realizzato con una valvola di sfogo, intendendosi per tale una valvola a contrappeso o a molla. Detta valvola sarà tarata ad una pressione non superiore a quella mas-sima di esercizio del riscaldatore.
VASO DI ESPANSIONE
Possiamo, semplificando, dividere in due categorie : vasi chiusi con membrana e vasi chiusi senza membrana. Poiché l’acqua é incomprimibile e riscaldandosi aumenta di volume, onde evitare continui scarichi della valvola di sicurezza, nonché continue e pericolose sollecitazioni dello scaldacqua, necessitare prevedere un vaso di espansione di tipo chiuso di adeguata capacità. Nel caso di abbinamento al solo bollitore, si consiglia un vaso di espansione di capacità non inferiore al 10% della capacità del bollitore stesso con una pressione di precaria pari alla pressione idrica a monte del bollitore. Vaso d’espansione destinato all’impianto: viene utilizzato per compensare la dilatazione del volume dell’acqua contenuta nell’impianto, all’aumentare della temperatura. Mantiene la pressione costante, dell’impianto entro i limiti stabiliti. la Pressurizzazione: è da effettuarsi in sede di instal-lazione con aria o azoto, deve mantenere una pressione superiore a quella di saturazione dell'acqua surriscaldata alla temperatura di esercizio, questo, per evitare la formazione di vapore nel caso di piccoli abbassamenti di pressione nei punti più alti dell'impianto o sulle tubazioni in aspirazione.
VAPORE E ACQUA SURRISCALDATA
I bollitori i cui scambiatori sono alimentati da vapore o acqua sur-riscaldata sono inoltre soggetti alle norme di sicurezza di cui al DM 1-12-75 (ISPESL- Raccolta R - Cap. R. 3.E. ).
VAPORE SATURO
È il vapore a cui ci riferiamo quando parliamo di 2vapore”. È, in altri termini lo stato del vapore che si trovi alla temperatura corri-spondente alla pressione cui è soggetto, in presenza del liquido (acqua nel nostro caso) che lo genera. Per esempio, come riporta-to nelle varie tabelle tecniche sia dei bolliriporta-tori con scambiariporta-tore a vapore che dei vasi di espansione, troverete indicati i due valore conseguenti.
VETRIFICAZIONE (Smalto Porcellanato Inorganico)
É un trattamento anticorrosivo. Offre ottime garanzie contro il fenomeno della corrosione è lo smalto porcellanato (vetrificazione).
Lo smalto, cotto in grossi forni ad 840/860°C, si differenzia dalle vernici per la composizione chimica prettamente inorganica (as-senza di carbonio) e per il legame di natura chimica.
La smaltatura inorganica DIN 4753.3 è idonea per acqua potabile ai sensi del DM 174/2004. L’utilizzo della denominazione “Smalta-tura” non è garantito che si riferisca alla Vetrificazione (anche se comunemente utilizzato). Questo termine definisce in modo gene-rico qualsiasi tipo di applicazione di smalti. Così pure come una serie di denominazioni commerciali dati a vari tipi di smalti e che riguardano altri trattamenti. La normativa UNI 8762/65 specifica i termini e definizioni correttamente date allo Smalto Porcellanato (Vetrificazione). Riportiamo di seguito termini : F-D-B-NL (Email), USA (Porcelain Enamel), UK (Vitreus Enamel), E (Esmaltes).
ZINCATURA A BAGNO CALDO
É un trattamento superficiale anticorrosivo. Viene eseguita secon-do la normativa UNI EN ISO1461, è isecon-donea per acqua potabile ai sensi del DM 174/2004. Il manufatto viene completamente immer-so in una vasca di ZINCO fuimmer-so a 650°C che permette allo stesimmer-so di compenetrare il materiale ferroso. Si dovrà tenere conto nel caso dell’acqua calda di non superare la temperatura di 450°C infatti ad una temperatura superiore lo Zinco inverte la polarità e non avrà più la caratteristica catodica iniziale.
OSSIGENO
L’ossigeno è presente nell’acqua di alimentazione, entra nell’appa-recchio e in misura variabile può essere espulso. Possiamo conte-nere la quantità dell’ossigeno presente con una delegazione chi-mica o meccanica. In ogni caso quello rimanente, produce una corrosione diffusa o localizzata sulle superfici. L’ossigeno è ancor più corrosivo quando l’acqua aumenta di temperatura. Negli scambiatori o comunque in apparecchi a circuito chiuso tende a diminuire la concentrazione, mentre nei bollitori (dato il reintegro continuo di acqua a perdere per i servizi) tende a mantenersi a livelli stabili contenuti nell’acqua di alimentazione. Il livello di ossi-geno, pur tenendo conto delle temperature, pH, contenuto di solidi disciolti… possiamo considerare come un dato accettabile:
0,10 mg/kg.
PROTEZIONE CATODICA
I nostri ANODI sono prodotti con una speciale lega di Magnesio tipo AZ 63 atta a garantire INNOCUITÀ FISIOLOGICA, POTENZIA-LE DI EPOTENZIA-LETTRODO (≤ - 0,9 V) E TASSO DI PERDITA DI MASSA in conformità alle norme DIN 4753-6.
PROTEZIONE DAL GELO
Poichè l’acqua ghiacciando aumenta di volume e la pressione che viene a determinarsi all’interno di un serbatoio chiuso è così rile-vante da produrne la rottura, occorre progettare e condurre l’im-pianto in modo che l’acqua non scenda mai a 0 °C. In alcuni pro-dotti viene consigliato l’aggiunta di glicole nel caso di circuito
Poichè l’acqua ghiacciando aumenta di volume e la pressione che viene a determinarsi all’interno di un serbatoio chiuso è così rile-vante da produrne la rottura, occorre progettare e condurre l’im-pianto in modo che l’acqua non scenda mai a 0 °C. In alcuni pro-dotti viene consigliato l’aggiunta di glicole nel caso di circuito