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Cerchiamo ora di capire meglio come l’analisi economica valuti le ESG da un punto di vista differente, cioè dall’ottica di un investitore, prendendo in esame una serie di articoli e studi scientifici che mettono in luce le motivazioni e gli eventuali vantaggi che possono indurre un investitore ad impegnare il proprio capitale in maniera sostenibile.

Mentre gli studi finora analizzati si sono soffermati sugli effetti economici a livello aziendale scaturiti dall’uso degli ESG, ora ci focalizziamo sul modo in cui gli investitori utilizzano l’informazione ESG.

Consideriamo lo studio condotto nel 2017 da Amir Amel Zadeh intitolato “Why and How Investors use ESG information”

Studio “Why and How Investors use ESG information”

Questo articolo si basa su un sondaggio di 30 domande distribuito ad un elenco di professionisti senior impiegati nel settore degli investimenti, la maggior parte dei quali sono CEO, Fund Manager, Portfolio Manager o Investement Analyst. Questo sondaggio è stato inoltrato ai destinatari via mail, ottenendo un tasso di risposta del 14,4%.

Le prime evidenze mostrano che un numero crescente di investitori socialmente responsabili considera le informazioni ESG. Tuttavia, non è ancora chiaro se anche gli investitori tradizionali utilizzino le informazioni ESG e se dovessero farlo non sarebbe chiaro se lo facciano per motivi di performance, motivi finanziari o per motivi etici

I risultati mostrano che la maggioranza degli investitori (circa l’82%) considera le informazioni ESG nelle proprie strategie di investimento ed esiste anche una differenza tra gli investitori statunitensi e gli investitori europei; infatti, il 75% degli investitori statunitensi investe in maniera sostenibile contro l’84% degli investitori europei.

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Degli investitori che hanno affermato di considerare le informazioni ESG in fase di investimento, la maggioranza, cioè cica il 63%, ha affermato di farlo perché rappresenta materiale finanziariamente rilevante per la performance degli investimenti.

I restanti investitori hanno dato altre motivazioni, e le risposte più diffuse sono state le seguenti:

- far fronte alla crescente domanda di investimento sostenibile da parte della società;

- Sfruttare l’efficacia dei temi relativi alla sostenibilità nel modificare il comportamento delle imprese;

- La sostenibilità fa parte della strategia di sviluppo del prodotto di varie imprese;

- Perché investire responsabilmente rappresenta una responsabilità etica.

Tra gli investitori che hanno risposto di non considerare le informazioni ESG nelle decisioni di investimento, una percentuale significativamente maggiore di investitori statunitensi rispetto agli investitori europei ritiene che tali informazioni non siano rilevanti ai fini dell’investimento.

Analizzando il campione considerato nello studio, si può affermare che l’uso delle informazioni ESG sia guidato prevalentemente da motivi finanziari piuttosto che etici, ma c’è una differenza sostanziale a seconda delle aree considerate. I motivi etici, infatti, sembrano svolgere un ruolo più importante in Europa rispetto agli Stati Uniti; gli Stati Europei, infatti, credono più fortemente che l’impegno verso una maggiore sostenibilità, condotto di pari passo con le aziende, possa portare a dei cambiamenti notevoli sia a livello ambientale che a livello sociale.

In questo articolo, sulla base dello stesso sondaggio, si comprendono quali possano essere le principali barriere che ostacolano l’utilizzo di informazioni ESG da parte degli investitori.

Dal sondaggio risulta che la più grande sfida che gli investitori affrontano nell’integrare le informazioni ESG nel loro processo di investimento è rappresentata dalla mancanza di un termine di comparabilità tra aziende appartenenti a diverse nazioni e soprattutto dalla mancanza di standard che vadano a disciplinare la comunicazione delle informazioni ESG. Tra le altre barriere messe in mostra dagli intervistati vi è il costo legato al reperire ed analizzare le informazioni ESG e la difficoltà riscontrata nel quantificarle.

Un terzo tema importante toccato da questo studio riguarda il come gli investitori vadano ad utilizzare queste tematiche ESG.

In passato ci sono stati molti studi incentrati sul comprendere come i fondi socialmente responsabili agissero, però, nonostante ciò, non si sa molto su come le organizzazioni di investimento tradizionale utilizzino le informazioni ESG.

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Di seguito sono riportate alcune delle modalità, messe in luce dallo studio, con cui gli investitori integrano le tematiche ESG nelle strategie di investimento:

- Un investitore che investendo diventa azionista di un’impresa, può partecipare attivamente alla gestione della stessa tramite un impegno aziendale diretto potrebbe proporre il perseguimento di obiettivi aziendali in linea con tematiche di sostenibilità ambientale, sociale e di governance.

- Lo screening negativo è una politica di investimento che consiste nell’eliminare determinati settori, società o pratiche da un fondo di investimento perché non conformi ai criteri ESG.

- Lo screening positivo consiste nell’inclusione di determinati settori, società o pratiche in un fondo o in un portafoglio perché conformi ai criteri ESG.

- Screening best in class rappresenta una modalità di investimento in settori, società o progetti selezionati per le ottime prestazioni ESG.

- L’investimento tematico è l’investimento in temi o in asset specificatamente correlati a fattori ESG come, ad esempio, l’energia pulita, tecnologia verde o agricoltura sostenibile.

Cruciale è anche la determinazione della performance che ne deriva da queste decisioni di investimento. La maggior parte degli intervistati afferma che le strategie di inclusione ESG che comportano migliori risultati in termini di performance è quella basata sulla totale integrazione ESG, in cui gli investitori/azionisti partecipando attivamente alla gestione dell’azienda danno grande importanza alle tematiche di sostenibilità. Una seconda strategia di investimento vantaggiosa è lo screening positivo anche se è una strategia utilizzata meno frequentemente.

Nel complesso, emerge che gli investitori considerano che tutte le strategie abbiano impatti positivi sui rendimenti ad eccezione dello screening negativo.

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