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ESPERIENZE RILEVANTI IN ALTRI STATI

Nel documento La neutralità della rete (pagine 197-200)

§1 Introduzione; §2 Approcci legislativi; §2.1 Cile; §2.2 Colombia; §2.3 Perù; §2.4 Brasile; §2.5 Ecuador; §2.6 Messico; §3 Approcci non legislativi; §3.1 Canada; §3.1.1 Il caso Bell; §3.2 Corea del Sud; §3.3 Singapore; §3.4 India; §4 Conclusioni

§1 Introduzione

Il presente capitolo si pone l’obiettivo di riportare alcuni approcci ed esperienze extra- europee rilevanti concernenti la neutralità della rete. Il capitolo si suddivide idealmente in due parti, in una prima, verranno riportate le esperienze legislative relative alla neutralità della rete: Cile (§2.2 Colombia), Perù (§2.2 Perù), Brasile (§2.4 Brasile), Ecuador (§2.5 Ecuador), Messico §2.6 Messico). La seconda parte del capitolo sarà dedicata alle esperienze più rilevanti di self- e co-regulation di net neutrality: Canada (§3.1 Canada), Corea del Sud (§3.2 Corea del Sud) e Singapore (§3.3 Singapore). Un ultimo paragrafo sarà dedicato alle novità regolatorie occorse le scorso Febbraio in India (§3.4 India.

§2 Approcci legislativi

§2.1 Cile

Il Cile vanta il primato di aver per primo inserito in un testo legislativo il principio della neutralità della rete. Nel 2011 fu emanata la ‘Ley 20453’, ossia la Ley que consagra el principio

de la neutralidad en la red para los consumidores y usuarios de Internet474. Tale legge modificò la Ley

General de Telecomunicaciones, inserendo all’art. 24 le lettere H, I, e J.

In tal modo vennero sancite alcune nuove garanzie per gli utenti finali e nuovi obblighi di trasparenza per gli ISP. Il principio di neutralità della rete è rinvenibile all’art. 24H lett. a), e prevede che gli ISP:

«non possono arbitrariamente (cors. mio) bloccare, interferire, discriminare, rallentare né restringere il diritto di qualsivoglia utente di internet di utilizzare, inviare, ricevere od offrire contenuti, applicazioni o servizi legali attraverso di Internet, così come qualsiasi altro tipo di attività o utilizzo lecito realizzati attraverso Internet. In questo senso, dovranno offrire ad ogni utente un servizio di accesso a Internet o di

474 Ley N. 20453, Ley que consagra el principio de la neutralidad en la red para los consumidores y usuarios de Internet del 26/08/2010.

connettività al fornitore di acceso a Internet che non distingua arbitrariamente tra contenuti, applicazioni o servizi, in relazione alla fonte, origine o proprietà di questi, avendo riguardo delle distinte configurazioni della connessione a Internet in quanto conformi a quanto stabilito con l’utente finale nel contratto» (trad. mia). Nell’art. 24 H viene poi dedicato spazio al diritto di «incorporare o utilizzare qualsiasi tipo di strumento, dispositivo o apparato nella rete»475 (art. 24 H lett. b)), mentre alla lett. c)

vengono stabiliti degli obblighi generali di trasparenza.

La gestione del traffico è invece trattata nel secondo comma dell’art 24 H lett. a), ed esso prevede che gli ISP possano porre in essere «i mezzi o le azioni necessarie per la gestione del traffico e l’amministrazione della rete, nell’esclusivo ambito nella misura in cui l’attività sia autorizzata, sempreché questi non abbiano come scopo la realizzazione di azioni che danneggino o possano danneggiare la libera concorrenza». Viene ribadita un’ulteriore ipotesi di blocco dell’accesso a determinati contenuti, applicazioni e servizi: quando sia l’utente stesso a richiederlo.

L’art. 24 J prevede che un regolamento definisca le condizioni minime per il servizio di accesso ad Internet, gli standard di qualità del servizio, e le azioni che sono da considerarsi come pratiche restrittive alla libertà di utilizzo dei contenuti, applicazioni e servizi così come enunciati all’art. 24 H.

L’anzidetto regolamento476 ha catalogato come pratiche restrittive della concorrenza (art. 8):

1) Ogni attività volta a bloccare, interferire, rallentare o restringere il diritto degli utenti così come delineato nell’art. 24H lett. a), in particolar modo le misure di gestione del traffico o amministrazione della rete che, a qualsiasi titolo, colpiscano i livelli dei servizi contrattati verso i rispettivi utenti.

2) Ogni misura volta a dare priorità o discriminare tra fornitori di contenuti, applicazioni e/o utenti.

3) Ogni azione che impedisca o restringa il diritto degli utenti ad accedere ad informazioni veritiere e attuali circa le caratteristiche dei servizi di accesso a Internet offerti o dedotti in contratto.

475 “No podrán limitar el derecho de un usuario a incorporar o utilizar cualquier clase de instrumentos, dispositivos o aparatos en la red, siempre que sean legales y que los mismos no dañen o perjudiquen la red o la calidad del servicio”.

476 Reglamento que regula las características y condiciones de la neutralidad de la red en el servicio de acceso a Internet, del 18/03/2011

4) Ogni azione che impedisca o restringa il diritto degli utenti ad annettere o utilizzare qualsiasi classe di strumento, dispositivo, apparato, alla rete, sempreché siano legali e non pregiudichino la rete o la qualità del servizio prestato a terzi.

Le pratiche di gestione del traffico dovranno essere in conformità del diritto alla privacy dell’utente finale (art. 21H lett. a) co. 2 della Ley 20453, art 10 del conseguente regolamento). Tali previsioni non sono particolarmente dettagliate, in quanto stabiliscono soltanto un obbligo generale di rispetto della privacy.

Secondo Patricia Vargas-Leon le previsioni cilene sulla neutralità della rete presentano alcuni punti di incerta interpretazione477, in particolare per ciò che concerne la parola

“arbitrariamente” nella formulazione del principio stesso di neutralità della rete all’art. 24 H lett. a). Se si vieta un blocco, un’interferenza, una discriminazione attuate arbitrariamente, significa che queste possono essere poste in essere non arbitrariamente, Patricia Vargas-Leon aggiunge «inoltre, [che], dal momento che gli ISP avrebbero la possibilità di attuare azioni non-arbitrarie, è anche possibile l’emersione di criteri contraddittori tra i differenti ISP». L’Autrice inoltre specifica che “l’arbitrarietà” sarebbe un criterio che «all’interno della giurisprudenza cilena viene solitamente ricondotto a qualcosa che manca di giustificazione, senza motivo o causa, o quando è soltanto il risultato di un volere o un capriccio di qualcuno».

§2.2 Colombia

Dal 16 giugno 2011 anche la Colombia ha una previsione legislativa del principio della neutralità della rete. Essa fu inserita all’interno dell’art. 56 della Ley N. 1450478:

«i fornitori del servizio di Internet non potranno bloccare, interferire, discriminare, restringere il diritto di qualsivoglia utente di Internet di utilizzare, inviare, ricevere o diffondere qualsiasi contenuto, applicazione o servizio lecito attraverso Internet. In questo senso, dovranno offrire a ciascun utente un servizio di accesso a Internet o di connettività che non distingua arbitrariamente i contenuti, applicazioni o servizi, basati sull’origine o sulle proprietà di questi».

477 P. VARGAS LEON, Net Neutrality: an overview of enacted laws in Latin America, in Net Neutrality: An Ongoing

Regulatory Debate. 2nd Report of the Dynamic Coalition on Net Neutrality, a cura di L. BELLI, P. DE FILIPPI, 2014, pp. 25-31, p. 20.

All’art. 56 n. 2) si ritrova il diritto dell’utente finale di annettere e utilizzare dispositivi alla rete sempreché legali e sempreché non pregiudichino la rete o la qualità del servizio. Il n. 4) fornisce una generale garanzie di trasparenza verso gli utenti finali479 ed il n. 5), similmente

all’art. 21 H lett. a) cileno, fornisce una generica garanzia di privacy per gli utenti verso i virus e la sicurezza della rete. Un ultimo punto riguarda la possibilità di bloccare contenuti applicazioni e servizi a richiesta dell’utente.

Si può facilmente dedurre la somiglianza delle previsioni colombiane a quelle cilene, a partire dalla definizione del principio sino alla declinazione dello stesso in riferimento alla scelta di specificare la garanzia di privacy e la possibilità del blocco da parte dell’utente. Patricia Vargas-Leon480 sottolinea due differenze: il testo cileno parla di contenuti ‘leciti’

anziché ‘legali; e rileva come la definizione di ‘arbitrarietà’ in Colombia sia di ‘assoluta competenza del regolatore’.

La Comision de Regulación de Comunicaciones (CRC, regolatore delle comunicazioni) nel dicembre 2011 attuò il regolamento 3502481. All’interno dell’art. 7 sono regolate le pratiche

di traffic shaping, soltanto quando dirette a: 1. Ridurre o mitigare la congestione di rete; 2. Ridurre l’integrità della rete;

3. Assicurare la qualità del servizio;

4. Dare priorità ad alcuni tipi o classi di traffico;

5. Fornire servizi o possibilità per l’utente finale di verificare requisiti tecnici, standard o best practice adottate da iniziative di Internet governance o di organizzazioni standard.

§2.2 Perù

La cd. ‘legge 29904’482 - contenente il principio della neutralità della rete - risale al 20 luglio

2012. Già nel 2005 tuttavia l’OSPITEL (ANR peruviana) aveva previsto che gli ISP e

479 “Publicarán en un sitio web, toda la información relativa a las características del acceso a Internet ofrecido, su velocidad, calidad del servicio, diferenciando entre las conexiones nacionales e internacionales, así como la naturaleza y garantías del servicio”.

480 P. VARGAS LEON, Net Neutrality: an overview of enacted laws in Latin America, op. cit. n. 477, p. 22.

481 CRC, Resolución No. 3502 de 2011 por la cual se establecen las condiciones regulatorias relativas a la neutralidad en Internet, en cumplimento de lo estabiecido en el artículo 56 de la Ley 1450 de 2011.

Nel documento La neutralità della rete (pagine 197-200)