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1.5. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

2.4.6 Esperimento di predazione del mesozoo plancton (grazing) – settembre 2009

Nell’esperimento di grazing si è voluta verificare la predazione da parte del mesozooplancton sulla microalga Ostreopsis ovata.

Dal conteggio dei campioni (in 3 repliche) al T0, T24 bianco e T24 con i copepodi, si è evidenziata una variazione in termini di biomassa di Ostreopsis (fig.2.17).

Grazing su Ostreopsis 0 1 2 3 4 5 6 T0 T24 bianco C24 + Centropages p g C L -1*1 0 8

Fig.2.17 Biomassa di Ostreopsis ovata

In termini di biomassa (Tab.2.6) si parte da una concentrazione iniziale pari a 1.92x108 pgCL-1 e si osserva un leggero decremento di biomassa nei campioni messi ad incubare senza i copepodi.

La biomassa di Ostreopsis ovata, aumenta ad un valore di 3.65x108 pgCL-1 nei campioni in cui si è aggiunto il mesozooplancton.

Ostreopsis ovata pgCL-1 *108 ± SD

C0 1.92 0.39

C24 bianco 1.42 0.38

C24+ Centropages 3.65 1.85

Ostreopsis- Risultati

In termini di abbondanza si verifica un andamento analogo in cui si verifica un dimezzamento nel numero di cellule dopo l’incubazione senza i copepodi pari a 2.02* 104 cell L-1 a 5.19*104 cell L-1 in presenza di Centropages (Tab. 2.7)

Ostreopsis ovata Cell L-1 *104 ± SD

C0 4.63 0.85

C24 bianco 2.02 0.53

C24+ Centropages 5.19 2.63 Tab.2.7 Abbondanza di Ostreopsis ovata

Ostreopsis ovata-Discussione e Conclusioni

2.5 DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

Lo scopo principale del lavoro è stato quello di determinare la mortalità della componente microfitoplanctonica ed in particolare di Ostreopsis ovata indotta dalla predazione del microzooplancton per identificare l’eventuale trasferimento lungo la rete trofica pelagica dell’alga e di conseguenza della sua tossina. Essendo uno dei primi studi non si trovano in letteratura dati paragonabili a quelli ricavati in questo studio.

L’importanza che ha il microzooplancton all’interno della rete trofica marina è accertata da tempo: Calbet e Landry (2004) affermano che la predazione da parte dei micro-predatori è la maggiore causa della mortalità degli organismi fitoplanctonici negli habitat oceanici. Inoltre, suggeriscono che ciò potrebbe essere vero anche nelle acque costiere più produttive come il Nord Adriatico. In studi svolti precedentemente in questa zona (Fonda Umani & Beran, 2003: Fonda Umani et al., 2005) è stato rilevato come il microzooplancton predi effettivamente su un’ampia gamma di prede con una predazione peraltro altamente selettiva.

La predazione è altamente selettiva e variabile in funzione alla composizione della comunità delle prede che, come si può notare dalla lista floristica allegata, è molto diversificata. In questo lavoro è stato possibile osservare l’influenza del predatore sul microfitoplancton selezionando le specie più abbondanti, quindi ritenute significative, e studiando il tasso di predazione su ciascuna. La fig.2.18 riporta le abbondanze di ognuna delle sette specie considerate significative espresse in cellule L-1 al T0. Si può notare che di queste sette specie sei sono Bacillariophyceae (diatomee).

Fig.2.18 Abbondanze delle specie significative al T0 (Cell. L-1)

Le specie maggiormente rappresentate sono: Cyclotella spp., con una percentuale Abbondanze T0 (cell L-1) 7% 3% 4% 3% 43% 23% 17% Cyclotella spp Thalassiosira spp Leucocryptos marina Chaetoceros decipiens Thalassionema itzschioides Dactyliosolen fragilissimus Cerataulinapelagica

Ostreopsis ovata-Discussione e Conclusioni

quattro restanti, meno numerose, risultano essere: Chaetoceros decipiens per il 7%,

Dactyliosolen fragilissimus per il 4%, Thalassionema nitzschioides e Cerataulina pelagica

entrambe in percentuale del 3%. Di queste sette specie quelle che risultano essere predate significativamente dal microzooplancton sono Chaetoceros decipiens, Cerataulina

pelagica e Dactyliosolen fragilissimus, quindi quelle presenti in minore concentrazione.

Ciò dimostra che la scelta del predatore non verte su queste tre specie per la loro abbondanza. Nella fig. 2.19 è possibile osservare la abbondanze fitoplanctoniche dopo l’incubazione (T24) sempre espresse in cellule L-1

Fig.2.19 Abbondanze delle specie significative al T24 (Cell L-1)

Si nota come le abbondanze percentuali relative ad ogni specie non vari particolarmente al T24, quindi dopo l’attività di grazing, rispetto al T0. L’unica eccezione è

Thalassiosira spp. che supera, con una percentuale del 38 %, Cyclotella, 36%, mostrando

un maggior tasso di crescita. Le rimanenti cinque specie, comprese quelle predate, risultano essere leggermente meno abbondanti. Pare quindi che l’impatto da predazione venga controbilanciato dall’alto tasso di crescita delle diatomee, quindi che la mortalità indotta dal microzooplancton non abbia effetto su una parte delle specie presenti che rimangono disponibili per altri predatori. Questo conferma i dati ottenuti da Gallegos et al. (1996) a febbraio durante la grande fioritura della diatomea Odontella sinensis in Manukau Harbour, New Zealand. L’autore osserva come soltanto in primavera ci sia

Abbondanze T24 (cell L-1) 5% 3% 3% 2% 36% 38% 13% Thalassiosira spp Cyclotella Leucocryptos marina Thalassionema itzschioides Dactyliosolen fragilissimus Cerataulinapelagica Chaetoceros decipiens

Ostreopsis ovata-Discussione e Conclusioni

Lo studio del popolamento microzooplanctonico ha evidenziato come questo sia caratterizzato da micrometazoi e dinoflagellati eterotrofi che aumentano in termini di biomassa durante l’incubazione anche nei campioni contenenti i copepodi. Diminuiscono invece le abbondanze dei tintinnidi nei campioni con il mesozooplancton.

I risultati relativi all’esperimento di diluizione hanno evidenziato come non si riscontri mortalità indotta da predazione nei confronti di Ostreopsis ovata da parte del microzooplancton. La specie viene evidentemente selezionata in termini negativi, il microzooplancton, costituito prevalentemente di piccole dinoflagellate, si nutre di altre specie fitoplanctoniche di dimensioni più ridotte.

I dati ottenuti dall’analisi dei campioni contenenti il mesozooplancton hanno evidenziato la diminuzione in termini di abbondanza e di biomassa di Ostreopsis ovata. Poiché la biomassa del microzooplancton cresce durante il periodo di incubazione anche in presenza dei copepodi, si può ipotizzare che i copepodi indirizzino la loro predazione verso la microalga causando conseguentemente, il suo possibile trasferimento ai livelli trofici superiori.

Lo studio del popolamento microzooplanctonico relativo all’esperimento di grazing svoltosi nel mese di settembre ha evidenziato una netta dominanza di ciliati non loricati all’inizio dell’esperimento che decrescono in termini di abbondanza e biomassa durante l’incubazione ed ancor di più in presenza del mesozooplancton. I dinoflagellati invece aumentano durante il periodo di incubazione anche nei campioni con i copepodi. I micrometazoi rimangono invariati durante l’esperimento.

La biomassa di Ostreopsis ovata subisce un decremento passando dal T0 al T24, questo potrebbe far pensare ad una mortalità naturale oppure ad una predazione da parte del microzooplancton. Nei campioni con i copepodi la biomassa di Ostreopsis aumenta e questo induce a ritenere che non ci sia stata predazione durante l’incubazione da parte di

Centropages spp.. Viceversa le differenze riscontrate tra l’inizio e la fine dell’incubazione a

carico dei ciliati non loricati che subiscono un marcato decremento indica una possibile predazione da parte del mesozooplancton su questa frazione microzooplanctonica.

I due esperimenti di grazing hanno dato quindi risultati discordanti: nel primo caso

Ostreopsis viene predata, nel secondo caso non si osserva alcun decremento in presenza di

copepodi. Tali discordanze possono essere messe in relazione alle diverse specie di predatori utilizzate nei due esperimenti: copepoditi di Acartia nel primo caso e di

Ostreopsis ovata-Discussione e Conclusioni

utilizzare soltanto i copepodi presenti in numero consistente nel campione di plancton raccolto. Gli organismi devono essere vitali e catturati rapidamente per essere immessi nelle bottiglie d’incubazione in numero tale da garantire che gli effetti della predazione sul popolamento naturale, in questo caso arricchito con Ostreopsis, proveniente da coltura, siano statisticamente significativi. Questo limita forzosamente la scelta degli organismi da usare per l’esperimento.

Antartide-Introduzione

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