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Capitolo 3. Paul Lambotte e la Société des Beaux-Arts

3.7 Un’esposizione veneziana

Nel 1909 espone a Bruxelles un gruppo di pittori di scuola veneziana335. Il triestino Pietro Fragiacomo336 con Riposo, Notte di luna, Una casetta bianca, Ninfee. Lino Selvatico presenta quattro opere: La Piccolo [sic] Renata, Lei, Amici, Ritratto337.

Ettore Tito, presenza ricorrente in Belgio, partecipa con L’Automne338. Vettore Zanetti-Zilla espone cinque dipinti: Verso il mare, Primo quarto, Autumno, Velieri, Armonia verde,

330 Exposition internationale de Bruxelles en 1897.Commissariat général du Gouvernement. Liste des recompenses, Bruxelles, Typographie & Lithographie E. Guyot, 1897.

331 Onzième Exposition. Société Royale de Beaux-Arts, Bruxelles 1904. 332 Exposition Universelle d’Anvers 1894. Italie. Section des Beaux-Arts…cit.

333 Exposition Universelle et Internationale. Liège 1905. Catalogue general official. Sections étrangères. Liége, Charles Desoer éditeur, 1905; Exposition Universelle et Internationale de Liège. Catalogue section italienne, Bruxelles 1905.

334Exposition universelle et International de Gand en 1913 - groupe II. Beaux-arts – oeuvres modernes, Bruxelles, L’imprimerie Société anonyme, 1913.

335 XVIme Exposition de la Société Royale des Beaux-Arts (Bruxelles, Palais du Cinquantenaire, 8 mai-13 juin 1909), Bruxelles 1909.

336 Trieste, 1856-Venezia, 1922.

337 Lino Selvatico (Padova, 1872 - Biancade, Treviso, 1924), figlio di Riccardo, padre fondatore della Biennale, si formò con il pittore Cesare Laurenti (Mesola/Ferrara, 1854 - Venezia, 1936). Fu il ritrattista di riferimento dell’aristocrazia veneziana e degli illustri stranieri di passaggio per Venezia. Cfr. E. PRETE, Lino Selvatico (ad vocem), in La Pittura nel Veneto. Il Novecento. Dizionario degli artisti, a cura di N. Stringa, Milano, Electa, 2009, p. 418 (con bibliografia precedente).

338 Ettore Tito gode di una buona fortuna artistica in Belgio. Si è parlato dei suoi contatti

con Léon Gauchez e della sua collaborazione nella rivista L’Art sicuramente tra il 1879 ed il 1880. Il collezionista belga possedeva sei disegni del pittore veneziano che nel 1895 sono stati donati insieme alla sua collezione al Museo di Ixelles dove si trovano tuttora (inv. J.B.W. 520-525).

Nel 1885 Ettore Tito partecipa all’Esposizione Universale di Anversa, quella dove aveva lavorato Vittore Grubicy. Cfr. anche Atti – Esposizioni Nazionali ed Internazionali, 1879-1883, VIII 1/14; Exposition universelle d’Anvers, rapports présentés a l’administration communale de Bruxelles, Bruxelles, Imprimerie de Julien Baertsoen succr de Bols-Wittouck, 1885 e Société

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Mazzorbo339. Di questi due quadri parla una lettera del pittore a Jean de Mot340, membro della Société Royale des Beaux-Arts: «Cher Monsieur. Je vous prie d’avoir la bonté de donner à Madame Sarah Wirth contre le remboursement de fr. 1200 mes deux tableaux « Armonia verde » « Mazzorbo ». Je vous serais bien obligé si vous voudrez bien m’expédier l’argent en chêque [sic] à mon adresse. Venezia-Giudecca-349. En vous remerciant infiniment je vous demande pardon du dérangement que je vous donne avec estime»341. In questa circostanza, quindi, sono stati acquistati i due quadri di Vettore Zanetti Zilla.

Ferruccio Scattola342, infine, presenta alla Société Royale des Beaux-Arts di Bruxelles: Assise (panneau décoratif), Un jardin à Venise, Maison à Venise, Sur les Alpes,

Clair de lune ed infine Un château en Ombrie, che ora è conservato presso il Museum voor Schone Kunsten di Gent, formalmente proprietà dello Stato e per lungo tempo proprietà

della Comunità fiamminga343. Gregoire Le Roy, dalle pagine de L’Art Moderne, riserva una buona accoglienza a Ferruccio Scattola, Pietro Fragiacomo e Vettore Zanetti. Non accenna agli altri:

Royale d’encouragement des beaux-arts à Anvers fondée en 1788. Exposition Universelle des Beaux-Arts. 1885. Catalogue général, Anvers 1885. Nel 1902 Ettore Tito partecipa al Salon di Gand con Procession, Ondine, La discesa. Nel 1909 il pittore, come già visto, partecipa al Salon de la Société des Beaux-Arts. L’anno seguente lo troviamo di nuovo nell’Esposizione Universale dove vince la medaglia d’oro con La gomena (acquistata dalla Galleria Nazionale d’arte moderna di Roma). Presenta anche Promenade romantique, Sur le grand canal à Venise. Cfr. anche M. PICCOLO, Ettore Tito (ad vocem), in La Pittura nel Veneto: Il Novecento. Dizionario degli artisti, a cura di N. Stringa, Milano, Electa, 2009, pp. 448-449.

Un dipinto di Ettore Tito, La Piana di Asiago (1894) è attualmente conservato al Museum voor Schone Kunsten di Gand. È da tempo proprietà della Comunità Fiamminga ma formalmente dello Stato belga. Cfr. R. HOOZEE, Museum of Fine Arts Ghent paintings catalogue, II vol., 19th-20th century, Gent, Museum voor Schone Kunsten, 2007. Il dipinto viene riportata anche in L. Marangoni, Ettore Tito, Venezia, Serenissima, 1945, p. 30.

339 Vettore Zanetti Zilla (Venezia, 1864 - Milano, 1946) ebbe la sua prima formazione con Giacomo Favretto. Dal 1882 frequentò l’Accademia di Belle Arti di Venezia dove seguì gli insegnamenti di Guglielmo Ciardi ed Egisto Lancerotto. Sulla scorta di Guglielmo Ciardi deviò verso la pittura di paesaggio. Trionfò a Dresda nel 1892 e nel 1892 a Monaco e a Parigi. Dal 1895 al 1932 fu una presenza costante delle Biennali veneziane. Zanetti ottenne ampio prestigio all’estero, in particolare nell’area austro-germanica. Appena nel 1914 avvenne il suo riconoscimento ufficiale in Italia grazie alla mostra personale alla Biennale. Cfr. M. PICCOLO, Vettore Zanetti Zilla (ad vocem), inLa Pittura nel Veneto. Il Novecento. Dizionario degli artisti, a cura di N. Stringa, Milano, Electa, 2009, pp. 498-499. Vettore Zanetti Zilla espose anche al Salon triennal di Bruxelles del 1893. Cfr. Exposition Générale des Beaux-Arts. Catalogue. 1893. Bruxelles 1893.

340 Jean De Mot (1876-1918) è stato un filologo, archeologo e dal 1900 conservatore aggiunto e successivamente conservatore dei Musées royaux du Cinquantenaire. È stato professore all’Académie royale des Beaux-Arts di Bruxelles e membro della Société royale des Beaux-Arts. È partito in guerra nel 1914 ed è morto sul campo battaglia il 5 ottobre 1918.

341 Bruxelles, AACB, Fonds Jean De Mot (Société Royale des Beaux-Arts), inv. 2497. La lettera risale al 20 giugno 1909.

342 Venezia, 1873 - Roma, 1950.

343 Cfr. R. HOOZEE, Museum of Fine Arts Ghent paintings catalogue, vol II, 19th-20th century …cit., p. 289. Ferruccio Scattola (Venezia, 1873 - Roma, 1950) formatosi da autodidatta, si appplicò principalmente alla pittura di paesaggio e alla ripresa dal vero. Cfr. C. SANT, Ferruccio Scattola (ad vocem), in La Pittura nel Veneto. Il Novecento. Dizionario degli artisti, a cura di N. Stringa, Milano, Electa, 2009, p. 413.

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Il ne faudrait cependant point négliger les essais extrêmement curieux de trois vénitiens : Fragiacomo, Scattola et Zanetti. Leur art se tient à l’écart de toute école. S’ils sont fervents de la belle couleur, ils le sont différemment des nôtres, car la vérité les laisse indifférents autant que les subtilités d’une impression. Évoquent-ils un monde mystérieux ou simplement ingénu? Non plus. Leur art s’apparente plutôt à la beauté imprévue et décorative des chatoiements, des flammées, à l’intérêt que suscitent certains voisinages, rencontres ou oppositions des couleurs. Quoi qu’il en soit, on ne saurait rester indifférent et leurs essais valaient d’être tentés. S’il fallait assigner des origines à leur vision, peut-être les trouverait-on dans les tonalités merveilleuses que prennent en Italie les bleus, les blancs, les rouges et les verts de l’océan, des marbres, des couchants et des jardins somptueux de Venise344.

Il dipinto di Ferruccio Scattola è stato acquistato proprio in questa occasione come ci informa una lettera di Paul Lambotte a Fierens Gevaert, storico dell’arte e primo conservatore dei Musées royaux des Beaux Arts de Belgique: «Il vous intéressera sans doute de connaitre que m. le ministre a décidé l’acquisition d’une toile du venitien Scattola. Son ami Zanetti Zilla a vendu à un particulier deux des tableaux exposés au récent Salon de Printemps. Voilà donc une « réciprocité » qui n’est pas inopportune»345. Si fa, quindi, riferimento anche alla vendita di Vettore Zanetti Zilla.

Un gruppo di lettere, conservate nel Fondo Jeans De Mot, ripercorrono uno scambio di accordi tra Ferruccio Scattola e l’intellettuale belga. Le prime risalgono al maggio del 1909. Il 12 giugno si parla di un incontro avvenuto tra i due a Bruxelles346. Scattola invia un piccolo quadro di soggetto veneziano all’intellettuale belga, ringrazia di avere avuto la possibilità di visitare Bruxelles e il salon e lo invita a Venezia347. Una lettera è scritta dal pittore in italiano per non correre il pericolo di fraintendimenti. Scattola si mostra grato dell’interessamento di Jean De Mot, accenna alla vendita dei due quadri di Zanetti-Zilla e spera che la stessa cosa avvenga per lui; il suo desiderio è infatti che il governo acquisti un suo quadro348.

344 G. LE ROY, Les Salons de Printemps (suite et fin), “L’Art moderne”, n° 23, domenica 6 giugno 1909, p. 178.

345 AMRBAB, Fonds Fierens Gevaert. Biennali di Venezia 1907-1914. PFG Venise 1909, n° 43. Lettera datata al 30 giugno 1909 su carta intestata del Ministère des Sciences et des Arts. Administration des Beaux-Arts. Hippolyte Fierens Gevaert (Bruxelles, 1870-Liège, 1926), professore di filosofia e di storia dell’arte, fu conservateur en chef dei Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique dal 1919 alla sua morte, nel 1957. Su Hippolyte Fierens Gevaert si veda : M. VAN KALCK, Hippolyte Fierens-Gevaert. Un premier conservateur en chef aux talents multiples (1919-1926), in Les Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique. Deux siècles d’histoire, Bruxelles, Dexia Banque - Racine, 2003, pp. 332-335. Ne parla anche Céline De Potter che approfondisce la figura del figlio Paul, anch’esso conservateur en chef dei Musées royaux de Bruxelles, dal 1947 al 1957. Cfr. C. DE POTTER Paul Fierens (1895-1957), promoteur de l’art belge en France durant l’entre-deux-guerres, in Animateur d’art, Atti del convegno internazionale (Bruxelles, Bibliothèque royale de Belgique, 25-26 octobre 2012) a cura di Ingrid Goddeeris e Noémie Goldman, Bruxelles 2014, pp. 111-126. Hyppolite Fierens Gevaert è autore anche di una monografia sui Musées royaux des Beaux- Arts di Bruxelles: H. FIERENS-GEVAERT, Le Musée royal des Beaux-arts de Belgique. Notice historique, Bruxelles 1922.

346 AACB, Fonds J. De Mot (Société Royale des Beaux-Arts), inv. 2492. 347 Ivi, inv. 2493, 1494.

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In un’ultima lettera in italiano Scattola scrive di aver ricevuto un telegramma da Paul Lambotte che gli chiedeva l’ultimo prezzo del quadro Château en Ombrie. Il pittore veneziano ha risposto a Paul Lambotte di indirizzare la richiesta a Jean De Mot.

Scattola, chiede, quindi, al belga di fare da intermediario, gli farebbe piacere che fosse scelto dal ministero il pannello Assisi perché secondo lui è il suo miglior quadro esposto al salon349.

Queste trattative andranno a buon fine: Château en Ombrie sarà acquistato dallo Stato a cui formalmente tuttora appartiene anche se proprietà della Comunità fiamminga e ora depositato al Museum voor Schone Kunsten di Gent350.

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