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1. INTRODUZIONE

1.6. Estensione dell’indagine e limiti della presente ricerca

I dati presentati in questa trattazione rappresentano solo una parte dei dati raccolti e dei siti investigato nel corso dell’indagine sul campo condotta in Egitto dall’ottobre 2007 all’aprile 2008.

In § 1.3 emerso che l’area del Governatorato di al-Šarqiyya è stata interessata da due lavori di indagine sul campo principali condotti uno nel 1958 (Abul-Fadl 1961: 5) e uno, Behnstedt e Woidich (1985), fra il 1976 e il 1983 (Woidich 1996: 326).

Entrambi rappresentano dei contributi fondamentali e, come evidente in tutto il presente studio, costituiscono delle referenze insostituibili per qualsiasi ulteriore ricerca sociolinguistica in quest’area.

Ciononostante, appare chiaro come, volendo indagare l’ipotesi di un mutamento linguistico in atto nelle aree da essi descritte, fosse necessario un nuovo progetto di indagine sul campo di una certa estensione.

Se Abul-Fadl (1961) dà pur conto di una variazione in direzione dell’arabo egiziano standard, infatti, i suoi dati risalgono ormai a cinquant’anni fa. Il lavoro di Behnstedt e Woidich (1985), poi, benché più recente e sebbene non voglia evitare lo studio delle realtà e varietà urbane (Behnstedt e Woidich 1985a: 20), persegue, tuttavia, il lodevole obiettivo di descrivere prima di tutto le varietà rurali al fine di fornire “una base di partenza per una geografia dialettale egiziana” (ibidem) fino ad allora assente.

L’indagine sul campo è stata strutturata in modo da fornire attraverso interviste sociolinguistiche un corpus di dati nuovo sulla variazione nell’area del Governatorato di al-Šarqiyya. In particolare, al fine di verificare l’ipotesi della diffusione attraverso una gerarchia che procede dai centri urbani ai centri rurali limitrofi, si è avuto cura di selezionare una quantità di villaggi che si collocassero geograficamente in modo diverso rispetto al capoluogo di governatorato iz-Zaʾazīʾ e che si relazionassero a quest’ultimo, in termini di collegamenti, mobilità e interdipendenza, con dinamiche differenti l’uno dall’altro.

Il risultato di tale progetto, concretizzato attraverso un lavoro sul campo durato sette mesi, è la raccolta di 105 interviste sociolinguistiche registrate con altrettanti informatori in undici siti d’indagine, fra cui sette principali22, per un totale di circa cinquanta ore di registrazioni.

22 Sono i siti per cui sono stati costituiti campioni completi rappresentanti tutte le fasce d’età e si tratta

29 L’estensione di questo lavoro risulta piuttosto importante, anche se paragonata a indagini sociolinguistiche dello stesso tipo svolte da un singolo ricercatore in Egitto e in altri paesi arabofoni23.

La portata di tale progetto, determinata dalle considerazioni di necessità esposte più sopra, ha dovuto, certamente, scontrarsi e venire a patti con le tempistiche imposte dal quadro istituzionale in cui l’indagine è iniziata, un dottorato di ricerca triennale.

Dal momento in cui è cominciato l’impegno sul campo, infatti, ha iniziato a emergere la consapevolezza, rafforzatasi man mano che procedeva il lavoro di analisi del materiale raccolto al ritorno in Italia, che la presente trattazione, a causa del tempo richiesto dalle fasi di indagine sul campo, trascrizione e analisi, avrebbe dovuto configurarsi come uno studio preliminare, basato su un corpus di interviste selezionato dal totale delle 105 raccolte e degli undici siti investigati.

Il lavoro di trascrizione a cui questo autore si è dovuto dedicare per l’estrapolazione dei dati linguistici di interesse, infatti, ha richiesto un impegno e una quantità di tempo considerevoli e difficilmente riducibili, soprattutto avendo a cuore la qualità, l’accuratezza e la rappresentatività di trascrizioni e dati.

L’immensa sproporzione fra durata di un’intervista e tempo richiesto per trascrivere la stessa, soprattutto quando tale trascrizione, di base fonematica, entra nel dettaglio fonetico e quando ci si avvale di frequenti verifiche acustiche24, è

23 Per citare solo quelle più estese in termini di numero di informatori intervistati e esclusivamente a

scopo indicativo, Haeri (1996: 27) presenta i risultati di 87 interviste sociolinguistiche condotte al Cairo nel corso di un’indagine sul campo durata dieci mesi (ibidem: 19), il campione di Gibson (2002: 32), nell’ambito di un’indagine sul contatto dialettale in Tunisia, si attesta a 98 informatori intervistati.

24 Questo è stato particolarmente il caso lavorando sulla variabile imāla pausale (§ 2), sulla variabile

(ǧ): [ʤ]/[ɡ] che, specialmente nell’area dei villaggi di Ṭaḥlit Burdēn e Mīt Abu ʿAli, ma non solo, presenta una variazione ancora più vasta a livello fonetico (cfr. Behnstedt e Woidich 1985b: carta n. 11) e non è ancora sufficientemente studiata e sulla variabile epentesi (cfr. Abul-Fadl 1961: 207-222; Woidich 1979: 77-79; Behnstedt e Woidich 1985b: carte n. 51, 55-57, 69; Woidich 2006: 21, 32; Farwaneh 2007).

probabilmente un risvolto negativo noto a chiunque si sia impegnato in questo tipo di attività.

A ciò si aggiunga che, pur decidendo che lo studio qui presentato si sarebbe attenuto alla descrizione del comportamento di due variabili (§ 1.4) in due siti (§ 1.5.1), in fase di trascrizione non si è voluta in alcun modo trascurare l’analisi e la raccolta dei dati su altre variabili sociolinguistiche per le ragioni esposte in § 1.1 e § 1.4.

Quest’ultima premura nasce, altresì, dalla considerazione che la diffusione è riconosciuta interessare in modo diverso i differenti piani linguistici (Vanhove 1999: 13-14; Miller 2003: 499, nota 38) e risultava quindi comunque importante tenere presente un sufficiente livello di analisi di tutti.

Per concludere, appare evidente che il progetto di ricerca complessivo, di cui, datane la vastità, si presentano qui solo i primi e significativi risultati, non si esaurisce con la presente trattazione e che questo autore si ripromette di proseguire l’esposizione dei dati raccolti in una serie di pubblicazioni successive. Un primo contributo in questo senso comparirà nel secondo numero del 2010 della rivista

Journal of Sociolinguistics in cui lo scrivente presenta un articolo sul comportamento

delle variabili (q): [ɡ]/[Ɂ] e (ǧ): [ʤ]/[ɡ] nei tre siti di il-ʿIdwa, Ṭaḥlit Burdēn e Mīt Abu ʿAli dal titolo “The Spatial Diffusion of Urban Linguistic Forms to the Varieties of the Nile Delta: A Phonological Study of *qaːf and *ʤiːm in the Governorate of alʃarqijja”.

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