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CAPITOLO 5 – FAB LAB MADE IN ITALY

5.3 Fab Lab italiani

5.3.1 Fab Lab Torino

Il Fab Lab di Torino è il primo Lab italiano in ordine di nascita, esso è stato fondato nel 2011. Il Fab Lab torinese è uno dei più collaudati in Italia ed è in grado di offrire seminari e workshop ad una vasta gamma di utenti che spaziano dai ragazzi delle scuole medie inferiori agli studenti del politecnico di Torino e al pubblico in genere. L’accesso agli spazi del Lab è garantito al pubblico dalle 16.00 alle 20.00 dal martedì al venerdì ed è presente un mentore per seguire i neofiti e chiunque abbia bisogno di assistenza. I costi per poter accedere per un anno agli spazi del Lab sono assolutamente abbordabili e vanno dai 35 euro per gli studenti agli 85 euro per la categoria pro. I seminari, quando non sono gratuiti, hanno un costo differente in base al tema trattato, rimanendo anch’essi in soglie di prezzo più che accettabili. I soci del Lab fra l’altro hanno la possibilità di accumulare dei crediti svolgendo diverse attività

utili al Lab stesso. Ogni credito equivale ad un euro e al raggiungimento dei valori necessari permette di volta in volta di accedere ai vari workshop o di avere accesso agli spazi del Lab. Questo sta a significare che anche chi vivesse in ristrettezza economica, ma si prestasse a offrire servizi a favore della community potrebbe avere la possibilità di utilizzare il laboratorio. I servizi al Lab possono variare dalla tenuta di un work shop, alle pulizie degli ambienti, alla manutenzione delle macchine. All’interno del laboratorio sono presenti stampanti 3D LASER CUT WL1290 Laserstore, la 3D PRINTER Ultimaker e

RepRap Prusa I3, la fresa CNC Roland mdx-40 e il plotter da taglio Roland GX-

24. Ogni macchinario prevede diversi crediti (euro) per essere utilizzato e questo per far fronte ai costi dell’energia e della manutenzione e permettere al laboratorio di essere sostenibile economicamente. C’è anche un servizio prenotazione on-line sia per assicurarsi i materiali che per poter usufruire dell’aiuto dei mentori e degli assistenti del Lab. Il meccanismo dei crediti a mio avviso consente al Lab torinese di rispettare perfettamente la vocazione dei Fab Lab espressa nella Fab Charter ad essere luoghi a disposizione di tutti e allo stesso tempo aiuta a rendere questi ambienti più autosufficienti. Fab Lab Torino è diventato in meno di tre anni dalla sua apertura un punto di riferimento per i makers della città e anche la testa di ponte dei Lab italiani. E’ un ambiente molto dinamico e prova ne sono il gran numero di workshop e iniziative per coinvolgere studenti e appassionati. Fab Kids ad esempio sono una serie di laboratori per avvicinare i bambini dai 6 ai 10 anni al mondo dell’elettronica, AUG acronimo di Arduino Users Group sono invece degli incontri per confrontarsi e spiegare il mondo di Arduino, open day e competizioni come la

Call for Makers completano un’offerta interessante anche dal punto di vista del

marketing, punto debole di molti Lab secondo la ricerca di Troxler107. Enrico Bassi coordinatore del Fab Lab di Torino in un’intervista di Federico Zizzola afferma che una difficoltà che ha riscontrato nel lavoro quotidiano all’interno del Lab è di tipo burocratico. Anche solo l’utilizzo di un trapano all’interno del laboratorio può diventare una cosa complicata per le leggi sulla sicurezza e le

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protezioni. Lo stesso costruire degli oggetti può non essere consentito per motivi assicurativi e di rispetto delle norme di legge. Un’eccessiva burocrazia sembra dunque poter essere di impedimento anche all’interno di queste realtà e può far correre il rischio di lavorare su gadget più che su oggetti complessi. Nonostante ciò Bassi è ottimista guardando al futuro proprio per l’interessamento e la passione che le persone dimostrano quando lavorano e collaborano con il laboratorio. Bassi è anche convinto del fatto che la funzione educativa dei Lab sia rivolta in primo luogo a far riprendere coscienza alle persone delle loro capacità produttive e di quanto possano fare con le loro mani. Non sempre la scelta di rivolgersi al mercato può essere la via obbligata per ottenere ciò di cui si ha bisogno. Gli oggetti si possono riparare, condividere o costruire da zero. In linea con l’idea di una produzione personalizzata e della condivisione della conoscenza in un network di persone che utilizzano lo scambio come mezzo di crescita e di apprendimento questo Lab è a tutti gli effetti un esempio virtuoso della maniera in cui potrebbe evolvere la manifattura di domani. D’altro canto dalle informazioni che ho potuto ricavare sul Fab Lab di Torino ho potuto cogliere un’attenzione maggiore agli aspetti educativo e di fornitura di servizi, piuttosto che alla creazione di contesti per favorire l’innovazione d’impresa. Nell’elenco delle attività dei suoi spazi il Fab Lab pone difatti maggiormente l’accento proprio su queste tematiche:

Art. 5- Attività

Per il perseguimento dei propri fini statutari, l’associazione “Fab

Lab” potrà:

- favorire l’organizzazione di workshop, concorsi, seminari, ricerca,

corsi sulle tematiche riportate all’Art. 3 e all’Art.4, spaziando dal

Design, all’Architettura, alla prototipazione elettronica, alla

realizzazione di ambienti e prodotti interattivi, alla narrazione

attraverso le immagini ed i suoni;

- agire come consulente nei confronti di terzi per la prototipazione o

la realizzazione di progetti in modalità e finalità da concordare tra le

parti;

- curare attività di creazione di oggetti e sistemi per la risoluzione di

problemi o per puro divertimento;

Figura 1: statuto del Fab Lab di Torino. Fonte: fablabtorino.org.

Questo è a mio parere un limite di questo Lab e un punto su cui dovrebbe lavorare al fine di diventare maggiormente un punto di riferimento maggiore anche per lo sviluppo di progetti imprenditoriali.

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