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Face 2 Face (2007)

2.3. Fotografare graffiti e street art

3.2.3. Face 2 Face (2007)

Il 4 e il 7 marzo 2007 JR, con la collaborazione di Marco, crea la più grande esibizione illegale (fino a quel momento) incollando dei ritratti in larga scala di israeliani e palestinesi che condividono lo stesso lavoro affiancati gli uni agli altri, faccia a faccia appunto, in otto città israeliane e palestinesi e lungo il muro difensivo che separa i due territori148.

Graffiti e street art non sono però nuovi a questi territori, sia perché sia tra i palestinesi che gli israeliani si nascondono diversi graffiti artist, in particolare in Palestina dove i graffiti sono tutti a tema politico, sia perché nel corso degli anni diversi writer e street artists del mondo occidentale, tra cui Swoon e Banksy, si sono cimentati in questo territorio di guerra.

Quest’opera nasce dall’idea di viaggio tra Palestina ed Israele che i due street artists progettano dal 2005. Quando i due nel 2007 arrivano effettivamente in Palestina ed Israele si concedono del tempo prima di progettare la loro opera, come spiega lo stesso JR:

“Abbiamo viaggiato attraverso le città israeliane e palestinesi senza parlare molto. Solo guardando a questo mondo con stupore. Questo luogo sacro per l'ebraismo, il cristianesimo e l’islam. Questa piccola zona dove si possono vedere montagne, mare, deserti e laghi, amore e odio, speranza e disperazione tutto incorporato insieme. Dopo una settimana, siamo giunti alla stessa identica conclusione: queste persone hanno lo stesso aspetto; parlano quasi la stessa lingua, come fratelli gemelli cresciuti in famiglie diverse. Una donna coperta da un velo religioso ha la sua sorella gemella sul lato opposto. Un contadino, un tassista, un insegnante, ha il suo fratello gemello di fronte a lui. E lo sta

148 Nello specifico il 4 marzo hanno lavorato in territorio palestinese e il 7 marzo in territorio israeliano.

104 combattendolo senza fine. E 'ovvio, ma non lo vedo. Dobbiamo metterli faccia a faccia. Si renderanno conto.”149

Questo lavoro, sempre all’interno del progetto 28 milimeteres, viene precepito positivamente da pubblico locale. Nonostante JR sia stato brevemente arrestato dall’esercito israeliano, i cittadini da entrambi i lati del muro sono felici di collaborare sia come modelli sia prestando la loro manodopera aiutando i due street artist con l’affissione dei poster.

Essendo il contesto particolarmente sensibile il fatto che agissero senza autorizzazione e senza sponsor ha garantito la loro credibilità quando spiegavano i loro intenti chiarendo che erano a favore di una soluzione pacifica tra le due nazioni che permettesse loro di vivere al sicuro e all’interno di confini internazionalmente riconosciuti. Come si sente dire da JR nel video che documenta il progetto:

“Perché non vogliamo imbrogliare rubando le immagini con un obiettivo da lunghe distanze, vogliamo incontrare la gente. Parliamo con loro, li ascoltiamo e dopo li facciamo aderire al progetto esprimendo i loro sentimenti. Li ritraiamo con un obiettivi da 28 millimetri con cui sei a 10 centimetri dal soggetto, tanto che posso sentire il loro respiro. In poche parole andiamo da un parrucchiere palestinese gli diciamo che siamo francesi e gli raccontiamo che non siamo né anti israeliani né anti palestinesi, ma che siamo a favore di una pace realistica e che vogliamo mettere su un muro uno scatto di 28 millimetri di una loro foto in grande formato e che l’avremmo fatto in Palestina, in Israele, nella sua città sui muri, ovunque…la cosa assurda è che accettano subito.”150

Le reazioni positive della comunità locale e l’aiuto ricevuto per mettere il piedi il progetto sono di nuovo in contraddizione con quanto raccontato dai media tradizionali, come conferma lo stesso JR.

149 www.jr-art.net

105 “Prima di andare in Israele e Palestina avevo questo grande clichè della guerra basato su quanto vedevo in TV: la paura, le bombe e tutto quanto. Ma dopo aver guardato con i miei occhi, ho visto che la maggioranza delle persone vuole solo la pace. Come sempre in ogni conflitto, i media focalizzano l’attenzione sulla minoranza che fa più rumore.”151

Questo progetto in effetti sceglie di non ritrarre per intero il problema israelo- palestinese, ma di puntare invece l’attenzione sulla maggioranza della popolazione la cui volontà di pace spesso non viene ascoltata.

3.2.4. Women are heroes (dal 2008 al 2010)

Il progetto Women are heroes, ultimo per ora progetto della triade denominata 28

milimeters projects, svoltosi dal 2008 al 2010 rompe il record appena conseguito

in Medioriente dallo stesso JR di esposizione di street ar più grande al mondo e segna nel percorso dell’artista una tappa fondamentale.

Inizia nell’agosto del 2008 a Morro de Providencia una favela situata nel centro di Rio de Janeiro e tristemente famosa per gli episodi di violenza e per lo spaccio di droga, in cui gli scontri tra esercito brasiliano e civili non sono rari.

Il progetto si intitola Women are heroes per rendere un tributo alla dignità delle donne in quanto prime vittime di guerra, crimini, stupri e di fanatismo politico e religioso, ma soprattutto rendendosi conto che, pur non essendo i volti che si incontrano di più nelle strade, sono le donne che riescono in queste situazioni a tenere unite le comunità. I soggetti ritratti in foto e poi attaccati sui muri delle diverse città selezionate sono infatti i visi e gli occhi delle donne locali, il progetto infatti oltre a coinvolgere a Morro de Provencia si è svolto in Liberia,