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Facilitare la flessibilità d’utilizzo e l’efficienza dell’utente

4.2 Usabilità

4.2.7 Facilitare la flessibilità d’utilizzo e l’efficienza dell’utente

Si può agevolare la flessibilità e l’efficienza d’uso fornendo, ad esempio: • Assistenza intelligente (l’anticipazione da parte del sistema nell’inseri-

mento di un termine) e shortcut (una combinazione di tasti, come ad esempio, CTRL+C per il comando Copia);

• Salti nella navigazione che evitano di passare in punti intermedi;

• Funzioni di personalizzazione dell’interfaccia, ovvero la possibilità di modificare alcuni aspetti del sistema in base alle esigenze del compito, alle caratteristiche dell’utente e sue preferenze personali (Da notare che, una volta personalizzato, il sistema deve mantenere, alle successive riaperture, le impostazioni date dall’utente).

4.2.8

Fornire help e manuali

Considerati questi aspetti, quando la documentazione può essere necessaria, essa va realizzata con l’obiettivo di garantire:

• Facilità di consultazione;

• Comprensibilità e brevità dei testi; • Orientamento all’attività dell’utente; • Efficacia nella risoluzione del problema.

Pur facendosi riconoscere, l’interfaccia della sezione "Inferenza", unica ri- spetto alle altre sezioni della piattaforma, è priva di un titolo, rischiando così di disorientare l’utente. Un altro fattore di confusione può essere dovuto dalla mancanza dei parametri della ricerca compiuta dall’utente: l’importanza di questi ultimi è data dal fatto che sono quegli stessi parametri a determinare su quali documenti è costruita la rete. Non esiste una legenda delle icone in pagina, ma il loro significato è desumibile dal loro uso nella piattaforma. Resta ambigua però l’identificazione delle entità azienda e organizzazione, che hanno la stessa icona. Le icone del menù-nodo hanno lo stesso aspetto anche quando non portano a nessun risultato. Così, quando i pulsanti del menù-nodo non generano l’effetto desiderato, il menù si chiude senza informare l’utente sul mancato successo dell’operazione. Risulta difficile, inoltre, riuscire a leggere i nomi delle entità e a distinguere le icone nelle reti più numerose e dense.

La gravità, talvolta, porta gli elementi al di fuori del riquadro del grafo. Lo stesso drag&drop dell’utente può portare i nodi a non essere più visualizzabili, visto lo sblocco della posizione di un nodo è vincolato dall’accesso al menù.

La matrice, così come viene presentata, manca di indicazioni sulla tipologia delle entità su righe e colonne. Manca inoltre una legenda che aiuti l’utente a comprendere il significato dei colori della griglia.

Un sussidio mentale valido al corretto utilizzo dello strumento "Inferenza" potrebbe inoltre consistere nella visualizzazione di una rete all’accesso nella sezione con parametri di default. Fino a quando l’utente non sceglie i parametri di ricerca e invia la query al database, infatti, la pagina è per lo più vuota. Può divenire complesso, per chi accede per la prima volta alla pagina, immaginare cosa significhi "peso minimo della relazione" (comprensibile solo grazie al tooltip) o capire perché dovrebbe modificare i parametri di "elemento1" ed "elemento2". Il menù circolare del singolo nodo, non è stato mantenuto nella definizione della nuova interfaccia e i motivi sono molteplici. La funzione più interessante, che riporta direttamente a ricercare i documenti in cui il nodo compare, non è attuabile nella versione prototipale, non connessa alle altre sezioni della piattaforma. Le altre opzioni sono poco intuibili a partire da un’icona. Non si comprende bene a quale scopo si voglia eliminare tutti i vicini del nodo che non hanno nessun altro legame: forse per evidenziare un gruppo di nodi interconnessi,

Figura 4.1: Le opzioni principali disponibili nella proposta di interfaccia, qui

come si presenta all’avvio.

che però sono già molto vicini tra loro, grazie alle impostazioni attribuite al grafo con "Force Layout". Due sono le opzioni preservate e trasformate in bottoni presenti nella nuova interfaccia: "parti da questo nodo" e "sblocca". La prima diviene il pulsante "cerchia" che consente di selezionare le ego-network dei nodi. La seconda invece intende annullare l’operazione di drag&drop compiuta sul nodo. Senza discutere sull’utilità di poter controllare la posizione del singolo nodo, vista la spontaneità dell’azione di trascinamento, l’utente potrebbe non immaginare che per annullarla sia necessario accedere a un menù.

L’aggiunta di nuove funzionalità che si ispirano alla network analysis, avverrà cercando di mantenere un linguaggio quanto più privo di tecnicismi, guidando l’utente con tooltip e brevi didascalie. Per le misure di centralità, il degree dei nodi sarà indicato con il termine "Relazioni", la closeness diventerà "Vicinanza", mentre il termine betweenneess sarà sostituito con "Intermedietà" (Trobia, 2005). La ego-network di un elemento corrisponderà alla sua cerchia, mentre per visualizzare la backbone si dovrà utilizzare il comando "Riduzione": «Dalla rete vengono eliminati gli elementi e i collegamenti la cui assenza non influisce nel mantenimento della sua struttura complessiva». I graphlet, infine, saranno indicati come "Schemi" comuni o insoliti. L’intera sezione dovrà presentarsi con una rete dai parametri di default, una legenda e alcune brevi indicazioni che potranno guidare l’utente nell’utilizzo dello strumento. Le entità-organizazzione avranno una diversa icona rispetto alle entità-azienda e i parametri della ricerca dei documenti dovranno essere visibili anche da questa pagina (figura 4.1).

I nodi, inoltre, non potranno uscire fuori dal perimetro dedicato alla rete. Se l’utente dovesse portare per errore uno dei nodi fuori da questa cornice, potrà sempre sbloccarlo attraverso un apposito pulsante creato ("Sblocca elementi"). Una breve osservazione, infine, sull’utilizzo degli slider, i quali, spesso, non consentono di inserire il valore desiderato. Per ovviare a queste difficoltà, l’u- tente sarà invitato a inserire manualmente i valori che corrispondono al numero massimo degli elementi e al numero minimo delle relazioni. Per visualizzare l’intero grafo si dovrà ricorrere al bottone "Mostra tutti".

L’interfaccia proposta sarà comunque modificata, almeno nell’header, per inserire la nav-bar3 di SemplicePA. Questo allo scopo di non costruire un am-

biente troppo diverso dal resto della piattaforma, con il risultato di disorientare l’utente nella sua esperienza di navigazione. Per questo motivo, ad eccezione che per la visualizzazione della rete, la palette del prototipo riprende quella del sito, anche nel riportare i parametri di ricerca, così segnalati in homepage. Non si differenzia da quello utilizzato sulla piattaforma anche il font del prototipo, il quale, privo di grazie, consente comunque una facile lettura sui supporti digitali.

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