Dalle criticità sorte è possibile individuare diverse tipologie di interventi da compiere sulla piattaforma. Si distinguono interventi primari e interventi secondari.
Interventi primari
Gli interventi primari sono costituiti dai provvedimenti più urgenti da prendere, quelle soluzioni cioè che vanno adottate subito, pronte per essere testate nella prossima sezione di test, che come riportato in letteratura, dovrebbe tenersi a non più di un mese di distanza dal precedente.
Grandi interventi Riguardano principalmente i compiti che hanno riportato il punteggio più basso, ovvero il secondo e il terzo task.
Le proprietà degli elementi Partendo dal secondo compito assegnato è possibile osservare come maggior parte dei partecipanti non sia riuscita a comprendere le possibilità offerte dall’esplorazione delle proprietà degli elementi. Quello che probabilmente è uno degli ostacoli maggiori all’usabilità del sito è il fatto che il grafo catturi la maggior parte dell’attenzione, così che si è portati a pensare che la maggior parte delle opzioni a disposizione possano essere disponibili cliccando al suo interno. Si tende allora a non esplorare tutte
le funzionalità o addirittura a dimenticarsi una porzione di sito, quella più alta. Una reazione forse dovuta anche all’header fisso che oscura le opzioni poste in alto mentre si sta osservando la rete. La presenza del tasto legenda e del tasto "Cerchia" sotto la voce "Proprietà degli elementi", inoltre, può portare a distrarre ulteriormente l’utente.
Cerchia di un elemento Il fatto che al premere di questo tasto compaia una chiara descrizione delle sue funzionalità, non ha portato gli utenti a testarne gli effetti. Uno dei motivi principali, dedotto dall’osservazione dei partecipanti, è che pochi di questi leggono effettivamente le descrizioni fornite. Un’altra motivazione poi è costituita dalla collocazione del tasto all’interno della pagina: si trova infatti accanto a bottoni che agiscono per lo più sull’intero grafo, modificando l’aspetto delle icone. L’aspettativa è che quindi anche il tasto "Cerchia" porti a un simile risultato e il partecipante si convince in questo modo
che sia inutile cliccarlo.
Ecco dunque gli interventi proposti: • disattivare l’header fisso;
• spostare il tasto "Legenda" o far apparire il suo contenuto staticamente in pagina;
• spostare il tasto "Cerchia";
• modificare i titoli posti sopra i bottoni "Proprità degli elementi" e "Pro- prietà del grafo".
Piccoli interventi I piccoli interventi cercano di risolvere le criticità riscontrate durante l’osservazione dei partecipanti, e che sono state elencate nel paragrafo relativo all’analisi qualitativa. La mancata comprensione di tutti gli attributi nella tabella "Caratteristiche della rete" può essere risolta attraverso dei tooltip, che al passaggio del mouse spieghino brevemente in cosa consista ciascuno di essi. Il tooltip sul tasto "csv", invece, dovrà indicare che questo formato è compatibile con Excel. Un altro provvedimento che può essere preso è quello di consentire il ritorno alla rete originaria non solo cliccando lontano
dai nodi del grafo, ma anche premendo un tasto qualsiasi dei menù in alto, o addirittura creando un tasto "Start" o "Indietro" che faccia visualizzare la rete al suo stato iniziale, come appare nel momento in cui la pagina viene caricata. L’obiezione sollevata da uno dei partecipanti riguardante l’aspetto dei bottoni e del cursore in stato di hover può aprire riflessioni interessanti, e attivare provvedimenti che aiutino a migliorare indirettamente l’intera usabilità del sito. Sulla modifica del cursore in stato di hover, sia Microsoft che Apple parlano chiaro: deve riguardare solamente i link, ovvero quelle porzioni di testo che devono distinguersi perché consentono di collegarsi ad altri contenuti. I bottoni infatti contano sulla propria affordance, che potremmo definire come la proprità delle scale di spingere le persone a salirle. Il fatto che debbano essere premuti è una caratteristica intrinseca alla loro natura di bottone, non hanno bisogno di un diverso cursore perché l’utente sia portato a premerli (Silver, 2016). Ciò che è più importante è l’aspetto del bottone, che dovrebbe cambiare non solo in stato di hover, ma anche mentre è attivo. Per indicare l’attivazione di un bottone, infatti, si era scelto di ripetere il nome del bottone all’inizio della relativa descrizione, che compare sulla pagina al click sul tasto. Il fatto che la maggior parte delle persone non legga queste descrizioni fa sì che si ricerchi un altro feedback riguardante l’attivazione del tasto. Ma perché non è stato fatto sin dal principio? Forse perché lo stato di hover è sempre meno diffuso: non esistono cursori su mobile, dispositivo dal quale ci connettiamo sempre più spesso e dove i bottoni non hanno bisogno di comparire come attivi, spesso perché consentono, ad esempio, l’apertura di nuove applicazioni. Il fatto che SemplicePA sia un’applicazione accessibile principalmente da pc, fa sì che anche l’aspetto di un bottone in stato di attivazione possa fare la differenza.
Interventi secondari
Gli interventi secondari sono invece quegli interventi che possono attendere, almeno fino al prossimo test di usabilità. Si tratta infatti di provvedimenti che potrebbero essere necessari in caso di criticità dovute all’intera strutturazione della pagina, che emergeranno allora anche in seguito alla prossima sessione di test. Criticità che hanno dato i primi segnali anche durante questa prima fase.
L’intervento secondario che sin da subito mi sento di segnalare riguarda le dimensioni del container del grafo, le quali possono risultare eccessive, spezzando eccessivamente la pagina, senza creare continuità tra le opzioni che si trovano sopra e sotto di esso. A questo si può ovviare in tre modi: lasciando invariate le dimensioni del container ma spostando al di sopra o al di sotto del grafo gli altri contenuti della pagina; riducendo l’altezza del container, quindi avvicinando le opzioni perché possano essere visibili contemporaneamente; riducendo la larghezza del container, inserendo cioè le opzioni di modifica del grafo a lato di questo. Una riduzione delle dimensioni potrebbe essere considerata in seguito al colloquio con personale amministrativo o con alcuni giornalisti, ai quali si potrebbero porre domande del tipo: "Accedereste a questa sezione per cercare le relazioni di una sola entità? O per avere una panoramica delle entità relative ai documenti di un certo argomento?" Se le ricerche dovessero restringersi a un numero di entità molto ristretto allora potrebbe essere il caso di lasciare meno spazio alla rete, per ottimizzare la disposizione delle altre opzioni all’interno della pagina.
Conclusioni
Il prototipo proposto è un tentativo di sfruttare le conoscenze disponibili in campo matematico riguardanti la teoria delle reti per valorizzare la conoscenza delle pubbliche amministrazioni in maniera alternativa.
La sfida è quella di riuscire in questo obiettivo senza che i nuovi strumenti possano essere un ostacolo per gli utenti privi di conoscenze in materia. Per questo si è cercato di seguire le linee guida del nuovo Piano Triennale per l’informatica di AgID, che stanno tentando di uniformare gli usi e le pratiche delle pubbliche amministrazioni online.
L’idea, infatti, è che strumenti come questo possano infatti essere utilizzati da un numero quanto più possibile ampio di persone. Condividere la conoscenza, come già è stato detto nelle pagine precedente, non fa altro che arricchirla. Ecco perché anche la più piccola funzione, la più piccola scelta, come quella di rendere scaricabili i dati delle reti generate, hanno in realtà un peso importante nel messaggio che la piattaforma intende veicolare.
Alcuni punti in sospeso di questo elaborato riguardano la generazione automatica dei graphlet e dei contenuti e delle misure relative al grafo in seguito alla query dell’utente, un passo che sarà necessario per l’eventuale integrazione con la piattaforma, attualmente al vaglio dell’ente.
Inolre, la pagina "Schemi" è costituisce principalmente uno spunto per ulte- riori sviluppi. Potrebbe infatti dar vita a sezione a sé stante della piattaforma, che sfrutti al meglio le potenzialità dei graphlet, evidenziando sulla rete i nodi che appartengono a un certo pattern se questo viene selezionato, oppure a partire dai nodi mostrare i pattern in cui esso compare.
Inoltre i test di usabilità hanno fatto emergere diverse criticità, dimostrando quindi di avere un loro ruolo fondamentale nel miglioramento continuo del
servizio offerto: Uno dei principi cardine del Piano Triennale stilato da AgId per le PA, possibile soltanto attraverso sessioni di test a cadenza costante nel tempo.
Una parte di questo elaborato, intanto, sarà esposto nel corso dell’edizione 2017 della conferenza GARR3 dal titolo "Data Way to Science". Il paper, tratto dai contenuti del primo capitolo di questa tesi, è quindi in attesa di pubblicazione.
Restano ancora innumerevoli modi per rendere i dati delle pubbliche ammi- nistrazioni sempre più "preziosi". Sicuramente la loro navigazione attraverso le entità in essi citate apre una strada che va in questa direzione. Amministrato- ri, giornalisti, organi di controllo, attivisti e comuni cittadini sono invitati a percorrerla.
Ringraziamenti
Questa tesi non sarebbe stata certamente scritta senza il supporto dei miei relatori, Giulio Rossetti, che nel maggio 2015 mi chiese con chi avessi intenzione di laurearmi senza sapere a cosa sarebbe andato incontro, e Roberto Trasarti. Un grazie anche a Luca De Biase, giornalista e neoprofessore, che con il suo corso ha incoraggiato la stesura del primo capitolo.
L’oggetto di questo elaborato sarebbe stato un altro, e certamente per me meno entusiasmante, se nel febbraio 2017, Anna Gabbolini e Roberto Battistelli non mi avessero chiesto di continuare a collaborare con loro al progetto di SemplicePA e se non avessi potuto contare sul supporto di Francesco Sandrelli e Raniero Manfroni.
Non posso non nominare Sarah Franci: con lei è iniziato e con lei è finito questo percorso di studi, che la passione per il giornalismo ha dilatato, ma anche arricchito. A Maria Teresa Rossi, "streca" web developer, va un sincero grazie per i suoi suggerimenti. Ringrazio Veronica e Maria Grazia che mi hanno accolto a Pisa. Veronica, Erica, Cinzia ed Alessandra che ci sono sempre. E Andrea, a fianco del quale sono pronta ad affrontare ancora tante sfide.
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