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Le famiglie marocchine

1. La famiglia marocchina nel contesto d’origine.

1.1 La famiglia marocchina tradizionale 49

La struttura familiare tradizionale marocchina, e la relativa struttura della parentela, possono essere inscritte all’interno della cosiddetta struttura familiare complessa di cui matrimonio, genere e lignaggio sono gli elementi principali. Partiamo proprio dal lignaggio per approfondire le origini dell’attuale famiglia marocchina. Il tradizionale lignaggio individuato è quello agnatico, dove cioè la discendenza è di carattere patrilineare e dunque a carattere esclusivamente maschile. Il primo aspetto di debolezza consisteva nel fatto che se la donna si fosse sposata andando a vivere a casa del marito, e nel caso in cui lo sposo non fosse dello stesso lignaggio della donna, i figli sarebbero appartenuti di diritto al lignaggio paterno e i diritti di proprietà della donna sarebbero passati sotto il controllo del marito per l’intera durata del matrimonio. Così facendo un lignaggio rischiava di perdere prestigio e potere a causa dell’impoverimento e di venire messo ai margini della comunità.

Un secondo fattore di debolezza risiedeva nella stratificazione sociale che ha caratterizzato l’antica società marocchina, quella tradizionale. Nei villaggi e nelle zone rurali marocchine convivevano più gruppi sociali, status, per cui la società e in sé l’ordine sociale risultava estremamente gerarchizzato dato che i diversi gruppi si distinguevano l’un l’altro per gradi differenti di ricchezza, di diritti e perciò di prestigio. Nel matrimonio, ad esempio, tale ordine si rifletteva nella misura in cui

49 Si consideri il riferimento al termine tradizionale come accezione al perpetuarsi negli

anni di una consuetudinaria forma famigliare che verrà qui esposta. L’intenzione non è quella di determinare una categorizzazione della famiglia marocchina in quanto statica, cioè secondo un’impostazione conservatrice sedimentata negli anni e storicizzata nella cultura; bensì il termine tradizionale viene qui chiamato in causa per contemplare la consuetudine, perciò quella struttura familiare maggiormente conosciuta e condivisa in Marocco che, come si vedrà di seguito, è andata mutando negli anni attraverso una riforma del Codice della Famiglia estremamente innovativo.

all’uomo era permesso sposare una donna di ceto inferiore cosa che invece alle donne era negato.50

Ciò che sembra sentenziare la fine di questo sistema, facendone emergere e deflagrare le debolezze, è l’istituzione del protettorato francese nel 1912. L’avvento del XX secolo segna la svolta, uno sconvolgimento dettato da processi politici e socio-economici tra i quali mi preme sottolineare:

- la cosiddetta “politica berbera” di epoca coloniale. Con tale denominazione s’intende quella strategia perpetuata dal governo francese per creare un’alleanza franco-berbera finalizzata alla formazione di un “blocco socio-politico” che andasse contrastando la popolazione araba; la quale era detentrice di quella cultura islamica giudicata inassimilabile e perciò in contrasto con la cultura francese. Oltre ad un’operazione “d’invenzione della tradizione” culturale berbera, il potere coloniale si fece promotore di una serie di politiche e provvedimenti amministrativi finalizzati alla separazione giuridica delle popolazioni araba e berbera, citiamo ad esempio il “decreto berbero” del 1930 che esentava la popolazione berbera dal rispetto del diritto islamico sottoponendola a quello francese. In merito all’oggetto in questione è necessario puntualizzare come questi provvedimenti avessero intaccato col tempo l’ordine sociale marocchino, mutandone linee gerarchiche, piuttosto che cambiare la riproduzione dell’organizzazione tradizionale dei lignaggi e delle forme d’organizzazione della famiglia tradizionale. - Un ulteriore ambito di trasformazione in cui si è riscontrato un

cambiamento riguarda il tessuto socio-economico del Marocco,

50 RINALDINI M., capitolo Le famiglie marocchine, all’interno del volume Famiglie

durante il periodo coloniale. Il protettorato francese contribuì in maniera massiccia allo smantellamento del tessuto socio- economico marocchino. Si pensi ad esempio alla proibizione della transumanza stabilita per legge, piuttosto che alla disincentivazione della mobilità interregionale della popolazione. Ciò che seguì a queste scelte fu l’inurbamento della popolazione e in generale l’attivazione dei processi migratori: le profonde trasformazioni economiche attivate spinsero una consistente parte della popolazione ad abbandonare le proprie terre e l’attività pastorizia per stabilirsi nei villaggi e nelle città. Si creò in tal senso una sorta di “diaspora tra i membri” delle famiglie, ancor più i clan e le tribù, cuore pulsante del potere familiare rurale, andarono perdendosi col tempo, dovendo rinunciare alle prerogative in qualità di agenzie di regolazione sociale a favore dei villaggi o delle città51, fu infatti opera del governo centrale

l’elezione ad unità amministrativa decentrata primaria dei villaggi o di insiemi di villaggi.

- Un terzo agente di trasformazione che urge menzionare fa riferimento sempre al tessuto socio-economico di cui si è già parlato poco sopra, collocandolo nel periodo post-coloniale. A partire dagli anni Sessanta, con l’instaurazione del regime autoritario di re Hassan II il Marocco tentò la via dello sviluppo industriale che crebbe lentamente fino a consolidarsi solo vent’anni dopo, anche se, va puntualizzato come questo sviluppo industriale è tutt’ora considerato parziale e frenato. Nonostante ciò a partire dagli anni Sessanta una parte crescente della popolazione attiva fu impiegata nel settore industriale nel quale

anche le donne marocchine cominciarono a lavorare dando così un impulso negli anni Ottanta alla presenza femminile nel mercato del lavoro. Contestualmente quel processo d’inurbamento accennato precedentemente andò intensificandosi; si pensi che dal 1961 agli inizi degli anni ’90, la popolazione urbana subì un incremento pari al 285%, tanto che alla fine degli anni Novanta, la popolazione urbana era circa la metà del totale della popolazione marocchina; di questa, il 35% era concentrata nei distretti di Casablanca e Rabat.52 Gli ingenti spostamenti di

popolazione contribuirono ad intensificare gli sconvolgimenti demografici che a loro volta fecero ricadere le conseguenze sulla struttura familiare marocchina, citiamo ad esempio un crescente processo di ridimensionamento della grandezza degli aggregati domestici.

- Concludo questa parte segnalando un ultimo fattore di trasformazione della struttura familiare tradizionale marocchina. Il movimento femminista, sebbene non sia riuscito a trasformarsi in movimento di massa perché relegato in un ambiente intelletual- borghese, viene riconosciuto come spinta e pressione nei confronti del sistema politico, in grado di determinare o comunque accrescere la femminilizzazione e la democratizzazione dello spazio pubblico che è avvenuta in Marocco negli ultimi anni. Basti pensare alla riforma del 2004 del Codice di Famiglia,

Moudawana, considerata una conquista da addebitare per buona

parte al movimento femminista marocchino.

A fronte di tutte queste considerazioni ritengo che l’attuale Marocco, sia un paese che ha subito notevoli cambiamenti, è tutt’ora attraversato dai

processi socioeconomici, culturali e politici che hanno avuto delle ricadute sulle strutture famigliari tradizionali e proprio la trasformazione della struttura famigliare marocchina tradizionale è oggetto di analisi che svilupperò nel seguente paragrafo.