ruolo nella gestione del paziente con psoriasi
IL “FARMACISTA DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE”
Il farmacista rappresenta uno snodo concreto ed efficace tra la prescrizione specialistica-o-spedaliera e la governance del-la stessa. Essendoci situazioni diverse a seconda dei contesti regionali e locali di cura, grazie alle proprie competenze il far-macista si occupa dell’approv-vigionamento e della distribu-zione dei trattamenti in base al sistema in cui opera.
Il ruolo e le competenze del farmacista del Ssn (ospeda-liero e territoriale) in relazione a pazienti con forme croniche gravi, quali la psoriasi mode-rata e severa, possono essere sintetizzate nei seguenti punti:
Nell’affiancamento alle attivi-tà cliniche, il farmacista ospeda-liero interviene nella valutazione delle nuove terapie e soprat-tutto nell’ulteriore verifica e, al momento della dispensazione, dell’opportunità prescrittiva e della compatibilità con altre te-rapie che spesso sono assunte, in particolare nei soggetti più anziani (riconciliazione).
Nella gestione eventuale della distribuzione per conto, è la farmacia di comunità a di-ventare il punto di erogazione della terapia, ma sempre sotto il controllo del settore farma-ceutico.
Per quanto riguarda le ana-lisi di farmacoutilizzazione, queste sono supportate dai si-stemi informativi gestionali e amministrativi che permettono valutazioni puntuali e su popo-lazioni circa l’aderenza del far-maco con le prescrizioni previ-ste nel piano terapeutico.
FARMACISTA DEL SSN E I PERCORSI DI CURA Il farmacista del SSN, ospe-daliero e territoriale, intervie-ne di fatto in molti “snodi” del percorso di cura delle cronici-tà.
Un moderno strumento per ri-definire i percorsi di cura allo scopo di una costante revisione e di una piena valorizzazione delle potenzialità diagnostiche e terapeutiche è rappresentato dai Percorsi diagnostici tera-peutici assistenziali (PDTA).
I PDTA sono documenti che Nella gestione della
distri-buzione diretta ha un’opportu-nità unica di interfacciarsi con i pazienti (o con i loro caregiver) motivandoli all’aderenza, soste-nendo l’attenzione ai principali eventi avversi attesi e spiegan-do le corrette modalità di con-servazione dei farmaci, visto che in buona parte dei casi si tratta di formulazioni da con-servare in frigorifero a 2-8 °C.
Per quanto riguarda la di-stribuzione periodica delle te-rapie, questa può avvenire me-diante la distribuzione diretta nei centri ospedalieri oppure decentrata presso le strutture distrettuali delle ASL. Quest’ul-timo modello è maggiormente utilizzato nelle regioni con un minor numero (geografica-mente concentrato) di centri specialistici per facilitare l’ac-cesso del paziente. In questo caso è fondamentale che tra le strutture ospedaliera e territo-riale si realizzi la massima in-tegrazione, sia documentale che attraverso un’azione con-creta sul territorio da parte del personale ospedaliero o co-munque di personale sanitario afferente alla Asl del territorio stesso.
hanno lo scopo di disegnare un piano interdisciplinare che rappresenti la visione orga-nizzativa con cui prendere in carico i malati di specifiche condizioni patologiche. Nella pratica sono principalmente rivolti alla gestione delle cro-nicità, specialmente in caso di bisogni complessi che si arti-colano in fasi specialistiche/
ospedaliere e domiciliari.
Il PDTA promuove la continuità assistenziale, favorisce l’inte-grazione fra gli operatori, ridu-ce la variabilità clinica, sostie-ne la diffusiosostie-ne della medicina basata sulle prove, permette una migliore allocazione delle risorse.
In particolare, i PDTA rispon-dono efficacemente alla fram-mentazione organizzativa dei servizi sanitari, specie nell’in-terfaccia ospedale-territorio, riducendo i rischi connessi al passaggio del paziente dall’o-spedale ai servizi territoriali e alla medicina di base. Evitando la duplicazione delle presta-zioni sanitarie, questi percorsi permettono il contenimento della spesa sanitaria e offrono al paziente un iter clinico-as-sistenziale organizzato e sem-plificato.
RUOLO DEL FARMACISTA NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE PSORIASICO Nella gestione del paziente psoriasico, il farmacista ospedaliero entra in campo per offrire un contributo importante nei percorsi di cura e, in particolare, nei processi di governance farmaceutica dei pazienti con le forme più gravi di malattia.
I molteplici trattamenti terapeutici oggi disponibili devono essere gestiti nel modo più corretto ed efficace possibile, attraverso processi multidisciplinari che coinvolgono in prima persona il farmacista
Una survey condotta tra febbraio e marzo 2021 nell’ambito del Progetto Elite, dermatopatie ad alto impatto medico (progetto di educazione sanitaria multidisciplinare in ambito dermatologico, realizzato con il contributo non condizionante di Almirall) su un campione di farmacisti ha permesso di descrivere l’approccio di questa figura professionale alle malattie dermatologiche gravi e in particolare alla psoriasi.
non del tutto risolto per quanto riguarda la gestione di numerose malattie croniche.
La questione trascina dietro di sé la necessità di sistemi di tracciatura, rendicontazione, analisi dei dati. E tutto questo costituisce una sfida anche per il farmacista.
Il grafico 1, risultato
dell’elaborazione dei risultati della ricerca, mostra che, secondo i farmacisti, l’elemento più complesso e critico da gestire è la “valutazione dell’aderenza”. Si tratta di fatto di un tema ricorrente, che ripropone un interrogativo
0 2 4 6 8 107,1
7,7
7,1
7,3
8,0 7,3 7,2 7,3
6,9
PIANIFICAZIONE DEGLI ACCESSI ALLA DISTRIBUZIONE
Pianificazione dei fabbisogni
Procedure di acquisto
Somministrazione
Ruolo/coinvolgimento dei care giver Valutazione
dell’aderenza Gestione delle
scorte Alternanza di situazioni
ospedale-territorio Case manager
Nella gestione della terapia e del paziente, una volta individuata la strategia farmacologica ottimale, su quali elementi si concentrano, nell’esperienza reale, le maggiori criticità/complessità nelle attività della farmacia clinica? (Si resti sempre nell’ambito delle dermopatie gravi, ad esempio la psoriasi)
Grafico 1 1
10 =elemento di estrema complessità, numerosi problemi di gestione
=elemento di scarsa complessità, pochi problemi di gestione
0
SOSTEGNO DELLE ASSOCIAZIONI DI PAZIENTI
Servizi segretariali delle aziende
Procedure informatizzate
unificate Aumento della distribuzione per conto
Procedure regionali chiare e documentate Attribuzione dei
costi della terapia Riduzione dei centri di
distribuzione Aumento dei centri
di distribuzione Modelli di teleassistenza Integrazione con specialisti del distretto
Integrazione con medici di medicina generale
Ci concentriamo ora sulla gestione del paziente con psoriasi.
Quali azioni/strumenti possono facilitare un’efficace governance farmaceutica e terapeutica?
Grafico 2
10 = azione/strumento di estrema efficacia, elevato impatto sui percorsi di cura
= azione/strumento di scarsa efficacia, basso impatto sul percorso di cura
1
Ottimizzare i centri di distribuzione delle terapie, sviluppare una maggiore integrazione con le figure professionali del territorio (medici di medicina generale e specialisti distrettuali), disporre di linee guida regionali chiare e strutturate in PDTA sono le
soluzioni a cui si guarda per un progressivo miglioramento nei processi di gestione della psoriasi (grafico 2 ).
Dopo avere valutato vari parametri, la ricerca si è, quindi, focalizzata su quello che è ormai considerato lo strumento
più utile per la programmazione, l’aggiornamento e la gestione delle patologie croniche: il Pdta.
Alla richiesta di identificare gli elementi che più caratterizzano la figura del farmacista nel Pdta del paziente con psoriasi è emersa una «uguale rilevanza per tutti gli aspetti considerati», con una leggera prevalenza (moda e media)
della «definizione di procedure off label condivise».
Ancora una volta ci si trova di fronte a situazioni spesso complesse, mai sufficientemente normate, che lasciano un grande spazio alla professionalità dei singoli e alla costruzione di un valido percorso di integrazione multidisciplinare.
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AUTORI
Francesco Cattel | Direttore struttura complessa farmacia ospedaliera, Azienda ospedaliero-universitaria - Città della salute e della scienza, Torino
Arturo Cavaliere | Direttore UOC farmacia aziendale Asl Regione Lazio, Viterbo
Giampiero Girolomoni | Direttore di unità operativa complessa di dermatologia e malattie veneree, Azienda ospedaliera universitaria integrata, Verona
Silvia Manfrè | Dirigente farmacia ospedaliera, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, Verona
Adriano Vercellone | Farmacista dirigente, Asl Napoli 3 sud
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Piazza della Repubblica 10 20124 Milano
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Con il contributo non condizionante di