LA PSICHIATRIA DEI SERVIZI E L’EMPOWERMENT PSICOLOGICO
15. Aumentare la propria immagine positiva e vincere lo stigma.
2.3 Fattori empowering e fattori disempowering
2.3.1 Fattori Empowering
Elenchiamo tre fattori empowering importanti: a. L’empowerment promosso.
La de istituzionalizzazioneé un processo che ha avuto via in molti paesi europei, e viene visto come il primo passo verso l’empowerment. In questo senso le politiche e le normative definite a livello nazionale / internazionale mettono alla luce il ruolo dei attori politici nell’ampliare le
46 libertà e i diritti esigibili e promuovono la cittadinanza attiva. Una società aperta e una cultura liberale rappresentano una condizione ineliminabile di ordine generale necessaria per lo sviluppo dell’empowerment. Torrey afferma che “non si possono costruire buone pratiche a livello del paziente, trascurando la necessità di inquadrarle in politiche, nella dimensione locale e nazionale” (Torrey et al 2000). L’idea di questa libertà politica che é in relazione con la padronanza di sé derivano da teorizzazioni di dominio dell’individuo sul suo corpo ( J.Locke) e dal idea di Kant che la felicità ognuno lo gusta al suo modo. La diversità dei caratteri che si contrastano tra loro e si espandono in direzioni diverse, necessità di salvaguardare le differenze e le minoranze, e a questo proposito si deve limitare la libertà della persona (Mill, 1869). In questo senso “La Società Aperta” si é fondato sui principi della centralità della persona e della democrazia che si realizza tramite di esse, e appunto questa classe che ci governa deve dimostrare di sapere prendere decisioni per il bene di tutti, e le persone devono avare anche la possibilità di rovesciare senza violenza, tramite le procedure della democrazia, i governi che non rispettano la volonta dei elettori (Popper, 1973). La democrazia scrive Todorov (2003), al riguardo non é sufficiente da solo, e il popolo potrebbe decidere che bisogna imporre forme estreme di violenza, non salva guadagnare più gli interessi dei più deboli del gruppo, ed é per questo che prediligono i regimi che rispettano i loro diritti alla libertà e alla democrazia liberale. La de istituzionalizzazione (DI) diventa un punto chiave per il processo di empowerment, un OPG al primo sguardo ci presenta un ambito in qui é difficile realizzare questo percorso verso l’empowerment, e parlare di fattori empowering diventa un impresa impossibile. Nei paesi dove lo stile democratico liberale come l’Albania e altri paesi del medio Oriente, é ancora nei primi passi o non é cominciato ancora e l’empowerment come processo non avanza. La DI secondo Priebe et.al. (2004) “é stata molto disomogeneo e frammentaria nel mondo occidentale e di fatto in molte nazioni non é mai cominciata. Sicuramente ha incontrato un vasto consenso nella maggior parte degli stati europei e nel mondo anglofono per oltre vent’anni mentre in altri continenti non é mai iniziato”.
I principi della democrazia e quelli dei diritti umani rappresentano elementi importanti in una società autonoma é uguale per tutti, che dà la possibilità a tutti gli individui di “avere potere” e di “esercitare potere” nei limiti previsti.
47 Parlando di fattori empowering, tutti quei diritti–libertà che godono le persone internate a un O.P.G. vanno ovviamente considerati come fattori empowering; libertà–diritti godute da convenzioni europee, (di qui l’Albania ha ratificato tutte, come necessarie per entrare a fare parte del Unione Europea) considerate innestate in un sistema giudiziario-sanitario universale e solidario, sotto la forma di tutela dei diritti fondamentali dell’uomo e tutela alla salute mentale e alla presa in carico del paziente. Tutti questi diritt –libertà che “godono” gli pregiudicati a un O.P.G. sono difficili da constatare se prendiamo in considerazione il fatto che gli pregiudicati sono sottoposti a un trattamento sanitari obbligatorio rispettando la misura di sicurezza datosi dal tribunale. Le iniziative legislative che hanno come scopo l’azione positivo per la realizzazione della parità e diritti per le categorie svantaggiate le quale fanno parte di questi fattori empowering.
Concludo la definizione con la citazione di Stratico (2008), “empowerment promosso–dalle politiche e dalle normative definite a livello nazionale/regionale in grado di ampliare le libertà e i diritti esigibili, e promuovere la cittadinanza attiva”.
b. Empowerment Facilitato
La dimensione che si prende di mira in questo caso é quella di comunità in un contesto locale, diventando cosi territorializzato, ed é proprio la struttura e il servizio di psichiatra che serve come sostegno di facilitare verso il singolo paziente/pregiudicato. La società trova per il paziente contesti di inclusione e di partecipazione che variano tra loro da quelle di organizzazione a quelle di volontariato e alle reti spontanee di inclusione, di solidarietà sociale, che si traducono in fonti di sostegno e risorse per queste categorie svantaggiate orientando e facilitando il loro inserimento nella comunità.
Crowfoot et al., (1983) sostiene che “ l’empowerment si può realizzare solo in interazione con gli altri, in gruppo, organizzazioni e comunità di persone che si sentono e agiscono insieme, una piccola organizzazione locale che si gestisce in modo democratico, diventa un veicolo a due dell’empowerment, sia per il cambiamento sociale anche per l’empowerment personale”. Questa dimensione ha un ruolo importante per il processo dell’empowerment, può essere percepito come facilitatore, ma se non si gestisce in modo adeguato può diventare un ostacolo, le buone reti di sostegno, le associazioni di pazienti e familiari sono il risultato di un lavoro che non ha mai fine e che continuano a svilupparsi in molte realtà della psichiatria di comunità.
48 c. L’empowerment “volute”.
L’empowerment non si concede, anche ai pazienti psichiatrici più gravi devono in qualche misura volere il loro empowerment (Block, 1987, cit. in Stratico, 2008) afferma – “nessuno realmente conferisce poteri alle altre persone, non si concede agli altri una vera libertà, non si promulgano leggi in favore dell’auto- apprezzamento,ognuno deve iniziare da se stesso”.
La partecipazione e il contributo dei “comsumers” di salute mentale nella pianificazione del loro trattamento sono molto limitati, cosi come nella società in generale. “In queste condizioni, diventa quasi impossibile per le persone essere viste come valore e membri che contribuiscono nella società e che sono capaci di partecipare nella pianificazione e nella presa delle decisioni. Questa esclusione da una piena partecipazione ha portato a molte conseguenze negative, includendo servizi in appropriati, una limitata gamma di opportunità, ad a una tendenza di iper- protezione e controllo delle persone con problemi di salute mentale e lasciando che gli altri parlino e decidanno per loro” (Hutchison et al., 1999).
La persona deve riscoprirsi come persona intera che sente, reagisce e investe su se stesso ma senza sfuggire dall’altro come presenza significativa di supporto reciproco. “Empowerment é un processo di cambiamento interno ed esterno. Il processo interno é il senso della persona o la propria fede (credenza) alle sue Capacita di prendere decisioni e di risolvere i problemi. Il cambiamento esterno si esprime nella Capacita di agire e nell’emplementare la conoscenza pratica, le informazioni, le competenze, la Capacita di altre nuove risorse acquisite nel corso del processo” (Parsons, 1988).
Essere consapevoli della propria vita, scegliere liberamente il percorso da intraprendere, coinvolgersi personalmente e assumersi delle responsabilità personale; “per alcuni consiste nell’iniziare un percorso per fronteggiare al meglio i sintomi, o di negoziazione dei trattamenti, per altri di acquisire o migliorare specifiche abilità che gli mettono in grado di cogliere un’opportunità ritenuta importante”( Stratico, 2008).