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Fattori di influenza nella determinazione dei prezzi delle opere d'arte contemporanea: l'analisi di Rozenbaum

STUDIO DELLA RELAZIONE FRA RANKING DELL'ARTISTA E PREZZO

4.1. Fattori di influenza nella determinazione dei prezzi delle opere d'arte contemporanea: l'analisi di Rozenbaum

Il parametro fornito dai punteggi del Kunstkompass viene utilizzato dallo studioso insieme a parametri più “tradizionali” quali le dimensioni delle opere, i materiali usati e la presenza della firma, per testare se e in quale modo essi esercitino una qualche influenza nella determinazione dei prezzi.

145 R. Rozenbaum, Does Artistic Value explain the performance of Contemporary Artists?,Université

Libre de Bruxelles – Solvay Business School – Centre Emile Bernheim, Belgio,Working Paper N° 07/037, 2007

Rozenbaum sostiene che i soli parametri “tradizionali” non siano sufficienti a influenzare il prezzo delle opere d'arte: per questo, a suo parere, la letteratura ha trascurato di includere un aspetto essenziale, ovvero la qualità o la qualità percepita delle opere.

Di fatto, si è già avuto modo di osservare nel corso di questo studio come la qualità delle opere d'arte sia impossibile da misurare oggettivamente – e il tentativo di Frey e Pommerhene è esemplificativo146 - è però possibile tentare di individuare una misura

della qualità percepita. A questo scopo lo studioso utilizza la classifica Kunstkompass in quanto costruita grazie all'apporto di esperti del settore dell'arte contemporanea, il cui giudizio è strettamente connesso ai criteri utilizzati147.

Rozenbaum arriva a mostrare che questa proxy del valore percepito di un artista migliora sostanzialmente la validità dell'analisi di regressione edonica.

Per fare questo, lo studioso utilizza prezzi e caratteristiche di 14792 opere d'arte vendute tra il 1987 e il 2006 da case d'asta di tutto il mondo. Ovviamente, si tratta delle opere degli artisti classificati dal Kunstkompass 2006. Unico neo: il data set non contiene però informazioni sulle opere rimaste invendute148.

Le opere sono state anche suddivise in categorie a seconda del media utilizzato149:

− pittura

− disegno

− acquarello

146 Si fa riferimento a Frey B.S. And W. Pommerhene, Muses and Markets, Explorations in the

Economics of the Arts, Blackwells, Oxford, 1989, capitolo 7, pp. 82 e seguenti. I due studiosi

utilizzano i dati del KunstKompass di Bongard per costruire una funzione di valutazione estetica. Il loro 'assunto di base è che lo stock di capitale artistico di un artista influenzi la valutazione estetica della sua stessa opera. Questo stock è calcolato estrapolandone gli elementi che lo costituiscono, ovvero: il numero delle mostre e dei premi aggiudicati dall'opera di un artista, gli anni che sono trascorsi dalla prima mostra dell'artista, il numero di mezzi nelle arti visive (cioè, scultura, pittura e grafica) in cui un artista lavora e i prezzi di vendita realizzati nel passato. La posizione degli artisti come calcolata da Bongard costituisce la variabile dipendente della regressione multipla standard utilizzata. Il risultato positivo così ottenuto è stato fortemente criticato dagli studiosi Bonus e Ronte – si veda Credibility and economic value in the visual arts, Journal of Cultural Economics 21, 1997, pp. 103–118 – in quanto ritengono che le variabili indipendenti usate da Frey e Pommerhene corrispondano buona parte ai criteri utilizzati da Bongard per calcolare il rank degli artisti, con la conseguenza che la valutazione estetica dell'artista non può essere provata in concreto. La qualità estetica di un'opera d'arte, concludono giustamente gli studiosi Bonus e Ronte, non può essere determinata oggettivamente e necessita di un consenso di addetti ai lavori per stabilirne la credibilità e quindi i prezzi di mercato.

147 Rozenbaum, Does Artistic Value explain the performance of Contemporary Artists?, cit.,pp. 2-4 148 Ivi., p. 8

− stampa

− fotografia

− scultura

− altro (video, etc)

In questa analisi, gli artisti considerati sono tutti viventi e fra questi gli artisti maschi rappresentano circa il 79%, mentre l'età media è 57 e il numero medio delle opere vendute da qualsiasi artista tra il 1987 e il 2006 è di 145. Le vendite di Sotheby's e Christie's rappresentano il 33% ciascuno.

Per quanto riguarda i prezzi, sono state utilizzate le aggiudicazioni in asta. Dal momento che tutte le aste funzionano in modo simile, i dati d'asta sono relativamente omogenei e offrono informazioni affidabili sul funzionamento del mercato dell'arte. I risultati della regressione edonica mostrano che le variabili “firma” e “data” hanno segni negativi, fatto che smentisce l'idea generale per cui opere firmate – e quindi considerate autentiche – abbiano più valore di quelle che non lo sono. Rozenbaum mette tuttavia in guardia su questo risultato, giacché gli artisti considerati sono vivi e quindi ciò potrebbe costituire una spiegazione di questo annullamento del valore della firma150.

Il coefficiente di regressione associato alla dimensione rivela che i prezzi tendono ad aumentare all'aumentare della dimensione ma solo finché l'opera non diventa troppo ingombrante: in questo caso tendono invece a diminuire151.

Dei parametri rimanenti, l'età è significativa, ma con un impatto molto basso, mentre la nazionalità non è significativa, probabilmente anche perché vi sono troppi artisti tedeschi nella classifica del Kunstkompass152.

Per quanto riguarda le vendite si nota che le aste di Sotheby 's e Christie's aumentano il prezzo standard del 178,36% e del 177,47%, rispettivamente, molto più quindi di altre case d'asta. Il mese e il giorno in cui si svolgono le aste sono significativi ma con un impatto molto limitato153. Più interessanti sono i parametri connessi con

l'anno: essi tendono a diminuire a partire dal 1989 fino al 1997 per poi aumentare fino al 2006, in perfetta corrispondenza con il netto calo avvenuto dopo che la bolla

150 Ivi., p. 13 151 Ivi., p. 13 152 Ivi., p. 14 153 Ibid.

speculativa ha raggiunto l'apice nel 1990. L'analisi relativa al mezzo di esecuzione mostra che le opere di “pittura” hanno i prezzi più elevati.

L'aspetto più significativo è dato dal parametro relativo al ranking del Kunstkompass: benché i coefficienti siano deboli nel corso degli anni, sono risultati significativi (ad eccezione del periodo 1991-1988).

Il ranking, suddiviso in periodi di calcolo corrispondenti agli anni 1988-1991, 1992- 1997, 1998-2006 (K91-88, K97-92, K06-98) aumentano il valore del lavoro del 100% per ogni periodo di tempo rispetto al periodo di riferimento, ovvero il Kunstkompass del 1987154.

Da ciò risulta evidente l'impatto dei parametri assunti come proxy della qualità percepita e quindi il loro significato in una regressione di tipo edonico.