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I fattori sociali-storico e culturali

CAPITOLO III: ANALISI TESTUALE E COMMENTO TRADUTTOLOGICO

5. I PROBLEMI NELLA TRADUZIONE

5.1 I fattori sociali-storico e culturali

Lu Yao è uno scrittore appartenente alla corrente del realismo, quindi per la comprensione di La vita, è necessario innanzitutto conoscere i fattori sociali-storico e culturali.

Prima di tutto, lo sfondo dell’opera: il periodo in cui è ambientata La vita è la Cina a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, quando la Rivoluzione Culturale (1966 - 76) era

74 Umberto Eco, Dire quasi la stessa cosa: esperienze di traduzione, Milano, Giunti Editore, 2003, cit., p. 9 75 Umberto Eco (1932 - 2016) è stato un semiologo, filosofo, scrittore, traduttore, accademico, bibliofilo e

medievista italiano, ha esordito nella narrativa nel 1980 con Il nome della rosa (1981), seguito da Il pendolo di

104 finita da poco e il programma di riforme e aperture (1978) stava appena iniziando. È un periodo speciale nella storia cinese: c’era ancora il residuo della rivoluzione da risolvere, ma allo stesso tempo, grazie al programma di riforme e aperture, l’agricoltura, l’industria e altri settori iniziano ad avere uno sviluppo evidente. Assieme alle nuove opportunità, appaiono però anche nuovi problemi sociali, come il fenomeno delle raccomandazioni. Perciò, molte persone talentuose, soprattutto i giovani, dopo essersi impegnati negli studi e nei tentativi non riuscivano ad avere un lavoro corrispondente alla loro capacità; mentre coloro che potevano avere una raccomandazione da parte di conoscenti, nonostante non fossero qualificati, potevano ottenere un lavoro buono. Nell’opera, il protagonista Gao Jialin prima perde il posto d’insegnante a causa di una raccomandazione, quindi riesce a lavorare come giornalista grazie ad una raccomandazione e alla fine per lo stesso motivo viene licenziato. Essendo un fenomeno conosciuto anche in Italia, non si è ritenuto fosse necessario apportare alcuna modifica o spiegazione agli eventi, che, nonostante le differenze culturali, sarebbero risultati comprensibili anche per un pubblico non sinofono.

Nella traduzione, sono stati riscontrati alcuni termini legati allo sfondo storico- sociale. il primo è gongshe 公社.

他(高加林)是刚从公社开闭教师大会回来的...(La vita, p. 3)

Stava tornando a casa dopo avere partecipato alla riunione didattica organizzata presso la comune...

Nella traduzione per facilitare la comprensione, il termine gongshe è stato tradotto come comune, è un termine culturo-specifico che presenta però una traduzione anche in lingue occidentali. Nel prototesto gongshe è abbreviazione di nongcun renmin gongshe 农村人民公社 (comune popolare agricola) o renmin gongshe 人民公社 (comune popolare), era un’organizzazione fondamentale misto di “industria, agricoltura, commercio, istruzione e militare”, esiste dal 1958 al 1984, era una creazione

105 del Grande balzo in avanti76 (1958) e altri movimenti politici del genere.

Fra i termini collegati a gongshe nel prototesto vi sono inoltre sheyuan 社员, dadui 大队, laoli gongfen 劳力工分, ziliudi 自留地.

他摇摇头,苦笑了一下说:“已经被大队书记的儿子换下来了,现在已 经回队当了社员。” (p. 27)

Jialin scosse la testa, fece un sorriso amaro e replicò: «No, sono stato sostituito dal figlio del segretario della brigata di produzione, adesso sono solo un

membro e torno in campagna.»

Il termine sheyuan (letteralmente membro) indica chiunque facesse parte di una comune popolare agricola senza incarico specifico. Nella lingua cinese, poiché il sostantivo non ha genere, il termine si differenzia poi in 男社员 (membro uomo) o 女 社员 (membro donna). Per maggiore chiarezza, si riporta di seguito una classificazione dei termini:

pinyin cinese traduzione

gongshe shuji 公社书记 segretario della comune

gongshe fushuji 公社副书记 vice-segretario della comune

gongshe shezhang 公社社长 capo comune

gongshe fushezhang 公社副社长 vice capo comune

dadui shuji 大队书记 segretario della brigata

daduizhang 大队长 capo brigata

fudaduizhang 副大队长 vice capo brigata

xiaoduizhang 小队长 capo squadra

sheyuan 社员 membro

仗你当个大队书记,什么不讲理的事你都敢做嘛! (p. 8)

Solo perché sei il segretario della quarta brigata di produzione, non ti fai scrupoli a combinarne di tutti i colori senza motivo!

Dadui (letteralmente squadra numerosa o brigata), abbreviazione di shengchan

76 Nel 1958, con il nome di Grande balzo in avanti, prese avvio una campagna per favorire l’aumento della

produzione agricola e industriale, che impresse una decisa caratterizzazione in senso maoista alla politica interna; fra l’altro, nelle campagne si passò dalle cooperative alle comuni popolari agricole, ciascuna dotata di una sua organizzazione militare difensiva.

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dadui 生 产 大 队 (brigata di produzione), era una organizzazione produttiva e amministrativa a livello medio (quella inferiore è la squadra di produzione e quella superiore è la comune popolare) e nel metatesto è stata tradotta come “brigata di produzione”. Inoltre, esiste anche il termine dadui shuji 大队书记 (il segretario della brigata).

再说,加林这几年教书,挣的全劳力公分,他们一家三口的日子过得 并不紧巴。(p. 8)

Inoltre, in questi anni in cui era stato insegnante, Jialin aveva guadagnato

pieni punti di lavoro, potendo così dire che la vita di casa era abbastanza agiata.

Quando nella campagna cinese vigeva ancora un’economia collettiva, la pratica del ji gongfen 记工分 (annotare i punti di lavoro) costituiva il sistema secondo il quale veniva decisa la distribuzione del cibo e di tutto il necessario per la vita. Generalmente dipendeva dalla quantità e dalla capacità di lavoro di ogni individuo, ma il sistema poteva variare tra le diverse comuni, e a volte dipendeva addirittura dai vari direttori delle comuni, molto spesso a causa dell’egualitarismo e il fenomeno di “mangiare alla greppia”, perciò i membri perdevano l’entusiasmo di lavorare. Quindi, dal 1978 il governo cinese ha lanciato il programma di Jiating lianchan chengbao zerenzhi 家庭 联产承包责任制 (Sistema di responsabilità produttiva della famiglia), un sistema che attraverso un contratto tra il contadino e lo Stato (o governo locale), ciascun clan familiare assumeva la responsabilità della produzione e poteva trattenere parte del raccolto (il nono capitolo di La vita racconta questa transizione).

明楼今年没栽起茄子,你明天把咱自留地的茄子摘上一筐送过去。 (p. 11)

Quest’anno, Minglou non ha piantato le melanzane, domani vai al nostro

podere privato, prendi un cesto di melanzane e portagliele.

Anche zi liu di è un termine storico, tradotto comunemente con è “podere privato”. Dal 1955 fino agli anni ’80, quando in Cina vigeva un’economia collettiva, lo Stato era il proprietario del terreno, ma, per assolvere al bisogno di verdura e frutta, secondo il

107 decreto proclamato nel 1955 Nongye shengchan hezuoshe shifan zhangcheng caoan 农 业生 产 合 作社 示 范 章 程 草 案 (Abbozzo dello statuto di comune cooperativa di produzione agricola), ognuno poteva avere un piccolo appezzamento per la coltivazione.

Dopo avere fatto una breve analisi su alcuni fattori sociali-storico, per soddisfare la curiosità dei lettori, è necessario chiarire concisamente alcuni fattori culturali presenti nella traduzione.

“你不光不敢告人家,以后见了明楼还要主动叫人家叔叔哩!”(p.10)

«Da oggi in poi quello che devi fare, oltre a non accusarlo, è chiamarlo ‘zio’ ogni qualvolta lo incontri!»

Come spiegato in nota, è questa un’abitudine cinese: chiamare “zio” o “zia” una persona di età simile ai propri genitori è una forma di rispetto nei suoi confronti. Quindi, nel testo il padre raccomanda il figlio di convincere (a fare cosa? Aggiungi, altrimenti non si capisce) Gao Minglou e portargli rispetto.

Nel secondo capitolo è presente un dialogo tra Jialin e Ma Shuan che riporta:

“回我们家喝点水吧?”(Jialin)

“不了,在我老丈人家里喝过了!” (Ma Shuan)

这回轮上高加林哈哈大笑了。他想不到这个不识字的农民说话这么幽 默。(p. 16)

«Allora entra a casa mia, almeno bevi un po’ d’acqua e poi riparti, no?» (Jialin)

«No grazie, ho già bevuto abbastanza dal mio futuro suocero!» (Ma Shuan) Questa volta fu Gao Jialin a scoppiare in una risata. Non avrebbe mai immaginato che quel contadino analfabeta avesse un tale senso dell’umorismo.

Lo scoppio di risa di Jialin potrebbe apparire fuori luogo ad un lettore italiano, mentre risulta piuttosto chiaro e condivisibile avendo una minima conoscenza del dialetto dello Shaanxi. Infatti in questo dialetto esiste il modo di dire heliangshui 喝凉

108 水 (letteralmente: bere l’acqua fredda) che è una forma colloquiale utilizzata per esprimere una delusione. Nel passaggio, infatti, Ma Shuan è andato da Qiaozhen per fidanzarsi, ma, anche se al padre di lei piace molto questo giovane contadino, la ragazza è innamorata di Jialin e si nasconde per evitare l’incontro con Ma Shuan. Di conseguenza l’affermazione di Ma Shuan nasconde un doppio significato: da un lato, ha aspettato Qiaozhen per lungo tempo senza successo e nell’attesa ha bevuto effettivamente a volontà; dall’altro, con un senso di autoironia, sta esprimendo la propria delusione verso l’intera situazione.

Un altro caso che necessita di una spiegazione è la scena (fine del secondo capitolo, p21-22) in cui Jialin va a nuotare nello stagno e Qiaozhen canta una ballata popolare: “Le anatre nuotano nel corso superiore e le oche nel corso inferiore, la ragazza fissa lo sguardo sul suo amato di nascosto...”

Nel prototesto viene utilizzato il termine gege 哥 哥 (letteralmente fratello maggiore), uguale al Jialin ge 加林哥 (Jialin caro) del quinto capitolo. Questo ge non indica il fratello ma è un modo affettuoso per dire “fidanzato, amato”, o persino “marito” da parte di una donna. Il testo continua mostrando Qiaozhen che passa un melone intero a Jialin e gli porge anche il suo hua shoupa 花手帕 (fazzoletto colorato), Jialin accetta il melone a malincuore, ma non il fazzoletto. Qual è il motivo di questo comportamento? Questo episodio è in realtà un velato preannuncio di Lu Yao, poiché in molte storie delle opere di Qinqiang 秦腔 (opera tipica dello Shaanxi e strettamente connessa all’opera di Pechino), e anche nei romanzi o storie antiche, il fazzoletto molto spesso viene usato come “pegno di fidanzamento”. Il fazzoletto, infatti, è fatto con si 丝 (seta) che in cinese è omofono alla parola si 思 (pensare a), quindi il fazzoletto simboleggia l’atto di pensare a qualcuno.

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