• Non ci sono risultati.

FIGURA 3.6: PROBLEMI AZIENDALI RISCONTRATI E INTERDIPENDENZE TRA DI ESS

3.2) Disciplina dei beni soggetti a obbligo di registrazione

FIGURA 3.6: PROBLEMI AZIENDALI RISCONTRATI E INTERDIPENDENZE TRA DI ESS

FONTE: NOSTRA ELABORAZIONE

In questo contesto, la normativa fiscale ha costretto in qualche modo l’azienda ad una riorganizzazione dei compiti e della struttura software, ed è quindi questo un altro elemento destabilizzante che avrebbe forse necessitato di maggior attenzione da parte del management aziendale. Infatti i limiti di fatturato e valore delle rimanenze a magazzino di cui si è fatto riferimento a pagina 101, erano già stati superati per due anni consecutivi prima che si decidesse di iniziare l’adeguamento alla normativa. Probabilmente questa circostanza poteva essere vista già dal primo anno in cui si sono superati i limiti, come un’opportunità di rinnovamento organizzativo invece che una perdita di tempo e risorse. Una parziale codifica degli articoli a livello “materia prima” è stata attuata, ma la mancanza di tempo e la scarsa attenzione al tema non hanno permesso di progettare un intervento più puntuale e definitivo che avrebbe permesso, per esempio, l’implementazione dell’MRP.

121

In conclusione, tutto sommato, possiamo affermare che l’azienda è sicuramente molto efficace nel perseguimento dei ricavi e nella generazione del fatturato, mentre lo è forse meno nella ricerca dell’efficienza produttiva. Per questo motivo, a titolo personale, si ritiene che le necessità aziendali dovrebbero spostarsi, una volta esaurito l’ampliamento della capacità produttiva già in atto e di cui si è accennato a pagina 32 nel capitolo secondo, verso un ampliamento del personale e una ridefinizione dei ruoli e dei canali di comunicazione, in modo da affrontare i problemi riscontrati e razionalizzare la gestione verso la ricerca di una maggiore efficienza.

122

BIBLIOGRAFIA:

Antonelli, D’Alessio, Rimanenze di magazzino, SOLUZIONI 2012, gruppo 24 ore.

A. Grando, Produzione e logistica, Utet, Torino,1995.

A. Grando, La gestione delle scorte in AA. VV., La gestione del capitale circolante, a cura di G. Brugger, Egea, Milano, 1991.

C. Masini, Lavoro e risparmio, Utet, Torino, 1984.

Chase, Jacobs, Grando, Sianesi, Operations Management - nella produzione e nei servizi, terza edizione, 2012.

D. M. Levine, T. C. Krehbiel, M. L. Berenson, Statistica, quinta edizione, Pearson, 2014.

Domenico Lamanna Di Salvo, Problematiche contabili, gestionali e fiscali della gestione delle scorte, SSEF, 2005.

G. Costa, M. Gianecchini, Risorse Umane persone, relazioni e valore, McGraw-Hill, 2013.

Giulia Urgeletti Tinarelli, LA GESTIONE DELLE SCORTE: Organizzazione, contabilità e automazione, ETAS LIBRI, 1981.

Izzi, il ruolo del punto di disaccoppiamento nel processo di sviluppo di un nuovo prodotto, Politecnico di Milano, Facoltà di ingegneria dei sistemi, 2013

M. Scicutella, La gestione d’impresa. Tra innovazione tecnologica e flessibilità organizzativa, Cacucci, Bari, 1999.

123

W.C. Benton, Hojung Shin, Manufacturing planning and control: the evolution of MRP and JIT integration, European Journal of Operational Research, 1998.

SITOGRAFIA:

http://automazione-plus.it/wp- content/uploads/sites/3/2009/06/20040510011_11.pdf http://bottegadelfusto.com/index.php/fusti-grezzi/ http://it.wikipedia.org/wiki/Tappezzeria https://it.wikipedia.org/wiki/Material_Requirements_Planning#Logic a_funzionale https://it.wikipedia.org/wiki/Distinta_base http://my.liuc.it/MatSup/2008/Y71015/MRP.pdf http://progettomatematica.dm.unibo.it/Prob2/4variabilecasuale.html http://web.tiscali.it/tela-srl/approfondimenti/schiumatura.html http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/97471dl.htm http://www.economia- aziendale.it/sites/default/files/UDO_Albezzano/rotazione_magazzino/ determinazione_del_costo_del_venduto.html http://www.economia- aziendale.it/sites/default/files/UDO_Albezzano/rilevazioni- conti/scritture_cronologiche_e_sistematiche.html http://www.fiscoetasse.com/approfondimenti/10705-scritture- ausiliarie-di-magazzino.html

124 http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAt to/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1997-02- 06&atto.codiceRedazionale=097G0037&elenco30giorni=false http://www.gazzettaufficiale.it/atto/vediMenuHTML;jsessionid=lyAIA X-A8UU3Xnl6Y5G6jQ__.ntc-as3- guri2a?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1997-05- 14&atto.codiceRedazionale=097A3641&tipoSerie=serie_generale&tipo Vigenza=originario http://www.gazzettaufficiale.it/atto/vediMenuHTML?atto.dataPubblic azioneGazzetta=1981-12- 09&atto.codiceRedazionale=081A6967&tipoSerie=serie_generale&tipo Vigenza=originario http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2000/03/31/000G0112/sg http://www.isaonline.it/mag/Dpr600-1973.html http://www.pelma.it/la-storia/ http://www.poliuretano.it/Poliuretano.html http://www.sgbstudio.it/wp-content/uploads/2015/08/22-2015- Circolare-SGBPartners-Scritture-ausiliarie-di-magazzino.pdf http://www.studiorebecca.it/2011/rettifiche-e-correzioni-alla- valutazione-del-magazzino.html http://www00.unibg.it/dati/corsi/32010/37355-scg02.pdf https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_di_produzione#/media/File:Cla ss_tre_assi.jpg

125 https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=3 &cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwj72tne7t_TAhVF2RoKHVUQBj4QFgg 2MAI&url=http%3A%2F%2Fwww.alfiocariola.it%2Fgpm-modulo- intero%2Fdownload.html%3Fdownload%3D46%3A9-gpm-gestione- e-controllo-delle-scorte- p1%26start%3D8&usg=AFQjCNEwz3oH570DrrtPdLj6iZsyndWVWA https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=3 &cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwjDmaKY79_TAhUJ0xoKHbMQCzUQF gg6MAI&url=http%3A%2F%2Fwww.rc.camcom.gov.it%2Fdownload %2F1525.html&usg=AFQjCNHs-YaHMh5wlrGlndKzxWR5M4FDsA

126

APPENDICE

VARIABILI CASUALI E DISTRIBUZIONI DI PROBABILITÀ

Una “variabile casuale” X è “una funzione definita in uno spazio campionario Ω che associa ad ogni elemento elementare ѡi

(appartenente allo spazio campionario), un unico numero X(ѡi) = xi.

L’attributo “casuale” rinvia al fatto che la funzione è generata da un esperimento, meccanismo, o fenomeno naturale di cui non siamo in grado di prevedere l’esito con certezza.” A riguardo delle varie tipologie di variabili, è da sottolineare che “gli statistici classificano le variabili in

qualitative e quantitative. Queste ultime possono essere di tipo

discreto o continuo:

• Le variabili discrete assumono valori numerici che solitamente derivano da processi di conteggio e possono, quindi, assumere solamente valori interi.

• Le variabili continue assumono valori che derivano solitamente da processi di misurazione e possono essere anche non interi.” (D. M. Levine, T. C. Krehbiel, M. L. Berenson, 2014) Per esempio, il

tempo impiegato da una monoposto di formula uno per compiere un giro di pista di un qualunque tracciato del mondiale è una variabile casuale continua, perché può assumere un qualsiasi valore anche (e soprattutto) non intero e inoltre, se si possedesse uno strumento di misura con precisione infinita, non si otterrebbe mai uno stesso risultato di misura.

In effetti questa è una proprietà che distingue le variabili casuali continue dalle discrete e che determina la differenza della loro

distribuzione.

Infatti:

• la distribuzione di una variabile casuale discreta è “un elenco mutualmente esclusivo di tutti i possibili risultati numerici che la v.c. può assumere, unitamente alla probabilità del verificarsi di ciascun risultato.” (D. M. Levine, T. C. Krehbiel, M. L. Berenson,

2014)

Un esempio è la variabile casuale discreta “risultato del lancio di un dado a sei facce”. La variabile casuale in questo caso può assumere solo sei valori: 1,2,3,4,5,6 e ognuno ha probabilità di verificarsi pari a 1/6.

127